venerdì 24 agosto 2018

In offerta al 50% UN LEGGERO CALDO VENTO DI SCIROCCO



Carissimi amici ed amiche
oggi mi autopromuovo, su Ebay è in offerta, solo per oggi, al 50%, il mio romanzo,  Un leggero caldo vento di scirocco: non perdetevelo!!

"Maria Lucia Ferlisi racconta la storia di un’epoca, prospettando la condizione femminile nei primi decenni del Novecento in Sicilia.Tutti gli elementi della narrazione, personaggi e ambiente, assumono una forte caratterizzazione regionale.

E la scrittrice, pur scegliendo la forma del romanzo breve, non cede mai alla vaghezza e alla genericità, regalandoci una storia di costume."




giovedì 23 agosto 2018

Concorso GENERE PLURALE romanzi e racconti inediti a tema LGBT


Salve carissimi lettori e lettrici del blog
oggi vi segnalo un concorso  riservato a tutti coloro che amano e scrivono del genere letterario LGBT. 

La casa editrice Le Mezzelane ha indetto questo concorso con scadenza il 31/10/2018.

So che ho tante/i amici ed amiche che amano scrivere sull'amore arcobaleno, e consiglio loro di partecipare... Da parte mia un grande in bocca alla penna.. 

Ecco a voi tutte le informazioni utili :

Concorso GENERE PLURALE
romanzi e racconti inediti a tema LGBT

Art. 1 – PROMOTORI – Le Mezzelane Casa Editrice, in collaborazione con la Libreria Antigone di Milano istituisce un concorso letterario per romanzi editi e inetidi, e racconti inediti, fotografie e corti a tema LGBT dal titolo “Genere Plurale”. A insindacabile giudizio della giuria potranno essere scelti singoli racconti che verranno raccolti in un’apposita antologia.
Art. 2 – PARTECIPANTI – Il concorso è aperto a tutti i soggetti che abbiano compiuto i 18 anni d’età residenti in Italia e all’estero.
Art. 3 – QUOTA D’ISCRIZIONE – La partecipazione al concorso è gratuita.
Art. 4 – ELABORATI – I partecipanti potranno presentare un massimo di due elaborati, scritti in lingua italiana.
Art. 4 bis – SEZIONI – Ogni partecipante potrà scegliere tra le seguenti sezioni:
Sez. A – Racconto inedito: la lunghezza dei racconti dovrà essere compresa tra un minimo di 10 cartelle editoriali e un massimo di 15 cartelle; carattere Times New Roman, corpo 12, no Pdf.
Sez. B – Romanzo inedito: la lunghezza dei romanzi non dovrà superare le 200 cartelle editoriali (con un minimo di 120 cartelle); carattere Times New Roman, corpo 12, no Pdf.
Sez. C – Romanzo edito: il romanzo dovrà essere in lingua italiana, nessun limite di lunghezza; il romanzo non deve essere stato pubblicato con una casa editrice a pagamento o con print on demand; il file dovrà pervenire in pdf o in epub.
Sez. D – Fotografia: l’immagine, a colori o in B/N dovrà essere inviata in formato JPG in alta risoluzione.
Sez. E – Corti: i filmati dovranno pervenire in un file AVI, o simile; la durata del video non deve superare i 18 minuti.
Art. 5 – MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE – I testi, i video, le immagini, dovranno essere inviati alla casella di posta elettronica concorsi@concorsi.lemezzelane.eu indicando in oggetto “Genere Plurale”. I testi non dovranno in alcun punto recare indicazione del nome dell’autore o altro riferimento che consenta il riconoscimento di quest’ultimo, pena l’esclusione dal concorso. Il nome dell’autore con i relativi dati personali dovrà essere indicato a parte sul modulo di partecipazione, che sarà scaricabile sul sito della casa editrice o reperibile presso la libreria Antigone.
Art. 6 – SCADENZA – I testi dovranno pervenire alla casella di posta elettronica sopra citata entro e non oltre le ore 24 del giorno 30/10/2018. I testi pervenuti successivamente non verranno presi in considerazione.
Art. 7 – VALUTAZIONE – Tutti i lavori saranno sottoposti al giudizio di una giuria nominata dai promotori del concorso. La giuria determinerà una classifica basandosi sulla propria sensibilità artistica e umana, in considerazione della qualità dello scritto, dei valori dei contenuti, della forma espositiva e delle emozioni suscitate. Il giudizio della giuria sarà inappellabile e insindacabile. I vincitori saranno informati secondo le modalità indicate da ciascun partecipante nel modulo di partecipazione.
Art. 8 – PREMIAZIONE – La proclamazione dei vincitori e la consegna dei premi avrà luogo presso la Libreria Antigone di Milano in data da destinarsi (presumibilmente gennaio 2019).
Art. 9 – PREMI – I primi tre classificati delle sezioni A e B saranno premiati con la pubblicazione del romanzo (o della raccolta di racconti) e con una targa. Tale pubblicazione non comporterà alcun onere per l’autore e comprenderà copertina ed editing professionali. Per le altre sezioni è previsto l’intervento di alcuni sponsor. I premi dovranno essere ritirati personalmente dai vincitori, o, in caso di forzato impedimento da comunicare e giustificare preventivamente alla segreteria organizzativa, da persona da loro designata.
Art. 10 – DIRITTI D’AUTORE – Gli autori dei romanzi che saranno selezionati avranno un regolare contratto editoriale, per effetto del quale l’Editore si impegna a pagare le provvigioni maturate dalla vendita. I racconti selezionati, invece, potrebbero essere inseriti in un’antologia di Autori Vari. In questo caso l’Autore si impegna a cedere l’autorizzazione alla pubblicazione e a non aver nulla a pretendere dalla vendita dell’antologia. In entrambi i casi l’Editore non chiederà agli autori l’obbligo di acquisto copie.
Art. 11 – PUBBLICITÀ – Il concorso e il suo esito saranno opportunamente pubblicizzati attraverso la stampa e altri media.
Art. 12 – ALTRE NORME – La partecipazione al concorso implica l’accettazione integrale del presente regolamento, senza alcuna condizione o riserva. La mancanza di una sola delle condizioni che regolano la validità dell’iscrizione determina l’automatica esclusione dal concorso letterario.
Per informazioni rivolgersi a: Le Mezzelane Casa editrice tel 3403405449
Libreria Antigone tel 022043655
Il modulo di partecipazione può essere richiesto inviando una mail a concorsi@concorsi.lemezzelane.eu

