lunedì 5 febbraio 2018

Lo stradivari perduto di John Meade Falkner

Lo stradivari perduto 
di 
John Meade Falkner
recensione di
 Ferlisi Maria Lucia

Due amici: John Maltravers e William Gaskell condividono l'alloggio all'interno dell'università di Oxford, hanno entrambi una forte passione per la musica e suonano spesso insieme.

John ama il suono struggente del violino, mentre William lo accompagna al pianoforte. 
Da subito le atmosfere sono cupe e ci preparano al cuore della narrazione che avviene attraverso una lunghissima lettera inviata ad Edward, figlio di John, dalla sorella del protagonista.

John scopre un vecchio spartito di un grande musicista del 1700 di Napoli, Graziani, e comincia a suonarla, rimanendo affascinato da questa "Areopagita". 

Una sera, mentre suona ancora questo spartito, ode dei rumori, dei cigolii strani provenire da una poltrona che si trova nella camera. All'inizio non ci fa caso, ma sera dopo sera i rumori sinistri invadono la stanza al ritmo dello spartito; una sera, complice un lampo, intravede la figura emaciata e dal viso bianchissimo di un uomo, seduto in quella poltrona. 
"quest'uomo o spirito d'uomo è stato seduto qui una sera dopo l'altra, e noi non siamo riusciti a vederlo perché abbiamo la mente opoca e ottusa. Ieri notte la virtù esaltante di una forte passione come quella che mi hai confidato, associata al potere di una bella musica, ha reso talmente acuto il tuo intelletto da farti acquisire, diciamo così, un sesto senso che ti ha permesso tutt'a un tratto di vedere quello che prima era rimasto invisibile."
Anche il suo fraterno amico, ode i rumori e intravede questa sagoma sinistra. John ormai trascina la sua vita succube di questo spartito e della figura che ogni volta viene a visitarlo per ascoltare il brano. 
Un giorno per caso spostando dei mobili, all'interno di una porta, di un finto armadio, ritrova uno straordinario violino, in perfette condizioni, la cui firma nella targhetta lo attribuisce al grande maestro italiano: Stradivari. 
Dopo averlo fatto valutare e accordare, inizia a suonarlo.

Attraverso le note ed il suono limpido e chiaro di questo stradivari  inizia il declino di John che si lascerà rapire dal suo suono.

Un romanzo gotico dall'eccezionale ritmo lento e descrittivo che ci porta nei meandri del cervello umano, di come sia facile restare legati, rapiti e affascinati dai fantasmi del passato e dal soprannaturale.

Una storia che intreccia colpi di scena e riflessioni, realtà e soprannaturalità, amore e malattia, musica e mistero.
Un romanzo che molto insegna a chi vuole accingersi a scrivere romanzi del  genere ghost.

L'autore sa descrivere non solo i personaggi e gli ambienti in cui si svolge la storia, ma ha saputo creare un'atmosfera, cupa, misteriosa che fin dalle prime righe ci conduce nel mistero del soprannaturale.

L'ambientazione tra l'Inghilterra e l' Italia, si dimostra un connubio perfetto; tra luoghi sacri e profani si svolge la vita di John con le angosce e le paure che s'intrecciano, in questo affascinate e misterioso romanzo, la cui musica intreccia e conduce la vita dei personaggi.


Scheda libro

Titolo: Lo stradivari perduto
Autore: John Meade Falkner
Casa Editrice: Neri Pozza
Pagine: 153

Sinossi

Nel 1842, come ogni giovane di belle speranze proveniente da Eton, John Maltravers frequenta l’Università di Oxford, iscritto a uno dei più antichi college inglesi, il Magdalen Hall. Nelle ore libere dagli studi coltiva la sua grande passione: la musica. Valente violinista, si esercita spesso nel suo appartamento, accompagnato al pianoforte da William Gaskell, studente al New College ed eccellente pianista. In una notte insolitamente calda, quando Gaskell ha appena lasciato il Magdalen Hall, sfogliando gli spartiti lasciati sul tavolo dall’amico, John è attratto da una copia manoscritta di alcune suite, redatta a Napoli nel 1744. 

