venerdì 24 gennaio 2020

È solo amore di Artemide Waleys

È solo amore
 di 
Artemide Waleys

SCHEDA LIBRO
Autore: Artemide Waleys
Titolo: È solo amore
Pagine: 57

SINOSSI
Arrivato a quarant’anni il professor Cole Davis ha una vita e un matrimonio perfetti...
Almeno all’apparenza, perché da quando il suo nuovo assistente Nate è entrato nella sua vita tutte le sue certezze sono state minate.
Chi scegliere?
Dylan, l’uomo che ha sposato e che ama da sempre?
Nate?
Oppure tutti e due?
Scopritelo leggendo il romantico racconto di Artemide Waleys: “È solo amore” vi aspetta!
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mercoledì 22 gennaio 2020

Fine pena: ora di Elvio Fassone

Fine pena: ora
di 
Elvio Fassone
recensione di 
Maria Lucia Ferlisi

L’autore  Elvio Fassone, presidente della Corte d’Assise, è stato incaricato di dirigere il maxi processo contro la mafia catanese, che per motivi diversi si svolgerà a Torino,in una aula creata apposta per i vari imputati, 242, un bunker, superprotetto con una gabbia all’interno che conterrà i vari imputati di volta in volta che verranno chiamati a deporre. Arriva anche lui Salvatore il boss emergente, che tutti gli imputati stimano, onorano e ne hanno un reverente timore. Quando entra nella gabbia occupa il posto in fondo, per guardare e osservare. Pur se distanti si stabilisce da subito un contatto tra il giudice e il giovane capo mafia.
Salvatore è un uomo, ha già ucciso, sa dare ordini, sa farsi rispettare. Fin da piccolo conosceva il suo destino, era nato nel bronx di Catania, era stato cacciato da tutte le scuole, ed aveva cominciato con piccoli incarichi fino ad arrivare al primo omicidio..poi la vita mafiosa va in crescendo e a soli 25 anni è un boss, riverito e temuto. Nei due anni del processo  il Presidente della Corte d’Assise  stabilisce un rapporto di rispetto reciproco, tratta Salvatore da uomo non da mafioso, lo rispetta e il giovane boss  ammira quest’uomo e forse anche di più, quasi  una sorta di elevazione a padre, quel padre che avrebbe voluto, ma il caso della vita ha destinato diversamente. Salvatore stesso dirà: «Se io nascevo dove è nato suo figlio, magari facevo l’avvocato». Una dichiarazione amorevole, non solo una dichiarazione sulla fatalità della vita. 
Il processo termina con l’imputazione dell’ergastolo, che Salvatore accetta perché:
“Presidente, io lo so che lei mi ha dato l’ergastolo perché così dice la legge, ma lei nel suo cuore non me lo voleva dare.”
Finito il processo il giudice Fassone sente di dover continuare il contatto con quel ragazzo che è nato nel luogo sbagliato e scrive d’impeto una lettera accompagnata da un libro Siddharta, non immagina che il “gatto selvatico” gli risponderà, forse no, lui gli ha inflitto l’ergastolo, morirà rinchiuso in quella gabbia carceraria. Invece Salvatore risponde e per ben 26 anni i due si scriveranno.


Un romanzo non facile,  il giudice vuole evidenziare quanto sia duro infliggere una pena a vita a una persona, e se quest’uomo  vuole riscattarsi, non ha alternative se non la morte, non quella naturale, ma il suicidio come unico modo per riacquistare la libertà.
Non è facile pensare che ad un omicidio, anche efferato, si possa concedere la possibilità di riabilitare una persona che non ha avuto alcun rispetto verso altre vite. Dobbiamo realmente credere nella rieducazione di una persona, di credere fermamente che ci possa essere un cambiamento nella loro vita,  che ci sono altre alternative alla vita di prima e che possano realmente cambiare. 
Bisogna comprendere la fatalità della vita, di quanto l’ambiente determini la mancanza di scelte diverse e di come puoi restarne intrappolato come il nostro protagonista Salvatore. Già, nascere da una parte della città ti apre la via ad un destino prestabilito, a cui è difficile ribellarsi e se non hai nessuno che possa farti vedere che ci sono altri modi di vivere, rimani intrappolato in quel giro senza nessuna possibilità di cambiamento perché non conosci l’esistenza di altri modi per vivere.
Un libro di riflessione,  sulla  giustizia e le pene inflitte, ma anche di rieducazione dell’imputato, un romanzo che vuole farci riflettere sulla possibilità di non comminare l’ergastolo, ma di infliggere soltanto una pena massima di 30 anni. 
Non  è facile accettare questo visione, sarebbe una sorta di perdono a largo raggio, non solo dal punto di vista cattolico, ma totale, una riflessione che vi invito a leggere con la mente aperta, ma anche con il cuore.
 Un libro che scuote l'anima, coinvolgente e riflessivo.
SCHEDA LIBRO
AUTORE - Elvio Fassone
TITOLO - Fine pena. ora
CASA EDITRICE - Sellerio
PAGINE - 210
SINOSSI
Una corrispondenza durata 26 anni tra un ergastolano e il suo giudice. Nemmeno tra due amanti, ammette l'autore, è pensabile uno scambio di lettere così lungo. Questo non è un romanzo di invenzione, ma una storia vera. Nel 1985 a Torino si celebra un maxi processo alla mafia catanese; il processo dura quasi due anni, tra i condannati all'ergastolo Salvatore, uno dei capi a dispetto dei suoi 28 anni, con il quale il presidente della Corte d'Assise ha stabilito un rapporto di reciproco rispetto e quasi - la parola non sembri inappropriata - di fiducia. Il giorno dopo la sentenza il giudice gli scrive d'impulso e gli manda un libro. Ripensa a quei due anni, risente la voce di Salvatore che gli ricorda, "se io nascevo dove è nato suo figlio adesso era lui nella gabbia". Non è pentimento per la condanna inflitta, né solidarietà, ma un gesto di umanità per non abbandonare un uomo che dovrà passare in carcere il resto della sua vita. La legge è stata applicata, ma questo non impedisce al giudice di interrogarsi sul senso della pena. E non astrattamente, ma nel colloquio continuo con un condannato. Ventisei anni trascorsi da Salvatore tra la voglia di emanciparsi attraverso lo studio, i corsi, il lavoro in carcere e momenti di sconforto, soprattutto quando le nuove norme rendono il carcere durissimo con il regime del 41 bis. La corrispondenza continua, con cadenza regolare caro presidente, caro Salvatore. Il giudice nel frattempo è stato eletto al CSM, è diventato senatore, è andato in pensione...

