mercoledì 27 settembre 2017

Franca Viola: una donna coraggiosa.


In questo ultimo mese la cronaca italiana vede sempre in primo piano storie di violenze contro le donne. 

Voglio ricordare a tutti voi, la storia di una donna coraggiosa Franca Viola, che con il suo NO alle nozze riparatrici dopo una violenza, ha cambiato la storia italiana.


Il codice penale all'articolo 544 recitava:
Per i delitti preveduti dal capo primo e dall'articolo 530, il matrimonio, che l'autore del reato contragga con la persona offesa, estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato medesimo; e, se vi è stata condanna, ne cessano l'esecuzione e gli effetti penali]. 

Questo articolo è stato abrogato: L. 05.08.1981, n. 442.

Tutto il merito va a questa ragazza  che con il suo no alle nozze riparatrici, ed un lungo processo, ha riportato in discussione questa possibilità da parte del violentatore di abolire il reato sposando la vittima della sua violenza; nel 1981 finalmente è stato abolito.
La storia di Viola inizia il 26 dicembre del 1965 alle ore 9 del mattino, una banda di 12 persone con a capo Melodia Filippo si presenta a casa della ragazza, allora 17enne e la rapisce. Lui è il boss del paese, lei una bella ragazza, di cui si è invaghito. Lei è promessa ad un altro, la rapisce confidando proprio nella norma che prevede il matrimonio riparatore per la donna che ha subito VIOLENZA CARNALE.
Il boss ha rapito anche il fratellino di 8 anni, liberato quasi subito, lei dopo una settimana, dopo essere stata VIOLENTATA.
Il boss è tronfio del suo atto, può sposare la ragazza più bella del paese.
Franca Viola rifiuta il matrimonio riparatore. Con il forte sostegno del padre DICE NO, consapevole che la sua famiglia sarà additata, isolata e lei rimarrà con il marchio a vita.
Suo padre la sostiene, questo atto è stato fondamentale, lei affronta un processo, viene screditata, ma lei va avanti.

"Mai avere paura di lottare"

Al termine del processo, il suo violentatore verrà condannato a 10 anni di carcere.
  La sua battaglia diventa un simbolo per le donne che si affacciano all'emancipazione


Dopo 16 anni e tante lotte femministe, l'articolo viene abrogato, ma soltanto nel 1996, lo stupro sarà considerato un danno alla persona e non contro la morale e la società.

Questa donna, nata e vissuta in un piccola paesino siciliano, Alcamo, ha saputo dire No, in una società dove la morale, e la società venivano messe in primo piano. Con il suo rifiuto si è autocondannata ad essere considerata una "poco di buono";  può sembrare un piccolo gesto insignificante per molte di voi, ma non è così, soprattutto se torniamo indietro negli anni 60/70
Ancora oggi ritroviamo il suo gesto nei libri di storia, o negli studi per l'emancipazione delle donne.
E' stato un atto esemplare ed unico, ha dato l'esempio che bisogna sfuggire alle regole arcaiche che la società impone.

 Il suo gesto è stata l'affermazione che il corpo della donna se toccato, deve essere punito il colpevole, perché non è pensabile che l'autore di un gesto così esecrabile possa restare impunito.
Tutte noi donne dobbiamo ringraziare questa ragazza di soli 17 anni che ha avuto il coraggio di dire no, e con il suo coraggio ha cambiato questa norma così assurda che vigeva nel nostro codice penale.

Grazie Viola.


(dati tratti da Wikipedia)

4 commenti:




  1. Uomini ciechi

    Uomini seduti sull’ingombro
    della propria coscienza
    uomini con occhi che non vedono
    le loro stesse atrocità…

    uomini con orecchie che non sentono
    il grido delle loro vittime
    che non hanno saputo crescere
    e maturare nella consapevolezza…

    uomini educati poco e male
    che scambiano il convivere
    con il possesso di un’anima
    e di un corpo solo da usare…

    uomini che non accettano
    di essere pari in tutto con chi
    da secoli erano destinate
    a soccombere al loro volere…

    chi non sa vedere oltre il fisico
    ciò che ci sta dentro racchiuso
    in attesa di essere svelato poco a poco
    è mille volte cieco senza scampo…

    e sono ancora molti, troppi
    a usare la violenza bruta
    incapaci di ragionare
    di cose semplici come l’amore


    RispondiElimina
  2. Grazie mille per questi tuoi versi che mettono in luce la cecità di alcuni uomini nel rapporto con la donna.

    RispondiElimina
  3. Per farmi conoscere meglio. invio il mio messaggio augurandomi un briciolo d'interesse, ed almeno un riscontro. Chiedo scusa per il disturbo e se già inviato. Non ho altro mezzo per farmi conoscere.
    Sono un ragazzo del ‘43, molto schifato dell’attualità politica e sociale, per cui mi sono rifugiato nel mio passato, così ho scritto un libro della mia vita, che è stata ricca di esperienze, attingendo a una sorta di diario, che ho sempre tenuto, con particolare attenzione agli anni 60-70, contestualizzando con i fatti generali.
    Sono nessuno, solo un illustre sconosciuto, come tanti altri; non sono figlio d’arte, non ho genitori importanti, amici influenti, protettori politici. Sono nessuno e mi sta bene così. Ma sono qualcuno comunque, e ho tanto da raccontare. Guardandomi indietro un po’ di cose le ho fatte, vicissitudini attraversando cinquant’anni della storia di questo paese, quindi si può considerare questo il diario di un uomo che ha navigato per mezzo secolo nelle acque turbinose italiane, senza affondare, e da piccolo protagonista, non solo da spettatore. Partito da Milano arrivato in Sicilia, quale emigrato al contrario.
    Chissà che non riporti ricordi alla memoria degli anta, e che non possa dire qualcosa di nuovo ai millennials.
    So bene che non sono nè Vespa nè Totti, che hanno moltissimo da raccontare, ma perché non farsi tentare dalla curiosità?
    https://gianrelli.blogspot.com/2019/11/basta-muri.html
    “Interessante esempio di romanzo autobiografico, a tratti poetico, con innesti sotto forma di diario, Però, quante ne ho passate! si configura come ottimo prodotto letterario, assemblato con cura dei dettagli, con stile puntuale,chiaro e immediato, con la volontà di pescare dal passato occasioni di riflessione per il presente o il futuro, con abilità nel rendere vivide le immagini evocate, tanto da far vivere empaticamente al lettore le esperienze narrate.
    Un uomo che si mette a nudo, che racconta quello che adesso del passato è di moda: lottare per un ideale, crederci, fino all’inverosimile.
    Infatti, benché molto personale, ci sembra in grado di raccontare, in maniera appunto originale, un ampio scorcio della nostra storia recente”…
    http://www.eraclesrl.it/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=359&category_id=25&option=com_virtuemart&Itemid=53
    https://www.amazon.it/Per%C3%B2-quante-passate-Ovvero-cittadino/dp/886743294X/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=per%C3%B2%2Cquante+ne+ho+passate&qid=1575486288&sr=8-1


    RispondiElimina
  4. Probabilmente ti è sfuggito, ma ho già presentato il tuo libro nel mio blog:
    https://draft.blogger.com/blogger.g?blogID=826882846590633350#editor/target=post;postID=7754039597789389578;onPublishedMenu=posts;onClosedMenu=posts;postNum=0;src=postname

    RispondiElimina

Il castello di Otranto di HOrace Walpole

  Il castello di Otranto  di  HOrace Walpole Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Tutto è pronto nel castello di Otranto della famiglia Manfre...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.