lunedì 13 maggio 2019

Salone del Libro di Torino, impressioni.

Carissime amiche ed amici
sono di ritorno dal Salone di Torino e pronta per riassumere le mie impressioni.
Comincio subito dal "prima" salone.
Avevo deciso di boicottare la fiera del libro per la decisione di dare la possibilità di esporre i propri libri ad una casa editrice di stampo fascista.
Molti di voi obietteranno e storceranno il naso, in nome della libertà di stampa, doveva far parte di questa Kermesse Letteraria.
Non sono d'accordo. Dobbiamo comprendere, leggendo la Costituzione Italiana,che il fascismo è un crimine, fare apologia del fascismo è un reato.
Ne discutevo con un'amica virtuale Sonia, incontrata , per caso, in fila al Salone del Libro la quale diceva è come invitare al Salone una casa editrice per pedofili, in nome della libertà di stampa invitiamo anche loro? 
Non poteva scegliere un paragone maggiormente appropriato.

Trovo davvero inadeguato che un direttore editoriale e lo staff che ha lavorato non abbiano pensato alle conseguenze di questa inclusione nel programma. 
- Era un modo per dare maggior visibilità alla Fiera Internazionale del libro, una sorta di marketing editoriale? Un modo che non ha tenuto in conto dell'offesa che ha apportato alla democrazia duramente conquistata da chi ha lottato ieri per garantirla a noi oggi.
- Non conoscevano il gruppo editoriale? Ancora peggio.
- Non hanno tenuto conto delle conseguenze di un eventuale boicottaggio? Non hanno compreso il rischio....
Non aggiungo altro perché il blog è letterario, ma di fronte a questo gesto, non potevo tacere e dovevo dirvi, seppur brevemente,  le mie ragioni.
Aggiungo soltanto che sono andata all'esposizione con un amaro in bocca, non dovevamo noi lettori e mondo democratico essere messi di fronte a questo tipo di scelta. Lo spirito che mi ha sempre accompagnato era spento, mi auguro solo che chi ha sbagliato il prossimo anno non faccia parte dell'organizzazione futura.

Oltre al senso di delusione, mi sono scontrata con  molti punti critici del Salone.

Cominciamo a livello informatico, qualcosa non ha funzionato, chi ha fatto richiesta on line si è ritrovato con richieste non evase e mancanze di risposta. 
Il lavoro delle iscrizioni on line facilità l'ingresso dei visitatori ed è stato un caos di file a non finire per tutti:visitatori, autori, standisti, blogger, addetti stampa, insegnanti...

Il gioco del mondo si è trasformato nel gioco della fila per tutti.

Anche la disposizione degli stand ne ha sofferto, il cunicolo che portava alla sala OVAL era un budello in cui si scontravano le file con le opposte direzioni. Soffocante. Per non parlare che eri obbligato a ripercorrerla se volevi uscire.
Nel Padiglione due ho visto una bancarella di panini con wurstel la cui vendita era attaccata ad uno stand.. libri alla salsiccia per tutti...

File tortuose  disposte male per il firma copie di autori,  come per Zero Calcare...
Ho avuto l'impressione che ci fosse meno personale, le file lo scorso anno erano controllate e disposte meglio, ve l'assicuro.
Altro punto dolente, la sicurezza, lo scorso anno le misure di prevenzione e controllo erano veramente fantastiche, quest'anno ho visto meno personale e controlli più leggeri....Si potevano portare all'interno acqua, panini e altro...

Alla fine mi sono stancata e dopo aver fatto il mio giro, legato soprattutto alla scoperta di piccole case editrici, con largo anticipo ho preferito fare ritorno nel B&B e la domenica mattina non mi sono recata ancora al salone, ho preferito fare ritorno a casa.