martedì 21 agosto 2018

Orfani bianchi di Antonio Manzini



Orfani bianchi
di 
Antonio Manzini
recensione di 
Maria Lucia Ferlisi



Mirta, moldava, lavora in Italia come badante a Roma.
Ha lasciato la sua terra, la povertà e la miseria in cui viveva. Ha lasciato anche il figlio adolescente Ilie che vive con la nonna materna, il padre non sa nemmeno dove sia.
Una vita dura, nonostante la giovane età è già stanca della vita. Il suo lavoro è prendersi cura di tutte quelle persone che pesano alle famiglie,  lei li assiste fino alla loro morte. Poi ancora in cerca di un altra persona da prendere in cura, nell'indifferenza dei familiari, come la signora Mazzanti, morta il giorno di Natale, ma la famiglia non ha rinunciato al pranzo di Natale.

Mirta vive nella miseria degli animi, nell'indifferenza verso gli anziani. Sentimenti sterili circondano la sua vita. Vive con altre donne straniere, in un piccolo appartamento, si ritrovano la sera, ma sono tutte stanche, non si parlano,  la maggior parte di loro lavora per una cooperativa, pochi soldi e tanto lavoro massacrante.

Ha soltanto un amico Pavel, innamorato di lei che sogna di darle una casa e l'amore.
I suoi contatti con il figlio undicenne sono fatti di mail piene d'amore e speranza, di un futuro migliore, anche quando è costretta a metterlo in un orfanotrofio, perché sua madre è morta per lo scoppio della caldaia. 
L'internat è un luogo che raccoglie orfani e figli di madri che lavorano all'estero, non è un bel luogo, ma almeno può mangiare e stare al caldo  e giocare con la play station con i giochi che gli manda.Lei gli scrive tante mail accorate, Ilie non risponde.
La notte dopo, il maglione di Mirta aveva già perso l'odore di Ilie. E lei era a Roma, in una stanza di merda, condivisa con una donna che non avrebbe mai conosciuto....

Con un gesto poco nobile, riesce ad ottenere un lavoro per seguire un'anziana la cui famiglia deve andare in vacanza, la paga è davvero alta. Lei si abbandona ai sogni di una vita migliore..ma....

Un romanzo commovente  sull'esistenza di queste badanti che arrivano nella nostra terra per seguire i familiari e condurli alla certa morte. La loro non è una vita facile, devono lavorare con persone con la demenza senile. Devono pulire sederi, togliere pipì ed escrementi. Devono stare attenti perché la loro pelle è delicata. Guadagnano poco e con quelli devono mantenere i loro  familiari rimasti in paese.

Un odore acre, amaro, avvolgeva tutta la stanza. La vecchia teneva gli occhi spalancati sul soffitto. Le mani lungo il corpo. "no". Mirta si avvicinò. L'odore era sempre più forte. Un misto di muffa, marcio e uova sode. Dovette chiudersi il naso. Corse in bagno mentre la lasagna risaliva l'esofago. Ebbe un conato, ma non rovesciò niente.....

