I pascoli del cielo di John Steinbeck

I pascoli nel cielo 
di 
John Steinbeck

Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Il romanzo è composto da venti racconti, non vi è un filo conduttore comune se non questa vallata che somiglia ai Giardini dell'Eden e di cui i vari personaggi si innamorano, combattono per lei, la scelgono come luogo di redenzione e felicità.

L'apparenza inganna, ed non  è la culla di emozioni e vite felici, al contrario diventa una gabbia dove la vita è un incubo di infelicità e miserie umane,  il dolore si tramuta in rabbia, la felicità si trasforma in scontentezza e ogni famiglia che passa in quella vallata si rinchiude nelle avversità che contrastano con quel cielo limpido e luminoso.

La vallata della California "entro un anello di colline che la proteggono dalla nebbia e dai venti. Disseminata di querce, era coperta di verde pastura e formicolava di cervi". è la vera protagonista dei venti racconti, questa valle che sembra aprire le proprie braccia ingannando gli uomini che pensano di redimersi in un luogo così perfetto e meraviglioso. 

Ma l'anima dell'uomo non può mutare, essa non interagisce con la natura  e la bellezza, e se per un attimo rimane avvolta nell'estasi dei luoghi, prima o poi  le emozioni negative  dominano la natura che rimane sbigottita e immobile ad assistere le miserie umane che non mutano mai.

Un piccolo gioiello della letteratura americana, si legge con facilità grazie alla scrittura rigorosa e senza edulcorazioni del Premio Nobel John Steinbeck.

Scheda libro

Autore: Steinbeck John

Titolo: I pascoli del cielo (traduzione di Elio Vittorini)

Casa editrice: Bompiani

Pagine: 200

 Trama

Venti famiglie. Un piccolo villaggio, all'inizio del '900, in una fertile vallata della California centrale. È lo scenario del primo libro importante di John Steinbeck, "I pascoli del cielo", che fu pubblicato nel 1932 e tradotto da Elio Vittorini nel 1940. 

Si compone di dodici capitoli ma non è propriamente un romanzo perché a tenere insieme le diverse vicende, ciascuna conchiusa in sé, di questo piccolo capolavoro non sono i personaggi ma l'ambientazione - il rapporto dei contadini con la natura circostante - e, soprattutto, il tema del misterioso insinuarsi del male in un luogo che all'occhio umano appare come l'ingannevole replica del Giardino dell'Eden.




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