sabato 22 aprile 2017

Innamorati con Leucotea

Carissime amiche ed amici del blog
se amate parlare d'amore nei vostri racconti, se riuscite a toccare il cuore dei vostri lettori con storie d'amore, questo concorso è per voi: Innamorati con Leucotea!
Scade far pochi giorni,  ma sono certa che riuscirete a trovare le parole giuste per scrivere un racconto di almeno 50 cartelle, inviarlo e vincere la PUBBLICAZIONE.
Scade il 30 aprile.
Allora forza, avete un lungo week end per affilare la penna e..innamorarvi...





venerdì 21 aprile 2017

Lettera aperta al Premio Strega dell'editore Felix Krull

Ogni concorso a cui si partecipa vi entriamo con un sogno, con una speranza. Non sempre questo sogno si trasforma in realtà. Delusione, un po' di rabbia e ammettiamolo anche un po' di invidia verso chi ha vinto, entrano nel nostro animo; siamo esseri umani ed è anche giusto lasciarsi andare a questi sentimenti. 
Non sempre si può accettare che la giuria ha decretato il libro o il racconto più bello, conosciamo i fili che si nascondono dietro, ed è giusto e corretto dire la propria opinione in merito alle scelte.
Ecco perché pubblico volentieri  questa lettera aperta dell'editore Felix Krull al Premio Strega.

Lettera aperta al Premio Strega
Gentile Dott. Petrocchi, 
ci rivolgiamo a Lei giacché all’interno della Fondazione Bellonci (con tutti i suoi 
misteri) è stato evidentemente assegnato alla Sua persona il compito di comunicare 
con il pubblico. 
Nel 2015, quando La contattammo per la prima volta proponendoLe la 
partecipazione allo Strega del racconto lungo “Fiorelluccia-Una fiaba siciliana”, di 
Lodovica San Guedoro, Lei reagì con una disponibilità che ci sorprese. Non se ne fece 
nulla, quella forma letteraria non era prevista. E forse la Sua disponibilità non era 
altro che diplomazia, dato che avevate appena annunciato ufficialmente l’apertura 
alle piccole-medie case editrici. Ma a noi diede la forza e il coraggio di ritentare 
l’anno successivo con un romanzo della stessa autrice, “L’allegro manicomio”. 
Anche in quell’occasione Lei si mostrò premuroso, ci fece avere i recapiti elettronici 
di alcuni Amici della domenica e, quando riuscimmo a far candidare il libro, si 
congratulò con noi. Allorché, però, in seguito all’esclusione dalla dodicina, Le 
scrivemmo che l’ammissione di case editrici come la nostra si era rivelata la solita 
foglia di fico per coprire giochi già fatti, non si disse d’accordo, ma ci ringraziò 
ugualmente per aver partecipato. 
Nel 2017 la ricerca dei due giurati si è rivelata impresa più ardua e spinosa, ma infine 
la nostra fatica è stata coronata da due candidature “forti”: Dacia Maraini e Maria 
Rosa Cutrufelli. Capirà quindi che la nuova esclusione dalla dodicina abbia avuto per 
noi un sapore ancora più amaro. 
Nelle ultime settimane abbiamo valutato con attenzione gli altri 26 libri presentati e 
non crediamo che, contemplando il solo valore letterario, il romanzo della San 
Guedoro non potesse tranquillamente competere con ognuno dei 12 titoli da Voi 
scelti. Come spiegare quindi quest’esclusione eclatante, tanto più se si considera 
l’autorevolezza delle candidatrici? 
C’è chi ci ha suggerito di non prendere troppo sul serio lo Strega. Ma non sarebbe, 
anche ai giorni nostri, un dovere morale, offrire attraverso il più prestigioso premio 
letterario italiano un’occasione adeguata di spiccare a una scrittrice la cui rara 
maestria nel bell’idioma torna a onore della Vostra nazione? 
Perdoni la franchezza, 
con immutata cordialità, 
Johannes Hoericht 

L’EDITORE 

giovedì 20 aprile 2017

XIX EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO NAZIONALE "CARO DIARIO"


Cari amici ed amiche del blog

ecco per voi un interessante concorso letterario, i cui premi sono in denaro. Se amate scrivere i diari questo concorso vi calza a pennello, non vi resta che cominciare a scrivere un racconto per "Caro Diario" e incrociare le dita, magari puoi essere proprio tu il vincitore!
Ecco alcune informazioni per poter partecipare.

In bocca al lupo a tutti i partecipanti.





