lunedì 7 maggio 2018

Concorso Internazionale di Poesia "Sant'Antonio Abate" VIII edizione

Carissimi poeti e poetesse
se quando scrivete una poesia non sapete a quale santo votarvi per trovare l'ispirazione, o per supplicarne la  vittoria, ebbene oggi so quale può essere il vostro santo a cui indirizzare tutte le preghiere: Sant'Antonio Abate.

Il perché è molto semplice, la parrocchia di S. Antonio Abate, di Barcellona Pozzo di Gotto ha indetto un concorso letterario.

Se vi state chiedendo dove si trova questo paesino, subito accontentati: il paese di Barcellona si trova in provincia di Messina splendido angolo della Sicilia, con la sua cultura e le sue tradizioni.

Il concorso presenta diverse sezioni, tra cui quella dedicata alla poesia religiosa, e non poteva essere altrimenti e la sezione dedicata ai giovani.

Potete cominciare a scrivere, oltre alla vittoria avrete la bellissima occasione di immergervi in uno straordinario borgo siculo, e magari assaggiare due arancine o arancini? (eterna domanda sul sesso degli arancini).

Nell'augurarvi in bocca alla penna, vi do in seguito altre informazioni.
Maria Lucia




Concorso Internazionale di Poesia "Sant'Antonio Abate"
VIII edizione


Art. 2 - Il concorso è articolato nelle seguenti 5 sezioni:
sez. A: POESIA IN LINGUA ITALIANA, edita e inedita, a tema libero;
sez. B: POESIA IN LINGUA SICILIANA, edita e inedita, a tema libero, con allegata traduzione;
sez. C: POESIA IN LINGUA DIALETTALE (di tutte le altre regioni italiane), edita e inedita, a tema libero, con allegata traduzione;
sez. D: POESIA RELIGIOSA, edita e inedita, in lingua italiana o in dialetto, a tema: “Dio è Padre e Madre;
sez. E: POESIA JUNIORES “Primi passi” (fino a 17 anni), edita e inedita, a tema libero.
N.B.: Le opere partecipanti non devono essere state premiate ai primi 3 posti in altri concorsi (pena esclusione).
 Art. 3 - Modalità di partecipazione: Ogni concorrente può presentare fino a un massimo di 3 componimenti poetici per sezione, redatte su foglio formato A4, carattere Times New Roman o Arial, corpo 14 o più, in n° 6 copie anonime, più una in busta chiusa riportante all’esterno della stessa la sezione dove si intende partecipare. La copia in busta chiusa dovrà essere firmata, completa di cognome e nome, indirizzo, recapito telefonico (anche del cellulare), indirizzo e-mail, e inserita nel plico di spedizione. E’ gradito eventuale curriculum letterario o breve biografia;
 Art. 4 – La SCHEDA DI PARTECIPAZIONE, allegata al bando, completa in tutte le sue parti, dovrà essere inserita nel plico di spedizione contenente le opere partecipanti in formato anonimo (non inserirla nella busta piccola contenente la copia completa dei dati richiesti!);
Art. 5 Modalità di pagamento: Ogni concorrente può partecipare a una o più sezioni. Il concorso non ha scopo di lucro. Le quote di partecipazione saranno utilizzate esclusivamente, anche se solo parzialmente, a coprire le spese di segreteria, e di quant’altro risulterà necessario unitamente alla Parrocchia quale organizzatore ufficiale. Le quote sono così suddivise:
  • per 1 sezione: € 10,00
  • per 2 sezioni: € 15,00
  • per 3 e 4 sezioni: € 20,00
Sezione E - Poesia Juniores: GRATUITA (è gradito un libero contributo)
La quota potrà essere inviata in contanti, ben celata nel plico di spedizione, tramite versamento su carta PostePay Evolution n° 5333 1710 3827 8830, oppure con bonifico su PostePay Evolution – n° IBAN: IT31E0760105138210851010861” – CF: LQANCC80B53A638F intestato a Nuccia Aliquò - Causale: “spese segreteria 8° concorso di poesia”, accludendo copia del bonifico e del versamento nel plico con gli elaborati;
Art. 6 – Gli elaborati vanno spediti entro e non oltre il 31 maggio 2018 (farà fede il timbro postale), al seguente indirizzo: 8° Concorso Internazionale di Poesia “S. Antonio Abate” – c/o Antonino Foti, via Stretto 1° Garrisi, 23 – 98051 Barcellona Pozzo di Gotto (Me), con posta ordinaria o raccomandata. In caso di smarrimento l’organizzazione non si assume alcuna responsabilità. Per agevolare coloro che sono impossibilitati o hanno difficoltà a spedire il plico per via postale, è possibile inviare le proprie opere attraverso email, all'indirizzo ninofoti59@libero.it, sempre nel rispetto del regolamento del concorso ( quota da versare su postepay, allegare scheda di adesione e copia del versamento postepay). Gli elaborati non verranno restituiti;



mercoledì 2 maggio 2018

10 Letture immancabili

Carissime amiche ed amici
avete trascorso bene questo lungo week end? Mi auguro di si, io mi sono dedicata alla lettura, visto che la tosse ed il raffreddore hanno deciso di albergare  a periodi alterni nel mio corpo.