Seguendo uno di quei misteriosi impulsi che sfuggono al controllo della ragione, posa lo spartito sul leggio, toglie il violino dalla custodia e comincia a suonare l’Areopagita, l’unica suite del libro che ha il pregio di un titolo. Alle battute iniziali di un’aria piena di brio, sente dietro di sé un cigolio proveniente da una vecchia poltrona di vimini. Un po’ divertito, un po’ seccato, senza volgere lo sguardo, conclude l’aria, chiude lo spartito e va a dormire. 

Qualche tempo dopo, alle prime luci dell’alba di una notte insonne – sotto l’effetto esaltante dell’incontro serale con la bella Constance Temple – dopo aver suonato con incomparabile slancio l’inizio della suite, attaccando di nuovo quell’aria, John riavverte quel rumore sinistro, seguito stavolta da una sensazione inconsueta e sconvolgente. Volge lo sguardo e, nella luce argentea del mattino, scorge, seduta sulla poltrona di vimini, la sagoma di un uomo… 

Scritto dalla mano sapiente di John Meade Falkner, ispirato a grandi classici gotici come Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde, pari per eleganza a capolavori come Giro di vite di Henry James, Lo Stradivari perduto è la storia di una possessione che, nella compita Inghilterra vittoriana, travolge un giovane uomo sino al punto da trascinarlo lontano dagli affetti, dalla fede, dai retti principi morali, tra città gotiche e corrotte, atmosfere pagane e un’Arte così perfetta da sembrare maledetta. 

venerdì 2 febbraio 2018

"I Colori del Sangue” di Eugene Pitch


Carissimi amici ed amiche del blog
prima di partire per un piccolo WE, vi segnalo un autore emergente, di cui presto vi darò la recensione.

Si tratta di: Eugene Pitch, un autore che ama e conosce il Giappone e la sua non facile lingua.

Ama la letteratura ed ha voluto anche lui esplorare il mondo degli autori con un romanzo di cui è anche editore, il titolo: I colori del Sangue.

Non mi resta che leggerlo per dirvi come è stata la lettura.
Vi lascio la sinossi.

A presto Maria Lucia



Sinossi:
 I Colori del Sangue” di Eugene Pitch

David fugge da un misterioso passato e vive ora a Londra, in un appartamento fatiscente e lavorando come cameriere in un bar. Il professore è il suo unico amico, un uomo che come lui è appassionato darte, cliente del bar e con cui instaura uninsolita amicizia.
Ray, insieme a sua moglie Miranda, vive alla giornata, lavora come fotografo e per questo motivo viaggia in continuazione.

Coshanno in comune Ray e David? Assolutamente nulla, almeno fino a quando una banda di criminali ben organizzata non decide di farli incontrare, rapendo loro le persone più care e costringendoli a collaborare.
I due dapprima si muovono separatamente, luno inconsapevole dellesistenza dellaltro, poi le loro strade si incrociano e da lì in poi dovranno unire le forze e portare a termine la pericolosa missione. Ma perché questi criminali hanno scelto proprio loro? Riusciranno a salvare le persone prese in ostaggio?

Questo thriller è un viaggio che collega le terre più remote e diverse, stregando il lettore con un mistero che ha origini lontane, anche nel tempo. Absorption - I Colori del Sangue è un romanzo carico di colpi di scena, dove lapparenza inganna.

mercoledì 31 gennaio 2018

"Luce perfetta" di Marcello Fois

"Luce perfetta" di Marcello Fois
recensione di Maria Lucia Ferlisi

Cristian è l'ultimo componente della famiglia Chironi, non ha mai conosciuto il padre, e la madre è mancata troppo presto, vive con la nonna Marianna, a Nuoro. Da sempre è innamorato di Maddalena, ma lei è la promessa sposa del suo migliore amico, un fratello. Si amano di nascosto, con la consapevolezza che nessuno dei due avrà mai il coraggio di confessare il loro amore alle rispettive famiglie.

