La moglie del colonnello di Rosa Likson


 La moglie del colonnello

di

 Rosa Likson

recensione a cura di

Maria Lucia Ferlisi

Una donna ormai vecchia davanti al caminetto ripercorre la sua vita e con essa una parte di storia che ha attraversato la Finlandia. Ripensa alla sua storia d'amore con il Colonello amico di famiglia le cui mire su di lei nascono quando è ancora una bambina. Rimane subito assoggettata da quell'aurea di potenza, ricchezza e erotismo che emana quell'uomo. Le voci che aleggiano su di lui sono chiare, è violento, stupra le donne e le uccide senza pietà alcuna. Ma lei ormai è caduta nella rete, sente che con lei sarà diverso, tutto. Ne è infatuata non solo per l'imponenza statuaria del corpo di quest'uomo, ma per il  forte nazionalismo e il sogno comune di un uomo forte che li liberi dalla Russia.

 Entrambi si "innamorano" del nazismo e del Fuher. e procede di pari passo con Un amore intenso, tra il colonello e la SUA poetessina che procede di pari passi con la lotta contro i russi e l'appoggio totale a Hitler. Gli anni procedono, lei vive con lui nei campi di guerra e fa l'amore con lui dove e quando vuole. alla fine si sposano, ma il declino del nazismo è alle porte, lui ha perso il potere militare che lei amava , si devono nascondere, Hitler li ha abbandonati.

Lui svela la sua natura, la stupra, la sevizia, l'umilia, la denigra, senza ritegno, le fa perdere il bambino che porta in grembo, riempiendola di calci. Ma quell'amore malato continua nella speranza che lui possa ritornare ciò che era. Continua a perdonare e giustificare.

L'autrice Rosa Lokson in questo romanzo racconta la vita di una delle voci letterarie e poetiche della Lapponia: Anniki Kariniemi. 

Una scrittrice che ha amato la sua nazione e ne ha descritto la bellezza dei paesaggi così ricchi di natura e meravigliosi paesaggi . Un lungo itinerario della vita di questa donna che abusata già nell'infanzia, sceglie la sua prigione in questo amore malato e violento che non riesce a sciogliere. Una donna che non riesce a comprendere la sua indipendenza, eppure lotta per il suo paese, per liberarlo dalla "prigionia" della Russia, ma è lei stessa prigioniera. Una donna consapevole da subito di ciò che era il nazismo, sapeva dei campi di concentramento, di come lavoravano, li ha visti nudi a spalare la neve e morire di fame e di stenti, ma fedele al suo uomo, non ha mosso un dito. In silenzio ha assistito a tutto, i suoi occhi vedevano ma la sua bocca non ha mai affidato una parola alla denuncia anche segretamente nei suoi scritti.

Un romanzo crudo ma toccante di una donna con un passato di violenze ma anche di silenzi, troppi. Una donna violata che a sua volta violerà...

Una storia ricostruita molto bene con una scrittura chiara e limpida, non accusa, non perdona, lascia al lettore questo compito.

Una storia che disturba, ma rimane nella tua testa e vi rimugini per questo groviglio tra passione e storia. 

Una storia da leggere comunque per comprendere questa Nazione, per la scrittura dell'autrice e per le meravigliose descrizioni dei paesaggi finlandesi.

Scheda libro:

Autore: Rosa Likson

Titolo: La moglie del colonnello

Casa editrice: Iperborea

Pagine: 224

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Sinossi:

Lapponia, notte. Davanti al caminetto, una donna ripercorre la lunga vita che ha alle spalle: in primo piano la sua lacerante storia d'amore, sullo sfondo oscure pagine di storia della prima metà del Novecento, quelle di una Finlandia schiacciata tra Russia e Germania. Per lei che, bambina negli anni Dieci, ha respirato in famiglia il nazionalismo anticomunista dei «Bianchi» e ha imparato ai campi estivi delle volontarie per la patria la lezione sciovinista e maschilista, il passo per infatuarsi del nazismo è breve. Ed è facile trovarne poi l'incarnazione erotica e sentimentale nel ricco, potente e autoritario Colonnello, molto più grande di lei e conosciuto dal padre in Germania, quando là ci si addestrava in segreto per combattere i russi. Le voci di abusi e stupri che lo accompagnano non la scoraggiano: come una creatura selvaggia delle sue amate paludi lapponi, è felice di abbandonarsi all'ebbrezza d'amore e al proprio naturalistico, vitalistico eros. Ma il lungo fidanzamento sarà solo l'apice euforico di una parabola che dopo il matrimonio inevitabilmente precipiterà. Riportata con la cruda, accurata, spiazzante sincerità di una donna ormai anziana che nella vita ha trovato la sua libertà tanto nella natura quanto nella scrittura, la traiettoria personale si snoda tra figure e fatti storici delle tre guerre finlandesi collegate alla Seconda guerra mondiale: militari, intellettuali germanofili, Himmler e Hitler in persona, gli orrori dei lager e della Polonia occupata del '39. Tutto il male sfilò sotto i suoi occhi immaturi di un tempo e tutto il male è riconsegnato intatto da una donna che, con la sua complessità umana, cerca ora di dare un senso alle sue ferite e a quelle di una nazione.




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