venerdì 18 maggio 2018

La danza delle vergini e delle vedove di Luca Cristiano



La danza delle vergini e delle vedove
di
Luca Cristiano

recensione a cura di Maria Lucia Ferlisi


Il romanzo è un insieme di racconti, girano vorticosamente, senza respiro per il lettore. 

Insiemi di nomi di situazioni surreali che cercano di mettere il lettore di fronte alla realtà attuale del mondo che è sull'orlo della pazzia. 
Nessuno ascolta, se non quando deve infilzare una forchetta nel ginocchio della moglie per avere un momento di attenzione, dove finalmente potranno parlare guardandosi negli occhi.
È così che mi fai sentire ogni volta. Come se mi costringessi a guardarti mentre ti ferisci volontariamente. Volevo solo farti capire cosa si prova stando dalla mia parte

Vi è anche uno scrittore emergente, deluso, un po' sfigato, per la verità, solo, parla soltanto con Kafka, il suo alte ego che ride sempre di lui. Senza amici, gira sugli autobus per guardare le donne.
Forse è per questo che Kafka non la smette di ridere. È a quel punto che Kafka inizia a ridere di nuovo. All’inizio la prendo bene, rido con lui. Poi vedo che non si ferma. Non spalanca la bocca né gli viene da tossire, non esagera. Ma continua a rimproverarmi con la sua risata del cazzo, senza dire niente.

C'è anche il ragazzino che prova strane erezioni durante le sedute dalla psicologa

In un ultimo sforzo di ribellione prendo la porta del bagno, appena uscito dalla stanza della psicologa. Mi chiudo dentro e ci metto un attimo per ritrovare l’erezione perduta. Da solo. Bello stretto nel palmo della mia mano destra e dico lo giuro. Sento di stringere un attrezzo ginnico, un cilindro di metallo caldo, un salsicciotto.

Una vita senza luce. Mi tormento. Che strazio. Inutile. I miei pensieri si formano e svaniscono convergendo inevitabilmente verso un’unica frase idiota: ho paura. Vivere in uno stato costante di isolamento dovrà pure comportare qualche disagio. 
 La storia di Tobia che ha il nome di un cane e gira per la città indossando un cappotto sovietico.

Col mio nome da cane, non sopporto le carezze. Mi fanno montare il sangue agli occhi, di vento violento. Posso fare del male a qualcuno, se non la smette quand’è il momento. Gli posso fare male sul serio. Tipo scardinargli i denti dalla bocca a ginocchiate o fargli esplodere gli occhi, spingerci dentro il gomito fino a quando non incontro l’osso con l’osso. Dare un morso sulla mano che non si ritrae, maledetta, e non allentare la presa fino a quando non sento che il taglio è completo, che ho reciso qualcosa...
La vita è un vortice di sentimenti di emozioni, sensazioni difficili da spiegare, perché ognuno di noi le percepisce alla propria maniera. Corpi che danzano in questa giostra che è la vita. Vorresti fissare momenti, immagini, ma sfuggono, tutto sfugge di mano come l'acqua, vorresti trattenerla nella mano, ma scivola lentamente, lasciandoti attonito e solo nella tua solitudine. Allora afferri la forchetta per destare l'attenzione, oppure provi a tagliarti le vene, perché ancora non siamo morti, ed il sogno ne è la prova tangibile: i morti non sognano

Le storie si susseguono una dopo l'altra, e ci mostrano un quadro urbano fatto di tante vite umane senza luce, che vivono la loro vita ai margini della città.


Vite senza contatti. Vite che cercano nel sesso quell'attimo di calore negato in tutti i momenti della loro vita.

Il sesso sembra essere quel filo rosso che unisce tutte queste storie, apparentemente, senza nesso.

Il nesso c'è, ma fa comodo non vederlo, evidenziarlo, ma lui fa ugualmente da padrone, in tutti i personaggi: chi lo sogna, chi ne ha paura, chi si masturba, chi ama strusciarlo, chi scopa da impazzire...