Cristian intraprende delle amicizie che lo portano vicino ai brigatisti, viene trovato con l'auto carica di munizioni, il suo amico viene arrestato, lui si disperde nelle acque del suo paese. Viene dichiarato morto.

Un altro lutto, un altra tragedia per la famiglia Chironi, ma la stirpe non si è estinta, perché Maddalena è incinta

Nonostante il lutto, il matrimonio tra Domenico e Maddalena viene anticipato per "coprire" la nascita anticipata del figlio. Domenico è ignaro di tutto. Forse.

Marianna ha intuito tutto, sa che il figlio di Maddalena è suo nipote. Ancora menzogne, ancora segreti, continuano a colpire questa famiglia. Domenico si rivela un inetto. Non sa stare al passo dei tempi dell'urbanizzazione della sua città. Non sa gestire il patrimonio dei Chironi. Quell'amore totale per Maddalena è un ricordo lontano... Amore, odio e sete di vendetta, imperversano il resto del romanzo con un finale inaspettato.

La saga della famiglia Chironi è iniziata nel 2009 con “Stirpe”, nel 2012 è stato pubblicato “Il tempo di mezzo”, che ha ricevuto il Premio Strega, e termina con “Luce perfetta”, concludendo la narrazione della famiglia Chironi.

Un romanzo ben scritto che ti invita a leggere anche gli altri due, per comprendere meglio la storia di questa dinastia. Una storia che affascina e ti incolla alle pagine del libro, sia per l'impeccabilità dello stile, sia per il ritmo del romanzo.

L'abilità dell'autore è legata alla sua capacità evocativa, che sa trasmettere, riesce a trasportare il lettore nella Sardegna degli anni 70, ai primi focolai degli anni di Piombo, alle prime urbanizzazioni e allo scempio dei paesaggi naturali.

Trasporta il lettore nei menadri difficili dell'animo umano, nell'invidia, nell'odio, nella sete di vendetta e lo fa con una perfezione che pochi scrittori riescono ad avere.
Vi consiglio di leggere questa saga, iniziando dal primo libro.

Scheda libro
Autore: Marcello Fois
Titolo: Luce perfetta
Casa Editrice: Einaudi
Pagine: 306

Sinossi
"Cristian è intraprendente e deciso, "uno di quegli uomini che, a certe donne particolarmente intuitive, fanno l'effetto di parlare anche quando tacciono". Maddalena è altrettanto tenace, e ha dalla sua la forza di saper immaginare e insieme difendere - il proprio futuro. Sarebbero perfetti l'uno per l'altra, se il loro destino comune non avesse il nome di Domenico. 

Il sentimento che lega Domenico a Cristian "da un punto di vista della linea parentale genetica non ha nessun valore, ma da quello della linea parentale affettiva è quanto basta per dare senso a una vita intera".

Anche se hanno cognomi diversi, infatti, i due ragazzi crescono come fratelli. E quando - passati i furori dell'adolescenza - Nuoro si organizza per apparecchiare la festa di fidanzamento di Domenico e Maddalena (nel frattempo rimasta incinta), diventa chiaro a tutti che per Cristian non c'è più spazio. Se non fosse che lui è un Chironi, appartiene cioè a una famiglia "sempre caduta in piedi, perché il suo destino è di sembrare lì lì per precipitare, ma poi questo non accade mai". 

Tanto che quando si mette in mezzo Mimmíu - padre di Domenico, zio adottivo di Cristian - diventa evidente che la stirpe dei Chironi è troppo ingombrante per poter essere tollerata. Del resto "non si conosce veramente qualcuno finché non lo si può paragonare a se stessi"... "

lunedì 29 gennaio 2018

Premio di Narrativa Breve - Biblioteca di Sommariva del Bosco

Salve carissimi amici ed amiche del blog.
Passato il WE ci ritroviamo in questa settimana di nebbia e freddo. Giornate ideale per scrivere, in attesa dei primi caldi primaverili.
 Allora ecco un concorso adatto per voi, è indetto dalla biblioteca comunale del comune di Sommariva del Bosco, in provincia di Cuneo, ed è dedicato ai racconti brevi.
 Il tema per gli adulti, dai vent'anni in poi,  è libero; scade il 28 febbraio, avete un mese intero per elaborare un bel racconto. Forza, prendete in mano la penna ed iniziate a scrivere.
In bocca alla penna da Maria Lucia.


