lunedì 24 giugno 2019

500 chicche di riso di Alessandro Pagani

500 chicche di riso
di
 Alessandro Pagani
recensione di
Maria Lucia Ferlisi

Ecco un libro ideale per chi è in partenza per le vacanze estive, tra la sabbia, il sole e il mare non si affrontano letture impegnative, ma storie leggere che ci facciano sognare o sorridere.

500 chicche di riso è indicatissimo, sono ben 500 frasi, ironiche, satiriche o semplicemente dei nonsense, in cui l'autore si diverte a guardare  questo mondo, con l'occhio critico di un umorista e come dice lui stesso " Il Pagani è portatore sano di sorrisi". 

Un libro da leggere sotto l'ombrellone con gli amici per poi fare un tuffo tra le acque cristalline, come il sorriso che ci lascia sulle labbra.

Le frasi volteggiano nel libro toccando anche l'assurdità e a volte anche provocando il lettore per fargli comprendere la realtà così demenziale che per prima sfiora l'assurdo, quasi in gara con la fantasia. 

 L'autore gioca con  i luoghi comuni. E i sorrisi si susseguono, a volte sono amari altre no, come la vita quotidiana, da cui trae spunto ad ampie mani; le situazioni ridicole o assurde che ritroviamo una dopo l'altra nel libro, come un cappello pieno di ciliegie che il lettore mangia una dopo l'altra.

Emergono chiari uno dopo l'altro, sorriso dopo sorriso i vizi e le virtù della nostra società.

L'autore non vuole solo farvi sorridere, il suo proposito e di farvi riflettere sulla società, soprattutto quella di oggi, lo fa nel suo modo usuale, sdrammatizzando, ma voi sapete che la satira e l'ironia sono modi per affrontare la realtà sbattendola in faccia nel modo più ridicolo, ma non per questo meno forte.
L'autore, ancora una volta,  si cimenta con le battute e ogni volta riesce a sorprenderci per la bravura nel presentarle al lettore.

Questa volta ha unito anche dei bellissimi disegni regalandoci altre chicche e per completare ci regala alcune battute..spaziali.

Che dire non ci resta che leggere e sorridere con 500 chicche di riso, ve ne anticipo qualcuna: 
45.«C’era parecchia gente al funerale?» «No, un mortorio.»169.«Fornaio, questo pane puzza!» «Per forza, è una ciabatta.»217.«Vorrei dei molluschi.» «Capesante?» «No grazie, sono ateo.»237.«Perché ti fai sempre prendere i barattoli di pomodoro dal commesso calvo?»«249.Tizio invita donna cinese a ballare. «Danza con me questa polka?» «Ma come si pelmette, blutto stlonzo?»Perché mi piacciono i pelati.»
297.Rocco Siffredi dall’androloga: «Dottoressa, mi devo spogliare?» «Non serve, andrò a memoria.»
407.«Nome?» «Ponzio Pilato.» «Faccia una firma qui.» «Ma io non so scrivere.»  «Allora metta una croce.»




Nei bagni di un raduno per single. «È libero?»
«No, occupato.» «Allora cosa è venuto a fare?»















Dimenticavo, una delle 500 frasi del libro è stata selezionata per l'agenda 2019  di Comix .




 SINOSSI:
Ogni nostra azione, atteggiamento o consuetudine si presta a diverse sfaccettature emblematiche. Nel contesto di quest'opera, l'autore ha  cercato di immaginare diverse situazioni surreali che possono scaturire durante i nostri piccoli e grandi avvenimenti quotidiani nel corso del lavoro, nel tempo libero, tra le notizie di cronaca e attualità, nelle nostre consuetudini, e più in generale nel corso di ogni situazione paradossale che ognuno di noi, spesso a propria insaputa, può improvvisamente trovarsi ad affrontare: momenti generati dal teatro dell'assurdo, da presunte coincidenze derivate dall'ambiguità d'una parola  dal fraintendimento d'una frase, o dalla verve 'tragicomica' ed inconsapevole dei protagonisti. E come il titolo richiama, tutto visto dall'alto con la leggerezza dello spettatore neutrale che osserva attraverso occhi distanti ma non distaccati, in una sorta di sospensione critica nei confronti delle nostre caratteristiche principali.