La società è composta da tante persone, non sempre belle, perfette e desiderabili. In questo romanzo i protagonisti sono loro, i reietti dalla società, i pazzi, gli immorali, i vecchi, le puttane.

Sono persone anche loro, con uno stile di vita e comportamento all'opposto del nostro, ma hanno una loro dignità. Fanno parte di noi, non dobbiamo girarci dall'altra parte, sono simili a noi.

Ditemi se mettiamo su una bilancia questi personaggi, schizofrenici e borderline, hanno forse meno valore dei personaggi del grande fratello?

Se i nostri eroi sono Taricone e simili, il mio eroe quotidiano può essere anche un vecchio "dal corpo rugoso, inguainato di grasso con la pelle flaccida, e il pene a penzoloni."

Perché l'ignoranza è forza, ed ogni corpo attende di tornare in posizione fetale rinsecchirsi morire.


L'autore trascina il lettore in questi racconti vorticosamente, usando un linguaggio, aspro, crudo, scurrile. 
In molti paragrafi manca la punteggiatura, per aumentare il ritmo al suono del battito cardiaco che aumenta senza darti sosta. 

Parole ripetute, frasi ripetute, in modo ossessivo, sei dentro il vortice letterario dell'autore che proietta personaggi dalla lucida follia . 

Tu respiri il loro delirio. 

Frasi sconnesse come la mente dei malati mentali. Personaggi che si agitano in questa realtà sfaccettata e surreale che fanno venire in mente il Psichiatrico Circus, alveari di grigiori che s'intersecano nella luce di ogni nuovo giorno e la solitudine buca il cervello ossessivamente. 

 Un linguaggio ed una trama che disturba, come accade nella realtà, i folli sono allontanati, abbandonati in questo alveare di grigiore, di cui tutti facciamo parte, chi un modo, chi in un altro. 

Ognuno chiuso nella propria normalità. Forse.

Un romanzo coraggioso, non è di facile lettura, ma la scrittura è trascinante, ti fa sobbalzare dalla sedia, erano necessarie le scurrilità? Si lo erano.

Perché certe espressioni devono essere trasmesse per come sono, pene è un pene, un cazzo, un uccello. 

Se non vi piace il linguaggio grezzo, non leggetelo, ma sappiate che vi pedete un libro davvero originale che in alcuni punti ci fa pensare alla scurrilità di Bukowsky.




Sinossi

Una raccolta di esibizioni, solitudini e contatti paradossali o troppo intensi. Si inizia con una strana partita di tennis, si attraversano case, stanze da letto, centri di igiene mentale, relazioni al calor bianco, isolamento e allucinazione. Un signore per bene si infila una forchetta in un ginocchio davanti alla moglie, Kafka prende l'autobus, Pietro Taricone minaccia un uomo terrorizzato dalle scatolette di tonno perché esca di casa, un soldato si rifiuta di alzarsi dal letto e, alla fine, non resta che una voce senza nome determinata a prendersi tutte le biografie di cui ha diritto.

Scheda libro
Autore: Luca Cristiano
Titolo: La danza delle vergini e delle vedove
Casa Editrice: Prospero Edizioni
Pagine: 264













mercoledì 16 maggio 2018

Festival delle lettere


Carissime lettrici e lettori

durante il Salone del libro sono venuta a conoscenza di un concorso letterario che ancora non conoscevo: Festival delle lettere.

Un concorso dedicato alle lettere che sfida le mail e i messaggi virtuali da ben 13 anni.

Mi sono fermata al loro stand, giocato con loro e soprattutto ho chiesto tutte le informazioni utili per la partecipazione.

Ho sempre amato scrivere lettere, è un contatto diverso che hai con l'altra persona, più personale ed intimo. Poi l'attesa della risposta, sentire il profumo del foglio di carta su cui legge le parole.Impagabile.

