martedì 13 novembre 2018

Amara Libertà di Maria Lucia Ferlisi

Carissimi lettori e lettrici

il mio romanzo Amara Libertà, ad un mese dall'uscita, ha già ricevuto due splendide recensioni sul sito di Cultura al Femminile e altre due recensioni su Amazon.

Sono soddisfatta, nelle presentazioni il pubblico è sempre partecipe ed attento e i riscontri verbali di chi l'ha già letto mi riempiono di gioia.

Gioia che voglio condividere con voi, pubblico del blog Lettrice di Carta, un pubblico numeroso, attento e partecipe.

Vi posto commenti e recensioni.

Recensioni da Amazon



Storia potente, sanguigna, ambientata nella Sicilia all'alba dell'Unità d'Italia, narrata con una scrittura vigorosa ed essenziale che rende bene lo spirito dei tempi e dei luoghi. Personaggi espressivi, realistici, percorsi da violenze e passioni, che più siciliani non si potrebbe, ma proprio per questo credibili e affascinanti. Decisamente buona la lingua, padroneggiata sempre con assoluta sicurezza. Un buon lavoro che fa venire curiosità e voglia di procedere nella narrazione per inoltrarsi negli snodi più drammatici della vicenda, già dalle prime pagine.

È davvero una brava scrittrice Lucia Ferlisi.La sua abilità nel delineare caratteri e situazioni è notevole come notevole è la sua sensibilità nel narrare.È la storia di una donna,questo romanzo .Ma è anche la storia di un' Italia che sta per unirsi mentre la disgregazione del tessuto sociale imperversa ancora nella Sicilia del 1860.Lettura avvincente,interessante e profonda.Brava.
https://www.amazon.it/Amara-libert%C3%A0-Maria-Lucia-Ferlisi/dp/8893432307/ref=sr_1_4?s=books&ie=UTF8&qid=1542097330&sr=1-4&keywords=amara+libert%C3%A0

Stralci dalle due recensioni su Cultura al Femminile
 Scritto in maniera scorrevole, ogni tanto l’autrice ci omaggia di qualche termine della parlata siciliana nonché di scorci di vita di paese con le sue tradizioni che sembrano piccole tessere colorate in un mosaico in nero e grigio per la drammaticità della storia.
Sì, perché la vicenda di Angela è di quelle che spingerebbero a prendere a bastonate tutti. E a lasciare su di loro un segno indelebile… c’è un solo personaggio che ho amato e che mi ha commossa. Tutti gli altri, ipocriti e senza umanità, meritano di vivere le loro miserie!
Quando si legge un libro del genere, non lo si può dimenticare, lascia un segno e desideri solo abbracciare la protagonista e ripagarla di tutto ciò che ha sofferto.

Io sono solita affermare che la validità di un romanzo si misura sulla capacita di calamitare l’attenzione del lettore:se riesce difficile staccarci dalla pagina,il romanzo è quasi di sicuro notevole.
E un’opera notevole è quella della nostra Lucia Ferlisi che con grande sensibilità ci ha presi per mano e riportati indietro in un passato presente.

https://www.culturalfemminile.com/?s=amara+libert%C3%A0

lunedì 12 novembre 2018

Lunga vita al re di Olivia Hessen


Carissimi lettori e lettrici

una cara amica scrittrice e blogger Olivia Hessen, tra i mille sogni che le frullano nella giovane testa,  riesce a trovare il tempo per scrivere, 
In tutte le librerie on line è appena uscito il suo ultimo romanzo romantico con sfondo LGBT. 

Olivia scrive da quando era una ragazzina che amava, per la verità è un amore senza fine, la cioccolata, e ha realizzato il sogno cimentandosi in storie di amore fra lo stesso sesso.

Certo, una scrittura di nicchia, ma vi inviterei a leggere i suoi racconti per la delicatezza con la quale affronta la trama, senza mai essere volgare, e non potrebbe essere altrimenti.. l'amore quello vero è sempre tale!

