martedì 3 gennaio 2023

Addio, a domani di Sabrina Efionayi

 Sabrina Efionayi

ADDIO, A DOMANI
Riflessioni di Maria Lucia Ferlisi

Sabrina ha vent'anni, ha bisogno di sapere chi è, ma per questo deve affondare le mani nel suo passato, in quello delle sue due madri e nei paesi dove ha impresso le sue radici. La ragazza vuole scrivere una sorta di diario, ma usare la prima persona è un dolore troppo grande, preferisce scrivere usando la terza persona, per creare una sorta di barriera e non rischiare di essere coinvolta troppo emotivamente dalla sua vita che a vent'anni ha già tanto da raccontare.
Nel nome scelto dalla sua madre biologica, c'è dentro la sua vita, Sabrina è il nome della figlia della donna che ha costretto la donna a prostituirsi, strappandola dalla sua terra con la falsa promessa di un lavoro in Italia, il cognome è quello di una persona nigeriana che ha prestato il cognome per non farla nascere come figlia di uno sconosciuto.
Sabrina le sue cicatrici le porta giorno dopo giorno dentro di sé.
Lei è nata a Castel Volturno e la madre Gladys ha ceduto la figlia alla vicina di casa napoletana Antonietta, ed è vissuta come figlia di quella terra di contraddizioni, amore, spontaneità ma anche di dolore e di bullismo per il colore nero e lucido della sua pelle.
Lei riconosce come madre Antonietta, perché da lei ha ricevuto amore, calore di una famiglia, attenzioni, la madre biologica rappresenta la sua origine da non dimenticare.
Sabrina in questo romanzo mostra la sua crescita difficile tra razzismo e bullismo, difficoltà a farsi accettare per quello che è: una ragazza italiana. Ma non è facile farsi strada in un paese dove l'odio contro il diverso è alimentato quotidianamente e una città aperta come Napoli diventa luogo inospitale contro chi ha la pelle scura, non tutti per fortuna.
Nella storia non c'è nulla di romanzato, è tutto vero, lo sfruttamento delle donne di colore portate in Italia per arricchire le casse dei papponi che girano attorno a questo circolo malavitoso che si unisce al giro della droga. 
Vero è anche il sentimento di riscatto di molte prostitute che cercano di scappare per ricostruire la propria vita e i sogni infranti come la madre biologica.
Veri sono i sentimenti di Sabrina, combattuta tra due madri, tra due culture e con quel senso di disagio in un paese che le rinfaccia sempre il colore della pelle.

Un romanzo ben scritto, lineare e scorrevole, non scende mai nel patetico, non accusa, non c'è odio nel suo racconto, è una giusta e corretta esposizione dei fatti, senza filtri o edulcorazioni, è la realtà raccontata in quanto tale, per far conoscere a tutti come ci si sente quando gli sguardi si fissano sulle persone di colore senza intravederne un essere umano e concentrando lo sguardo solo nella diversità.

Sabrina vuole dirci che l'integrazione è ancora lontana, c'è molto da lavorare ma non è impossibile perché ci sono ancora persone aperte e senza pregiudizi come la madre Antonietta e molte altre che ha conosciuto in questo percorso di vita doloroso ma anche ricco di incontri pieni d'amore e umanità.

SCHEDA

Autore: SABRINA EFIONAYI

Titolo: ADDIO, A DOMANI

Casa Editrice: EINAUDI

Pagine: 176

Trama

«Questa storia avrei voluto scriverla dicendo: io. Perché è la mia. A mano a mano che ci entravo, però, mi sono resa conto di non riuscirci - troppo difficile, troppo doloroso. Ecco perché l'ho scritto dicendo: lei. Sabrina. 

Una ragazza napoletana afrodiscendente che un bel giorno decide di fare i conti con il tempo, di aprire certi cassetti della memoria e di ordinarne il contenuto sul letto, come quando si parte per un viaggio e si prepara la valigia. Ecco, io ora vi chiedo di partire con me. Abbiate fiducia. Datemi la mano».

