lunedì 23 aprile 2018

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE IL VIAGGIO I° EDIZIONE 2018


Carissimi lettori e lettrici
non so voi, ma io amo la primavera, con l'esplosione dei colori, con i primi caldi tiepidi, con un leggero venticello che ti accarezza. 

Starei ore e ore fuori a godermi questa meravigliosa natura che ci regala tepore e calore. Ieri mi sono abbandonata alle due mie passioni, lettura e scrittura.

Ho quasi terminato la lettura del libro "L'amore a due passi" di Catena Fiorello, e ho scritto un po' sul mio quaderno a righe con la copertina rosa con dei bellissimi fiori. 
Poi ho ceduto alla dannazione del cellulare e ho guardato alcuni concorsi da postare nel blog.

Ho trovato quello che mi piaceva ed ecco qui che mi permetto di segnalarlo per voi. Si tratta di parlare di VIAGGIO, nel suo significato più ampio. Viaggio inteso come giro di vacanza, di studio di lavoro. Viaggio come percorso mentale o metafisico. Viaggio d'amore....c
Eccovi allora alcune informazioni per la partecipazione, e il mio solito in bocca alla penna....


PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE
IL VIAGGIO
I° EDIZIONE 2018
Sezioni
5. Il Premio si articola in due sezioni:
- Sezione A: poesia.
- Sezione B: racconto.
Tutte le opere, in entrambe le sezioni, dovranno essere attinenti al tema del 
premio: “IL VIAGGIO”, inteso in ogni forma ed accezione, anche 
metaforica.6. Ogni autore può partecipare con un massimo di n. 1 opera per sezione; 
si può partecipare, quindi, con un minimo di un’opera e un massimo di due.
Modalità di iscrizione
7. La partecipazione al premio è assolutamente gratuita. Non è dovuto 
alcun contributo, né quota di rimborso spese, né altra forma di compenso.
L’unica formalità richiesta è la preventiva registrazione nel sito 
www.quandoarriviamo.com , mediante l’apposito link o direttamente sul 
sito.
8. Il testo dell’ opera in concorso dovrà pervenire alla Segreteria del 
Premio esclusivamente in versione digitale, come allegato (pdf o word) a 
messaggio di posta elettronica all’indirizzo info@quandoarriviamo.com
Non saranno prese in considerazione opere pervenute a mezzo spedizione 
postale tradizionale o in qualsiasi maniera diversa da quella descritta nel 
presente bando.


10. Le poesie saranno valutate dalla Giuria del Premio in forma 
rigorosamente anonima. Pertanto, tutte le opere inoltrate a mezzo mail 
dovranno contenere, pena esclusione dal Premio, solamente il titolo e il 
testo della poesia (con eventuale traduzione se scritta originariamente in 
vernacolo o in lingua diversa dall’italiano), senza alcun tipo di riferimento 
all’autore e senza ulteriori elementi.
13. La mail dovrà contenere: a) opera partecipante in word o pdf; b) 
indicazione, nel corpo del messaggio, dei propri dati anagrafici (nome, 
cognome, data e luogo di nascita, indirizzo, recapito telefonico e mail) c) 
attestazione originalità propria opera, mai premiata altrove.
14. La mail per l’iscrizione al Premio dovrà essere inviata entro il 
25.05.2018. Ogni iscrizione riceverà conferma di ricezione stesso mezzo.
Giuria e Risultati
Premi
17. Per ogni sezione saranno individuati:
- Le prime 3 opere classificate, dalla 1° alla 3°;
- Eventuali ulteriori opere meritevoli di segnalazione speciale della Giuria
o di menzioni d’onore.
18. Gli autori ai quali la Giuria assegnerà la Menzione d’onore riceveranno 
un attestato di merito. Gli autori ai quali la Giuria assegnerà la 
segnalazione speciale riceveranno una medaglia di segnalazione e un 
attestato di merito. Gli autori che si classificheranno ai primi tre posti di 
ciascuna sezione riceveranno un trofeo e un attestato di merito con 
motivazione.
19. Le esatte posizioni di classifica delle opere finaliste saranno 
comunicate soltanto durante la cerimonia di premiazione. I premi previsti 
dai precedenti articoli saranno attribuiti e consegnati esclusivamente
agli autori che presenzieranno alla cerimonia di premiazione stessa, salvo 
casi di straordinaria eccezionalità sui quali la Segreteria del Premio si 
riserva diritto d’insindacabile arbitrio. Nessun premio sarà dunque spedito 
o consegnato in altre forme, sedi e date. È comunque prevista la possibilità 
di farsi sostituire da un delegato appositamente nominato, e 
preventivamente comunicato alla Segreteria del Premio.

giovedì 19 aprile 2018

Premio Strega: i 12 titoli finalisti


Carissimi amici ed amiche
eccoci al solito appuntamento con il blog.