 Rifacendosi a maestri dell'umorismo quali Marcello Marchesi, Achille Campanile e Giovannino Guareschi, "Io mi libro", è una ginnastica per la mente ed un'esplorazione del lessico italiano in un caleidoscopio di lettere che si scambiano e si combinano come in un grattacapo enigmistico, oltre un piacevole riflettersi - dentro una prospettiva meno cupa -all'interno di un compendio ricco di significati allegorici.

Un modo diverso per smitizzare stereotipi e stemperare l'eccessiva serietà con cui l'uomo vincola la proprio esistenza, a dispetto del lato più brillante, goliardico, e virtuoso, che ognuno di noi porta dentro.
 A chiusura del libro, le classifiche personali dell'autore ed un breve racconto dedicato al sogno dal titolo "Breve raccorto onirico".

 BIOGRAFIA:

Alessandro Pagani, nato a Firenze nel 1964, è scrittore, musicista, operatore volontario a favore degli animali, ed impiegato presso l'Azienda  Sanitaria Fiorentina. Appassionato di letteratura e musica, ha fatto parte durante gli anni '80 del movimento artistico underground fiorentino "Pat Pat Recorder". 

Nel 1988 inizia un percorso come musicista con svariati gruppi tra i quali  Stropharia Merdaria, Parce Qu'Il Est Triste, Hypersonics, (con cui ha partecipato ad Arezzo Wave), Subterraneans, Malastrana e successivamente con i Valvola, assieme ai quali fonda nel 1997 l'etichetta discografica Shado Records, attiva fino al 2007. 

Attualmente è batterista del gruppo rock Stolen Apple, con il quale ha fatto uscire l'album di debutto "Trenches" a Settembre 2016. E' anche componente della giura del concorso di poesie "Daniela Pagani e Manuela Masi" patrocinato dal Calcit Chianti Fiorentino, ed un assiduo volontario del Canile Del Termine di Sesto Fiorentino (Fi).

 "Io mi libro", edito dalla casa editrice "96, Rue De La Fontaine" di Torino (una frase del libro apparirà anche sull'agenda Comix 2019), è la su  seconda pubblicazione dopo il manoscritto "Perché non cento?" stampato da Alter Ego/Augh di Viterbo (Aprile 2016), ed il libretto stampato in proprio del 2015 "Le Domande Improponibili".

venerdì 21 giugno 2019

LA RABBIA DEGLI ANGELI di SIDNEY SHELDON




LA RABBIA DEGLI ANGELI

 di 
SIDNEY SHELDON

















AUTORE

SIDNEY SHELDON
TITOLO

LA RABBIA DEGLI ANGELI
PAGINE

544
PREZZO

14,90

UN THRILLER LEGALE INTENSO ED ECCITANTE CHE REGALA MOMENTI DI PURA SUSPENSE E APPASSIONA MIGLIAIA DI LETTORI.





Sinossi
Jennifer Parker è una giovane e affascinante avvocatessa pronta a riscuotere successo nei tribunali di New York.
Ma non appena ha inizio la sua carriera, viene coinvolta nel complotto di uno dei più temuti capi mafiosi della Grande Mela, Michael Moretti.

 Inaspettatamente Michael lascerà il segno nella sua vita, e non sarà l’unico; Adam Warner, prossimo a diventare Presidente degli Stati Uniti, farà di tutto pur di conquistare la Casa Bianca e il cuore di Jennifer.

Quella che comincia come una favola si trasformerà in una battaglia drammatica per il potere che metterà a repentaglio la sopravvivenza dell’amore.
Biografia
Sidney Sheldon (Chicago, 1917 - Los Angeles, 2007), scrittore, sceneggiatore e regista americano di fama mondiale, è l’autore più tradotto al mondo.

Con le sue opere ha vinto l’Academy Award, lo Screen Writers Guild Award e il Tony Award, e i suoi romanzi hanno conquistato milioni di lettori dominando superbamente il mondo della narrativa.
Fra questi ricordiamo Il volto nudo (1970), Uno staniero allo specchio (1976), E le stelle brillano ancora (1992), Nulla è per sempre (1994), Dietro lo specchio (1998), L’amore non si arrende (2001). Poco prima della sua morte ha pubblicato un’opera autobiografica dal titolo L’altra parte di me, che ha conquistato anche la critica.


mercoledì 19 giugno 2019

Mirta e i fiorincanto di Laura Montuoro

Mirta e i fiorincanto 
di
 Laura Montuoro
recensione di
Maria Lucia Ferlisi

Ramìa è una fatina piccola dagli occhi blu e vive in un luogo incantato che si chiama Sololù., con lei c'è anche Lea e un bellissimo coniglietto dal nasino blu di nome Artù.