giovedì 16 gennaio 2020

Bologna in Lettere

Carissimi lettori e lettrici
vi informo di questa bellissima performance di letteratura che si terrà sabato 18 gennaio alle ore 20.30 a Bologna, presso lo spazio FactoryBo via Castiglione 26 a Bologna, nell'ambito della VII edizione di BOLOGNA IN LETTERE. L'evento prevede dialoghi, letture e performance sulla traduzione in poesia, il tutto gratuitamente.
Chi si trova nei paraggi partecipi è un sabato creativo e alternativo!
Di seguito tutte le informazioni necessarie.

Bologna in Lettere. Nasce nel 2013, facendo seguito alla precedente esperienza di Letteratura necessaria, dall’iniziativa di Enzo Campi e di un gruppo di poeti e non, di varie età e ancor più varie poeticheÈ una rassegna sorta con l’intenzione di creare uno spazio condiviso di dialogo “in cui amalgamare classicità e sperimentazione attraverso la veicolazione di linguaggi multidisciplinari”. Un festival lungo un anno: Questo lo slogan che caratterizza Bologna in Lettere, perché gli eventi coprono l’arco temporale di un anno e culminano nelle sei giornate di maggio in cui la poesia, la scrittura, la video-arte, la fotografia, il teatro e la performance uniscono le proprie forze per un fine comune: la disseminazione della parola. Lo staff: Alessandro Brusa, Martina Campi, Marilina Ciaco, Francesca Del Moro, Serenella Gatti Linares, Enea Roversi, Mario Sboarina. Direzione artistica di Enzo Campi.
FactoryBO è uno spazio plasmabile e attrezzato, nel cuore di Bologna.Luogo dove si fabbricano e ospitano progetti culturali, intrecciando arti e saperi con passione e competenza. È una dimensione del fare, che vuole coniugare pensieri mobili e scintillanti con la messa in atto operativa e rigorosa.


“T&T&T” (Traduzione/Tradizione/Tradimento)
Letture, suoni, visioni, performance live,
in dialogo intorno a traduzione, autotraduzione, autorealizzazione.
 
Sabato 18 gennaio ore 20.30, all’interno del Festival multidisciplinare di letteratura contemporanea Bologna in Lettere presso FactoryBo in Via Castiglione 26, a Bologna, nel quinto step della VIII edizione, verrà proposta una serata in forma di dialogo, intorno al tema della traduzione, dell'autotraduzione e, secondo la definizione del poeta e traduttorePatrick Williamson, dell'auto-realizzazione, sempre inerente alla traduzione in poesia.
Durante l'evento, tra le altre proposte, verranno eseguite per la prima volta live dall’autrice Ilaria Boffa, le performance Are we Listening? / Stiamo Ascoltando? tratta dal suo ultimo libro “'About Sounds About Us” edito da Samuele Editore,  e  Overshadowed, con il compositore polistrumentista Mario Sboarina. Verrà inoltre proiettato il video:Afterwords, del poeta e traduttore che vive a Parigi, è nato a Madrid e scrive in inglese, Patrick Williamson.
L’evento è a cura dell’autore, poeta e traduttore Alessandro Brusa
Gli ospiti della serata: Patrick Williamson, poeta e traduttore; Ilaria Boffa, poetessa e performer; Alessandro Canzian, poeta ed editore della casa editrice Samuele Editore.
 L’evento avrà luogo presso i locali di FactoryBo, uno dei centri più attivi nell’ambito culturale bolognese.