Vi propongo un piccolo estratto dal romanzo:

Lunga vita al re di Olivia Hessen

Justin sospirò, stringendo le mani sul bordo del parapetto di legno.
Alle sue spalle languiva l’Inghilterra, davanti a sé si presentava la superba Francia e dentro di lui si agitavano mille dubbi e sentimenti contrastanti.
Raphael era entusiasta all’idea di raggiungere la Romania e di scoprire la verità sul suo antenato, Vlad di Draculia il famoso sovrano di tutti i vampiri, mentre invece lui era incerto se quel viaggio fosse la cosa giusta da fare.
Anche se fino a quel momento non aveva detto nulla, per non rovinare quel momento così importante per il suo compagno.
Se Vlad di Draculia era davvero collegato a Raphael, perché non si era mai manifestato a lui?
E dire che di occasioni ne aveva avute, Raphael era una personalità molto importante nel grande Commonwealth.
Justin sospirò.
Magari una qualche maledizione ancestrale gravitava sulla città di Bistrita?
Forse era in corso una guerra, un complotto...
O ancora qualcosa di così oscuro che persino lui, il Conte Sinclair, ne ignorava l’esistenza?
Purtroppo quelle erano domande destinate a restare senza risposta per ancora molto tempo, almeno fino al loro arrivo in Romania.
Domande su domande, considerò Justin.
Era tutto così, tutto sospeso da quando assieme a Raphael e ai suoi amici aveva posto la parola fine sulla Black Chess e sulla vita di suo padre Andrew Sinclair, anche se materialmente era stata sua madre ad ucciderlo.
E tuttavia, nonostante la più pericolosa organizzazione criminale mai costituita ai danni del Commonwealth fosse solo un brutto ricordo, nonostante tutti i cambiamenti positivi avvenuti dopo la fine della lunga guerra, qualcosa continuava a tormentarlo.


POTETE TROVARLO  su:
-Streetlib(formato epub e kindle)
-Kobostore
-Amazon
-IBS


CONTATTI
-https://olivialascrittrice.blogspot.it/
-https://www.goodreads.com/author/show/15196191.Olivia_Hessen
-https://www.wattpad.com/user/OllyHess

mercoledì 7 novembre 2018

Le memorie di una gatta di Lodovica San Guedoro

Le memorie di una gatta

di 
Lodovica San Guedoro

recensione di
Maria Lucia Ferlisi

Lodovica San Guedoro nella consueta maniera aristocratica ed elegante ci narra le memorie di una gatta. 

Una gatta matura di 15 anni che sente l'esigenza di scrivere la sua vita, ma sa che adesso è un denominatore comune iniziare a scrivere dopo i 40 anni, forse perché la maturità è giunta al culmine o forse perché ci si allontana dalla giovinezza e l'esigenza di fissare su carta i pensieri che hanno attraversato la nostra vita si fa più forte.
Chi comincia a scrivere a quaranta, chi a cinquanta, chi a sessanta, chi a settanta, chi a ottanta.Perciò oggi si assiste ad un fenomeno nuovo e degno di nota nella Storia della Letteratura: a scoprire di aver tanto da raccontare sono le persone mature e con i capelli brizzolati, preferibilmente le casalinghe dopo i quarant'anni, quando contemporaneamente sono rimaste sole in casa e la loro saggezza è aumentata fino a traboccare e, per così dire, non riescono più a tenerla per sé e devono vuotare per forza il sacco.E non sono anch'io una donna? Non sono anch'io un'esponente del bel sesso? Cos'ho meno di loro?...Ho fatto figli anch'io, li ho cresciuti, li ho mandati a scuola, a lavorare ... E ormai sono libera, libera di riflettere e di vivere per me stessa. Non so perché – e non me ne vanto, ci sto solo pensando su in questo momento – ma a noi è sempre venuto spontaneo muovere molto la lingua, far fluire le parole, a noi è sempre venuto più facile aprirci e parlare. E' un'arte, questa, che abbiamo sempre posseduta, ma che oggi può fruttare, come si dice, il quattrino.

