sabato 26 gennaio 2019

Il giorno della memoria

Carissime amiche ed amici del blog
come tanti, voglio ricordare il giorno della memoria con un post di qualche anno fa.

Un giorno della memoria ancora più tristi, perché abbiamo la consapevolezza che la storia non insegna nulla.Ancora una volta il vento dell'odio sta scivolando dentro i cuori di molti, il razzismo, lo sprezzo, ne sono testimoni i tanti episodi in tutto il mondo in cui si alzano muri per "difendere" un territorio che dovrebbe essere luogo di accoglienza, come i nostri avi hanno avuto.

Muri, barriere, diritti negati e morti, tanti,  nell'indifferenza di molti. Ho paura di questo clima, non mi piace.
Mi chiedo  perché l'uomo sente questo bisogno di odiare, come se fosse una parte del DNA.
Mi chiedo perché non siamo in grado di accogliere ed ascoltare.
Mi chiedo perché lasciamo morire persone...
Non trovo risposte e questo mi spaventa... La banalità del male è sempre in agguato... 





Alcuni anni fa sono andata a visitare il campo di concentramento di Auschwitz. Quando varchi i cancelli senti i brividi che ti percorrono la schiena, con quella scritta: "Il lavoro rende liberi".... liberi di morire. Ho percorso le strade che portano ai campi, ai forni crematori, in completo silenzio, come un silente omaggio a tutte le vittime che hanno perso la vita in questo luogo macabro. 
In alcuni angoli si erano formati gruppi di preghiera autonomi, mi sono aggregata ed ho pregato con loro, non ho capito la loro lingua, ma sentivo il bisogno di farlo. Ciò che mi ha sconvolto di più in questa visita di memoria, non sono stati i forni crematori ne le migliaia di foto appese lungo i corridoi, ma le enormi vetrine dove erano esposti gli oggetti personali di tutte le persone che sono state trucidate all'interno del campo. 
La teca delle valigie, di tutte le dimensioni grandi e piccole, con i loro nomi scritti su un pezzo di cartone e incollati sopra, la grande vetrina con tutti gli oggetti da barba, quella con gli occhiali, un'altra con le scarpe, quella con tutti i pettini e infine quella con tutti i capelli tagliati ai detenuti del campo. Sono rimasta in quella enorme stanza per molto tempo, ho cercato di leggere tutti i nomi incollati nelle valigie di cartone, ho guardato infine tutti i capelli, trecce lunghe che erano appartenute a donne, ma vi erano anche piccole treccine di bambine. 
Tutta la quotidianità dei prigionieri che erano passati per quei campi era racchiusa in quelle vetrine, la loro vita, parte di se stessi di cui venivano spogliati.
Quanta tristezza, quanto dolore.
La banalità del male, come ha scritto sapientemente Anna Arendt nel suo saggio filosofico, è racchiusa tutta in quei campi e noi abbiamo il triste compito di ricordarlo sempre affinché la storia non si ripeta.
Qualche giorno dopo a casa ho scritto queste brevi righe. Non ho scattato foto mi sembrava di violare quelle anime.
(Le foto le ho prese dal web)







Auschwitz
Una piccola valigia di cartone marrone, logora, incollato, in fondo sul lato destro, un pezzo di carta ingiallito, con scritto a mano, in bella grafia, con inchiostro nero, nome, cognome ed anno di nascita: Helen Berger 1937.
Cerco di immaginarti Helen, bambina dalle trecce scure, dagli occhi castani e le efelidi sul naso. Giochi nel cortile della tua casa con la corda. Dalla finestra la tua mamma ti guarda e ti saluta con un cenno di mano. Ricambi il saluto con un sorriso e continui a saltellare felice.
Spensierata nella tua ignara infanzia.
Indossi una gonna grigia a pieghe che svolazza ad ogni saltello, una camicia bianca ed una giacca di lana cotta grigia bordata di nero. Sul petto la tua mamma ti ha cucito una stella a cinque punte, ne sei orgogliosa, ti fa sentire grande , tutti la indossano, anche te.
Qualcuno ha rubato la tua fanciullezza. Non diventerai una bella signorina che si affaccia sorridente alla finestra per salutare il fidanzato. Non indosserai il velo da sposa. Non urlerai dal dolore partorendo tuo figlio.
Sei  una valigia con un nome.
Sei una treccia tagliata in mezzo a tante.
Sei un vestito raccolto e buttato nel mucchio.
Sei  cenere al vento.


mercoledì 23 gennaio 2019

Fabio Volo- Le prime luci del mattino

Carissime amiche ed amici lettori di carta
una mia collega, che ama leggere molto, mi ha consigliato un libro di Fabio Volo, l'ho guardata sbarrando gli occhi, pensando contemporaneamente, un libro di questo scrittore non l'ho voglio proprio leggere, mi rifiuto.