REGOLAMENTO E BANDO
Art. 1 – Il concorso è riservato a racconti in lingua italiana.
Art. 2–Il concorso si articola in tre sezioni:
–          Iª SEZIONE: aperta ad autori di età compresa tra i 14 anni e i 15 anni compiuti sul tema “AMICI A DUE   O A QUATTRO ZAMPE”
–          IIª SEZIONE: aperta ad autori di età compresa tra i 16 anni e i 20 anni compiuti sul tema “EMOZIONI”
–          IIIª SEZIONE: aperta ad autori di età uguale o superiore ai 21 anni a TEMA LIBERO.
Art. 3 – Le opere dovranno essere inedite, quindi né essere state premiate né segnalate in altri concorsi.
Per testi inediti si intende mai pubblicati in forma cartacea con codice ISBN.
Art. 4 – Ogni  concorrente può partecipare con un solo racconto,  della lunghezza massima di 4 PAGINE.
Art. 5 – Ciascuna opera dovrà essere inviata in nr. 6 copie con carattere Times New Roman corpo 12, interlinea 1, di cui una, in busta chiusa,  con allegato il modulo di partecipazione recante le generalità, l’indirizzo, il nr. telefonico, l’eventuale indirizzo e-mail, la firma dell’autore, nonché l’autorizzazione alla partecipazione da parte di un genitore se l’autore ha meno di 18 anni.
Il racconto non dovrà in alcun punto recare indicazione del nome dell’autore o altro riferimento che consenta il riconoscimento di quest’ultimo, pena l’esclusione dell’elaborato dal  concorso.
Su tutte le copie dovrà essere indicata la sezione a cui si intende concorrere.
Art. 6 – Non è prevista la restituzione del materiale inviato.
Art. 7 – La partecipazione è gratuita.
Art. 8 – Le opere dovranno essere inviate entro il 28 FEBBRAIO 2018 (farà fede il timbro postale) al seguente indirizzo:
Segreteria del concorso
Premio di narrativa “breve”                                                                                                       
Ufficio di Segreteria del Comune
12048-Sommariva del Bosco (Cuneo)
Per ulteriori informazioni:
telefono 0172-566202 (in orario di ufficio); fax 0172-566229;
I testi trasmessi successivamente a questa data non verranno presi in considerazione.
Art. 9 – Tutti i lavori saranno sottoposti al giudizio di una giuria, che, basandosi sulla propria sensibilità artistica ed umana, terrà in  considerazione la qualità letteraria dello scritto, l’abilità nella composizione, l’originalità del contenuto e la capacità di coinvolgere emotivamente il lettore.
Art. 10 – Le opere saranno valutate in forma anonima a giudizio insindacabile e inappellabile della giuria.
Art. 11 – Saranno premiate le prime tre opere classificate. La giuria si riserva la facoltà di assegnare altri premi o fare segnalazioni, qualora lo dovesse ritenere opportuno. I premi dovranno essere  ritirati dai vincitori o da loro delegati.
Art. 12 – La premiazione si svolgerà in data e luogo da destinarsi ed i partecipanti verranno avvisati in tempo utile.
Art. 13 – La natura e l’entità dei premi saranno determinate successivamente.
Art. 14 – Gli organizzatori si riservano il diritto di pubblicare i racconti premiati, segnalati o di particolare interesse in una eventuale pubblicazione. In questo caso gli autori concedono il diritto di pubblicare il racconto senza pretendere alcun compenso a titolo di diritto d’autore, ma conservano la piena proprietà del racconto.
Art.15 – Il concorso e il suo esito verranno pubblicizzati attraverso la stampa ed altri mezzi di comunicazione.
Art.16 – La partecipazione al concorso implica l’accettazione incondizionata di tutte le norme del presente regolamento ed il loro mancato rispetto comporta l’eliminazione dal concorso.

