martedì 17 settembre 2019

Gli occhi invisibili del destino di Silvia Casini


Gli occhi invisibili del destino
di
Silvia Casini



La magica scrittura di Silvia Casini si snoda tra misteri, morti, sospetti e intrighi sotto il cielo fatato e fatale di Roma in un libro che evoca atmosfere esoteriche alla Dan Brown (Angeli e Demoni) impreziosendole con la ricerca dell'unica fonte universale di salvezza: l'amore con la A maiuscola.
(Giancarlo Caselli, editore della Golem Edizioni)

Eilis Rush ha occhi molto particolari: verdi, striati di grigio, giallo e blu notte, ma soprattutto nascondono un segreto. Lei è una giovane studentessa diciassettenne che, dopo un incidente automobilistico, dove i suoi genitori hanno perso la vita, dall’America è venuta a vivere a Roma. Va a stare da sua zia Clara che gestisce il negozio esoterico “Filincanto”.

Eilis ha un’amnesia parziale a causa del trauma subito e non riesce a ricordare molti dettagli del suo passato, in compenso ha strane e inquietanti percezioni, così sua zia la porta da uno psichiatra. In sala d’attesa, Eilis legge su un giornale che a piazza Barberini, nella fontana del Tritone, è stato rinvenuto il cadavere di una donna. Inizia così una strana e straordinaria avventura che la vede collaborare con Luca Marra, giovane poliziotto, per scoprire cosa si cela dietro una misteriosa serie di delitti dalle connotazioni esoteriche e, al tempo stesso, conoscere la verità sulla propria storia, sulla morte dei suoi genitori, sulle sue strane visioni e, magari, imbattersi nell’amore. Vero.

Biografia dell'autrice

Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere, Silvia Casini ha ricoperto il ruolo di project manager presso l’Istituto Internazionale per il Cinema e l’Audiovisivo dei Paesi Latini di Gillo Pontecorvo e Sandro Silvestri. Si è occupata di relazioni internazionali e della promozione dei film italiani all’estero. In seguito,si è specializzata in marketing strategico e ha iniziato a collaborare con diverse case di produzione e distribuzione cine-tv nel settore del product placement e del co-marketing. Attualmente è consulente per Echo Group s.r.l. nell’ambito del product placement, del co-marketing e del media scouting. Negli anni, ha collaborato con diverse testate giornalistiche e siti web, come Youmovies.it, DirettaNews.it, CheDonna.it, UniversoMamma.it, PianetaDonna.it, Girlpower.it, PianetaMamma.it, Tevere Notizie, Empire Magazine Italia, Vox Roma, Pink Italia Magazine, ecc. Ha pubblicato Magia e altri amori. Pensieri e micro-racconti strampalati alla fermata del treno (Edda Edizioni), L’appendifiabe(Nadia Camandona editore), Tutto in una notte (Libro/mania - DEeAgostini/Newton Compton), Di magia e di vento (Antonio Tombolini editore), Il gusto speziato dell'amore(Leggereditore), L'astro narrante (Fanucci) e Gli occhi invisibili del destino (Golem edizioni). Ha fondato Upside Down Magazine assieme a un gruppo di scrittrici italiane, dove si occupa di recensioni filmiche e letterarie.

sabato 14 settembre 2019

Omaggio a Vasco Corradelli

Omaggio a Vasco Corradelli
a cura di Gianfranco Ferlisi


inaugurazione 
sabato 14 settembre 2019, alle ore 18:00
Casa del Mantegna via Acerbi 47, Mantova  
Ingresso Libero
Orari:
da mercoledì a domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19


