giovedì 16 marzo 2023

Book Pride Milano 2023

Ciao a tutti voi lettori del blog

Domenica 12 marzo mi sono recata, con mia figlia, al Book Pride di Milano.

La prima impressione quando arrivi è la delusione, nessuna fila, entri velocemente, vero che  avevamo anche il biglietto scaricato on-line, ma frequentando  altre fiere, è una caratteristica consueta.

La delusione per non aver fatto la coda vi sembrerà strana, ma una kermesse senza fila, significa che non c'è pubblico. Entrati negli spazi dei vari editori ti muovevi liberamente, senza caos, come se ti fossi recata soltanto in una grande libreria.

Cosa è successo?

Forse è stata fatta  poca pubblicità all'evento? 

Meno risorse economiche e le persone non si muovono come prima?

Prezzo del biglietto troppo alto?

Meno interesse per i libri?

Assenza di nomi di autori importanti che attirino l'attenzione del grande pubblico?

Probabilmente la risposta sta in tutte queste domande, sono certa che anche gli organizzatori si sono posti gli stessi quesiti e  cercheranno alternative da mettere in atto il prossimo anno.

L'esposizione degli stand era buona, mancavano però punti d'appoggio per sedersi per quel pubblico di persone di una certa età che avrebbe voluto riposarsi tra una fila di stand all'altra. Penso che sia stata una strategia per affollare le sale dedicate agli eventi, che in questo modo risultavano tutte super affollate. Aggiungiamo che l'audio presso ogni sala è pessimo, non riesci a concentrati in quanto senti il vociare del pubblico che passa.

Pensi di recarti al bar per riposarti tra un panino e un caffè, ma hanno deciso che anche in quest'angolo le sedie non dovevano essere presenti. Qui apro una breve parentesi, il bar, attorno alle 13.30, non era affollato eppure il personale non riusciva a gestire gli ordini di una decina di clienti in attesa che riscaldassero panini già confezionati,  sbagli e lanci di panini contro il bar, tanto che chi era presente come noi  è rimasto allibito, per fortuna,  il lancio non è stato diretto verso la nostra parte da quel responsabile bar baffuto e maleducato.

Gli editori presenti sono comunque riusciti a catturare la nostra attenzione e fermarci per consigli ed acquisti, soprattutto presso le case editrici piccole e a volte sconosciute. Un piacere per chi ama la lettura e ama  scoprire nuovi autori in quella che è diventata la vasta produzione di romanzi in cui non sempre è facile destreggiarsi per scovare piacevoli novità editoriali. 

I nostri acquisti:

  • Non sono sessista ma... di Lorenzo Gasparrini casa editrice TLON
  • Tana libera per tutte di Sara Vicari  - DO IT HUMAN EDITORI
  • Come un incantesimo Mary e Percy Shelley nel Golfo dei Poeti di Carla Sanguineti - NARRATIVA KAPPA VU
  • Leggende napoletane di Matilde Serao  - COPPOLA EDITORE
  • Lidia Poet la prima avvocata di Ilaria Iannuzzi e Pasquale Tammaro - EDIZIONI LE LUCERNE

Torneremo il prossimo anno? Non credo, gli organizzatori dovranno cambiare molte cose e attuare nuove strategie di marketing, così non va bene, la sola presenza di editori non supportati da nulla non aiuta e gli spettatori virano la loro presenza verso altre esposizioni.

Maria Lucia Ferlisi e Rossella Scipioni

giovedì 9 marzo 2023

Premio Nazionale di Narrativa inedita "Valerio Gentile"

 

Vi consiglio questo concorso letterario indetto dall'Associazione Culturale Centro Studi “Valerio Gentile”, scade il 30 aprile ed è GRATUITO.


Premio Nazionale di Narrativa inedita "Valerio
Gentile"

Scadenza iscrizione: 30 Aprile 2023


Sezione A

Sez. 1. Romanzo o Raccolta di racconti

Tema:

libero

Copie:

1

Lunghezza:

da 60 a 80 cartelle da 2000 battute (compresi spazi bianchi)

Opere ammesse:

1

Sezione B

Sez. 2. Racconto

Tema:

libero

Copie:

1

Lunghezza:

da 5 a 10 cartelle da 2000 battute (compresi spazi bianchi)

Opere ammesse:

1

Quote di partecipazione:

Totalmente gratuito

Premi:

Sezione 1
Pubblicazione gratuita del Romanzo vincitore nella Collana Pochepagine di Schena Editore
Diploma + 20 copie del romanzo pubblicato
2° e 3° premio: diploma e libri

Sezione 2
I migliori racconti, sino ad un massimo di 12, saranno pubblicati nell’antologia della Collana Meridiana di Schena Editore
Premi: Diploma di merito e n. 3 volumi dell’antologia pubblicata+libri