Ho terminato il nuovo romando di Lorenzo Marone, i due libri per i due gruppi di lettura e tra un suffumigio e l'altro ho anche letto un libro di una mia amica, esordiente, di cui presto vi scriverò la recensione.

Non sapendo cosa fare ho dato libero sfogo alla scrittura, interrotta da un pensiero.
Quali sono i libri che  dovresti assolutamente leggere nella vita.

Detta così sembra un pensiero banale, ma appena cominciate a cercare di elencarli, diventa difficile, non riesci a dare la precedenza, per dieci scritti, ne mancano altrettanti belli e immancabili per la formazione non solo culturale.

I libri che vi sono piaciuti di più sono davvero tanti, ma se ne scegliamo  soltanto dieci, la scelta si che si fa dura.

Io ho provato a farla. Sono consapevole che vi sono altri libri che non possono mancare nella lettura dei grandi testi, ho dato la precedenza a questi.
Ditemi la vostra classifica adesso. Se qualcuno di voi non ha letto qualche testo..non è mai troppo tardi per farlo.


  1. Per la delicatezza e la semplicità per cui vengono esposti pensieri complessi sulla vita: IL PICCOLO PRINCIPE  di Antonie De Saint Euxpérie.
  2. Per il personaggio femminile, delicato, complicato e triste: Anna Karenina di Lev Tolstoj.
  3. Una storia italiana la cui descrizione dell'aspra Sardegna e dei suoi personaggi le è valso il premio Nobel per la letteratura, unica donna italiana: Canne al vento di Grazia Deledda.
  4. Per la magia della sua scrittura, dove finzione e realtà si mescolano con grande abilità: Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez.
  5. Per il senso d'inquietudine che pervade l'animo umano , un romanzo che non cesserà mai di essere attuale: Il processo di Franz Kafka
  6. Un romanzo che ha visto lontano, possiamo dire previsto il futuro, un romanzo attuale di riflessione: 1984 di George Orwell.
  7. La vita di una persona non è solo una, ma tante, a seconda da chi vi vede e vi ascolta, l'intramontabile: Uno nessuno e centomila di Luigi Pirandello
  8. Un personaggio in grado di donare speranza all'interno di una guerra civile: Per chi suona la campana di Ernest Hemingway
  9. Un classico immancabile nella letteratura femminile e per la difesa dei diritti: Il secondo sesso di Simone Beauvoir
  10. Ultimo, ma non per questo meno affascinate ed emblematico: Amleto di William Shakespeare.

giovedì 26 aprile 2018

Le tartarughe tornano sempre di Enzo Gianmaria Napolillo

Le tartarughe tornano sempre 
di
 Enzo Gianmaria Napolillo

recensione di Maria Lucia Ferlisi


Salvatore vive in un'isola bellissima, dal sole caldo e dal mare che si tinge di tutte le sfumature di azzurro. Un'isola deserta d'inverno che si anima d'estate con l'arrivo dei turisti che hanno scoperto questa piccola perla del Mediterraneo. 

La madre di Salvatore vende centrini, lavorati nelle fredde e ventose sere d'inverno, ai tanti turisti che affollano l'isola; il padre invece pesca con una piccola barca e vende il pescato giornaliero ai ristoranti. 

Le vie e le cale sono interrotte dal vociare dei turisti, dalle auto e dai motorini. Sembra di essere in una piccola metropoli,ma l'isola rimane sempre tale: un porto caldo ed accogliente per tutti colore che la visitano. 

In questo clima di assolata, incontaminata ed eterna bellezza nasce la storia d'amore tra Salvatore e Giulia, figlia di una coppia di turisti, che lavorano tutto l'anno per concedersi il meritato riposo in una calma e tranquilla isola, dova l'aria è pulita, il sole è caldo ed il mare è blu. 


La storia di amicizia ed amore tra i due ragazzi si nutre per un  solo mese all'anno, poi s'interrompe, ognuno ritorna alla propria vita, agiata quella di Giulia, senza pretese quella di Salvatore. La lontananza è dura, ma lo scambio di lettere, la cui busta è rosa, per non finire dimenticata nella cartella di un postino, allieta ed accorcia le loro distanze. 