La Casa del Mantegna propone dal 14 settembre al 13 ottobre 2019 un importante e completo percorso attraverso le opere di Vasco Corradelli, artista di San Benedetto Po, "pittore fra i più veri e fertili del secondo dopoguerra mantovano", come lo definisce il curatore in un ricco saggio critico che accompagna il catalogo. L'itinerario della mostra si snoda nelle Quattro stagioni dell'opera creativa di Corradelli, in una felice e inaspettata incursione nelle vicende e nell'evoluzione artistica di questo pittore mantovano, di cui si scopriranno non solo "la ricerca di forme e tematiche legate all'universo dell'arte, ma anche le scelte umili e antiche della tradizione e del rinnovamento, i sogni e la forza della poesia e della letteratura."
Le quattro stagioni di Vasco Corradelli partono da Roma, dove il giovanissimo artista studia all'Accademia di Belle Arti, frequentando "la meglio gioventù" e sperimentando, in una sorta di iniziale realismo del quotidiano, una materia pittorica densa e tormentata. Le sue esperienze giovanili sono interrotte dalla chiamata alle armi e da dodici lunghi anni di trasferte militari finché, nel tardo 1944, si ritrova, finalmente libero, ancora a Roma, a riprendere l'attività pittorica. È il periodo in cui, nelle opere di Corradelli, la semplicità e l'armonia della tradizione classica appaiono reinventate, come in una risposta alle difficoltà dei tempi: luce, colori, penetrazione psicologica, paesaggio prendono vita, la dimensione estetica si associa a quella dell'interiorità e dell'originalità.
Poi, nel 1946, Corradelli torna da Roma alla sua casa di San Benedetto Po, dove ritrova una grande famiglia artistica, una sorta di cenacolo padano, fervido dei dibattiti dei suoi protagonisti, da Antonio Ruggero Giorgi a Umberto Bellintani, da Giovanni Bernardelli a Ermanno Pittigliani, da Giuseppe Gorni a Lanfranco. Ora per Corradelli la vita e la pittura cambiano: l' immagine tende ad illudere e alludere, andando oltre  il margine che intercorre tra la realtà e la rappresentazione e la sua pittura sembra volersi sottrarre alle categorie di più facile comprensibilità, procurando uno smarrimento interpretativo da parte dello spettatore. La sua declinazione artistica resta comunque lontana da ogni tentativo di neo impressionismo: si dedica all'interpretazione della natura e del paesaggio come un'espressione culturale, in cui si trasferisce visivamente una intera comunità, esaltazione della bellezza e della fatica del vivere. Tra pittura e pensiero i soggetti dell'artista cominciano a parlare anche il linguaggio delle inquietudini e del dolore, e Corradelli scopre la possibilità di esprimersi attraverso la dimensione fantastico - onirica, intesse un dialogo con i grandi personaggi della poesia, da Leopardi a Garcia Lorca. Il nuovo linguaggio che emerge è carico di visionarietà, capace di dare forma a uno sconcertante disagio emotivo, mutano, rapidamente, forme e colori. È ben testimoniata in mostra la grazia sospesa e manierata e l'angoscia espressiva di quella intensa stagione.

Negli anni '70 l'opera di Vasco, tecnicamente sempre più maturo, oltrepassava provincialismo e le secche strapaesane della cultura locale. Colature liquide, semplificazione delle forme, inediti usi del colore, espressionistici stupori: tutti strumenti, legati ad interrogativi sull'inutilità del bipolarismo figurazione/astrazione, che gli fanno scoprire ricerche importanti. È in questo speciale sentire che affonda l'iconografia dei suoi Cristi e delle sue Madonne(del 1970 è la Madonna Vergine Maria), con cui Corradelli riesce a varcare le consuetudini del ritratto, come bene si osserva in mostra.
Ed è ormai tempo di un nuovo ciclo di opere, quelle della festa della mietitura di cui, in mostra, si trova una significativa selezione. È un tema antico in cui il pittore può coniugare la dorata materia del frumento, il profilo del paesaggio all'orizzonte e il dialogo dei contadini con la fertilità della terra, come se cercasse di calarsi nella concretezza di una ritualità contadina
Nell'ultima sezione la materia appare più che mai una pittura intrisa di luce. L'artista sembra ora incantarsi ad ogni colpo di spatola, cercando costantemente di carpire il disegno delle forme, i toni e le trasparenze della luce attraverso gli impasti che raggruma sulla tela: qui non c'è posto per un linguaggio che non sia quello legato alle solide fondamenta figurative. Lo sguardo dell'artista si lascia sedurre, tra cielo, terra, acqua e vita, dall'affiorare dei ricordi.
Tutte le opere in mostra disegnano dunque, finalmente con completezza, il mondo espressivo di un artista a cui la critica ha dedicato finora scarse occasioni espositive: la Casa del Mantegna, coadiuvata da un impegno encomiabile del Comune di San Benedetto, colma ora con questo "Omaggio a Corradelli" un deplorevole quasi - silenzio. 