Una vita triste, circondata da sporco e morte, devono combattere contro l'indifferenza dei familiari che sembrano aver dimenticato che quei familiari sono stati il loro padre o la loro madre.

Una storia d'abbandoni, le badanti lasciano gli affetti nei loro paesi d'origine, gli anziani che accudiscono sono stati abbandonati dai loro familiari. Un triste scambio.
L'autore senza falsi pietismi ci conduce in questo mondo poco conosciuto. Pensiamo che il lavoro di queste donne sia facile, senza problemi, ma non è così. 

Un romanzo che non solo punta il dito contro la mancanza di affetti, ma mette in risalto quanto la nostra comunicazione stia diventando sempre più debole, affidiamo le parole ad un asettico computer, la mail è veloce, e non implica nessun sentimento. Fredda, senza calore arriva dall'etere, ma non è abbastanza per rassicurare. 

Un romanzo che ci conduce nel mondo dei tanti orfani bianchi che popolano la Moldavia, bambini e adolescenti che crescono senza amore, senza affetti, soli, abbandonati per anni in un luogo lontano e sperduto del loro territorio, simile ad un carcere.
Un romanzo che fa riflettere attraverso la veritiera penna dello scrittore Antonio Manzini.



Scheda libro
Autore: Antonio Manzini
Titolo: Orfani Bianchi
Casa editrice: Chiarelettere
Pagine: 204

Sinossi
Mirta è una giovane donna moldava trapiantata a Roma in cerca di lavoro. Alle spalle si è lasciata un mondo di miseria e sofferenza, e soprattutto Ilie, il suo bambino, tutto quello che ha di bello e le dà sostegno in questa vita di nuovi sacrifici e umiliazioni. Per primo Nunzio, poi la signora Mazzanti, “che si era spenta una notte di dicembre, sotto Natale, ma la famiglia non aveva rinunciato all’albero ai regali e al panettone”, poi Olivia e adesso Eleonora. Tutte persone vinte dall’esistenza e dagli anni, spesso abbandonate dai loro stessi familiari. Ad accudirle c’è lei, Mirta, che non le conosce ma le accompagna alla morte condividendo con loro un’intimità fatta di cure e piccole attenzioni quotidiane.

Ecco quello che siamo, sembra dirci Manzini in questo romanzo sorprendente e rivelatore con al centro un personaggio femminile di grande forza e bellezza, in lotta contro un destino spietato, il suo, che non le dà tregua, e quello delle persone che deve accudire, sole e votate alla fine. “Nella disperazione siamo uguali” dice Eleonora, ricca e con alle spalle una vita di bellezza, a Mirta, protesa con tutte le energie di cui dispone a costruirsi un futuro di serenità per sé e per il figlio, nell'ultimo, intenso e contraddittorio rapporto fra due donne che, sole e in fondo al barile, finiscono per somigliarsi.
Dagli occhi e dalle parole di Mirta il ritratto di una società che sembra non conoscere più la tenerezza. Una storia contemporanea, commovente e vera, comune a tante famiglie italiane raccontata da Manzini con sapienza narrativa non senza una vena di grottesco e di ironia, quella che già conosciamo, e che riesce a strapparci, anche questa volta, il sorriso.

lunedì 20 agosto 2018

Garcia Lorca


Carissimi lettori e lettrici
il 19 agosto del 1936 moriva un grande poeta spagnolo: Garcia Lorca.

Vi posto  un mio piccolo contributo alla sua memoria, scritto nel 2016.
Buona lettura.



Garcia Lorca
nato il/6/1898 ed è morto assassinato con la fucilazione il 19/8/1936 a Vizinar in Spagna, il suo corpo non è mai stato ritrovato.
Poeta e drammaturgo andaluso, si può considerare uno dei poeti massimi che la Spagna abbia avuto e che il mondo intero ha amato, non a caso qualcuno ha scritto che il suo omicidio è stato "un crimine contro l'umanità", un crimine commesso durante la dittatura franchista e per la sola colpa di scrivere versi e di essere omosessuale..

Durante la vita universitaria conobbe personaggi illustri con i quali cominciò una collaborazione culturale per cercare dare vita  e voce alla cultura spagnola emergente, conobbe Dalì, Neruda, Bunuel, Alberti. I suoi progetti finirono presto, durante il colpo di stato ad opera dei militari franchisti, fu catturato e fucilato.

Ma il potere franchista non ha certo fermato il potere più forte che si ritrova nelle sue poesie, che hanno varcato il confine della Spagna e reso immortale i versi di Garcia Lorca.