Nei prossimi giorni vi metterò al corrente di alcune case editrici e di alcuni romanzi che hanno attratto la mia attenzione.
Buona giornata a tutti/e 
Maria Lucia




mercoledì 8 maggio 2019

AURUM" INFERNO OPERAIO di Paolo Bertulessi-


"AURUM" INFERNO OPERAIO 
di 

Paolo Bertulessi-

Scheda Libro
Autore:PAOLO BERTULESSI
Titolo: aURUM INFERNO OPERAIO
Casa Editrice: PAV EDIZIONI
Pagine:268
Per l'acquisto:

Biografia:
Paolo Bertulessi- nato a Bergamo il 1/10/1963

Cresciuto in una famiglia eterogenea con madre novarese, padre e nonni paterni bergamaschi, nonna materna torinese, nonno materno barese, poi viceprefetto a Padova, e una prozia austriaca, nasce a Bergamo, ma la sua famiglia dopo un anno si trasferisce a Padova, città nella quale poi vive fino all’età di quarant’anni.
Viene educato sin da bambino al culto della lingua italiana e all’amore per la letteratura, spaziando dai grandi classici alle opere contemporanee anche di nicchia: il suo primo libro, "Ventimila leghe sotto i mari"di Jules Verne, lo legge a cinque anni. 
Consegue la maturità classica appassionandosi in modo viscerale  alla lettura e, conseguentemente, alla scrittura, che coltiverà con sempre più crescente passione.      
All’età di 25 anni perderà prematuramente e traumaticamente il padre, docente liceale di matematica e fisica, e la madre, pittrice.
Ha lavorato per diversi anni nella grande distribuzione alimentare ricoprendo il ruolo di gerente e direttore di filiale.
Ex pugile dilettante e successivamente istruttore sportivo per molti anni, dal 2005 è titolare di una enoteca a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova.
Oltre alla grande passione per la lettura e la scrittura, è un cinefilo e  un amante dei videogames.
Ha già operato nel settore letterario nella veste di ghostwriter, scrivendo per diversi autori locali in crisi d’ispirazione e fornendo loro trame interessanti: il suo talento nel creare storie da raccontare e pubblicare è stato da sempre molto spiccato.
Solo negli ultimi anni decide di dare spazio a se stesso come autore e di avere il proprio nome stampato in una copertina.
Dopo il suo travolgente romanzo noir d’esordio, pubblicato  nell’Aprile 2018 dalla casa editrice Le Mezzelane, ESISTENZE PROIBITE, è stata pubblicata  nell’Ottobre dello stesso anno, dalla Pav Edizioni di Roma, la sua seconda opera, AURUM INFERNO OPERAIO: un altro noir a tinte forti, romanzo ambientato nella realtà orafa della provincia vicentina che scava nell’animo umano e accende un riflettore puntato contro il mondo del lavoro in Italia.
Nell’Aprile 2019 vede la luce la sua terza opera, “IN VIAGGIO PER LEI”: trattasi di un romanzo unico nel suo genere scritto a quattro mani con il suo amico Alberto Wittman, anch’egli scrittore. 
Sempre nel 2019, con la sua prima silloge poetica intitolata “NUOTANDO NEL MIO ASSENZIO” e pubblicata dalla casa editrice Pluriversum, spazia nella poesia contemporanea con un suo inconfondibile stile: l’autore, in questo campo, ama definirsi “poeta urbano”, un poeta che ama cogliere i fiori che spuntano dal cemento.
La sua citazione preferita è “Ad pugnam parati”.

Sinossi:

Mani d’oro e oro tra le mani: può una professione arrivare a possedere l’anima di una persona, specialmente quando è l’oro la nobile materia prima con la quale si lavora? In questo romanzo sembrerebbe di sì.
Rossella, la protagonista, nasce alla fine degli anni ‘70 e subisce una vita infantile fatta di violenze e soprusi per mano di sua madre, una donna devastata dall’alcol e dalla gelosia nei suoi confronti, in uno scenario di povertà e degrado umano nella campagna della provincia vicentina.
Dopo essere stata rinchiusa in una fabbrica orafa ancora adolescente, cresce nutrendosi soltanto di lavoro e dovere, senza affetto e privata di ogni suo diritto a crescere serena.
L’impatto con la vita di fabbrica è per lei inizialmente traumatico, ma con il passare del tempo dimostrerà talento e arriverà persino ad amare il proprio lavoro, anche perché la sua vita privata si rivelerà sentimentalmente un fallimento.
Piacente e onesta, ma non priva di determinazione, lotterà sempre con i fantasmi del passato e con la sua esistenza.
Passando, suo malgrado, da una realtà lavorativa all’altra, conoscerà il lato peggiore dell’umanità, fino a giungere nella fabbrica più aberrante che mai aveva visto, gestita da una coppia di inetti senza scrupoli.
Ciò nonostante continuerà ad amare il proprio lavoro, ancor più visceralmente quando conoscerà la signora Venero, una abile e geniale procacciatrice d’affari ricca di carisma che intravede in lei una potenziale artefice del suo personale e misterioso progetto; i gioielli che nasceranno grazie all’abilità delle sue mani non saranno semplici gioielli, ma creature con un preciso significato che sembreranno prendere vita.
Quel quotidiano squallore della vita operaia verrà poco a poco lenito da momenti di introspezione onirica al limite del delirio.

Sofferenza, ricerca disperata di un lavoro fisso, amore morboso per il lavoro, solitudine, perversione, stati allucinatori: questi gli ingredienti che comporranno la mistura di eventi che porterà Rossella verso una deriva ignota e inquietante assieme al suo adorato e lucente metallo giallo.  

lunedì 6 maggio 2019

MILANO MISTERIOSA: IL QUADRO PERDUTO DI LEONARDO di C.S.D.Martini Rossi

Carissimi amici ed amiche ecco per voi una segnalazione fresca di stampa: 
MILANO MISTERIOSA: IL QUADRO PERDUTO DI LEONARDO
di C.S.D.Martini Rossi

Sinossi

Una storia che affonda le sue radici nel XVI secolo, quando Milano era popolata da artisti geniali e unici come il grande Leonardo da Vinci e il leonardesco Bernardino Luini.
Un quadro perduto, attribuito a Bernardino Luini, e un manoscritto ritrovato, vergato dal grande Leonardo da Vinci in persona. Una vecchia storia che gravita intorno a un prestigioso museo sepolta da decenni. Forse una leggenda metropolitana popolata da fantasmi, segreti e misteri come ne serpeggiano tante nella città di Milano.
Fa freddo e mancano poche settimane a Natale quando Beatrice, una giovane restauratrice, si ritrova a inseguire una verità scomoda, scontrandosi con un mondo, quello della Milano altolocata e aristocratica, che cerca in tutti i modi di impedirle di venire a capo di un mistero insabbiato da ormai trent'anni. Guglielmo è un uomo ricco, affascinante e misantropo che appartiene a quella Milano e che nasconde molti segreti. Un uomo che potrebbe essere la chiave per risolvere il mistero ma che sembra intenzionato a lasciare sepolta quella vecchia faccenda legata alla sua prestigiosa e antica famiglia. 

Tra prime alla Scala, cene di gala e aperitivi a base di Margarita Blue e Gimlet, la ricerca di una donna ostinata e assetata di verità si alterna alla vita quotidiana della metropoli, che scorre nella sua normalità. Mentre il popolo dei milanesi attende le feste e consuma le sue giornate lavorando alacremente, vite comuni scorrono tra lo sferragliare dei tram, lo smog, i drammi e le piccole felicità quotidiane. E la città di Milano assiste a tutta la vicenda nella sua fredda superiorità, partendo dall'alto della Madonnina sopra il Duomo, fino all'affollata Galleria Vittorio Emanuele, con i suoi ristoranti a cinque stelle e i suoi negozi prestigiosi. Emozioni e sentimenti di gente comune e meno comune si muovono in una città tra il 1500 e i giorni nostri, raccontando anche la storia di Milano e dei grandi uomini che l'hanno fatta diventare quello che è oggi.