La nostra gatta è viziata, ama i cuscini dalle righine d'oro, morbidi e vellutati, ama il cibo naturale carne macinata e latte biologico. La sua vita sonnecchia al ritmo della padroncina di cui desidera l'interesse esclusivo. Ne attira l'attenzione regalandole lucertole e topi, ma non sono graditi, l'unico amore è la letteratura. Forse è questa la motivazione alla scrittura?
La gatta è sorniona, gli occhi dolci, spirito d'avventura che la porta ad esplorare di notte i luoghi circostanti, i boschi e la valle dei Grilli. Ne ascolta il silenzio, ne aspira il profumo, raccoglie la felicità degli incontri con la volpe e la civetta. Apprezza anche Pio il nuovo arrivato, più giovane di lei, ma l'amore dei suoi padroni rimane e la difendono dalle angherie giovanili del gatto Pio.
..a Pietrafitta c'era una chiesa. Era un'elegante chiesetta toscana di pietra squadrata, dai canti mirabilmente dritti e netti, preceduta da un'ampia, amabile scalinata di gradini bassi bassi, che – colgo qui l'occasione per esprimere la mia personale lode all'architetto – si salivano e si scendevano, senza dovere fastidiosamente zoppicare.Quante belle ore non ho trascorso, anche insieme a Pio, sulle calde pietre di quella scalinata, come anche su quelle del sagrato! Perfino in inverno poteva essere estate, sotto quel piccolo, semplice e raffinato portico, ci si poteva cuocere nel sole, circondati da una pace voluttuosa! A dire la Messa in questa chiesetta, veniva appositamente il prete di La Piazza.


L'autrice, con questa storia sospesa tra fiaba e narrazione, c'incanta con la scrittura sempre attenta precisa ed elegante.

Memorie di una gatta è una sorta di metafora della vita dell'autrice,e  non poteva che scegliere di essere una gatta sinuosa, leggera, scattante, dolce, curiosa...

Ed ecco come andarono le cose, quella volta. Lo stesso pomeriggio, dopo aver perlustrato la casa, girellando nella stanza-giardino, in cerca di un comodo cantuccio, scorsi un'allegra e invitante macchia di sole su uno dei due letti. Tornava a proposito: ci saltai dentro e, in men che non si dica, cullata dalle voci dei miei genitori e dei miei nonni, che prendevano il caffè in cucina, mi appisolai (quasi) beata.
Non posso dire quanto dormìi. So però che, ad un certo punto, sognai di trovarmi nella Valle dei Grilli.Spinta da un intenso desiderio, mi stavo arrampicando su una possente quercia ... Nel bosco regnava una pace profonda e segreta. Improvvisamente, le mie orecchie si riempirono d'un fragore, simile a quello di un tuono. Alzai, spaventata, lo sguardo al cielo: sembrava raso azzurro. Il rumore si allontanò e svanì, lasciandomi smarrita. Ripresi ad arrampicarmi. Ma non ero ancora arrivata alla chioma dell'albero, che il frastuono si ripeté. Questa volta, però, capìi che veniva da un camion. Feci errare lo sguardo intorno: c'erano solo alberi!Comunque fosse, saltai su un grosso ramo e, malgrado dal bosco emanasse ormai una sinistra insidia, continuai a salire.


La gatta ama passeggiare nei boschi, ama fare nuovi incontri, Lodovica Gatta o Gatta Lodovica, chi è l'autrice e chi è la gatta. Nella memoria, sospesa tra le righe, silenziosa e arguta si nasconde la penna graffiante dell'autrice che, con intima e carezzevole voce, sinuosamente parla della sua vita, come all'interno di una favola tra boschi e castelli, tra righe verdine e righine d'oro, si allarga la storia, si snoda e ci avviluppa, dalla nascita fino all'età adulta.