sabato 27 gennaio 2018

Il giorno della Memoria

Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, dedicato a tutte le vittime dell'Olocausto che ha causato la morte di circa sei milioni di ebrei. L'odio razziale ha colpito senza risparmiare alla morte donne o bambini.
Il male si è abbattuto non solo su uomini, donne e bambini ebrei, ma su tutti coloro che venivano considerati essere inferiori.
Essere omosessuale o disabile era sufficiente per essere deportato. Essere pazzo era un altro motivo. Essere semplicemente vicino ad una fila di deportati, e se uno in fila moriva, veniva sostituito e messo in fila al suo posto. Morivano Polacchi e Rom.
Si moriva nei campi di "lavoro". Si pativa il freddo e la fame. Si perdeva la dignità. Non eri più una persona,ma un cumulo di ossa che nella morte trovava la liberazione alla sofferenza lenta e crudele loro inflitta.
Si perdeva la speranza.
Si perché dai racconti dei sopravvissuti abbiamo compreso che l'unico modo per tenersi in vita era legato ad un sottile filo di speranza di riuscire a sopravvivere a quell'orrore.
Non tutti, per fortuna. È grazie a chi non ha perso la speranza, è grazie ha chi ha lottato contro la morte che abbiamo la testimonianza dell'orrore che per anni ha pervaso Europa.
Molte sono le testimonianze ed è importante leggerle e tramandarle. Perché mantenere in vita la memoria degli orrori degli stermini può aiutarci a fermarli. A fare in modo che non succedano più.
Abbiamo il compito di ricordare. Abbiamo il compito di non dimenticare. Abbiamo il compito di vigilare affinché la nostre società non producano altri mostri.
Negare la Storia come alcuni vorrebbero fare è soltanto un modo per generare altre stermini. Ciò non può e non deve accadere, per tutti i milioni di persone ebrei e non che sono stati uccisi, per tutti coloro che sono entrati persone ed sono diventati fumo dei camini di quei terribili forni crematori.
Vi ricordo alcuni testi che potete leggere, per mantenere vivo il ricordo anche voi.












giovedì 25 gennaio 2018

Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf


Una stanza tutta per sé
di
Virginia Woolf

recensione di Maria Lucia Ferlisi


Cosa occorre ad una donna per essere libera di scrivere?

"Una stanza tutta per sé e tre ghinee."

Così rispondeva Virginia Woolf, quasi un secolo fa. Nel suo romanzo/saggio così scriveva, ma non solo. Una donna per poter scrivere, deve rompere il muro di omertà e di esclusione, in cui sono state relegate per anni, per dei secoli. Ma non è facile scardinare la cultura, esclusivamente maschile, e poter entrare a testa alta nel mondo della letteratura.
Così scriveva Virginia nel 1929, all'indomani di alcune conferenze tenute in due college femminili,a Cambridge.

Per entrare nel mondo della cultura, non bisogna fare altro che uscire da quella casa che ti vuole sposata e dedicata alla crescita ed educazione dei figli, e scrivere. Esprimere una propria idea, una propria opinione,per costringere la cultura maschile a ribattere e a rispondere. Se l'uomo ci esclude, noi dobbiamo insistere e non arrenderci, per entrare in questo mondo, ne abbiamo le capacità e la responsabilità.

Virginia, con le sue conferenze, con i suoi romanzi e con le sue idee, ha contestato non solo la cultura prettamente maschile del secolo, ma soprattutto quel mondo così ottuso ed austero della cultura britannica, che era più resistente di altre, all'ingresso delle donne in quel mondo letterario di cui pensavano essere i soli detentori.

Virginia non è stata soltanto una scrittrice, ma anche una grande protagonista del secolo, in cui i fervori delle rivendicazioni femminili si facevano sempre più pressanti. Ha vissuto da vicino ed in prima fila tutti gli eventi.