Oggi è uscita la lista con i 12 nominativi del Premio Strega che si contenderanno la vittoria.

 Sono rimasta molto sorpresa, non vi sono nomi conosciuti e soprattutto vi è una perfetta equità tra donne e uomini. 

Sono entrati in finale sei scrittrici e sei scrittori. Un bel risultato che fa ben sperare, che possa essere l'anno giusto per conferire la vittoria ad una donna? Incrociamo le dita ed attendiamo intanto la cinquina.

 Molti esclusi saranno delusi, è un premio ambito, ma io confido molto nell'imparzialità, soprattutto dei lettori e dei gruppi di lettura.
Non so voi se conoscete qualche nome, e se avete già letto qualche libro, personalmente ho già letto il romanzo di Lia Levi e La ragazza con la leica, mi piacerebbe leggerli tutti, ma il tempo è tiranno e non vivo di soli libri. 

 Cercherò di leggere qualche altro titolo, nei prossimi giorni cercherò le sinossi per vedere quelle che più si avvicinano alla mia lettura.
Quest'anno non sarà facile scegliere, tutti nomi sconosciuti, ma questa novità mi piace, finalmente un po' di spazio a chi sta cercando di entrare in questo difficile mondo della letteratura. 

Se qualcuno di voi ha letto qualche libro, mi piacerebbe sapere quale e se è piaciuto. Grazie!


Silvia FerreriLa madre di Eva, NEO Edizioni;
Helena JaneczekLa ragazza con la Leica, Guanda; 
Lia LeviQuesta sera è già domani, Edizioni E/O;
Francesca MelandriSangue giusto, Rizzoli;
 Angela NanettiIl figlio prediletto, Neri Pozza; 
Sandra PetrignaniLa corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg, Neri Pozza; 

 Marco BalzanoResto qui, Einaudi; 
Carlo CarabbaCome un giovane uomoMarsilio;
Carlo D’AmicisIl gioco, Mondadori; 
Elvis MalajDal tuo terrazzo si vede casa mia, Racconti Edizioni;
Andrea PomellaAnni luce, ADD Editore; 
Yari SelvetellaLe stanze dell’addio, Bompiani/Giunti.

martedì 17 aprile 2018

Non ti scordar di me di Laura San Brunone



Non ti scordar di me 
di 
Laura San Brunone
recensione di 
Maria Lucia Ferlisi




Megan è fortunata, una famiglia felice alle spalle, un lavoro interessante a contatto con la natura, Kevin, un fidanzato innamorato che la conosce bene e l'ama alla follia.


Si sente protetta, ha quattro figure alle sue spalle, quattro capisaldi che la sorreggono sempre, in ogni momento della sua vita e si ispira sempre a loro.

"Ognuno di loro è parte di me. Modelli di una vita che non vestono più quei panni e che non si possono replicare in quest'epoca. Uso queste figure un po' come se fossero delle carte da estrarre durante il mio percorso, come se avessero il potere di cambiare la realtà."

Il generale buono e il grande albero sono  i suoi nonni, mentre le due regine sono le sue nonne. I nonni le persone più importanti della sua vita,  sono sempre nei suoi pensieri e anche se lontani basta una telefonata per sentirli vicini.
A volte ha degli incubi, sei sente fuori posto come se il GPS della sua vita non funzionasse a dovere, come se girasse al contrario. Ma che importa se poi hai al tuo fianco l'uomo migliore del mondo che ti chiede di sposarti portandoti nel luogo della casa che ha visto nascere il vostro amore. Una nuova casa, ristrutturata e pronta per dare un nuovo inizio di vita da sposati, una nuova Megan e un nuovo Kevin.
Adesso inizio a sentire delle necessità più impegnative per me; non che i mio lavoro e i miei obiettivi non lo siano, ma ho bisogno di conferme, di qualcosa che somigli a una certezza prodotta da noi due.

Entra la frenesia dei preparativi del matrimonio, non è facile da gestire se la data scelta è imminente, ma lei ha due amiche fantastiche, due sorelle per lei, Helen e Carole.
Tutto procede bene, ma il tarlo della gelosia s'insinua nella mente di Megan. Ricominciano gli incubi. Tutto cambia....