Lei ha insistito, "leggilo Lucia, è diverso dai suoi soliti libri, ha scritto un libro che sa leggere i pensieri più intimi delle donne".
Mi dispiaceva dirle di no, non sono una snob dei libri, quindi mi sono detta perché no?

Vale la pena leggerlo? Io direi di si, con qualche perplessità, ma il mio giudizio è buono.

Leggete la recensione e poi ditemi voi  cosa ne pensate di F.Volo.
Un abbraccio amiche ed amici virtuali


Le prime luci del mattino 
di 
Fabio Volo

Elena attraverso le pagine del suo diario segreto esprime l'insoddisfazione della sua vita matrimoniale che si trascina nel silenzio.
Ormai lei ed il marito Paolo sono solo due estranei che si ritrovano nello stesso tetto per mangiare e dormire. Ma non è questo ciò che sognava. Non è la vita che voleva. Lo guarda, cerca di stabilire un contatto, ma lui come sempre rimane muto, si gira dall'altra parte o va via.
La sua cara amica Carla vive lontano e si sentono soltanto per telefono l'unico vero amico è il suo diario, e vi scrive le emozioni più intime che si intrecciano con la quotidianità della vita.

Sa di meritare molto di più, ma il coraggio di spezzare le catene di un matrimonio che appare  felice agli occhi degli altri non è facile. Ti senti addosso l'insopportabile responsabilità di un portare avanti un qualcosa che si è già rotto, un vaso incrinato, sostenuto da una colla che ormai non tiene più. 

Elena, come ogni donna, ha diritto alla felicità, deve solo trovare il coraggio di vivere senza finzione, senza continuare la commedia di amare un uomo, quando l'amore è ormai finito da tempo.

Adesso vede anche chi gli sta attorno, non ha più occhi solo per lui, conosce Alberto, un collega, ne nasce un'attrazione totale. La sua vita adesso è interrotta da questo momenti rubati. 
Ma è amore? E lui l'ama come vorrebbe lei, come lei sogna?

Domande che solo la vita può dare, ma Fabio volo con incredibile conoscenza dell'animo femminile cerca di darci delle risposte attraverso la figura di Elena, personaggio ben delineato, azzeccato e reale. Una storia che arriva al cuore femminile, ed è questo il segreto di Fabio Volo, una scrittura semplice, immediata, senza fronzoli letterari, ed entra con fermezza nelle scelte delle lettrici.
L'unica pecca aver scelto la scena di sesso a tre, stile 50 sfumature,  toglie l'impostazione intimistica e dolorosa delle inquietudine di questa donna così vera e reale che troviamo in tutto il romanzo. 


SINOSSI
Elena non è soddisfatta della sua vita. Il suo matrimonio si trascina stancamente, senza passione né curiosità. Suo marito è diventato ormai come un fratello: "Non viviamo insieme, insieme ammazziamo il tempo. Abbiamo stupidamente pensato che due infelicità unite potessero dar vita a una felicità". Ha sempre deciso in anticipo come doveva essere la sua vita: la scuola da fare, l'università, l'uomo da sposare... perfino il colore del divano. È diventata moglie prima di diventare donna. Finché un giorno sente che qualcosa inizia a scricchiolare. La passione e il desiderio si affacciano nella sua quotidianità, costringendola a mettersi in discussione. Elena si rende conto che un altro modo di vivere è possibile. Forse lei si merita di più, forse anche lei si merita la felicità. Basta solo trovare il coraggio di provare, di buttarsi, magari di sbagliare. "Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io". Un libro sincero e intenso, capace di affrontare i sentimenti senza trucchi o giri di parole, e di portarci faccia a faccia con le nostre emozioni più vere.

SCHEDA LIBRO
TITOLO: LE PRIME LUCI DEL MATTINO
AUTORE: FABIO VOLO
PAGINE: 224
CASA EDITRICE: MONDADORI







lunedì 21 gennaio 2019

Amara Libertà





Il mio romanzo AMARA LIBERTA' segnalato sul blog
Tutta colpa dei libri:

http://tuttacolpadeilibri.blogspot.com/search/label/Maria%20Lucia%20Ferlisi

venerdì 18 gennaio 2019

Collana Policromia - PubMe -

Carissimi amici ed amiche di Carta
eccomi ancora  qui con voi per un altro consiglio di lettura.
Vi segnalo la collana Policromia che attraverso l'abile lettura di Emanuela Navone pone nel mondo letterario libri che danno voce a storie diverse, storie di gente comune che deve affrontare le difficoltà della vita, degli stereotipi e delle disuguanglianze. 
Mi ha inviato la segnalazione di tre nuove uscite che passo volentieri a voi scatenate/i lettori.


