Il cammino dell'anima di Claudio Demurtas

 Il cammino dell'anima
di
Claudio Demurtas
recensione a cura di
Maria Lucia Ferlisi
Don Emilio fa il prete ormai da diversi anni, trascina il suo "mestiere" senza alcun entusiasmo con la stessa diligenza con cui avrebbe potuto fare il ragioniere o l'impiegato delle poste. Dice Messa, celebra Battesimi, recita Rosari, in una routine ormai  normale e ripetitiva come un operaio in una catena di montaggio, stritolato dal meccanismo religioso.
Perché ha scelto di fare il sacerdote? Don Emilio non sa rispondere a questa domanda, è sempre stato introverso e taciturno, la morte del nonno, aver vissuto questo dolore forte e doloroso, l'ha avvicinato a Dio.
Ora ha 40 anni, e la sua anima vacilla e con lei la Fede. 

L'incontro con Manuela gli apre la porta della sessualità, prima amorfa, adesso vibrante.

Lei è una ragazza che lotta con l'esistenza dura e difficile di una vita senza affetti. Si droga. Si prostituisce. Si annienta. Un incontro di due anime oscure che si fondono e si amano con i rispettivi sensi di colpa. Lui vuole abbandonare la Fede, togliere quell'abito scuro e vivere la vita di un uomo normale con Lei. Manuela ci prova ad abbandonare il mondo dissoluto della droga, dell'eroina, ma è un vampiro che succhia  emozioni e linfa dal tuo già corpo provato, rotto, spezzato a metà. Manuela sa che non è una storia possibile, nasce sulle colpe e su un corpo infranto, e si allontana da Emilio.
Don Emilio si strugge, si ammala, ancora non sa che la vita lo porrà davanti ad altri eventi tragici e inaspettati.
Cosa gli resta allora di quella vita vissuta a metà? Forse scoprire altre vite dolorose e tragiche può aiutare e ripercorrere il cammino dell'anima con occhi diversi, come vivere nelle favelas luoghi apparentemente dimenticati d Dio.

Claudio Demurtas con questo secondo romanzo ci da prova della sua scrittura elegante e fine, capace di indagare gli animi umani con delicatezza, presentandoli al lettore nella loro vita reale senza sconti, senza giudizi negativi, perché la vita è anche composta da vite perse o spezzate. 
Una storia che porta a tanti spunti riflessivi sul tema del sacerdozio coinvolgendovi con intensità.
Una bella storia raccontata con equilibrio e con una scrittura scorrevole ed efficace.
Buona lettura

SCHEDA LIBRO
Autore: Claudio Demurtas
Titolo:Il cammino dell'anima
Casa Editrice: lfapublisher
Pagine: 144
Link d'acquisto:
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SINOSSI:
"Ambientato nel 1985, il romanzo è la seconda opera narrativa di Claudio Demurtas. 
Il protagonista principale è un prete dalla vocazione traballante per una angoscia esistenziale di cui non riesce a trovare il bandolo, complice la scoperta improvvisa della sessualità incarnata in Manuela. 
Lei è una ragazza molto bella e molto colta, però schiava della droga che si procura prostituendosi. Don Emilio di lei perdutamente s’innamora, ma la loro storia si avvierà a una tragica conclusione, rendendo insopportabile il dolore della sua anima, che proverà a lenire lasciando la sagrestia e cercando altri mondi e altri spazi in America latina.
Infatti incontrerà la miseria delle favelas, l’ingiustizia terribile perpetrata dal potere costituito contro le masse dei campesinos e la loro lotta di liberazione, cui parteciperà quasi inconsapevolmente, trascinato dall’afflato cristiano verso gli oppressi e gli ultimi e da rivoluzionario pericoloso sarà trattato dal regime che lo sottoporrà a prove durissime. È in questo contesto che la sua vocazione metterà salde radici rivoluzionando la sua vita."
Biografia:

Claudio Demurtas è nato a Mores nel 1942 in provincia di Sassari, ma vive a Cagliari fin dall’infanzia. Laureato in legge, ha insegnato per molti anni Diritto ed Economia Politica negli Istituti Tecnici Commerciali. Si è avvicinato alla scrittura e al romanzo assolutamente per caso, spinto da una intuizione vivificante della sua compagna di vita che gli ha fatto scoprire la sua creatività e un modo fuori dall’ordinario di comunicarla agli ‘altri’ uscendo dal sé tramite la scrittura, sperimentando -ben presto- quanto questa sia difficile da maneggiare in un romanzo e si risolva cioè, nel posare su un foglio bianco né una parola in più, né una parola in meno ai fini della storia che si vuol raccontare; arte della essenzialità non solo ma anche ingegno e armonia nella scelta della parola da usare, quella e non altra, unica, che spesso come farfalla frulla via prima che si riesca a inchiodarla dentro il romanzo per sempre.

Demurtas ha pubblicato nel 2017, non a pagamento, Chiaro di Venere presso le edizioni EventualMente di Comiso, vincitore del premio Letteratura dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli, ed. 2019.

Da maggio 2019 gestisce la propria pagina Facebook dove parla dei suoi romanzi e di letteratura in generale, con discreto successo di pubblico (a tutt’oggi conta su oltre 3200 follower).

Custodisce, infine, nel solito cassetto altri tre romanzi inediti.

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