A noi lettori la capacità di leggerla tra gatte, gattini, gatti rossi, volpi, civette,e lucertole, bassotti, pipistrelli, tra pittori, archeologi e tipografi...Le memorie di Gatta Lodovica.

http://www.felixkrulleditore.de/memorie.htm








lunedì 5 novembre 2018

Piccole Storie della Grande Mantova di Antonio Maurizio Cirigliano

Piccole Storie della Grande Mantova 
di 
Antonio Maurizio Cirigliano

recensione di Maria Lucia Ferlisi

Antonio Maurizio Cirigliano è un poeta e scrittore, ama passeggiare per la città di Mantova, città d'arte, e città che l'ha accolto in questo piccolo microcosmo di provincia.

Antonio ama Mantova, e da quando è arrivato, ha avuto la voglia di conoscere questa città non solo come luogo dei Gonzaga, ma come luogo di persone e storie.

Nelle sue passeggiate quotidiane, in compagnia di Alba, la splendida bestiola salvata dal randagismo,   ha osservato, chiesto e domandato avviando conversazioni con persone qualunque che vivono la città come lui.

Antonio ascolta le storie e le fa sue, e le storie diventano piccole gocce di vita quotidiana nel suo libro dedicato ai Mantovani.

Mantova si trasforma in un piccolo cuore pulsante di gioia, di dolore, di saggezza, di estrosità, ma soprattutto di vita QUOTIDIANA.

Aziz con la sua storia dolorosa d'immigrazione e di terra araba bruciante e forte.

Aurora giovanissima con tanta voglia di sentire la libertà tra i capelli e la ruota del luna park a cui s'aggrappa come se fosse il suo lasciapassare per  la felicità.

Mara che ama gli animali e salva i randagi per accudirli e dargli calore e affetto familiare insieme con Antonio Maurizio.

Carla che ama i gatti.

Vito che arriva dal sud.

Luciano barbiere di Porto Catena...

Piccole gocce di vita cittadina con persone conosciute e sconosciute che pulsano all'unisono tra loro nella città dei Gonzaga.

Antonio Maurizio Cirigliano con un taglio giornalistico ha raccolto nel suo romanzo breve storie di vita vissute, ricche di emozioni e vita, quella vera.

Il romanzo, corredato da splendide foto, è racchiuso in una splendida copertina con pagine ben curate  dalla piccola casa editrice mantovana il Cartiglio di Monica Bianchi e rende il contenuto del romanzo ancora più prezioso.
Sinossi
 I racconti di Antonio Maurizio Cirigliano appaiono come Ritratti, spaccati di vita in cui il taglio giornalistico rimanda quasi al Verismo e al Naturalismo francese di metà Ottocento. Per gli scrittori naturalisti la letteratura deve fotografare oggettivamente la realtà sociale e umana, rappresentandone rigorosamente le classi, comprese quelle più umili, in ogni aspetto anche sgradevole; gli autori devono comportarsi come gli scienziati analizzando gli aspetti concreti della vita. Nei veristi convive il desiderio di far conoscere al lettore il proprio punto di vista, pur non svelando opinioni personali nella scrittura. In Piccole storie della Grande Mantova i ritratti sono vere e proprie fotografie in cui traspare in ogni caso la capacità di Cirigliano entrare in contatto empatico con ciò che descrive. Tratta, infatti, storie di gente normale che caratterizzano Mantova (ma potrebbero essere ambientate in altre città dei nostri giorni) alternando storie drammatiche a storie più leggere e solari. Per la sottile vena intimista ha inserito, alcune sue immagini in bianco e nero – senza intrusione del colore – proprio per sottolinearne l’aspetto verista. E in bianco e nero, su fondo blu è pure la foglia in copertina che appare un po’ secca e imperfetta. Come le Vite descritte nel volume.

Le otto vite di una centenaria senza nome di Mirinae Lee

 Le otto vite di una centenaria senza nome  di  Mirinae Lee Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Un impiegata di un istituto di riposo decide ...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.