sabato 9 gennaio 2021

Ninfa Dormiente di Ilaria Tuti

Ninfa Dormiente
di 
Ilaria Tuti
recensione di 
Maria Lucia Ferlisi


 Al commissario  Teresa Battaglia  è stato affidato un’indagine importante e al tempo stesso misteriosa, con lei c’è  l’ispettore Massimo Marini, coppia ormai consolidata ed esperta.

Devono capire se dietro a un quadro, ritrovato misteriosamente dopo 70 anni,  di un pittore famoso: Alessio Marian, si è compiuto un omicidio efferato.

 Il quadro è di rara bellezza, raffigura il viso di una donna i cui tratti ammaliano chi lo guarda, è stato dipinto usando il colore rosso, ma non usando una matita, la tempera o il  gessetto, no, è stato usato sangue, sangue umano di un cuore umano, e le dita,  usate per definire i tratti di quel viso, sono state  intinte nel sangue, ancora caldo, del cuore  di una  donna.


Teresa Battaglia deve risolvere due enigmi, chi è la vittima e chi è l’assassino.

 Il caso è stato affidato a lei in quanto la più esperta nella sezione omicidi. Lei deve affidarsi all’intuizione, perché la sua mente si sta lentamente sgretolando, dimentica le parole, a volte è confusa, il diabete e l’alzheimer precoce la consumano, sa che questo potrebbe essere il suo ultimo caso ma deve aiutare la vittima, quella donna sconosciuta che l’osserva muta, chiede giustizia e lei non può esimersi dal portare alla soluzione la richiesta della vittima. Teresa  ha sempre un diario in cui annota minuziosamente tutto, per non dimenticare. Sa che la sua squadra l’aiuta ed è solidale con lei anche se ha un brutto carattere, sgraziato come il suo corpo, ma è sincera e diretta.


 Le indagini iniziano,  subito scopre l’autore del dipinto, ritenuto dalla stampa il colpevole di questo strano omicidio, lui non si difende,  non parla dal 20 aprile del 1945,e  nessuno ne conosce il motivo nemmeno il nipote che lo cura con tenerezza. Le indagini  conducono il commissario  prima nel bosco dove il fatto è accaduto e poi in Val di Resia, una piccola comunità slava, chiusa e omertosa, attaccata alle radici e alle antiche tradizioni. Scopre  il nome della donna , le indagini adesso possono correre più velocemente per arrivare alla verità e dare pace al pittore e a quella donna bella e misteriosa. Si aggiungono altri omicidi per coprire un segreto che grava su quella piccola comunità che vive di vita propria, il resto tocca a voi lettore scoprirlo.

 Ilaria Tuti è un’abile tessitrice di storie, il suo è un lavoro magistrale che conduce il lettore nei meandri più difficili dell’essere umano la contrapposizione tra bene e male. Il lettore s’incammina tra boschi e sentieri impervi e nascosti, continua il percorso con accanto il commissario e l’ispettore e s’immergono un una comunità divisa tra sciamanesimo e riti satanici. La verità fatica a venire a galla, ma permette di scavare negli animi dei personaggi,  anche dello stesso ispettore Marini e di Teresa questa investigatrice che amerete per la ruvidezza, per i suoi malesseri, perché la sentite vera e vicina al mondo reale. 

Dietro al romanzo c'è un grande lavoro storico, la seconda guerra mondiale, i luoghi della Val di Resia, le loro tradizioni, nulla è lasciato al caso e il lettore lo percepisce, sa che ciò che è descritto è stato reale e la trama s'inserisce così bene nel contesto narrativo che tutto sembra reale e realmente accaduto.

 Ilaria Tuti scrive bene con un linguaggio immediato, scorrevole e forbito,  ha la capacità di descrivere i personaggi alla perfezione, le ambientazioni  precise. Il ritmo regge fino all'ultima riga con quella giusta calma che ti fa apprezzare non solo il lato investigativo della trama, ma tutto ciò che lo circonda. L’autrice  lavora ad ampio raggio per creare uno stile personale, ritmo, linguaggio,  personaggi, ambiente, usanze,  tradizioni, il bene, il male, il tutto servito al lettore come un ottimo cocktail da gustare in tranquillità seduti sul divano con una bella copertina vista la stagione.

Buona lettura amici e amiche del blog.

 Scheda Libro

Autore: Ilaria Tuti

Titolo: Ninfa dormiente

Casa Editrice: Longanesi

Pagine: 478

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Sinossi

“Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d'improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l'inferno, ogni giorno l'inferno mi abita e mi divora. Perché c'è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l'ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa”.


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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.