Chirù
ha 18 anni ed Eleonora 20 di più. I due personaggi si incontrano,
lei attrice e donna di successo, lui un giovane che si apre alla
vita. Agli occhi degli altri non hanno nulla in comune, ma Eleonora
ha riconosciuto in lui, oltre allo stupore della giovinezza, l'odore di
cose marcite che viene da dentro, perché quell'odore era lo stesso
mio.
Il
ragazzo rimane ammaliato dall'attrice e chiede di diventare il suo "discepolo",
lei accetta con slancio e paura, non è nuova a questa cammino
accanto a dei ragazzi per aprirli alla vita, ha già avuto altri tre
ragazzi. Due sono andati incontro ad una vita di successo, il terzo
non ha retto a questa spinta e si è suicidato.
Non
avrebbe voluto altri ragazzi da tenere per mano nelle difficoltà
della vita, ma Chirù l'attrae "due braccia troppo lunghe
per essere qualcosa di più che goffe, aveva nello sguardo qualcosa
di slabbrato.
Eleonora
autonominatasi mentore di ragazzi per facilitargli, spianargli la
strada del successo, svolge questa conduzione con una sorta di
manipolazione compiaciuta. ..."amavo anche il senso di
onnipotenza che mi dava l'esercitare su di lui un'influenza così'
assoluta da non aver bisogno di alcuna coercizione."
L'attrice
si nutre quindi di questa dipendenza che gli permettere di trarre
energia vitale per se stessa, in una sorta di scambio segreto tra i
due personaggi. "io mi nutrivo del privilegio impagabile
di essere testimone delle sue meraviglie.
In
questo incontro di due anime ferite dalle distanze familiari, la
protagonista fa riemergere il dolore del passato, della sua
adolescenza, dove i sentimenti incutevano paura e soggezione, ed
emergono prorompenti, in modo tale da cercare di preservare Chirù
dal dolore che ne può derivare: ma Chirù è già stato ferito, e sa
riconoscere la vita dietro lo sguardo innocente e sarà lui a
regalargli la più bella lezione di vita sull'amore. "ero
già rotto quando mi hai trovato, non è per questo che mi hai preso?
Michela
Murgia ha uno stile delicato e magico, le sue parole scorrono leggere
regalandoci immagini che sembrano degli aforismi.
In questo libro la
scrittrice sviluppa l'indagine dei rapporti e sentimenti quelli più
difficili, tra genitori e figli, destinati a segnarci per sempre la
vita, il suo resoconto amaro è svolto con leggerezza, quasi con
amore, quello del perdono e del rimpianto di non aver capito in tempo
che le distanze forse si potevano accorciare.
Per
questo Chirù le è così caro, le somiglia, vive il suo stesso
dolore, impotente ma consapevole.
Chirù
Michela Murgia
Einaudi
pag. 191
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