Premiazione:

28 Agosto 2023

La cerimonia di premiazione si terrà a Selva di Fasano nell’estate del 2023


------------------------------

Dove spedire

Le opere dovranno essere inviate in unica copia cartacea, più una copia via email a:

Associazione Culturale Centro Studi Valerio Gentile – c/o Nicola Gentile – Via F.lli Rosselli, 61 – 72015 FASANO (BR)

info@schenaeditore.it – premio@valeriogentile.it


mercoledì 1 marzo 2023

QUELL'ASPIRAPOLVERE NEL BUIO DI JEAN BEAGIN

 QUELL'ASPIRAPOLVERE NEL BUIO DI JEAN BEAGIN

Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Iniziare la lettura di questo romanzo ti lascia perplessa, l'incipit ti fa venire voglia di prendere il libro e riporlo nella libreria o peggio ancora nel cestino della carta.
La storia inizia parlando di "cacca", le prime righe emanano un senso di disgusto, simile a quello provato da Mona protagonista del romanzo, ma subito dopo il senso di schifo, riprendi in mano il romanzo incuriosita.

Mona è una donna delle pulizie, vive nel New Messico a Taos, ha dei vicini di casa estrosi, e anche le persone dove lavora non sono da meno, come la famiglia  dove la moglie è cieca e il marito è un uomo che lei ha conosciuto fuori da quel appartamento e che chiama il "Buio", innamorata del suo odore o tanfo, con il quale intreccia una relazione pseudo amorosa.

Da  subito entri in una realtà surreale, con situazioni drasticamente esilaranti, con le storie di cui subito si percepisce che sono destinate a fallire, ma lei si destreggia bene in queste relazioni aperte, nei suoi incontri tantrici, nelle pose completamente nuda per essere ritratta e altre situazioni quasi rocambolesche.

Ama fotografare se stessa avvolta nei vestiti delle varie padrone di casa, ma anche nuda accanto al mobilio dell'appartamento da pulire. In queste sue acrobazie, si inserisce un rapporto difficile con la madre naturale, dalla quale non ha mai ricevuto tenerezza o abbracci e che non ha esitato ad abbandonarla e farla "adottare" da un'altra famiglia.

Quel bisogno di pulire che campeggia in tutte e tre le storie in cui è suddiviso il libro, una metafora della vita, perché anche se pulisci niente può riportare indietro la realtà di ciò che sei o sei stato, tema  affrontato simpaticamente dall'autrice.

Un romanzo che vale la pena leggere per lo stile leggero, dinamico affrontato da Jean Beagin.
Valutazione:💛💛💛💛

Scheda libro

Autore: Jean Beagin

Titolo: Quell'aspirapolvere nel buio

Casa editrice: Einaudi

Pagine: 266

Trama

Mona ha ventisei anni, fa la donna delle pulizie e ha una passione per gli aspirapolvere d'epoca e gli uomini sbagliati. Dopo Mister Laido, ora è il turno del Buio, il tenebroso marito di una cliente. Del resto, per Mona trasformare i rapporti di lavoro in confusi grovigli è la norma. La situazione in cui si caccia con Lena e Paul, artisti ungheresi amanti del nudo, ne è un'ulteriore dimostrazione. E poi c'è quella svitata di sua madre, con i fantasmi e gli orchi che le riporta alla mente. Che il suo gusto per l'orrido abbia radici antiche? In Quell'aspirapolvere nel buio torna la stessa inconsueta eroina di Facciamo che ero morta, e la sua esilarante schiettezza ci conquista ancora una volta.

Biografia

Jen Beagin ha conseguito un MFA in scrittura creativa presso l'Università della California, Irvine, e ha ricevuto un Whiting Award 2017 nella narrativa. È l'autrice di Pretend I'm Dead e Vacuum in the Dark. Ex donna delle pulizie, vive a Hudson, New York.

martedì 21 febbraio 2023

Tutto chiede Salvezza di Daniele Mencarelli

Tutto chiede Salvezza

di

Daniele Mencarelli
                                                        Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

          Daniele una mattina si sveglia in un letto d'ospedale insieme con altri pazienti, ma non ne capisce la motivazione, fino a quando gli viene comunicato che la sera precedente ha avuto un crollo psichico ed è stato ricoverato in regime di TSO , presso il reparto psichiatrico dell'ospedale. 

Lentamente riesce a ricostruire cosa è successo, dalla lite violenta con il padre a quella inarrestabile rabbia che gli ha fatto perdere il contatto con la realtà. Adesso  medici psichiatrici dovranno aiutarlo a recuperare la calma necessaria per affrontare la quotidianità.

