"col suo montone grande, il colbacco in pelo di volpe, la tuta e le scarpe da ginnastica",
da mesi,
puntualmente, si reca in ospedale per visitare la madre che sta
morendo. Stessi movimenti, stesso tragitto, stesso autobus, Carlo
non è una persona metodica, Carlo è semplicemente down.
"Non si guarda mai allo specchio, Carlo, e non si pettina mai. Sa bene di avere i capelli brizzolati e lisci, così come sa di avere il volto paffuto, gli occhi a mandorla e la lingua grossa."
Nicola
è un uomo anziano, ha 74 anni, da sempre chiuso nella sua
solitudine, dopo un amore giovanile finito. Nicola è uno dei tanti pensionati, vive solo, con una pensione che gli permette di sopravvivere, per cui cerca
sempre dei lavoretti da fare per sbarcare il lunario. Non sempre
riesce a trovare lavoro, è troppo vecchio, ma alla vigilia di Natale, riesce a trovare un lavoro adatto a lui, indosserà il vestito di
Babbo Natale per intrattenere i bambini in un centro commerciale.
Due
persone come tante che il destino ha deciso di fare incontrare. Due
solitudini che s'incontrano,
Nora, la madre morente racconta la sua storia ad Bianca, una
volontaria che le tiene compagnia ed è affascinata dal suo racconto
di vita.
Una donna che è stata forte come la montagna in cui è nata
e con la consapevolezza che morirà lasciando solo il figlio, "un
bambinone per natura", per lei il figlio non è down, ma la
stanchezza dei suoi 86 anni l'assale e con essa il dolore di lasciare
il figlio solo.
Carlo
vede, Nicola, durante il suo solito tragitto casa-ospedale, o meglio,
vede Babbo Natale, felice come un bambino si avvicina ed esprime
anche lui il suo desiderio, saltando la fila dei bambini, ma con una
felicità maggiore.
Nicola rimane sorpreso, nella sua solitudine non
ha mai incontrato tanta felicità, tanta tenerezza racchiusa in
quegli occhi dolcissimi di un down anche se non più giovane.
Viene
travolto da questa grande ingenuità e decide di realizzare il sogno
di Carlo. Prepara la vecchia arrugginita auto, una Fiat 124 "questa
macchina fa schifo!" forse, ma per andare in Lapponia va bene,
le renne non si possono utilizzare, e nonostante la bufera di neve si
accingono ad andare....
La neve scende
lieve e delicata sui personaggi di questa tenera e delicata favola
moderna.
L'autore
ha delineato con delicatezza ogni personaggio, la penna scivola
veloce e leggera e ci parla di personaggi minori, quelli dimenticati, quelli che non "fanno vendere", ma che esistono ed anche loro hanno emozioni e storie da raccontare.
In questa
favola non ci sono re e nemmeno regine, ma vite umane, emozioni,
speranze e amore, avvertiamo per tutto il libro l'amore dell'autore
verso i suoi personaggi e arriva fino a noi lettori. Per scrivere una
bella storia occorre parlare di sentimenti e personaggi veri.
Personaggi
che troviamo in ogni città, di cui ignoriamo le vite, le
vicissitudini, le paure ed i sogni; l'autore con una scrittura
leggera, soffice come un fiocco di neve, penetra negli animi dei
personaggi, porta in luce le loro storie e ci mette di fronte ad una
realtà dura, come quelle della solitudine sempre più grande che
circonda la vita odierna
Anziani
e disabili, soli, abbandonati, preclusi al mondo reale.
Prigionieri
nei condomini dove nessuna conosce il vicino della porta accanto.
Qualche parola breve e ci si dimentica che nella vita occorre calore,
quel calore caldo che Carlo, Nicola, Nora e Bianca conoscono e
cercano.
"La gente dice sempre:"un abbraccio, ti abbraccio", ma poi nessuno si abbraccia per davvero...Io vorrei vivere abbracciato!"
Anche NOI.
Un libro che mi ha emozionata, incantata ma soprattutto : arricchita.
Scheda
libro
Autore:
Righetto Matteo
Titolo:
Dove porta la neve
Casa
editrice: TEA
Pagine:
147
Sinossi
È
la vigilia di Natale e Padova sta per essere coperta da una nevicata
memorabile. Carlo, down di 48 anni, come ogni mattina, da mesi, va a
trovare la madre in clinica, dove si sta lentamente spegnendo
assediata dai ricordi e dal bisogno di raccontarli. Nicola, 74 anni
colmi di solitudine, ha appena perso il lavoretto che si era
procurato come Babbo Natale davanti a un centro commerciale. Per
Carlo, però, questo non può essere un Natale come gli altri e
quando vede Nicola vestito di rosso e con la lunga barba bianca sente
che il sogno può finalmente avverarsi: un vero regalo per la madre.
Il suo clamoroso entusiasmo risveglia Nicola, che organizza un breve
viaggio per realizzare quel sogno, e per illuminare con un gesto
gratuito d'amore l'oscurità che stringe d'attorno. Una vecchia Fiat
124 si allontana da Padova dentro la notte di Natale: al suo interno
due uomini soli e un po' incoscienti riscoprono la forza dirompente
di un abbraccio...
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