Cecità di José Saramago

Cecità 
di
 José Saramago
recensione di 
Maria Lucia Ferlisi

 

Improvvisamente il traffico, in una via, di una città imprecisata, si blocca, un'automobilista è bloccato nella sua auto, non vede più, ma al contrario dei ciechi non vede tutto nero, ma bianco. Nei suoi occhi c'è uno schermo bianco lattiginoso, alcune persone incredula assistono all'evento, uno di loro decide di accompagnarlo a casa, soggetto numero 2. 

Il soggetto numero uno decide di andare dall'oculista, soggetto numero 3, presenti nello studio una bellissima escort con problemi di congiuntivite, soggetto numero 4, un anziano con la cataratta, soggetto numero 5,  e un bambino, soggetto numero 6,  con la madre, dispersa.

Nel giro di poco tempo tutte le persone che sono state a contatto con il soggetto n. 1 soccombono alla sua stessa sorte: tutti ciechi, l'unica che non rimane soggetta alla cecità è la moglie dell'oculista, ed è lei che li guiderà.

Il governo, saputa la questione dall'oculista che cerca risposte a questo strano fenomeno,  arriva con l'esercito presso tutte le persone infette e le trasporta in un ex manicomio dismesso per cercare di evitare la propagazione del virus. La moglie dell'oculista finge di essere cieca per aiutare il marito e le altre persone a districarsi in questo luogo privo di strutture e vuoto. Fuori all'entrata la polizia schierata con i mitra pronti a uccidere chiunque oltrepassi il limite della porta, forniranno i pasti ma dovranno essere loro stessi a prenderlo guidati dalla loro voce.

La convivenza non è facile si accusano tra di loro, ma al tempo stesso cercano di restare uniti, percepiscono che la situazione è grave, l'anziano ha una radio a pile e cercano di ascoltare i notiziari, per sapere cosa sta succedendo, mentre la ragazza cerca di consolare il bambino che è solo senza la madre. Intanto arrivano altri persone. Sono nel centro di una pandemia di vaste proporzioni: globale. La situazione all'interno delle persone in isolamento diventa sempre più difficile e precaria con l'aumento delle persone internate, la solidarietà sfugge di mano, manca l'acqua, la carta igienica, il cibo scarseggia...

Leggere un romanzo distopico, così preciso e premonitore, in un momento come questo che stiamo vivendo di piena pandemia, non è facile. Eppure ho sentito la necessità di leggerlo, visto che a suo tempo, 2008, non avevo letto questo romanzo, diciamolo, non amo più la fantascienza, preferisco leggere altro. Una mia amica con la quale ci scambiamo libri ha insisto e alla fine ho accettato.

È un romanzo potente, forte e vero. Il grande autore José Saramago ha saputo descrivere la genesi e l'evoluzione della pandemia in modo straordinario. Se all'inizio esiste un minimo di solidarietà tra le persone colpite dall'inspiegabile morbo, quando questo esplode e colpisce in modo quasi totale, il registro cambia. Emerge dalla convivenza forzata l'egoismo più becero, l'individualismo e l'uomo perde di vista ogni valore di umanità, solidarietà e rispetto. Vige la regola del più forte e gli altri devono soccombere al loro volere. La cecità li ha fatti ritornare allo stato primitivo, non esiste più la ragione e il senso civile di convivenza. Vogliamo davvero essere così? 

L'autore mette alla luce come la paura possa distruggere qualsiasi sentimento, come prevalga l'irrazionalità in questa convivenza forzata. Restiamo umani è il grido che esce da ogni riga scritta dal grande autore, non perdiamo di vista i valori guadagnati nei millenni. La cecità non deve distruggere la vita. Dobbiamo essere sempre attenti anche in un mondo cieco. Non dobbiamo mai cedere, dobbiamo coltivare sempre la speranza di poter cambiare le cose e pensare di vivere in un mondo di persone che vedono al di là di ogni cecità.

Gli spunti di riflessione che emergono dal  romanzo sono tanti e ci mettono di fronte al dilemma di come essere ciechi nella società possa portate conseguenze nefaste. Ci consiglia di vivere con occhi attenti, di non perdere mai di vista la solidarietà e l'umanità.

Un romanzo che propongo volentieri alla lettura forse ci può aiutare a comprendere meglio le dinamiche che ogni pandemia porta con sé e possiamo correggerne gli errori.

Buona lettura 

Scheda libro

Autore: José Saramago

Titolo: Cecità

Casa editrice: Feltrinelli

Pagine: 288

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Sinossi

In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace. Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione. Ne deriva un romanzo di valenza universale sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.

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