Sabrina Efionayi ha due madri. Una è Gladys, la sua madre biologica, che è nata in Nigeria ed è venuta in Italia a diciannove anni per lavorare e sostenere la famiglia rimasta a Lagos; non sapeva che il suo mestiere sarebbe stato vendere il proprio corpo. 
L'altra è Antonietta, è napoletana, e non immaginava che un giorno Gladys avrebbe attraversato la strada tra le loro case e le avrebbe messo in braccio Sabrina, chiedendole di occuparsi di lei, di diventare sua madre. Non lo immaginava, ma quando è successo ha accettato. 
Da quel momento Sabrina si è ritrovata in una situazione speciale, perché i rapporti con la sua madre biologica, con le sue origini, non si sono interrotti, e cosí lei è cresciuta tra Castel Volturno e Scampia, tra Prato e Lagos, cambiando famiglia, lingua, sguardo e cultura, in costante ricerca di un centro di gravità.
 Un'identità complessa, la sua, che già il nome racconta: Sabrina, come la figlia dell'aguzzina di Gladys, scelto per compiacerla; Efionayi, come un uomo che non è il padre, ma che le ha dato un cognome.

venerdì 30 dicembre 2022

Croste di vita e celesti bagliori di Paolo Bertulessi

Croste di vita e celesti bagliori 
di 
Paolo Bertulessi

“CROSTE DI VITA E CELESTI   BAGLIORI”

220 pagine di poesie dell'autore Paolo Bertulessi,  un regalo natalizio per i suoi lettori,  edito dalla casa editrice Tozzuolo.

Buona lettura 

SINOSSI 

Una silloge poetica che si dipana tra ombre e lumeggiature dell’anima, taglienti e cristalline, in un cammino introspettivo costellato di versi estremamente evocativi che annientano l’oggettività per dare spazio agli istinti.

Siamo vittime della nostra esistenza, questo è il principale concetto dipinto dall’autore, il quale si trasforma in cantore alchemico armato di penna affilata come una lucente lama per lacerare un cupo orizzonte ed aprire squarci di azzurro che donano respiro.

Si tratta di liriche che vanno lette anche tra le righe, perché, a volte, tutto non è come ci appare.

Biografia autore

Paolo Bertulessi, scrittore e poeta nato a Bergamo ma padovano d’adozione, sin da adolescente si appassiona alla letteratura per poi conseguire la Maturità Classica.

È stato istruttore sportivo ed è attualmente titolare di un’enoteca a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, punto nevralgico delle sue ispirazioni narrative e poetiche.

L’autore dedica molto del suo tempo alla scrittura di romanzi e sillogi poetiche, prediligendo il genere noir da lui ridefinito “psiconoir”.

Nel 2018 pubblica il suo travolgente romanzo d’esordio “Esistenze proibite”, edito dalla casa editrice “Le Mezzelane”, seguito da “Aurum inferno operaio”, edito dalla “PAV Edizioni” e opera accolta al Premio Campiello nel 2019.

In quello stesso anno esce la sua prima silloge poetica, intitolata “Nuotando nel mio assenzio”, opera inserita nell’antologia “Guido Zucchi  2019”.

Nel 2020 vengono pubblicati la raccolta di poesie “Come sputi nella sabbia”, sempre da “PAV Edizioni”, e il romanzo “In viaggio per lei”, scritto a quattro mani con l’amico Alberto Tacca e dedicato alle donne vittime di stalking nei social.

Nel 2021 vede la luce la sua nuova opera poetica “La nudità dei sassi”, silloge in concorso al Premio Internazionale di letteratura “Città di Como” ed edita dalla Casa Editrice “Bette Edizioni”di Padova.

Nel 2022 pubblica, con la PAV Edizioni, il suo nuovo importante romanzo psiconoir “1976-2020 Il volo del deicida”, seguito dalla silloge poetica “Croste di vita e celesti bagliori”, edita dalla “Francesco Tozzuolo Edizioni”.

 

 

martedì 20 dicembre 2022

Tanti Auguri a tutti voi lettori e lettrici




Buon Natale
a tutti voi lettori e lettrici del blog
siate sereni e felici in questi giorni di festa
rilassatevi e godetevi i piccoli gesti, i brevi momenti e le emozioni  che la vita ci regala ogni giorno.

 Grazie a tutti voi che anche quest'anno mi avete tenuto compagnia.
Maria Lucia

 

mercoledì 7 dicembre 2022

La lettrice testarda di Amy Witting

 La lettrice testarda 

di 

Amy Witting

Riflessioni di Maria Lucia Ferlisi

Isobel non è amata dalla madre, è il primo messaggio che l'autrice invia ai lettori, il motivo non è chiaro  ma andando avanti nelle pagine lo si intuisce. Una madre conosce da subito il temperamento dei figli,  quello di Isobel è di una bambina che vuole diventare donna a modo suo, ponendosi delle domande, cercando di comprendere il posto delle donne nella società che si scontra con le imposizioni della società del tempo e con  regole inidonee per lei. 

