lunedì 6 novembre 2017

La prima verità di Simona Vinci

La prima verità di Simona Vinci
recensione a cura di
 Ferlisi Maria Lucia

Angela è una ricercatrice italiana, deve fare una tesi sui diritti umani e civili,  per questo motivo si reca a Leros, isola greca, in un manicomio per analizzare i fatti. Leros di recente è stata riportata alla ribalta della comunità europea per le atrocità che vi venivano commessi, soprattutto durante il periodo dittatoriale dei Colonnelli. 
Angela parte, insieme con altri giovani ricercatori, per verificare e riportare al mondo ciò che succedeva in quel manicomio.

Ma la realtà supera l'immaginazione di ciò che accadeva in quel manicomio lager. 

Angela scopre realtà scomode, atrocità mai pensate, perché non si può credere che il personale medico e paramedico possa aver effettuato così tante efferatezze, tutte in un luogo. 

Sembra di tornare indietro nel tempo. La Germania dei forni crematori  non ha insegnato nulla.
C'erano corpi che strisciavano lungo i muri o giacevano abbandonati per terra. Scarafaggi umani maschi e femmine...
 L'isola è il ricovero di persone scomode, mostri, malate, povere, maltrattate. Nell'isola non sono ricoverati soltanto i malati mentale.

Angela cerca, indaga, trova. 

Trova foto, date e storie.

Basil, Teresa, Stefanos e tanti altri "mostri".
...Per riuscire a lavarle, le guardiane avevano escogitato un sistema che si era rivelato perfetto anche per molti altri pazienti: un tubo di plastica da giardino. Venivano innaffiate come ortaggi, ma loro non sarebbero mai maturate né cresciute.

Simona Vinci parte da una storia vera, reale e mostruosa, per raccontarci una verità scomoda, perché i suoi protagonisti lo sono. 
Persone che la società rifiuta, che non vuole vedere, e l'isola lentamente si riempe di questa persone. 
Gli esclusi della storia.

L'autrice porta a galla una storia dimenticata, uno spaccato di vita che ha caratterizzato un'epoca, quando le persone "diverse" venivano allontanate dalla società e rinchiuse agli sguardi altrui. 

Nessuno ama circondarsi di persone pazze, storpie o scomode, ma nessuno si domanda al tempo stesso come vivono queste persone all'interno delle strutture a loro assegnate. Mangiano? Hanno libertà di movimento? Vengono curate? 

E altre domande a cui l'autrice da delle risposte. 

Il romanzo si intreccia, le vite dei protagonisti si legano a quelle dei malati, e la ricerca della verità diventa anche ricerca di se stessi. 

La follia questa sconosciuta , i fantasmi che trascina con sé, la verità cruda, spietata che si riporta a galla, si interseca con le vite personali. La ricerca della follia per dare delle risposte. 

Simona Vinci intreccia le due verità, le due ricerche come un'abile tessitrice e ne ordisce la vite nella ricerca della verità.
Un romanzo senza fronzoli, senza edulcorazioni.

Un libro inchiesta. 

Un romanzo da leggere per guardare in faccia la realtà anche quella che non ci piace, quella atroce, barbara, malvagia, perché abbiamo il dovere di conoscerla. 
Perché quelle erano vite umane, anch'esse avevano diritto ad avere una vita.

Perché 
la storia del Lager di Leros non è una leggenda, non è l'invenzione di un romanziere fantasioso e con il gusto del macabro, ma una realtà documentata.

Un libro da leggere se amiamo la verità.

Scheda Libro
Autore: Simona Vinci
Titolo: La prima verità
Casa Editrice: Einaudi
Pagine: 408

Sinossi

Nel 1992 Angela, giovane ricercatrice italiana, sbarca sull'isola di Leros. È pronta a prendersi cura, come i suoi colleghi di ogni parte d'Europa, e come i medici e gli infermieri dell'isola, del perdurante orrore, da pochi anni rivelato al mondo dalla stampa britannica, del "colpevole segreto d'Europa": un'isola-manicomio dove a suo tempo un regime dittatoriale aveva deportato gli oppositori politici di tutta la Grecia, facendoli convivere con i malati di mente. Quelli di loro che non sono nel frattempo morti sono ancora tutti lí, trasformati in relitti umani. Inquietanti, incomprensibili sono i segni che accolgono la ragazza. Chi è Basil, il Monaco, e perché è convinto di avere sepolto molto in alto "ciò che rimane di dio?" E tra i compagni di lavoro, chi è davvero la misteriosa, tenace Lina, che sembra avere un rapporto innato con l'isola? Ogni mistero avrà risposta nel tesoro delle storie dei dimenticati e degli sconfitti, degli esclusi dalla Storia, nell'"archivio delle anime" che il libro farà rivivere per il lettore: storie di tragica spietata bellezza, come quella del poeta Stefanos, della ragazza Teresa e del bambino con il sasso in bocca. Con "La prima verità" che, fin dal titolo, da un verso di Ghiannis Ritsos, allude a una verità di valore assoluto oltre e attraverso le vicende del libro, che si svolgono in luoghi e tempi diversi, e delle vite dei personaggi che si presentano al lettore, Simona Vinci torna al romanzo dopo molti anni, e vi torna con una felicità e una libertà mai raggiunte prima.


http://www.einaudi.it/libri/libro/simona-vinci/la-prima-verit-/978880621268

https://www.amazon.it/prima-verit%C3%A0-Simona-Vinci/dp/8806212680

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.