Le case del paese sono colorate, hanno le pareti in bambù di color arancione ed il tetto delle casette sono di un bel colore verde mela.

Nel paese di Sololù c'è anche una scuola con la maestra Noa, dolcissima, che porta le fatine Mirta e Ramìa sulle sponde del lago Lucente per giocare e studiare.  La scuola si trova vicino alla quercia secolare, durante il tragitto le due piccole fatine notano un bellissimo cesto di fiori con accanto una fata dai capelli argentati. 

La curiosità spinge le fatine ad andare a vedere i fioriincato, bellissimi fiori dalle sfumature viola.
Ricevono in regalo una storia: La storia di Re Gigo e il castello che non c'è.

Sandro è l'unico bambino che è riuscito a vedere il castello che non c'è, grazie ad un fascio di luce che ingrandisce i particolari e fa scoprire mondi nuovi. Vuoi sapere come? Devi leggere la fiaba di Mirta e i fiorincanto.
L'autrice e l'illustratrice regalano ai piccoli lettori, ma anche ai più grandi, una favola che risulta bella perché le parole si mescolano con i disegni ed il risultato è una favola dalle parole leggere e dai colori delicati. 

Fiori e fatine, bambini ed adulti ricamano una storia che dalla fantasia vola alla realtà e fornisce nuove parole e nuovi strumenti per avvicinarli al mondo della scoperta, della curiosità e alla esplorazione. Un terzetto che stimola la mente dei bambini avvinandoli a nuove conoscenze e stimolando la loro creatività. 
Un favola ad opera di Laura Montuorio per le parole magiche e Felicia Villella per i disegni incantati.


Questo è il primo libro per l'infanzia, cui seguiranno altri, di una collana nata per far apprezzare e conoscere professioni e oggetti legati all'arte attraverso le storie sempre nuove delle due fatine. Con il fiore d'acanto e  il piccolo Sandro abbiamo scoperto la restauratrice e la lampada di wodd. 

La collana è anche un progetto didattico con la partecipazione attiva dei bambini/e.


La collana è pensata per laboratori di lettura animata, con la partecipazione attiva dei bambini. Che di volta in volta potranno scoprire un mestiere, una professione, un’arte, una passione. Un’idea, quella di Laura Montuoro e Felicia Villella, già diventata realtà. Nei giorni scorsi, infatti, sono partiti i primi laboratori didattici. Due giornate speciali organizzate nella città di Catanzaro su iniziativa dell’associazione Tribunale per la difesa dei diritti del minore e dalla Fondazione Pina Gigliotti: un’iniziativa rivolta alle bambine e ai bambini dei reparti di pediatria e di oncologia pediatrica dell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” e alle terze classi della scuola primaria del convitto “Galluppi”.

Sinossi
Ramìa aveva visto, sì, la Quercia Secolare, ma non aveva potuto fare a meno di notare anche i mille colori di quei tanti fiori che riempivano delle grandi ceste, ai piedi di uno strano ceppo di faggio bianco come la neve, su cui sedeva un’insolita fata dalle ali di fumo, grigio come la nebbia che precede il primo sole del dì, dai capelli bianchi come latte e la pelle liscia e sottile come il petalo di una rosa. Un cartello con una scritta intagliata nel legno di faggio, dello stesso colore del ceppo su cui era seduta la fata, poggiava su una di quelle ceste colme di fiori, la più vicina all’ultimo sentiero prima della Quercia Secolare: Fiorincanto".Cosa avranno di speciale i fiori di questa strana fata?Mirta e Ramìa lo scopriranno molto presto, perché, quella notte stessa, dopo aver ricevuto in dono un fiore d’acanto dalla fata dalle ali di fumo, un ticchettare alla finestra della loro stanza regalerà loro una sorpresa inattesa.
LAURA MONTUORO
Nasce a Lamezia Terme nel 1986, attualmente vive a Montepaone lido.
È editor, dirige l’agenzia editoriale on line Grafèin e tiene un laboratorio di Scrittura creativa presso l’Università della Terza Età di SoveratoSi laurea in Filosofia e Scienze Umane e si specializza in Filosofia e Storia delle Idee, con il massimo dei voti, presso l’Università della Calabria, dove ha praticato per tre anni anche il Cultorato nelle discipline estetiche.
Pubblica: Genio e Poesia. Il non so che in Giacomo Leopardi per il
Bollettino filosofico dell’Università della Calabria (Aracne editrice, 2010);
Poesia e Filosofia. L’impensato dell’origine tra Heidegger e Leopardi (Falco editore, 2011); Il Cantastorie e il regno di Beisogni (Apollo edizioni, 2013);
Una sua poesia entra nella raccolta antologica “Di silenzi e trasparenze”,
VI edizione del Concorso nazionale letterario-artistico “La voce del cuore”; Tuo, G. (Aracne editrice, 2015); I supereroi a volte hanno gli occhi blu (ne “Il Club degli autori”, dicembre 2016, anno 25, n.239-240-241-242);
Cuore oltremare [in P. Damiano (a cura di), Tutte le storie del mondo, Homo Scrivens, Napoli, 2017]; Quando fioriscono le mimose (Amazon2017); Mirta e la Polvere d’Oro (Amazon, 2018).