Sono giovani, ma sanno che non è facile far crescere un amore quando si è lontani, ancor meno se le differenze sociali sono distanti anche loro. Ma quando si è giovani si pensa che tutto è possibile, che l'amore possa rompere ed eliminare confini e pregiudizi. Nel loro cuore sono consapevoli che il futuro è lontano, meglio vivere intensamente il loro mese d'amore, godere del sole e del mare cristallino.


Ma il mare porta sempre novità, a volte belle a volte meno. Ed una mattina di sole accecante, la vista dei ragazzi intravede qualcosa nel mare, sono ombre scure, non si capisce bene, cercano di filtrare l'intensità del sole con le mani, si avvicinano, immergono i piedi in quell'acqua che un attimo prima era cristallina. 
Adesso non lo è più..è nera..nera di corpi che galleggiano, il sole è sempre caldo, ma i corpi dei due ragazzi sono gelati, i due ragazzi sono attoniti, mai avevano visto dei corpi inermi galleggiare in quelle acque dall'azzurro perfetto. Corrono, vanno in cerca di aiuti, qualcuno è ancora vivo qualcuno può essere salvato.


Adesso l'isola è cambiata. I turisti scappano,  la loro tranquilla vacanza agiata è stata interrotta dalla morte, dalla povertà Scappano. Meglio non vedere, né sentire

Anche Salvatore e Giulia sono cambiati, la maturità è scesa sulla loro spensierata gioventù.

Soltanto gli isolani restano, formano catene umane, aiutano sono solidali, perché l'isola non è di nessuno ma è di chiunque vi si sofferma.

Anche Giulia deve andare, non vorrebbe, il suo cuore è stato scosso, ma ritorna a Milano.
Le distanze diventano ancor più insormontabili, lei non verrà più in vacanza in quell'isola di migranti sporchi di povertà, i suoi genitori sono disgustati. 

Salvatore allora sfida le distanze va a Milano durante le vacanze Natalizie, s'immerge nel freddo nello smog, per rivedere Giulia. Sfida anche l'ironica arroganza del padre che gli fa notare la differenza sociale. Ritorna a casa, deluso, amareggiato e sconfitto. Ma l'isola dei migranti accoglie sempre tutti. Abitanti, turisti e migranti. Perché l'isola sa essere generosa.
 Allora non c'è speranza per l'amore tra i due ragazzi e per i migranti? Non vi resta che leggere il romanzo.

L'autore con questo romanzo affronta un tema duro, quello dell'accoglienza e della solidarietà, e lo fa intessendo una storia d'amore difficile tra due giovani diversi per estrazione sociale. Due temi che sono sempre attuali e simili. 

Gli strati sociali non si scavalcano e nemmeno il diverso viene accolto. Alla fine il tema è unico, il diverso deve stare da solo, così come il povero non può accedere nella scala sociale superiore, un'equazione tristemente imperfetta. 

Ed è quello che ci trasmette Napolillo in questo delicato e poetico romanzo. L'umanità gridata, fotografata con le parole emerge, riga dopo riga per farci riflettere per mostrarci come la povertà e la fame fanno parte del tessuto sociale e spetta a noi non abbandonarli morire, a non trasformare i loro corpi in tristi sagome nere che galleggiano nell'azzurro del mare. 

Tocca a chi resta aiutare, creare una catena umana di solidarietà. Lampedusa ne è un esempio di valore, coraggio e umanità verso il prossimo, ma non basta. Tutti noi dobbiamo cooperare.

Enzo Napolillo con uno stile impeccabile e  armonico permea il romanzo di senso di fratellanza. Ci mette di fronte due mondi diversi, nord e sud, due città diverse, una dal sole puro e mare cristallino, l'altra, Milano, grigia di smog e cemento, due culture e strati sociali diversi, quello modesto di Salvatore, quello agiato ed aristocratico di Giulia e del padre.

Un romanzo che sa mettere in evidenza i tratti salienti senza esprimere giudizi, fa parlare soltanto i personaggi, le loro differenze e fa parlare la natura. Questo basta. Le critiche e i giudizi sono inutili, non servono a niente.

 Il tempo fa maturare e avvicinare, e Lampedusa con il suo mare e la sua umanità è di chi arriva, di chi rimane, e di chi non dimentica il senso di fratellanza.
 Un libro commovente da leggere per riflettere, un libro dedicato ai giovani, il nostro futuro, per allargare gli orizzonti e creare un futuro diverso.
Un romanzo che deve essere introdotto nelle letture scolastiche, già dalle medie.