Nella stanza d'ospedale è in compagnia di altri che si trovano nella sua stessa condizione, Gianluca che si sente donna in un corpo maschile ed è rifiutato dalla madre che non accetta la sua diversità. C'è Giorgio, grande e grosso che ancora piange la morte della madre, c'è l'incendiario Madonnina,  c'è Mario, c'è Alessandro. Tra loro nasce una particolare amicizia, sono uguali, sono tutti pazzi, uniti dallo stesso file di "normalità", la loro. Non sono come gli altri. quelli che stanno  fuori e che seguono i dettami della società, loro non si sono omologati, hanno scelto la loro precaria e difficile esistenza nel bene e nel male. Per la prima volta Daniele si sente a suo agio, si sente normale, si sente SALVO.

Affrontare la vita è difficile, nessuno ti insegna come viverla giorno dopo giorno, senza ferire nessuno o essere feriti,  è compito tuo cercare di comprenderlo senza rinunciare alla tua personalità in un mondo sempre più lontano e dove i rapporti personali languono, dove è l'apparenza a prevalere.

Daniele ha vent'anni e non ha ancora capito qual è il senso della vita, ha difficoltà a gestire la propria vita e i rapporti con le altre persone, è un ragazzo sensibile,  in struttura potrà comprendere il senso della vita? Alla fine lui chiede solo Salvezza.

Poi ci sono i medici indifferenti e gli infermieri spaventati e minacciosi, e noi lettori ci troviamo proiettati in questo reparto difficile sul quale cala sempre la coltre dell'indifferenza e del silenzio. 

I medici sono in grado di riportare il "malato" alla normalità attraverso i colloqui o è meglio lasciarli inghiottire dalla pasticche legalizzate che addormentano la psiche umana?

Parlare di follia è ancora oggi un tabù, per questo motivo il romanzo di Mencarelli acquista importanza. 

La scrittura dell'autore è essenziale, semplice, interrotta dal dialetto romano che riporta a galla la quotidianità di questo male oscuro. 

Il romanzo è più un diario ma è notevole la capacità di aver rotto il velo del silenzio che accompagna da sempre questi malati, ricordiamoci che  fino agli anni "80, i malati erano anche tolti dalla vista, rinchiusi nei manicomi, a volte anche per sempre, l'autore ci offre uno squarcio di questa malattia ancora insondabile.

Una storia piacevole con una scrittura leggera che si legge con interesse e alla fine viene voglia di approfondire questo tema bruciante.

Voto: 💛💛💛💛

Scheda

Autore: Daniele Mencarelli

Titolo: Tutto chiede salvezza

Casa editrice: Mondadori

Pagine: 204

Trama

Daniele ha vent’anni e questa è un’estate che non dimenticherà. Uno stanzone d’ospedale, con sei letti, è il luogo dove si ritrova quando si sveglia. Non ha idea di come ci sia arrivato, finché gli viene comunicato che è stato disposto per lui un TSO: trattamento sanitario obbligatorio, dopo che è stato colto da una crisi di rabbia molto violenta. Dovrà trascorrere sette giorni in osservazione, parlare con gli psichiatri, cercare di spiegare perché il mondo gli fa così male. In realtà Daniele è un ragazzo come tanti, dotato però di una sensibilità estrema, le sue esperienze sono un susseguirsi di picchi e abissi: possibile che nessuno si accorga di quanto siamo fragili ed esposti ai capricci del destino? Di quanto la vita sia una recita che ci allontana da come siamo davvero? Al suo fianco, i compagni di stanza del reparto psichiatria: personaggi inquietanti e teneri, sconclusionati eppure saggi, travolti dalla vita esattamente come lui. Come lui incapaci di non soffrire, e di non amare a dismisura. Dagli occhi senza pace di Madonnina alla foto in bianco e nero della madre di Giorgio, dalla gioia feroce di Gianluca all’uccellino resuscitato di Mario. Sino al nulla assoluto di Alessandro. Accomunati dal ricovero e dal caldo asfissiante, interrogati da medici indifferenti, maneggiati da infermieri spaventati, Daniele e gli altri sentono nascere giorno dopo giorno un senso di fratellanza e un bisogno di sostegno reciproco mai provati. “Sono i cinque pazzi con cui ho condiviso la stanza e questa settimana della mia vita. Con loro non ho avuto possibilità di mentire, di recitare la parte del perfetto, mi hanno accolto per quello che sono, per la mia natura così simile alla loro.” In questo straordinario romanzo, vincitore nel 2020 del premio Strega Giovani, Daniele Mencarelli mette in scena la disperata, rabbiosa, ricerca di senso di un ragazzo che implora salvezza.

Scrittrici dimenticate: FAUSTA CIALENTE

Fausta Cialente Fausta Cialente è stata una grande voce delle letteratura italiana, essendo donna è stata dimenticata e trascurata dalle ant...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.