Nota: Il contenuto riportato è un invito ricevuto per la diffusione di questa interessante mostra.

BIOGRAFIA

Vasco Corradelli nasce il 10/ 07/1912 a San Benedetto Po (MN). Sin da giovanissimo dimostra una passione precoce per la pittura e il disegno. Le sue prime opere che raffigurano i paesaggi del Po sono infatti testimonianza di un grande talento e vengono eseguite tra gli 8e i 13 anni. Nel 1929/30,viene mandato dai suoi genitori a Roma presso dei parenti dove frequenterà l’accademia di belle arti. In questo periodo approfondisce soprattutto lo studio della figura,oltre ad accostare in forma professionale la pittura. Dal 1932 parte militare,deve quindi abbandonare gli studi presso l’accademia. Terminato il militare si susseguono purtroppo periodi poco felici, poiché viene più volte richiamato, prima per la guerra in Iugoslavia, successivamente verrà mandato in Libia per la guerra d’Africa e alla fine dal 1940 sarà impegnato in Sicilia nella Seconda Guerra Mondiale. Vasco Corradelli viene fatto prigioniero dall’esercito Americano in Sicilia nel 1943;con gli alleati risale tutta l’Italia meridionale mentre i Tedeschi si ritirano. Durante questo periodo di prigionia allaccia rapporti di amicizia con diversi militari e graduati del battaglione, specialmente con gli italoamericani, che quando si rendono conto del suo talento nell’arte della pittura non gli fanno mai mancare: tele, pennelli, e tubetti di colore in buona quantità. Lo invitano persino ad andare in America con loro, ma lui aveva in mente la sua terra, la pianura del Po; non avrebbe mai accettato di starne lontano per sempre. Si fa stimare ed apprezzare tanto che viene lodato su un giornale degli Stati Uniti, per i numerosi ritratti fatti a militari americani e ai loro cari, che Corradelli ritraeva dalle fotografie che essi molto gentilmente sottoponevano alla sua attenzione. Quando Roma è liberata nel Giugno del 1944 egli viene rilasciato in città, dove si ferma ospite presso dei parenti per quasi due anni. In quel periodo trova lavoro in un laboratorio di restauro e frequenta una scuola d’arte privata. Partecipa alla mostra di pittura e restauro presso la sede dell’Ordine dei Cavalieri di Malta della città di Roma, dove riscuote lusinghieri consensi e risulta premiato per la sua opera. In questo periodo si sposa a Roma con Adriana Litta, quindi ritorna a San Benedetto Po nel Maggio del 1946. Le difficoltà che il destino gli ha riservato come i 13 anni di vita, proprio i migliori, quelli della gioventù, sacrificati a causa delle guerre, in seguito la necessità di dedicarsi ad un’occupazione che gli permettesse di mantenere la famiglia, ( non poteva certo farlo con la pittura) lo hanno costretto a lunghi periodi di inattività artistica, tuttavia la sua grande passione per la pittura non si è mai spenta, appena la situazione lo ha consentito egli ha sempre ripreso il filo di quel suo intimo discorso con la pittura e l’ arte e lo ha continuato a modo suo sino alla fine dei suoi giorni, con estrema coerenza e sincerità. Guardava con grande ammirazione ai grandi pittori di quel epoca e del passato, come Picasso, Dalì, Wan Gogh, Caravaggio, Michelangelo e altri ancora. 