Vanno bene le mail, ma le lettere sono insostituibili quando vuoi esprimere emozioni e sentimenti.

Adesso eccovi tutte le modalità per la partecipazione al concorso. Scade il 30 luglio, avete tutto il tempo per pensare a scrivere una lettera che desti l'attenzione della giuria.

In bocca alla penna, come sempre.
Maria Lucia

CATEGORIE IN CONCORSO
  • Lettera a chi ha cambiato la mia storia (tema 2018)
  • Lettera a tema libero
  • Lettera under 14 (a chi ha cambiato la mia storia o tema libero)
  • Lettera dal cassetto*
    (*) In questo caso è necessario inviare la fotocopia di una lettera di proprietà del mittente ricevuta almeno vent’anni fa, ovvero prima del 1 gennaio 1998.
PREMI (categorie in concorso)
  • Premio per la miglior “Lettera a chi ha cambiato la mia storia ” – valore 400,00 Euro
  • Premio per la miglior “Lettera a tema libero” – valore 400,00 Euro
  • Premio per il miglior “Autore under 14” – valore 200,00 Euro
  • Premio per la miglior “Lettera dal cassetto” – valore 200,00 Euro
La lettera vincitrice della categoria dell’anno “Lettera a chi ha cambiato la mia storia” riceverà inoltre il riconoscimento speciale Lettera d’oro. L’Associazione 365GRADI si riserva il diritto di assegnare ulteriori premi o menzioni speciali tra cui:
  • Premio alla libertà in memoria di Ettore Carminati
  • Premio Writing the distance
http://festivaldellelettere.it/bando-di-concorso-2018/

lunedì 14 maggio 2018

31° Salone Internazionale del Libro


Carissimi lettori e lettrici del blog
eccomi di ritorno dal 31° Salone Internazionale del libro di Torino, le emozioni da trasmettere sono tante, rimane sempre una delle esposizioni più interessanti e seguite.

Sono arrivata a Torino alle 12 e subito ho preso la metropolitana per arrivare in fiera, quest'anno sono stata accreditata come Stampa , grazie al blog dove parlo di libri e mi è stato riconosciuto dall'ufficio preposto.

Venerdì è stato dedicato al tour tra gli innumerevoli stand, l'anno scorso erano 1700, ma quest'anno dovevano essere molti di più visto che hanno aggiunto un ulteriore padiglione, per la verità quasi tagliato fuori dagli altri padiglioni, vi sono entrata per curiosità ma è stato deprimente, non c'era gente e gli espositori erano visibilmente contrariati, anche perché sembra abbiano pagato la stessa quota di chi ha avuto una posizione migliore.

Quest'anno ho notato la presenza di Lucca Comics, per cui vi erano postazioni per giochi, dedicati ai fumetti. 

Altra postazione dedicata ad Harry Potter con postazioni dove leggere ed ascoltare questo personaggio amata da grandi e piccoli; tranne da me, non mi piace e sono stata costretta a guardare i primi film perché dovevo accompagnare mia figlia che è una patita di questo maghetto. Per fortuna poi è cresciuta ed è andata con le amiche a guardare i film.

Erano presenti due stand che mi hanno colpito, uno dedicato al Marocco, con i libri, ma anche usi e costumi, con il rito del tè e dei disegni  con l'hennè.

Presente anche una delegazione di Dubai, ma i loro libri erano o in arabo o in inglese.
Mi sono fermata anche alla postazione di un concorso letterario che non conoscevo: Festival delle Lettere 2018, dedicherò un post a parte per darvi tutte  le informazioni.