venerdì 3 maggio 2019

E Baboucar guidava la fila di Giovanni Dozzini

E Baboucar guidava la fila
di  Giovanni Dozzini
recensione a cura di Maria Lucia Ferlisi
Baboucar, Ousman, Robert e Yaya sono i quattro protagonisti del romanzo. Sono appena arrivati in Italia e nell'attesa della risposta alla richiesta d'asilo, cercano di trascorrere nella "normalità" le giornate.
 Baboucar propone agli amici di trascorrere una giornata al mare, non hanno molti soldi, ma escogitano il modo per pagare soltanto uno e gli altri al suo avviso potranno nascondersi in bagno. Non sempre le previsioni vanno a buon fine, ma sono solidali e uniti tra loro, anche se provengono da città e nazioni diverse.
In questo breve viaggio si scontreranno con i pregiudizi , ma anche con la solidarietà di un pescatore che offre loro un posto per dormire. In questo momento di odio e forti pregiudizi l'autore ha avuto un grande coraggio a scrivere un libro che apre la porta ad una giornata tipo dei quattro ragazzi che ancora non sanno come gestire il loro futuro, perché è appeso alla decisione delle istituzione, in comune hanno la paura che non possa essere accolta e il terrore di tornare indietro.
Hanno dei sogni ma ancora non possono esprimerli, il loro futuro è in attesa di una firma. Da Perugia arrivano a Falconara, fanno il bagno, giocano al pallone, salvano un ragazzo senza ricevere nemmeno un grazie dalla famiglia, rimorchiano...sempre sotto lo sguardo pieno di pregiudizi della gente.
Un romanzo che non ha una trama, non vi farà piangere, non c'è nessuna storia strappalacrime dietro., soltanto un piccolo spaccato di vita di questi giovani di colore.
L'autore Giovanni Dozzini con chiarezza e semplicità ha  mostrato la realtà quella vista dalle persone, ma dal punto di vista dei diretti interessati. Dietro a quello che si pensa sia un bighellonare di persone che non fanno niente, c'è una normalità diversa della nostra, eppure simile. Quanti di noi ragazzi, senza tanti soldi in tasca, siamo andati al mare con tanta voglia di divertirci.
Siamo così presi dalla paura dello straniero che ci siamo dimenticati chi eravamo. Forse è questo l'intento dello scrittore mostrare che i giovani, noi come loro, siamo uguali con tanti sogni e pochi soldi in tasca. Ieri come oggi, noi come loro.
Scheda libro
Titolo: E Baboucar guidava la fila
Autore: Giovanni Dozzini
Casa editrice: Minimum fax
Pagine: 145
Sinossi
Baboucar, Ousman, Yaya e Robert sono quattro richiedenti asilo arrivati in Italia dopo avere attraversato mezza Africa e il Mediterraneo. Sono sospesi tra la speranza che la loro richiesta venga accolta e la paura di essere respinti. C'è chi aspetta la prima udienza di fronte alla Commissione territoriale, chi il ricorso in primo grado al tribunale, chi invece ha ottenuto una protezione sussidiaria e per un po' può andare avanti senza troppe ansie. Un fine settimana decidono di prendere un treno che da Perugia li porterà verso l'Adriatico. La meta è la spiaggia di Falconara Marittima e il viaggio è scandito dagli incontri, dalle ossessioni di ognuno e dal faticoso rapporto con la lingua italiana. Sono quarantott'ore di piccoli avvenimenti: multe, bivacchi, la finale degli Europei di calcio, qualche litigio. Due giorni in cui i quattro amici si ritroveranno sempre a camminare, in fila indiana, lungo le strade della provincia del Centro Italia. "E Baboucar guidava la fila" è una favola senza morale, che affronta il tema delle migrazioni scegliendo di raccontare quello che viene dopo le traversate, la normalità inafferrabile di una vita dignitosa che segue ogni approdo e tutto ciò che questa normalità contiene: le paure, i desideri, la rabbia, le nostalgie, riuscendo a ottenere alla fine quella particolare risonanza poetica che hanno soltanto le cose vere.








Anima di Wajdi Mouawad

  Anima di Wajdi Mouawad Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Parlare di questo romanzo non è facile, durante la lettura molte volte sono stat...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.