IL BAMBINO
di
Massimo Cecchini
SCHEDA LIBRO
Autore: Massimo Cecchini
Titolo: Il bambino
Casa editrice: Neri Pozza
Pagine: 208
Impressioni di Maria Lucia Ferlisi
Due ragazzi della borghesia romano, giovani, belli e con un futuro splendido davanti a loro, ma la vita non è cosi, quella reale ti sbatte in faccia le difficoltà anche se tu hai tutte le carte in regola per avere un futuro da favola. Pietro e Anna si sposano, aspettano un bambino e sono al massimo della felicità, ma la vita regala loro Angelino, un bambino speciale, che ben presto assorbe tutte le loro energie. Il bambino o Angelino:
<<Aveva gli occhi ciechi, la bocca sempre aperta, la saliva libera, il grido gutturale, la forza animale, la risata misteriosa, il capriccio infantile, la parola e il dolore incomprensibili, la purezza dei poveri di spirito».
Il bambino è difficile da gestire, ma il loro amore per lui è tanto grande, è immenso, la vita dei due genitori lentamente scompare, preferiscono dedicare ogni attimo della loro vita al loro bambino che lentamente cresce e perde le caratteristiche fisiche per essere tale, è grande, è un adulto, ma per Pietro e Anna Angelino è il loro bambino.
Il bambino è autolesionista, urla con versi che spaventano, si agita e si calma solo quando i genitori intuiscono ciò che ha destato la sua violenza.
Il bambino cresce ancora, ha sessant'anni, loro sono vecchi e anche se hanno un grande aiuto dalle due badanti filippine e dall'autista che lo porta in giro in auto per Roma fino a quando si calma.....
L'autore Massimo Cecchini esprime la disabilità in maniera delicata ma realistica, la storia è vera, ne descrive la quotidianità che evidenzia le difficoltà dei genitori Anna e Pietro, ma di chiunque ha un figlio con disabilità grave.
Lo scrittore ci mostra le emozioni e l'amore totale di questa coppia che rinuncia alla sfera sociale, al lavoro, allo svago , a tutto, perché la priorità della loro esistenza è il figlio, poter esaudire qualsiasi suo desiderio pur di vederlo calmo, sereno e per loro questi momenti equivalgono al raggiungimento della felicità per Angelino.
Il tema è forte, crudo, doloroso ma l'autore ha una scrittura leggera, delicata , concentra le sue parole sull'amore totale dei due ragazzi fino alla loro vecchiaia, e del romanzo ci rimane una sensazione di tenerezza per l'amore che emerge in ogni riga.
Massimo Cecchini riesce a farci leggere d'un fiato questa storia reale, realtà presente in molte famiglie e di cui a volte ignoriamo le difficoltà.
Buona lettura💛💛💛💛💛
TRAMA
Il Bambino è un romanzo che lascia dei segni profondi. Il Bambino oggi ha quasi sessant’anni. Per tutta la sua esistenza è vissuto in una famiglia che ha protetto il suo handicap neonatale, immolandosi completamente: perdendo denaro, vita, carriere senza alcun rimpianto, senza avere dubbi. Il Bambino, che si chiama Angelino, non parla, non si ha certezza intenda quello che gli si dice, è autolesionista, ha perso la vista colpendosi ripetutamente le tempie con i pugni. E ha obbligato i genitori a continui viaggi notturni, per centinaia di chilometri, ogni notte, con il bel tempo e con la neve: perché è l’unico modo per farlo stare calmo. Il Bambino è una storia vera, raccontata senza filtri, con una scrittura asciutta e aspra. La vicenda si snoda dagli anni Sessanta del se - colo scorso per arrivare fino ai giorni nostri, e racconta la parabola di una coppia che sceglie la strada di un amore impervio e dirompente. Pietro e Anna Bonaventura, giovani appartenenti alla borghesia romana, sembrerebbero essere il paradigma della consuetudine finché non irrompe nella loro vita Angelo, il loro unico figlio. Angelo calamita attorno a sé l’attenzione e la cura incessante di tutta la famiglia, anche perché le sue patologie, con il passare degli anni, si aggravano, rendendo necessario l’aiuto di un numero sempre maggiore di persone per la sua gestione. Così nella vita di Pietro, Anna e Angelo entrano una serie di personaggi, prime fra tutte due domestiche filippine, Nora e Roselyn, che accompagneranno i Bonaventura per gran parte della loro vita. L’altro protagonista del romanzo è Lorenzo, il giovane autista di cui Angelo ha bisogno quotidianamente. Questo è un romanzo sulla tenacia, sulla dedizione, ma anche sull’insensatezza. Un libro estremo che ci lascia indifesi di fronte al peso di un dramma esistenziale che non ha mai vie di uscita. Come fosse un destino scritto da un dio impazzito.
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