Sinossi
Vi è mai capitato d’immigrare? Di attraversare un mare mosso in un gommone zeppo di persone e con mafiosi pronti a sparare? Avete trovato da mangiare, un lavoro, una casa nella nazione raggiunta? E se i vostri ormoni sbocciano come dei popcorn...? Elty, un ragazzo albanese diciassettenne, ne sa qualcosa. In questo suo affascinante romanzo, basato in una storia vera, il protagonista racconta le sue avventure, dal momento della sua partenza dall’Albania e i successivi due anni in Italia.
Titolo: C’era una volta un clandestino
Autore: Eltjon Bida
Genere: Narrativa
Editore: Policromia (PubMe)
471 pagine
Prezzo edizione digitale: 19,00 euro
Prezzo edizione cartacea: 4,99 euro
ISBN: 978-8833-661-93-3
Data di uscita: 25 dicembre 2018


Sinossi

Questa è la storia di un uomo, un padre e un marito, con un carattere non comune, non sempre facile, ma curioso del perché di ogni cosa, forse anche per quella deformazione professionale di un chimico di laboratorio: egli vive intensamente la sua vita tra moglie, figlie, nipoti, lavoro e la passione per le motociclette. Malato da qualche decennio, dentro e fuori dagli ospedali, più e più volte con la vita appesa a un filo , il protagonista consuma pian piano le sue nove vite, come le nove vite di quei gatti che ammira e che non a caso fanno parte del suo quotidiano; intanto porta avanti una sua riflessione personale sul senso della vita, e sul modo di affrontare l’arrivo inevitabile della morte. Per anni pensa e medita, “impara a vivere”, fin quando sente che è arrivato il 
momento in cui può accettare di morire.

 Titolo: Con il casco azzurro verniciato
a spruzzo
Autore: Alessandra Giorgi
Genere: Narrativa
Editore: Policromia (PubMe)
80 pagine
Prezzo edizione digitale: 12,00 euro
Prezzo edizione cartacea: 2,99 euro
ISBN: 978-8833-661-96-4
Data di uscita: 25 dicembre 2018


Sinossi

 Nina è una giovane donna che, nel tentativo di sfuggire ai propri demoni interiori, decide di allontanarsi dal paesino siculo in cui ha apaticamente vissuto sin dall’infanzia. Grazie all’amicizia instaurata con Diego, un coetaneo segnato da un passato infelice, scopre una realtà differente da quella riscontrata in precedenza, che la spinge a trovare il coraggio di far sentire la propria voce nella lotta contro le discriminazioni sessuali e condividere, insieme alla famiglia, un peso troppo pesante da sorreggere: la propria omosessualità. La nuova vita della giovane, divisa tra il lavoro ai tavoli di un ristorante giapponese e le sedute di psicoterapia, viene stravolta dall’amore travagliato per la coetanea Adele, disinibita e sfuggente, e dall’incontro con Giacomo, un uomo con forti difficoltà relazionali conosciuto in sala d’attesa, che la mette al corrente del suo inquietante progetto: recarsi in Giappone, ad Aokigahara, nei meandri dell’inquietante Foresta dei suicidi. Nonostante le difficoltà iniziali e i continui diverbi causati da punti di vista del tutto differenti, Nina riesce a instaurare un rapporto confidenziale con l’uomo, il quale, grazie alla fiduciosa insistenza della sua nuova amica, comincia a considerare la possibilità di vedere la propria vita con occhi nuovi, fino a decidere di concedersi un’ultima opportunità. Le ingarbugliate vicende dei personaggi si intrecciano nel cuore pulsante della capitale romana; sfondo di tormenti, confessioni, solitudini e soluzioni apparentemente introvabili.

Titolo: Lasciami entrare nel tuo inferno
Autore: Giusy Pullara
Genere: Narrativa
Editore: Policromia (PubMe)
206 pagine
Prezzo edizione digitale: 15,00 euro
Prezzo edizione cartacea: 4,99 euro
ISBN: 978-8833-662-02-2
Data di uscita: 9 gennaio 2018


Non vi resta che dare fiducia agli emergenti e scegliere il romanzo che vi interessa maggiormente.
Buona Lettura


Tracy Chevalier : Strane creature

  Strane creature di Tracy Chevalier Impressioni di Maria Lucia Ferlisi La piccola città marina di Lyme nel Sussex, vede l’arrivo delle sore...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.