Amava molto il nostro grande fiume, con le sue golene, le sue lanche le sue spiagge, i boschi i campi di grano e gli animali che vi si trovano. Si recava spesso in questi luoghi dove vi praticava anche la caccia,tema che troviamo in alcuni dei suoi quadri, ma soprattutto vi si recava per il piacere che gli dava solo il contemplare tutto ciò che fa parte di questo ambiente. La caccia che praticava con lunghe camminate lungo le rive del Po, per lui diventava soprattutto un momento di piacevole contemplazione di tutto il paesaggio del grande fiume, tanto che molte volte in queste occasioni si soffermava a disegnare schizzi di paesaggi del Po, che hanno in seguito dato origine a diversi quadri. Vasco Corradelli conosceva e frequentava con amicizia vari artisti quali il maestro Antonio Ruggero Giorgi, il pittore Giovanni Bernardelli, il poeta Umberto Bellintani, il pittore Ermanno Pittigliani, il pittore e scultore Giuseppe Gorni, con i quali si erano creati rapporti di reciproca stima e apprezzamento. Hanno infatti parlato di lui con accenti critici positivi, il maestro Antonio Ruggero Giorgi, il poeta Umberto Bellintani e altri tra questi personaggi del mondo dell’ arte sanbenedettina mantovana e italiana. ( Le memorie ci riportano che in occasione di una mostra in paese,il poeta Bellintani aveva manifestato grande apprezzamento e ammirazione per il quadro 
”Ritratto di ragazzo” del 1944, che gli piaceva particolarmente diceva lui; per l’espressività del soggetto , la bellezza dei toni usati e per la scioltezza della pennellata!). 

Dal 1985 per ragioni di lavoro, Corradelli con la famiglia si trasferisce a Grazie di Curtatone. A San Benedetto è artista stimato tanto che,dal 23 Dicembre al 6 gennaio 1991 l’Assessorato alla Cultura del Comune di San Benedetto Po promuove una nuova mostra personale allestita nel Chiostro dei Secolari. Muore a Mantova il 13 Agosto 1993. Aveva ultimato solo da pochi mesi tre splendide nature morte con paesaggio, un soggetto che da tanti anni non era più presente nel suo repertorio.

venerdì 13 settembre 2019

Fiabe per un castello - 2019 – 1ª edizione

Carissimi lettori e lettrici
ho appena postato un concorso, di solito aspetto prima di pubblicarne un altro, ma questo sulle fiabe ha attirato la mia attenzione, so che tra di voi ho amiche che scrivono favole,  e vista la scadenza, 30 settembre, non ho aspettato ed ecco per voi altre informazioni per la partecipazione!

La partecipazione è gratuita ed il premio è in denaro$$$£££!

 Attenti alla descrizione (art. 5) leggete bene e poi iniziate a scrivere la vostra fiaba.

CLICCATE SUL LINK PER TUTTE LE INFORMAZIONI.

Come sempre vi giunge il mio in bocca alla penna.


FIABE PER UN CASTELLO 2019 – 1ª edizione


giovedì 12 settembre 2019

Concorso Letterario Internazionale “IDEA DONNA ” 11.a edizione - 2019

Carissime amiche ed amici
eccomi qui con la mia usuale abitudine di consigliarvi un concorso letterario, sono certa che questo lo troverete interessante.
È dedicato alle donne, quelle che si sono imposte nella società nel campo storico, medico, sportivo, culturale... 
Se riflettete sono tante, alcune famose altre meno, ma sarà bello immedesimarvi nelle loro spoglie attraverso le parole in una poesia o in un racconto:
 “Dedicato a te donna simbolo, sia celebre che misconosciuta.”
Se invece non volete immedesimarvi...potete scegliere il tema libero, io non posso che augurarvi il mio solito in bocca alla penna!!