Un romanzo da leggere non solo perché l'autrice è una grande scrittrice, ma perché il romanzo fornisce una visione storica e sociale filtrata dal punto di vista femminile. Una fotografia della condizione femminile nel primo Novecento, che ci mostra ciò che eravamo per riflettere sul cammino compiuto dalle nostre ave, per essere ciò che siamo.

Non dimentichiamo che se oggi siamo "quasi" libere, lo dobbiamo a donne come lei che hanno lottato per affermare l'identità femminile. Se una volta una donna che scriveva veniva derisa, doveva usare dei pseudonimi, o addirittura fingersi uomo, oggi possiamo farlo senza reclusione alcuna.
Abbiamo il dovere di ringraziare questa grande donna, se oggi sono siamo le donne che lei avrebbe voluto essere. Ci fa piacere quindi ricordarla oggi nel 136° anniversario della sua nascita. 

Scheda libro
Autore: Virginia Woolf
Titolo: Una stanza tutta per sé
Casa editrice: Feltrinelli
Pagine: 156

Sinossi
"Nell'ottobre del 1928 Virginia Woolf viene invitata a tenere due conferenze sul tema "Le donne e il romanzo". È l'occasione per elaborare in maniera sistematica le sue molte riflessioni su universo femminile e creatività letteraria. Il risultato è questo straordinario saggio, vero e proprio manifesto sulla condizione femminile dalle origini ai giorni nostri, che ripercorre il rapporto donna-scrittura dal punto di vista di una secolare esclusione, attraverso la doppia lente del rigore storico e della passione per la letteratura. Come poteva una donna, si chiede la scrittrice inglese, dedicarsi alla letteratura se non possedeva "denaro e una stanza tutta per sé"? Si snoda così un percorso attraverso la letteratura degli ultimi secoli che, seguendo la simbolica giornata di una scrittrice del nostro tempo, si fa lucida e asciutta riflessione sulla condizione femminile. Un classico della scrittura e del pensiero. "

mercoledì 24 gennaio 2018

La cercatrice di corallo di Vanessa Roggeri


Carissimi amici ed amiche del blog

oggi vi segnalo l'uscita dell'ultimo libro di un'autrice che amo molto, Vanessa Roggeri, il suo primo libro mi ha conquistata per il modo aspro e reale in cui descrive alcune credenze, arcaiche, della sua terra, la Sardegna.
Se volete, potete leggere la recensione: 
https://marialuciaferlisi.blogspot.it/2016/02/recensione-il-cuore-selvatico-del.html.

Adesso esce in tutte le librerie l'ultimo romanzo: La cercatrice di corallo, edito dalla Rizzoli.

La sinossi è avvincente:

"Achille e Regina si incontrano per la prima volta nell'estate del 1919, di fronte alle acque spumeggianti di una Sardegna magica. Regina dona ad Achille un rametto di corallo rosso come il fuoco, il più prezioso, con la promessa che gli porterà fortuna. Anni dopo, quella bambina è diventata una delle più abili cercatrici di corallo; quando si tuffa da Medusa, il peschereccio di suo padre, neanche l'onda più alta e minacciosa la spaventa. Lei è come una creatura dei mari ed è talmente libera da non avere mai conosciuto legami. Finché, un giorno, la sua strada si incrocia di nuovo con quella di Achille: nel viso di un uomo ritrova gli occhi del ragazzino di un tempo. A travolgerli non è solo un sentimento folle, ma anche un passato indelebile. Le loro famiglie, infatti, sono legate a doppio filo da rancori e vendette ed è in corso una guerra senza ritorno. Spesso non basta l'amore per cambiare un destino che sembra già scritto. Ma l'unico modo di scoprirlo è provarci, fino all'ultimo… "

Sono certa che sarà un altro romanzo pieno di emozioni, non mi resta che andare a comprarlo.
Buona giornata amiche ed amici.

Armanda Guiducci la studiosa che diede voce alle donne

  Armanda Guiducci la studiosa che diede voce alle donne Diventare donna è un nascere per strappi reiterati, per lacerazioni là, ai margini,...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.