Sinossi
Salvatore è nato quando in pochi conoscevano il nome della sua isola: un luogo di frontiera posto alla fine del mondo, con il mare blu e la terra arsa dal sole. È cresciuto sulle barche, vicino alle cassette di alici, con lo sguardo nell’azzurro, sopra e intorno a lui. Forse è lì che tutto è cominciato, tra ghirigori nell’acqua e soffi nel vento. Di sicuro è lì che ha conosciuto Giulia, anche se lei vive a Milano con i genitori emigrati per inseguire lavoro e successo.

Da sempre Giulia e Salvatore aspettano l’estate per rivedersi: mani che si intrecciano e non vogliono lasciarsi, sussurri e promesse. Poi, d’inverno, tante lettere in una busta rosa per non sentirsi soli. Finché, una mattina, nell’estate in cui tutto cambierà, Giulia e Salvatore scoprono il corpo di un ragazzino che rotola sul bagnasciuga come una marionetta e tanti altri cadaveri nell’acqua, affogati per scappare dalla fame, dalla violenza, dalla guerra.

Gli sbarchi dei migranti cominciano e non smettono più. L’isola muta volto, i turisti se ne vanno, gli abitanti aiutano come possono. Quando Giulia torna a Milano, il filo che la lega a Salvatore si allenta. La vita non è più solo attesa dell’estate e amore sincero, corse in spiaggia e lanterne di carta lanciate nel vento in una notte stellata. La vita è anche uno schiaffo, un risveglio, la presa di coscienza che al mondo esistono dolore e differenze. Una scoperta che travolge i due ragazzi e che darà valore a tutte le loro scelte, alla loro distanza e alla loro vicinanza.

Giulia e Salvatore ora ne sono sicuri. L'isola è di chi rimane e di chi arriva. Non di chi se ne va. Non di chi dimentica.

martedì 24 aprile 2018

Come districarsi nel mondo dei concorsi letterari.

Carissimi lettori e lettrici, districarsi nel mondi dei concorsi letterari non è facile, soprattutto se siete alle prime armi, per questo voglio darvi qualche suggerimento, visto che ho iniziato  prima di voi.
Molti giudicano i concorsi letterari presenti nel web, una vera e propria inutilità, non servono a nulla e non hanno nessun valore.
Affermazioni che in parte possono essere vere. Tuttavia bisogna fare alcune considerazioni.
La prima è riservata a chi ama scrivere racconti.

Come ben sapete il racconto è una narrazione breve, chi fa questa scelta, che in passato era la prassi, non può sicuramente aspirare a partecipare al Premio Calvino, quindi se vuole mettersi alla prova per dimostrare,  se i suoi racconti sono validi, non gli resta che cercare nel web quelli che possono essere i concorsi più adatti a lui o lei.

Molti lettori non amano i racconti brevi, leggevo su un gruppo letterario di Facebook, di una lettrice che diceva che lei i romanzi con meno di trecento pagine nemmeno li considera. Rispetto il pensiero, ma io amo i racconti brevi che a volte racchiudono dei piccoli capolavori di letteratura in poche pagine, e sono certa che molti/e di voi saranno d'accordo con me.

  • La regola più importante quando volete partecipare ad un concorso è di guardare da quanti anni questo concorso si propone al pubblico, se è  presente da molti anni, nel mondo della letteratura, potete prenderlo in considerazione.
  • Se leggete che come premio è prevista la pubblicazione all'interno di una qualsiasi antologia...diffidate... Sicuramente poi vi proporranno l'acquisto di libri, consapevoli del fatto di quanto noi scrittori amiamo leggere i nostri racconti racchiusi in un romanzo.
  • Scegliete sempre concorsi gratuiti, o comunque con delle spese di segreteria minime.
  • Osservate sempre bene da chi viene proposto il concorso, se è un'associazione culturale, controllate il loro sito.
  • Scartate i concorsi proposti da bar, ristoranti o altro, servono soltanto a loro e non hanno nessun riscontro nel mondo culturale.
  • Ultima considerazione, non scontata, leggete sempre bene il regolamento.

Naturalmente tenete conto che vincere un concorso, è soltanto un piccolo riconoscimento che vale forse più a noi stessi, come stimolo per continuare, come incoraggiamento che la nostra scrittura ha una piccola validità.

Personalmente ho iniziato in questo modo. Partecipare ai concorsi aiuta a scrivere con maggiore attenzione, poi può essere una base di lancio per poi passare al romanzo vero e proprio.
I consigli terminano qui, per oggi, ne seguiranno altri. Se volete, potete commentare.
Alla prossima puntata Maria Lucia

Scrittrici dimenticate: Luisa Amalia Paladini

Luisa Amalia Paladini   Luisa Amalia Paladini nacque a Milano il  24 febbraio 1810, il padre Francesco era un funzionario del Ministero dell...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.