venerdì 21 ottobre 2016

Edmondo De Amicis



Il 21 ottobre del 1846 nasceva Edmondo De Amicis, scrittore e giornalista, ricordato per aver scritto il famosissimo Libro per ragazzi CUORE.
Un libro che chi ha la mia età ricorderà quante lacrime abbiamo versato verso le  storie "mensili" strappalacrime, pubblicate all'interno della storia di alcuni compagni di classe di una scuola torinese.

Chi non ha amato: La piccola vedetta Lombarda, Sangue Romagnolo,Il tamburino sardo, il piccolo scrivano fiorentino...


Un libro che è stato molto bistrattato,  in quanto ritenuto troppo lacrimevole, troppo risorgimentale, troppo ideologico. 
Tuttavia questo libro, il cui pregio di essere scritto come un diario scolastico, ha avuto un valore importantissimo che pochi gli riconoscono, il libro è stato scritto con l'intento di unire questa Italia attraverso i racconti, l'intento non era solo di natura pedagogica, ma soprattutto sociale.
Quest'Italia appena unificata, ancora non si conosceva tra le varie regioni, si parlavano dialetti diversi, le scuole erano ancora deserte, l'analfabetismo dilagava e l'italiano, come lingua  ufficiale, era ancora poco conosciuta. 
Il romanzo ha unificato il paese in modo molto  forte, e le storie portavano a conoscenza un altra parte di noi, quelle regioni di cui non si conoscevano usi e costumi.
La vita di De Amicis fu travagliata, scossa dai continui litigi con la moglie, un figlio suicida, e rapporti difficili anche con l'altro, avvocato, che amava la solitudine.
Mori a Bordighera nel 1908 per emorragia cerebrale. Alla morte dell'unico figlio erede,  e della moglie di lui, l'ingente patrimonio del De Amicis, che doveva essere destinato al comune di Torino città in cui visse, ed ai poveri, sparì misteriosamente.


http://www.raistoria.rai.it/articoli/edmondo-de-amicis-il-libro-cuore/25297/default.aspx

mercoledì 19 ottobre 2016

Amici di Ron. Concorso di poesia.


L'associazione "Amici di Ron" ha indetto il IV concorso nazionale del :Premio Poetico Nazionale Amici di L. Ron Hubbard  il cui tema per la partecipazione sarà: Vivo sul pianeta Terra.




Il concorso è completamente gratuito, si partecipa inviando una poesia inedita, oppure un video audio/poetico o un monologo teatrale inedito.

Il termine per l'iscrizione è fissato per il 31 gennaio del 2017, quindi avete tutto il tempo per scrivere una bellissima poesia, niente scuse! Forza mettetevi subito all'opera il premio è davvero allettante: un week end a LONDRA.

Vale la pena partecipare, io ci provo con il monologo.
Buona giornata amici del web.
Maria Lucia

martedì 18 ottobre 2016

Stabat Mater di Tiziano Scarpa

Cecilia, appena nata, è stata abbandonata dalla madre nell'orfanotrofio delle giovani orfane dell'ospedale della Pietà di Venezia.
E' stata accolta dalle suore, le è stato dato un nome e lasciato una mezza rosa dei venti, l'altra metà la possiede la madre, nel caso in cui possa avvenire un ricongiungimento tra loro due, sarà il loro segno di riconoscimento.

Cecilia è diversa dalle altre ragazze dell'orfanotrofio, è solitaria, non parla con le altre, da quando ha compreso che lei stata abbandonata, il suo cuore non pensa che a quell'abbandono, ne sente costantemente il dolore ed il peso della solitudine che l'accompagna in ogni secondo dalle sua giovane vita. 

La notte non dorme, scivola leggera nei corridoi e lungo le scale dell'ospedale. Ha iniziato a scrivere alla madre, non la conosce, ma la immagina, e stabilisce un rapporto delicato e doloroso nel contempo con questa madre immaginaria. 

