La Porta
di
Magda Szabò
recensione di
Maria Lucia Ferlisi
La scrittrice non riesce a scrivere e occuparsi della gestione della casa, la mente deve essere libera e sgombra per elaborare un nuovo romanzo, così decide di affidare le incombenze della vita quotidiana a un'anziana donna, una portinaia, conosciuta in paese, strampalata ma affidabile e precisa nei suoi lavori. Nasce tra le due un rapporto strano entrambe non comprendono il lavoro dell'altro, Emerec non capisce il lavoro della narratrice, quei sguardi persi nel vuoto, il fissare per ore la finestra e quel ticchettio inutile della macchina da scrivere. L'autrice non comprende quella rigidità nei lavori di casa, quella misteriosa esistenza di una donna inflessibile e rigorosa in ogni suo gesto e con una sua morale fatta di duro lavoro, l'unico che può dare merito a una persona.
Nasce tra le due un'amicizia fatta di piccole confessioni da parte di Emerec, che nasconde un passato di dolore, di fatica fisica e mistero, non ama rivelare nulla dei suoi ricordi, ma piano piano apre la porta del suo cuore a quella donna che ammira, anche se non comprende la sua vita.
Due destini differenti eppure si fondono e si uniscono e le diffidenze reciproche si attenuano, due storie diverse che si cercano come a completarsi e a quel punto "la porta " si apre e lascia entrare Magda, il carattere bizzarro e burbero della donna si abbandona al contatto di un essere umano, per la prima volta. Magda è in grado di comprendere quel gesto di grande amicizia offerto da quella donna che ha passato la vita con il peso della morte di due fratellini gemelli, con un partigiano, il cui cuore è stato rapito dalla causa comunista.
Capire a fondo un'amicizia non è facile. a volte il gesto che per noi è naturale non viene colto e allora il vero senso crolla, tutto perde significato, rimane solo quel senso d'inadeguatezza per non aver compreso l'altro.
L'autrice affronta il tema dell'amicizia con delicatezza, intelligenza e compostezza unica.
Affronti la lettura titubante nelle prime pagine, attratta dalla figura allampanata di questa anziana donna che sceglie lei dove eseguire le faccende domestiche, una figura stramba, misteriosa ma con una grande dignità.
Lo stile intimistico e colto ti porta nei meandri segreti della sua vecchia memoria e ne rimani affascinata come la scrittrice, vorresti entrare in quel mondo duro, faticoso, impenetrabile per sentirti sua amica. Ma il suo mondo gira attorno a ricordi segreti, e ai gatti che nasconde amorevolmente nella sua casa e soltanto a chi aprirà la porta potrà carpirne le fragilità.
Attorno al racconto girano anche altre figure come il marito della autrice che osserva silenzioso questo strano rapporto che lega le due donne, poi c'è Viola , la cagnolina di Magda che decide e dona il suo affetto a Emerec e ubbidisce solo a lei.
Il romanzo nasconde tra le pieghe delle sue pagine il segreto dell'amicizia, quella vera, composta da affetto, gioia, affinità, stima a tanto altro ancora, ma un elemento solo prevale su tutti e Magda lo scopre. Succede, a volte, forse troppo spesso, che comprendiamo il segreto quando ha perso il giusto valore.
Riflettiamo, a voi il compito die cercare l'elemento segreto nelle pagine di questo splendido romanzo.
SCHEDA LIBRO
Autore: Szabò Magda
Titolo: La porta
Casa Editrice: Einaudi
Pagine: 252
SINOSSI
È un rapporto molto conflittuale, fatto di continue rotture e difficili riconciliazioni, a legare la narratrice a Emerenc Szeredàs, la donna che la aiuta nelle faccende domestiche.
La padrona di casa, una scrittrice inadatta ad affrontare i problemi della vita quotidiana, fatica a capire il rigido moralismo di Emerenc, ne subisce le spesso indecifrabili decisioni, non sa cosa pensare dell'alone di mistero che ne circonda l'esistenza e soprattutto la casa, con quella porta che nessuno può varcare.
In un crescendo di rivelazioni scopre che le scelte spesso bizzarre e crudeli, ma sempre assolutamente coerenti dell'anziana donna, affondano in un destino segnato dagli avvenimenti più drammatici del Novecento.
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