Mi rialzai, nel pieno dell'oscurità, barcollando, senza avere un punto fermo; mi sentivo persa, ma avevo il mio oggetto! No, non lo avevo più! Mi chinai, iniziai a cercarlo, tra quei gradini freddi, di un materiale simile al marmo. Provai più su, poi più giù... non lo trovavo! Ero distrutta! L'avevo perso! Provai a scendere nuovamente giù, con la speranza di ritrovarlo o di poterne prendere ancora, ma attorno a me solo buio, non vedevo nulla. Ero arrabbiata e impaurita. Avevo il cuore in gola! Le mani bruciate mi facevano male e non vedevo niente


Non posso dirvi altro perché il  finale del romanzo è  inaspettato.

L'autrice è al debutto come scrittrice,  il suo primo romanzo è un  noir con incubi che s'intrecciano con la realtà. Una vita perfetta, troppo perfetta, che sa quasi di finzione. Un uomo innamorato, ma sa nascondere troppo bene ciò che fa agli occhi innamorati di Megan.

Allora la realtà inizia a deformarsi, tutto si appanna, come un vetro bagnato durante la pioggia. I tuoi occhi diventano come quel vetro appannati, stanchi, delusi, non riesci più a distinguere la realtà. 

Non ho letto il libro ascoltando la musica del maestro Einaudi, come suggerito dall'autrice, la musica stupenda ho preferito ascoltarla a parte, ma seguite il suo consiglio è una musica dolcissima.

La trama del romanzo scorre bene, una scrittura lineare e fluida, peccato che sia interrotta da diversi errori. 

L'autrice riesce a mantenere un ritmo costante in tutto il romanzo,  il noir esplode, soltanto, nella parte finale del romanzo.

Forza Laura per essere alla tua prima esperienza sei stata brava, mantenere il ritmo non è facile, per gli errori puoi rivolgerti, la prossima volta, ad un buon editor. 
Il romanzo è stato scritto con passione e traspare tutta.


Sinossi

La storia parla di una ragazza appagata dalla sua vita: ha un buon lavoro, un uomo che ama alla follia, sta realizzano tutti i suoi desideri. Il fidanzato finalmente le chiede di sposarla e lei, presa da dubbi e prime insicurezze accetta felice. Con lei ci sono due grandi amiche del liceo che le faranno da testimoni alle nozze e l'aiuteranno con i preparativi per il matrimonio. Ma qualcosa va storto.Quando l'amore diventa qualcosa d'indispensabile e si trasforma in ossessione, è difficile essere lucidi e poter scindere la fantasia dalla realtà.
Racconto l'ossessione di amare a tal punto da immaginare situazioni inesistenti, autolesionismo, impulsi incontrollati della mente che portano a drammatiche situazioni.
L'amore viene descritta come un coltello affilato: il problema non è l'oggetto in sé, ma chi lo utilizza e per quali scopi.
Descrivo l'inaspettato che irrompe nelle certezze dell'innamorato, che divora lentamente l'anima di chi ama portandola verso l'oscurità.
Nel libro parlo anche di punti di riferimento importanti per la protagonista che l'aiuteranno a superare molti ostacoli della sua vita, come se fossero delle carte magiche da lanciare in caso di necessità.
E' solo il mio primo libro, ma l'ho scritto con passione. 


Questo libro nasce durante l'ascolto di alcune tracce musicali del pianista e compositore Ludovico Einaudi. Note dopo note, l'autrice ha sentito la necessità viscerale di riportare le sensazioni provate durante l'ascolto, trasformandole in un racconto intrinseco di profonde emozioni e sfumature dell'anima di chi ama senza limiti, alimentando questo sentimento fino all'esasperazione. Per cogliere a pieno tutte le sfaccettature, immergendosi nelle stimolanti sensazioni che hanno ispirato l'autrice, si consiglia l'ascolto di alcuni dei suoi brani durante la lettura. A ogni capitolo si suggerisce un brano musicale del maestro Einaudi come sottofondo, completando così quest'esperienza.

lunedì 16 aprile 2018

Le otto montagne di Paolo Cognetti


Le otto montagne di Paolo Cognetti
recensione di Maria Lucia Ferlisi

Pietro è un ragazzino tranquillo, un po' solitario, una madre che lavora in un consultorio ed un padre che lavora in una industria come chimico. 

Una vita familiare tranquilla fatta di molti silenzi anche e di tanta rabbia mista a nostalgia per la vita in città, lontani dalla purezza delle montagne. 