Concorso Letterario Internazionale  “IDEA DONNA ”
11.a edizione - 2019
Scadenza Invio opere fino a:
lunedi 30 SETTEMBRE 2019
(A tutti gli ASSENTI alla premiazione sarà assicurato l’invio di quanto assegnato per via Poste Italiane)
La “LAGIP Libera Associazione Giardino dei Poeti, Letterati, Artisti” è lieta di indire la  undicesima EDIZIONE del   Concorso Letterario Internazionale per INEDITI d  Poesia e Racconti brevi – IDEA DONNA Le sezioni del Concorso  di poesia  e narrativa breve sono tre: --
---A) POESIA sezione a   TEMA  LIBERO
---B)   POESIA dal  tema “Dedicato a te donna simbolo, sia celebre che misconosciuta.”
--C) RACCONTO TEMA  LIBERO oppure ispirato alla tematica della sezione B (*Possono partecipare autori di lingua italiana d'entrambi i sessi e d'ogni età.) I minorenni accluderanno liberatoria firmata dai genitori. 
ISTRUZIONI PER LE   2 diverse SEZIONI  di POESIA:   Inviare a scelta del candidato da 1 a 2 poesie  ( per ogni sezione scelta ) di lunghezza non superiore a   40 versi /
Inviare  le poesie in 8 copie così composte: 7 anonime e una FIRMATA, con in evidenza i dati personali  completi scritti con chiarezza.  Seguire il seguente promemoria.  Sono obbligatori i seguenti dati da specificare (anche a penna in stampatello)=TITOLO opere , SEZIONE SCELTA. Nome, Cognome, indirizzo completo, Data di nascita, telefono domicilio, cellulare, eventuale e-mail e FIRMA . NOTA: il  Curriculum  è GRADITISSIMO ma è facoltativo (e non costituisce titolo di merito rispetto a chi non lo presenterà). –
ISTRUZIONI PER la SEZIONE C= UN solo RACCONTO a TEMA LIBERO oppure (a scelta) ispirato alla tematica espressa nella sezione B .Sono idonei testi  in forma di racconto o saggio, di lunghezza massima 3 cartelle A4 (3 facciate di fotocopia).si accettano qualsiasi tipo di carattere e dimensione purché ben leggibile.  Inviare  il testo  in 8 copie cosi composte -7 anonime e  1 sola con FIRMA e in evidenza  i dati personali
•►Art 4) QUOTA di partecipazione= 10 euro  Si richiede che ciascun autore di alleghi il contributo in banconota  inserita e  ben occultata nella busta; oppure inoltri la quota tramite bonifico oppure in francobolli. E’ possibile partecipare con più componimenti seguendo le stesse istruzioni, usando lo stesso plico e aggiungendo  specifiche  quote per ogni componimento o coppie di poesie  presentate. Gli autori di lingua italiana residenti all’estero in nazioni extra UE (ossia chi NON utilizza l’euro ) possono iscriversi ad ogni sezione con partecipazione gratuita. Art .5)  Inviare tutti i testi con Poste Italiane o poste private a: LAGIP – CA- Daniela  BRUNI – Via  Laureati 89 /  63074- San Benedetto Tronto - AP –entro la data di  LUNEDI 30 settembre 2019 Farà fede il timbro postale DI PARTENZA .
 NOTA= Si  pregano gli autori  –SE E’  LORO POSSIBILE- di inviare le composizioni con
  CONGRUO ANTICIPO rispetto alla data di scadenza , onde facilitare le operazioni di segreteria. Ogni elaborato pervenuto in qualsiasi data sarà comunque accuratamente esaminato. Si ringrazia sentitamente per la vs. sollecitudine!

La premiazione è prevista dopo l’estate nella seconda parte del 2019 

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.