Come di consuetudine, l’evento è a ingresso libero. Seguirà un rinfresco a fine serata.




martedì 14 gennaio 2020

GIANA ANGUISSOLA - scrittrice, giornalista, sceneggiatrice -

Carissimi lettori e lettrici
come avevo già anticipato, ritorno ad occuparmi di più di quelle donne che pur avendo avuto un ruolo culturale di tutto rispetto, sono finite nel cestino del dimenticatoio.
Ricomincio parlandovi di Giana Anguissola, nel suo anniversario di nascita.
Naturalmente è sola una piccola pillola di conoscenza della sua vita e produzione letteraria, a voi spetterà il compito di andare in biblioteca e cercare i suoi libri per leggerli.
Un abbraccio a voi tutti/e che mi leggete.
Buona lettura
Maria Lucia

GIANA ANGUISSOLA
Biografia

Giannina, detta Giana,  Anguissola , nasce a Piacenza il 14/1/1906, fin da ragazzina nutre uno spiccato amore per la scrittura e a soli sedici anni iniziò a scrivere. Tenendo in mano una novella ebbe il coraggio e la determinazione di presentarsi al direttore Luigi Albertini del Corriere della Sera per chiedere di diventare una collaboratrice del giornale, e fu grazie alla sua giovane sfacciataggine che ottene di essere annoverata tra i vari collaboratori del giornale, e dei periodici ad esso collegati:i La Lettura, La Domenica del Corriere e Il Corriere dei Piccoli.
Amava disegnare e nei suoi romanzi dedicati ai ragazzi inseriva spesso i disegni dei personaggi da lei inventati e disegnava lei stessa le copertine dei suoi romanzi.
Scrisse anche romanzi dedicati agli adulti: Il romanzo di molta gente che le valse il premio Viareggio nel 1933. 
Il 3 aprile 1933 si sposa lo scrittore, poeta e critico letterario Rinaldo Kufferle e il 2 marzo 1943 nasce il figlio Riccardo. 
Scrisse molti libri sia per ragazzi che per adulti, cambiando diverse case editrici, Mondadori, Rizzoli, Hoepli e infine Mursia la casa editrice con con la quale collaborò fino alla fine.
Fu una donna creativa a 360 gradi, amava spaziare in tutte le arti, scrisse anche un libro dedicato alla cucina  Lombarda ed Emiliana: Buona tavola e belle lettere
Firmò rubriche di moda con il nome di Gianola.
Scrisse la sceneggiature di due cortometraggi, scrisse testi teatrali.
Una donna eclettica nel campo della scrittura.
Riconobbe da subito l’importanza della radio e della televisione e vi collaborò,  per la radio realizzò Dramma a vent'anni, commedia in due atti del 1945, curò la lettura di alcuni suoi romanzi quali Gli eredi del Circo Alicante e Seguendo una lira.
Per l'esordiente TV dei Ragazzi venne chiamata a realizzare la sceneggiatura di 21 episodi del Diario di Giulietta nel 1954 e Le avventure di Pinocchio nel 1959.
Tra le sue opere più importanti ricordiamo: Il diario di Giulietta (1954), Priscilla (1958) Pierpaola (1959), L'inviata specialissima (1959), Io e mio zio, (1960) fino ad arrivare ai maggiori successi con Violetta la timida (1963) . Nel 1954 con la riedizione de Gli eredi del circo Alicante ottiene il premio Soroptimist e nel 1959 con Priscilla il Premio della presidenza del consiglio e la Menzione dell'International Board on Books for Young People.
Nei suoi racconti le protagoniste erano sempre ragazze simpatiche ed intraprendenti, un po’ come lei, mescolava, intraprendenza, umorismo e amore, sempre nell’ottica di dispensare consigli ed esempi educativi, come voleva la società degli anni 50, un mix letterario che piaceva alle ragazzine del tempo.
L’autrice si spense a 60 anni, per una recidiva di un tumore al seno,  a Milano il 12 febbraio 1966.
Opere pubblicate:
Lolli,
I tre
La polizia indaga
L'armadio misterioso
Tutta la vita in una notte
I demoni vestono come noi
Chi sarà il nuovo re dei leprotti
Gli animali al principio del mondo,
Io e mio zio,
Marilù,
L'inviata specialissima,
Violetta la timida, Mursia
Le straordinarie vacanze di Violetta,
La vetrina dell'orefice
Seguendo una lira, Mursia,
Il carretto del mercante
Daddi e Giogi
Il signor Serafino,
Il diario di Giulietta
Giulietta ha preso 0,
Giulietta se ne va
Pierpaola, Priscilla,
L'età acerba
Trovar marito
Gli eredi del circo Alicante,
Aniceto o la bocca della verità, pubblicato postumo rivisto e completato a cura di Giancarla Mursia La moglie e le altre



PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione

  PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA»  XXXVI Edizione   PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione    Il C.I.F. Centro It...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.