Il dolce domani di Banana Yoshimoto
Il mio anno di riposo e oblio di Ottessa Moshfegh.
Affrontare la perdita delle persone e noi care e fra questi metto anche in nostri "figli" pelosi, non è facile, è un lutto che si intrufola nel nostro animo e ci fa soffrire e sembra non avere mai fine.
lutto s. m. [lat. lūctus -us, der. del tema di lugere «piangere, essere in lutto»]. – 1. a. Sentimento di profondo dolore che si prova per la morte di persona cara, soprattutto di un parente, o in genere di persone la cui perdita è vivamente rimpianta. (Cit. Treccani )
Il dolore della perdita di una persona cara non si ripete nello stesso modo, ognuno di noi lo affronta nel modo legato al proprio stato emotivo, chi prova rabbia, chi piange, chi non esprime nessuna emozione come a negare ciò che è accaduto, chi si allontana, chi non riesce a superare la tristezza ...
Non importa come la reazione alla notizia della perdita, ma il risultato finale, l'accettazione della perdita subita. Non è facile, ci vuole tempo e ognuno di noi lo affronta con i suoi tempi e con i suoi modi.
Non sono una terapeuta e non posso insegnarvi come dovete fare, posso nel mio piccolo consigliarvi due romanzi letti questa settimana che affrontano il dolore e o gestiscono in modo diverso.
Il dolce domani di Banana Yoshimoto
e
Il mio anno di riposo e oblio di Ottessa Moshfegh.
L'autrice Yoshimoto ci parla della storia d'amore bellissima e totale di Sayoko e Yòichi, storia interrotta da un grave incidente stradale che gli porta via il compagno di vita e tutti i sogni legati a lui come il poter avere un figlio da lui. La sua vita rimane sospesa.
L'autrice Moshfegh ci parla della protagonista, senza mai citare il nome, che decide di sfuggire alla realtà quotidiana "ibernandosi", si rifugia nel sonno e ha deciso di farlo per un anno, nella speranza di affrontare meglio la vita che fatica ad accettare dopo la perdita dei genitori a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro.
Due romanzi che affrontano la perdita in due modi completamente opposti, e in due realtà diverse per usi e costumi, Kyoto e New York.
Due donne diverse, una delicata e dolce in cerca del suo "mabui"; l'altra indisponente, ha tutto dalla vita, soldi, bellezza, fascino eppure vuole autodistruggersi.
Non mi dilungo oltre, le emozioni devono arrivare al cuore di ognuno di noi che le registra nel suo modo, voglio regalarvi la speranza che trapela nelle due storie, soprattutto nel romanzo della Yoshimoto, per cercare dentro di noi il modo di accettare le proprie perdite.
Le due protagoniste cercano di rielaborare il lutto, per uscire da quello stato di inerzia che le ha avvolte nella spirale del dolore. Non è facile, ne sono consapevoli le due doone, ma dobbiamo attendere il nostro orologio interno delle emozioni, è lui a decidere quando arriva il momento per superare il lutto e riprendere possesso della vita.
La lettura scorre in modo piacevole per entrambe le scrittrici, la prima con la delicatezza tipica dell'oriente, l'altra con uno stile ironico e sorprendente.
Mi piacerebbe avere un riscontro vostro per conoscere se questi due romanzi vi hanno arricchito l'anima, come è successo a me.
Scheda libro
Autore: Banana Yoshimoto
Titolo: Il dolce domani
Editore: Feltrinelli
Pagg.: 104
Sinossi
Sayoko e Yoichi hanno avuto un incidente, lei è rimasta gravemente ferita, lui invece non c'è più. La loro era una storia bellissima, in cui la scarsa volontà di impegnarsi era compensata da un amore profondo e libero, e senza di lui Sayoko si sente vuota, o forse, come le dice l'amico okinawano Shingaki, deve solo andarsi a riprendere il suo mabui. È proprio la ricerca del mabui, qualcosa che somiglia molto all'anima e che Sayoko non sa nemmeno se lo rivuole per davvero, il tema centrale di un romanzo che, con profondità e delicatezza, racconta il dolore e la rinascita di chi è sopravvissuto alla morte di qualcuno che amava. Ambientato fra i templi e gli onsen di Kyoto, "Il dolce domani", scritto all'indomani del terremoto e dello tsunami di Fukushima, è il messaggio di speranza che Banana Yoshimoto ha voluto dedicare alle popolazioni colpite.
Scheda libro
Autore: Ottessa Moshfegh
Titolo: Il mio anno di riposo e oblio
Editore: Feltrinelli
Pagg. 231
Sinossi
L'esperimento di "ibernazione" narcotica di una giovane donna, aiutata e incoraggiata da una delle peggiori psichiatre della storia. New York, all'alba del nuovo millennio. La protagonista gode di molti privilegi, almeno in apparenza. È giovane, magra, carina, da poco laureata alla Columbia e vive, grazie a un'eredità, in un appartamento nell'Upper East Side di Manhattan. Ma c'è qualcosa che le manca, c'è un vuoto nella sua vita che non è semplicemente legato alla prematura perdita dei genitori o al modo in cui la tratta il fidanzato che lavora a Wall Street. Afflitta, decide di lasciare il lavoro in una galleria d'arte e di imbottirsi di farmaci per riposare il più possibile. Si convince che la soluzione sia dormire un anno di fila per non provare alcun sentimento e forse guarire. Tra flashback di film anni '80 - Mickey Rourke in "9 settimane e 1/2" e Whoopi Goldberg -, dialoghi surreali e spassosi, descrizioni di una New York patetica e scintillante, il libro ci spinge a chiederci se davvero si può sfuggire al dolore, mettendo a nudo il lato più oscuro e incomprensibile dell'umanità.
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