Ho dialogato con alcuni editori come Las Vegas edizioni, Prospero Editore, Neos Edizioni, Miraggi Edizioni, La corte editore, Il rio Edizioni, Leucotea Edizioni, Le Mezzelane casa editrice.
Le grandi case editrici erano  prese d'assalto, quasi inavvicinabili, non riesci a leggere  i titolo, le novità in vendita, per cui i miei acquisti sono stati  effettuati presso gli espositori medio/piccoli, dive ho trovato molto più dialogo, suggerimenti  e sorrisi.


Da Las vegas ho acquistato: Guardrail e Lo straordinario entrambi di Eva Clesis e siccome c'era il 3x2, ho scelto su loro suggerimento Bowing e margherite di Manuela Giacchetta.
Da Prospero Editore ho scelto Flora Pomona di Franco Monaca, e ho seguito la presentazione di un loro autore: Matthias Carrapini di cui vi parlerò nei prossimi post.
Da Neos Edizioni ho acquistato il romanzo La bella vita di Elida l'albanese di Giorgina Altieri, romanzo suggerito e la sinossi si preannuncia interessante.
Da Miraggi edizioni ho scelto, su suggerimento di Chiara, lettrice di strada che racconta storie ai passanti,   Il lago di Bianca Bellova, confermato come ottimo romanzo anche dall'editore.


Dal simpatico gruppo di donne editrici Le mezzelane ho scelto il romanzo di Loriana Lucciarini Ritrovarsi.

Sabato sono ritornata in salone alle 9.30, c'era già una fila consistente, ho poi saputo che gli ingressi sono stati fermati, per oltre un'ora. Infatti, dopo qualche ora, era quasi impossibile fermarsi negli stand, letteralmente presi d'assalto, come il libraccio, dove potevi scegliere romanzi a prezzi stracciati, ma il tentativo di destreggiarmi attorno ai loro scaffali è stato impossibile, da vero attacco di claustrofobia.

Mi sono dedicata allora ai vari appuntamenti sparsi nelle varie sale, anche qui file da non credere, con tentativi d'intrufolarsi in modo palesemente da maleducati...
Comunque sono riuscita ad entrare in qualche convegno, ed ascoltare qualche autore.

Cosa mi porto a casa da questa kermesse librosa?
Tanta emozione e tante riflessioni, soprattutto nei convegni a cui ho assistito. Sono rimasta colpita dal numero di case editrici presenti, tante, tantissime, forse troppe. 

Ma davvero leggiamo così tanto? 

Penso di si, nonostante dicano il contrario, la gente legge,  non va al salone perché ci vanno tutti, non sono d'accordo con questi commenti. Ho visto gente curiosa, che si ferma a leggere le sinossi, ho visto persone che si lasciano suggerire sugli acquisti, ho visto persone con sacchetti pieni di libri.

Poi permettetemi, ma se uno non ama leggere e non ha mai visto un libro in vita sua andrebbe ad annoiarsi all'interno della fiera e pagando pure l'ingresso? Non ci credo e non voglio crederci. Ingenua e sognatrice? Forse si.

La gente legge, e non solo quelli della mia età, erano presenti tanti giovani e non sceglievano soltanto il fantasy. Durante le file ho ascoltato i loro commenti, citavano nomi con sicurezza.

La gente legge. 

Forse ci sono troppi libri, troppo autori, me compresa, forse si dovrebbe fare una scelta più critica e severa nella pubblicazione.

Per oggi mi fermo qui, seguiranno altri post dedicati alla fiera.
Un abbraccio e un grazie a chi ha avuto la pazienza di arrivare fino in fondo.
Maria Lucia

giovedì 10 maggio 2018

Fiera del Libro a Torino


Carissimi amici ed amiche
per qualche giorno sarò assente, vado al salone del libro..solo due giorni, pochi vero, ma  abbastanza per visitare gli stand degli editori indipendenti e alcuni autori di cui ho già segnato luogo ed ora.

Allora a presto, per poi raccontarvi tutto della mia esperienza da blogger alla Fiera del Libro.
Ciaooooo
Maria Lucia

Anima di Wajdi Mouawad

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Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.