L'ultima luna
di
Camillo Carrea
recensione di
Maria Lucia Ferlisi
Siamo a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, Alessandro vive in un piccolo paese tra le montagne abruzzesi, nella parte bassa denominata il Quarto Giostro, un paese che sa di mistero e strani incantesimi.
Alessandro con la madre e il padre sono andati a vivere in una casa avvolta nel mistero e nelle credenze dei suoi abitanti, a lui quella casa non piaceva, ma sua madre ne è rimasta affascinata, quasi sedotta.
L'autore attraverso il protagonista ci conduce per mano all'interno di questo paese "stregato dalla luna", ci mostra i vari abitanti come il nonno materno Celestino che ama narrare le vicende che sono accadute nel passato in quell'angolo sperduto dell'Abruzzo, e gestisce il bar del paese Luna Nuova, dove gli avventori vecchi si scontrano con le nuove generazioni.
Poi ci sono loro le donne del paese, figlie delle streghe, sulle quali incombono legende e misteri o forse solo lugubri coincidenze, in paese le donne sono poche perché muoiono giovani, inaridivano e morivano nelle notti di luna piena, consapevoli della data della loro morte.
Quando morì, il paese disse che il suo cuore s’era fermato a causa di quel parto grandioso e anomalo. A quella età “concepire tre gemelli era inconcepibile” dissero in molti, ripetendo, testuali parole, quello che aveva detto Domenica, la levatrice. Che fosse stato il diavolo che aleggiava ancora intorno a quella quercia maledetta a ingravidare Artemisia? Il paese disse pure questo, riportando fedelmente quello che aveva confidato Nicola, il sagrestano, a Cecchina, la fruttivendola. Nicola le disse che aveva sentito il prete parlare in sagrestia con qualcuno, gli era parso dalla voce il Cavaliere, che era uno dei pochi uomini colti del paese, oltre a esserne il sindaco. Quello che poi era accaduto appena dopo il funerale di Artemisia era stato sulla bocca del paese per tutto l’anno che era seguito...
Il viaggio di Alessandro continua, ci parla della grande quercia, maestosa e spaventosa, un albero che è stato testimone dei vari riti magici.
Ci fa conoscere Toni il ballerino e Virgilio che dipinge solo nature morte, Zelda, dalle fattezze morbide che l'ha visto nascere e di cui è segretamente innamorato, Adelchi, scansafatiche che pensa solo a studiare la storia...Nicolò, Miriam, Dante, Sibilla, Sandrino...personaggi caratteristici di quel paese che assurge a vero personaggio in questo racconto corale dell'autore.
Il percorso di Alessandro è un filo socio culturale attraverso il quale ci parla dell'Italia, delle sue canzoni e dei suoi misteri, un zigzagare che ci conduce in tutti gli anfratti di quel minuscolo paese e si sofferma anche presso il muro dell'Abbazia, dove si trova la Fossa dei Corvi, un luogo popolato dalle anime dei morti assassinati....
Il Quarto Gliostro era la parte bassa del paese, che si affacciava sulla Fossa dei corvi. Quegli uccelli facevano la spola da un lato all’altro dell’abisso nel fondo del quale scorreva il Turcano, un torrente impetuoso in cui si nascondevano, celate dalle acque limacciose, pietre acuminate sulle quali s’erano abbattuti, rendendoli irriconoscibili, i corpi delle vittime di agguati notturni. Si diceva che i corvi fossero le anime senza pace dei morti assassinati.
Camillo Carrea con una scrittura lineare e precisa ci conduce, zigzagando tra i tempi del passato e del presente, in questi misteri, in questi racconti paesani di un'Italia arretrata che ancora crede nei misteri che si tramandano da padre in figlio, misteri che aleggiano lievi e cupi in quelle case, nelle querce, nei muri e nei voli dei corvi.
Un ritratto che ti porta indietro nel tempo quando cantavano Venditti e Cocciante, quando a Paul Getty tagliarono l'orecchio, Alberto Lupo e altri..l'Italia che cresce nel consumismo rincorrendo gli altri paesi.
L'autore ci ha confezionato un romanzo che ti affascina, lentamente, per portarti all'interno di questi luoghi, lasciando trasparire quanto gli sono cari. Un viaggio che ci emoziona e ci regala un buon romanzo.
Autore: Camillo Carrea
Titolo: L'ultima luna
Casa editrice: Lettere animate
Pagine: 160
Sinossi
Sinossi
Il Quarto Gliostro era la parte bassa del paese, una protuberanza che si affacciava sulla Fossa dei corvi. Questi uccelli facevano la spola da un lato all’altro dell’abisso nel fondo del quale scorreva il Turcano, un torrente impetuoso nel cui fondo si nascondevano, celate dalle acque limacciose, pietre acuminate sulle quali s’erano abbattuti, rendendoli irriconoscibili, i corpi delle vittime di agguati notturni. Si diceva che i corvi fossero le anime senza pace dei monaci dell’abbazia che avevano praticato lo jus primae noctis con le donne del paese. Qualcuno di loro era stato massacrato dagli uomini del Quarto per vendetta, e il suo corpo gettato nell’abisso.
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