Vivono in una casa piccola, poco luminosa, dove anche affacciarsi ad un balcone non procura nessun piacere, vedi solo altre case, tutte in fila, tutte grigie, nulla a che vedere con le montagne. Luogo dove i suoi genitori si sono innamorati. E dove adesso ritornano ogni volta che possono. 

Il padre trasmette al figlio l'amore per la montagna, per le arrampicate silenziose, per il raggiungimento delle vette con l'unico obiettivo di ammirare quel silente panorama. 

Si recano a Grana un piccolo paese ai piedi del Monte Rosa e decidono di trascorre tutte le estati lì. Si, perché la vera montagna è bella nel periodo estivo, quando le ondate di turisti preferiscono altre mete, quando non senti più il loro fracasso che devasta la purezza ed il candore della montagna.

"L'inverno , in quegli annui, diventerà per me la stagione della nostalgia. Mio padre detestava gli sciatori, non voleva saperne di mischiarsi con loro: trovava qualcosa di offensivo nel gioco di scendere per la montagna senza la fatica di salirci, lungo un pendio spiazzato dalle ruspe e attrezzato con n cavo a motore. Li disprezzava perché arrivavano in massa e si lasciavano dietro soltanto rovine."

La madre risparmiando è riuscita ad affittare una piccola casetta per la gioia del marito e del figlio. Ed è proprio in quel paesino montanaro che Pietro incontra Bruno, un ragazzo della sua età che lavora occupandosi della vacche e del pascolo. Diventano amici e iniziano a scoprire luoghi abbandonati, torrenti e a rafforzare la loro amicizia. Estate dopo estate la loro amicizia diventa quasi fraterna al punto che i suoi genitori lo accolgono in casa a Milano per farlo studiare.

"Restammo zitti. Io che sapevo com'era non avevo bisogno d'immaginare niente per rivoltarmi contro quell'idea. Bruno avrebbe odiato Milano e Milano avrebbe rovinato Bruno, come quando sua zia lo lavava e vestiva e lo mandava da noi a imparare i verbi"

Ed estate dopo estate si rafforza il rapporto con il padre con le camminate lungo quelle montagne, con la scoperta delle montagne, della neve dei sentieri duri e ripidi, un approccio alla montagna che è un forte insegnamento alla vita. Ma ci vuole tempo per comprendere. Perché Pietro si allontanerà dal padre e da Bruno.

"Forse io e Bruno vivevamo davvero dentro il sogno di mio padre. Ci eravamo ritrovati in una pausa delle nostre esistenze: quella che mette fine a un'età e ne precede un'altra, anche se questo l'avremmo capito soltanto dopo.

Un romanzo di formazione incentrato sull'amicizia e sul rapporto padre figlio.
Una storia semplice, ma raccontata bene, basandosi sul non detto, sui silenzi, sulla difficoltà generazionale tra padre e figlio. Tra un genitore rabbioso e nostalgico ed un figlio inquieto. 

Su questi sentimenti prevale la montagna, descritta nel periodo più bello: l'estate, quando ne puoi ammirare la bellezza nei percorsi, nei colori, nei silenzi. 

Una montagna che fa da padre, che sembra allargare le braccia per accogliere le amicizie, l'amore, la nascita e la rinascita. Una montagna che sa penetrare i cuori anche quelli duri, come il cuore del padre di Pietro, ma che sa anche quietare gli animi. Una storia dura ma raccontata con eleganza e trasporto, amore e cruda realtà.

 Con una scrittura tranquilla e  nitida Paolo Cognetti riesce a parlare di sentimenti di rapporti difficili tra padre e figlio,  con un pizzico di nostalgia, di amarezza che rendono la storia piacevolissima da leggere.



Sinossi


Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po' scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l'orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia.

Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo «chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l'accesso» ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E lí, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche.

Iniziano cosí estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri piú aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, «la cosa piú simile a un'educazione che abbia ricevuto da lui». Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito piú vero: «Eccola lí, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino». Un'eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno.

Paolo Cognetti, uno degli scrittori piú apprezzati dalla critica e amati dai lettori, entra nel catalogo Einaudi con un libro magnetico e adulto, che esplora i rapporti accidentati ma granitici, la possibilità di imparare e la ricerca del nostro posto nel mondo.

Scrittrici dimenticate: Luisa Amalia Paladini

Luisa Amalia Paladini   Luisa Amalia Paladini nacque a Milano il  24 febbraio 1810, il padre Francesco era un funzionario del Ministero dell...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.