Le sue poesie sono intrise di una velata melanconia, i suoi versi sono simili al suono della chitarra, strumento tanto amato dal poeta, tanto da dedicargli una poesia.
La vera forza delle parole di Lorca è incisa in quella forza quasi sovrannaturale che viene definita El Duende, una forza che è quasi un connubio con le varie forze della natura e che la terra magicamente trasforma in versi o in musica, ed in questa forza vi sono racchiuse le storie del passato, i nostri avi, i nostri colori e sapori. I suoi versi contengono il passato della cultura spagnola ed è in questo che trova forza e vigore nella cultura araba e zingara che ne sono le vere radici e scorrono nel sangue dei poeti o intellettuali spagnoli come una linfa vitale che li rende immortale, come la cultura che
tramandando vestendola di nuove parole.

Nei versi di Lorca v'è è tutta l'Andalusia, vi è tutta la magia dei zigani, vi è il flamenco, vi sono i balli attorno al fuoco, vi sono le corride... ed è per questo che suona melodiosa, melanconica e forte. La forza del duende è questa, le radici che emergono prorompenti e capaci di soggiogare colui che le ascolta e trascinarlo in questo luogo atavico fatto di magia colori e suoni, e come in un vortice lo rapisce e lo rende amante, come in un amplesso, dei versi andalusi.

Le sue raccolte più famose sono: PRIMER ROMANCERO GITANO - POETA A NEW YORK - LAMENT FOR IGNACIO SANCHEZ - POEMA DEL CANTE JONDO, e altri.
Scrisse anche delle opere teatrali tra cui ricordiamo: NOZZE DI SANGUE - LA CASA DI BERNARDA ALBA - YERMA - DONNA ROSITA e altri









Ecco alcune sue poesie





LA CHITARRA

Incomincia il pianto
della chitarra.
Si rompono le coppe
dell'alba.
Incomincia il pianto
della chitarra.
È inutile
farla tacere.
È impossibile
farla tacere.
Piange monotona
come piange l'acqua,
come piange il vento
sulla neve.
È impossibile
farla tacere.
Piange per cose
lontane.
Arena del caldo Meridione
che chiede camelie bianche.
Piange freccia senza bersaglio
la sera senza domani
e il primo uccello morto
sul ramo.
Oh, chitarra,
cuore trafitto
da cinque spade.

Da Lamento per Ignacio Sánchez Mejías
Il cozzo e la morte
Alle cinque della sera.

Eran le cinque in punto della sera.
Un bambino portò il lenzuolo bianco
alle cinque della sera.
Una sporta di calce già pronta
alle cinque della sera.
Il resto era morte e solo morte
alle cinque della sera.
Il vento portò via i cotoni
alle cinque della sera.
E l'ossido seminò cristallo e nichel
alle cinque della sera.
Già combatton la colomba e il leopardo
alle cinque della sera.
E una coscia con un corno desolato
alle cinque della sera.
Cominciarono i suoni di bordone
alle cinque della sera.
Le campane d'arsenico e il fumo
alle cinque della sera.
Negli angoli gruppi di silenzio
alle cinque della sera.
Solo il toro ha il cuore in alto!
alle cinque della sera.
Quando venne il sudore di neve
alle cinque della sera,
quando l'arena si coperse di iodio
alle cinque della sera,
la morte pose le uova nella ferita
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Alle cinque in punto della sera.
Una bara con ruote è il letto
alle cinque della sera.
Ossa e flauti suonano nelle sue orecchie
alle cinque della sera.
Il toro già mugghiava dalla fronte
alle cinque della sera.
La stanza s'iridava d'agonia
alle cinque della sera.
Da lontano già viene la cancrena
alle cinque della sera.
Tromba di giglio per i verdi inguini
alle cinque della sera.
Le ferite bruciavan come soli
alle cinque della sera.
E la folla rompeva le finestre
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Ah, che terribili cinque della sera!
Eran le cinque a tutti gli orologi!
Eran le cinque in ombra della sera!


Notturno

Ho tanta paura
delle foglie morte,
paura dei prati
gonfi di rugiada.
Vado a dormire;
se non mi sveglierai
lascerò al tuo fianco
il mio freddo cuore.
Che cosa suona
così lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amor mio!
Ti cinsi collane
con gemme d’aurora.
Perché mi abbandoni
su questo cammino?
Se vai tanto lontana
il mio uccello piange
e la vigna verde
non darà vino.
Che cosa suona
così lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amor mio!
Non saprai mai
o mia sfinge di neve,
quanto
t’avrei amata
quei mattini
quando a lungo piove
e sul ramo secco
si disfa il nido.
Che cosa suona
così lontano?

Amore. Il vento sulle vetrate,
amor mio!
Non saprai mai
o mia sfinge di neve,
quanto
t’avrei amata
quei mattini
quando a lungo piove
e sul ramo secco
si disfa il nido.
Che cosa suona
così lontano?
Amore. Il vento sulle vetrate,
amore mio!

Le otto vite di una centenaria senza nome di Mirinae Lee

 Le otto vite di una centenaria senza nome  di  Mirinae Lee Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Un impiegata di un istituto di riposo decide ...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.