FELICIA VILLELLA
Nata calabrese, si laurea con lode in Diagnostica per i beni culturali nel 2011. Prosegue gli studi nel settore, terminando un corso di perfezionamento in Restauro applicato all’ archeologia subacquea, titolo che le consente di lavorare presso gli scavi di Pompei, Ercolano e Stabia.

Pubblica articoli relativi al patrimonio culturale calabrese su riviste scientifiche accreditate sia come ricercatrice autonoma che in collaborazione con il dipartimento Di BEST dell’Università della Calabria.
È coautrice del volume La conoscenza per il restauro e la conservazione - Il Ninfeo di Vadue a Carolei e la Fontana Nuova di Lamezia Terme (Francoangeli editore, 2012).
Scrive come freelance blogger per il sito internet Storia dell’arte, nella sezione Discovering Italia, come referente della regione Calabria.

Matura parallelamente una propensione per le arti figurative e la fotografia digitale, ambiti che approfondisce da autodidatta e che sfociano  ella creazione di illustrazioni dalla tecnica mista a scopo amatoriale. Realizza l’immagine di copertina del romanzo Quando fioriscono le mimose
  (Amazon, 2017) e le illustrazioni del libro per bambini Mirta e la Polvered’Oro (Amazon, 2018).

martedì 18 giugno 2019

Il fuoco e la farfalla di Yvonne Vera

Carissime amiche ed amici se amate esplorare i confini del mondo africano, delle loro storie e dei loro luoghi vi consiglio di leggere: 
Il fuoco e la farfalla 
di
Yvonne Vera

Una delicata storia d'amore sommersa dalla liricità delle frasi che si susseguono nella narrazione. Un voce delicata che analizza gli effetti devastanti del colonialismo e al tempo stesso ci regala una storia d'amore difficile, ma non è soltanto la differenza d'età che incide come un cappio nella loro storia.

C'è un retroterra culturale difficile da gestire. la protagonista vuole cambiare il suo futuro, ed è consapevole che questo immancabilmente porrà fine alla loro storia. Un dramma consumato nel silenzio delle parole. Ne sono consapevoli entrambi.

Zandile è bella, innamorata, ma vuole uscire da quella comunità fatta di degrado, rifiuti e uomini e donne la cui unica speranza la depongono in un distillato, illegale, un paese chiuso nell'inerzia, che la loro condizione non può cambiare, non per la protagonista....
Il tempo le chiude gli occhi e poi, lentamente, aduna una forza ignota che la sospinge in avanti come come un petalo trasportato da una corrente di vento. le sue dita sono scivolose. La pelle brucia. Il tempo sopporta ogni strappo come se un fiore stesse sbocciando o una foglia fosse stata risanata.

Sinossi
 A Makokoba non c'è fine allo squallore. È il più profondo recesso dell'inferno, in cui i neri consumano sudore e sangue in un duro lavoro che non lascia spazio alla speranza. Uniche consolazioni: l'alcool e la musica. Ma anche a Makokoba può brillare una piccola luce: è quella della stanza dove vivono Phephelaphi e Fumbatha, un nido d'amore puro e inattaccabile anche dalla desolazione più profonda. Finché un giorno a Phephelaphi l'amore non basta più. Vuole un futuro, progetti, speranze, vuole volare più in alto. Fumbatha si oppone. E la tragedia irrompe a incrinare il loro amore.

Scrittrici dimenticate: Luisa Amalia Paladini

Luisa Amalia Paladini   Luisa Amalia Paladini nacque a Milano il  24 febbraio 1810, il padre Francesco era un funzionario del Ministero dell...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.