In queste ore notturne, incontra e dialoga con personaggi diversi, creati dalla solitudine e facilitati dal buio della notte, parla con la morte, questa signora  immaginaria con i capelli pieni di serpenti. Questo dialogo con la  morte le insinua dubbi e perplessità, ed al tempo stesso l'incoraggia a chiedersi sempre il perché delle cose, e le fa osservare la realtà in cui vive con occhio critico, di una ragazza che si affaccia alla maturità. 

Cecilia è sempre rimasta rinchiusa in quell'ospedale, senza speranza di poter uscire o di rivedere la madre, la sua è una vita di solitudine in quella prigione che è l'orfanotrofio, e di tristezza per la consapevolezza che dovrà sempre ubbidire e sottostare alla volontà delle suore, nonostante la giovanissima età, 16 anni, vive come se fosse una donna già vecchia.

Unica consolazione è la musica, suona il violino e fa parte del Coro,  inseme con le altre sorelle di sventura, e  con i loro canti angelici raccolgono soldi per l'orfanotrofio, ed è l'unico momento in cui può uscire nel breve tragitto fino alla chiesa. 
Ma in quelle ore silenziose e buie non sarà più sola incontrerà...... Non vi svelo altro.




Stabat mater è un libro delicato, leggero, vibrante come la musica che pervade tutto il libro. E' una storia di paura, di solitudine di tristezza, visti attraverso gli occhi di una virginea ragazza che si affaccia alla vita, che comincia a porsi delle domande, a cui dovrà dare delle risposte da sola,sa di non potere fare affidamento su nessuno, se non con se stessa. 

Certo potrà continuare a vivere lì dentro, o aspettare che qualcuno la cerchi in sposa, ma dentro il suo cuore nascono domande diverse, e parlando con l'alter ego, rappresentato dalla morte e dalla madre sconosciuta, comprende che la vita può essere anche altrove, non è circoscritta all'insegnamento ricevuto all'interno,  bisogna soltanto cercare di abbandonare le paure e la solitudine del cuore.
Il filo conduttore del racconto è sicuramente l'introspezione del personaggio di Cecilia, ma viva e presente è anche la figura della madre, immaginata, certo, ma è viva in tutte le righe del romanzo.

E' un libro commovente e coinvolgente che consiglio vivamente di leggere



Tiziano Scarpa, 1963, ha vinto con questo libro ben due premi: Strega nel 2009 e SuperMondello  sempre nello stesso anno. Scrive anche poesie, testi per canzoni e opere teatrali. Ama anche cimentarsi nelle letture sceniche ed a partecipato a programmi radiofonici e film.


Maria Lucia Ferlisi

lunedì 17 ottobre 2016

Un pò di libri




Ieri girando per il centro storico della mia città Mantova, vi erano diverse bancarelle, naturalmente io mi sono proiettata subito su una, un po' nascosta, dietro la bellissima Chiesa di San Lorenzo, era colma di libri, di tutti i generi!

La scelta non è stata facile, li avrei presi tutti, tra quelli ovviamente che ancora non avevo letto, ma con me c'era mio marito, il quale ha ripetuto, quasi come una cantilena, le frasi:
"ma non è hai già abbastanza",
"dove pensi di metterli, la libreria è già piena",
"ma quando li leggerai?".

Incurante delle frasi ho proceduto nell'acquisto e sono ritornata a casa con il mio piccolo bottino ad un prezzo irrisorio: 17 euro!
 Pensate il romanzo della Sanchez è ancora cellofanato!

Adesso vi saluto comincio subito la lettura di: La strada di Smirne di Antonia Arslan, un'autrice di cui ammiro l'eleganza della scrittura.

Anima di Wajdi Mouawad

  Anima di Wajdi Mouawad Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Parlare di questo romanzo non è facile, durante la lettura molte volte sono stat...

Informazioni personali

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.