La sorella è ubbidiente e si adatta alle regole, è quindi la preferita dalla madre, non deve fare fatica ad educarla è già sulla buona strada per essere una brava ragazza e una brava moglie successivamente. Isobel va educata, ma la sua incapacità nell'imporre il suo modello di vita di fronte alle continue ribellioni, sceglie di trattarla con indifferenza e non le concede l'affetto dovuto.

Isobel è ribelle, la lettura l'aiuta a crescere, certo deve leggere di nascosto, ma la disobbedienza è nel suo carattere, non si cresce senza comprendere il proprio posto nella vita.

A 16 anni la madre muore, per le due ragazze inizia una nuova vita, la grande sceglie di andare a vivere con una zia benestante, lei sceglie di lavorare e vivere prima in un pensionato poi da sola. 

Ancora una volta i libri le sono d'aiuto, allargano il suo sapere. Incontra un gruppo di lettori giovani come lei che le insegnano l'amore per la letteratura russa.  Nel gruppo si scontra con le proprie difficoltà a relazionarsi, anni di anaffettività materna le fanno sentire il peso della sua giovane esistenza difficile, all'inizio non è in grado di parlare e esprimere le proprie opinioni, le pesa il senso di inadeguatezza in cui è vissuta per anni.

L'autrice ci propone un romanzo di formazione di buon livello, una struttura ben precisa, ogni capitolo corrisponde a un determinato stato della vita della nostra giovane protagonista. Un romanzo che manda un messaggio straordinario a tutte le giovani donne: potete avere il vostro posto nella società come Isobel, voi valete, per dirla come in un noto slogan.

Si le donne valgono e non hanno bisogno di appoggi, possono camminare da sole, possono esprimere le proprie opinioni e possono essere autonome.

Non lasciatevi ingannare dal titolo così accattivante, non è un romanzo leggero, molto va letto tra le pieghe delle pagine. La scrittura elegante e fluida dell'autrice si addentra in un mondo di emozioni positive e negative in un intreccio ben  equilibrato
Una storia che ci insegna come la lettura sia importante e come può diventare un modo per interpretare la realtà che ci circonda.
Buona lettura.

Scheda Libro

Titolo: La lettrice testarda

Autore: Amy Witting

Casa Editrice: Garzanti

Pagine:176

Trama

Isobel ha nove anni e il suo compleanno si avvicina. Ma, come ogni volta, non ci saranno regali per lei. C'è solo una cosa che fa volare Isobel lontano dalle rigide regole che la famiglia le impone: leggere. Ma deve farlo di nascosto perché sua madre crede che non sia un'attività adatta a una bambina, che dovrebbe limitarsi a riordinare la casa e a preparare la cena. Isobel cresce alimentando la sua passione segreta di notte, alla luce di una flebile candela. Finché, a sedici anni, la sua vita non cambia radicalmente, quando è costretta a lasciare tutto, cercarsi un lavoro e una nuova sistemazione. È la prima volta che Isobel si scontra con il mondo. Con un mondo che non è solo la sua famiglia e il suo quartiere. È convinta di non avere gli strumenti per relazionarsi con gli altri. Le sembra di dire la cosa sbagliata, si sente fuori luogo. In fondo sua madre l'ha fatta sempre sentire così. Tanto che, quando incontra un gruppo di ragazzi che amano i libri come lei e passano le serate a discuterne, Isobel all'inizio rimane in silenzio. Ora che finalmente è in un contesto in cui può essere sé stessa, in cui può parlare liberamente di letteratura, ha paura. Ma piano piano le parole di Byron, Auden e Dostoevskij fanno breccia nelle sue insicurezze e le insegnano il coraggio di dire quello che pensa. Di far valere la propria opinione senza nascondere la cultura che si è costruita negli anni con le sue letture. Di aprire il cassetto in cui riposa il suo sogno. Il sogno di prendere una penna in mano e liberare quel flusso di parole che ha trattenuto per troppo tempo. Perché anche per una donna tutto è possibile. 

Le otto vite di una centenaria senza nome di Mirinae Lee

 Le otto vite di una centenaria senza nome  di  Mirinae Lee Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Un impiegata di un istituto di riposo decide ...

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.