 XIX EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO NAZIONALE "CARO DIARIO"

2) I lavori devono pervenire entro il 30.04.2017 (farà fede il timbro postale di partenza) al Circolo Culturale "Il Castello"-Viale degli Alpini, 16- 67050 Ortucchio, in cinque copie non firmate in busta chiusa senza l'indirizzo del mittente.

Inoltre, in altra busta ugualmente chiusa e senza segni di riconoscimento, da mettere dentro di quella di cui al punto precedente, l'autore dovrà inserire un'altra copia dello stesso racconto debitamente firmata e una dichiarazione così formulata:
Il sottoscritto.................residente a.................CAP..........in via.................n. ...
numero di telefono................autore del racconto intitolato..........................
partecipante al XIX Premio Letterario Nazionale "CARO DIARIO" dichiara che lo stesso non è stato mai pubblicato e premiato.
1° classificato euro 500 e attestato
2° classificato euro 400 e attestato
3° classificato euro 300 e attestato
Per gli eventuali segnalati: attestato di merito e un omaggio.
domenica 25 giugno 2017 alle ore 16,00 con una pubblica manifestazione durante la 
quale verranno letti brani dei racconti premiati.
6) La quota di partecipazione (contributo alle spese di organizzazione) è di € 10, da inserire dentro la busta con i racconti.
Sito Internet WWW.PREMIOCARODIARIO.IT
E-Mail info@premiocarodiario.it
1) Al concorso si può partecipare con un racconto in forma di diario, inedito e mai premiato, della lunghezza massima di cinque cartelle ( fogli A4, carattere 12 arial o simili).
3) La giuria, composta da insigni letterati, che sarà resa nota a concorso espletato, assegnerà i seguenti premi con giudizio insindacabile e inappellabile:
4) La cerimonia di premiazione si terrà nella Sala Consiliare del comune di Ortucchio 
5) I premi dovranno essere ritirati il giorno della premiazione, direttamente dagli autori , pena la perdita del Premio
Per informazione tel. 0863 830112 cell. 3498473672 












martedì 18 aprile 2017

La signorina Else di Arthur Schnitzler



La signorina Else di Arthur Schnitzler

recensione a cura di 

Ferlisi Maria Lucia

Else, una bella, ironica, intelligente e giovane diciannovenne viennese, si trova in vacanza a San Martino di Castrozza, nota località di soggiorno in montagna per clienti benestanti, a spese della zia. La giovane ragazza, durante la vacanza, riceve una lettera dalla madre. Il padre, noto avvocato, ha il vizio del gioco ed è sempre pieno di debiti, ed in lotta con i creditori. 

La madre nella lettera le chiede di implorare i soldi, per estinguere il debito del padre, con il rischio della galera e la paura di un suicidio per lo scandalo che il suo arresto creerebbe, ad un amico del padre, signor von Dorsday, che sta soggiornando nel suo stesso albergo. La cifra da richiedere è di 30.000 fiorini che con una seconda missiva diventeranno 50.000.
Tale richiesta mette in subbuglio la ragazza, non le piace dover chiedere questi soldi, a causa del vizio del gioco del padre, ma al tempo stesso è consapevole che non vi è altra scelta. 


Lei non può contribuire, non lavora, non sa fare nulla, ha solo studiato, sa suonare il piano, sa come ci si comporta nella società, ma di produttivo non sa fare altro. Alle donne non è richiesta nessuna capacità se non quella di cercare marito, possibilmente un buon partito, sposarsi e mettere al mondo dei figli.
Questo è ciò che chiede la famiglia e la società borghese in cui vive.

L'amico del padre, quando riceve la richiesta di denaro da parte di Else, acconsente, ma la ragazza dovrà portarsi nella sua camera, o nel bosco, in un luogo appartato che conosce solo lui, e mostrarsi a lui, completamente nuda.
La scelta non è facile, la sua vita contro quella del padre. 
Per la libertà del padre vale la pena compromettere il suo onore? Quello che le chiede sua madre alla fine è una richiesta di prostituzione, alla quale lei deve assoggettarsi, una ricatto genitoriale, di cui è consapevole e la rende ancora più vulnerabile di fronte alla consapevolezza che sia la madre che il padre immaginavano quale potesse essere il debito da pagare in cambio del denaro...


Come può contrapporsi a queste duplice richiesta una della madre, l'altra dell'amico del padre.
E' amareggiata, delusa, triste e sola in questa scelta da cui dipende la vita di suo padre, contrapposta alla sua onorabilità.
Può esistere un metodo per sfuggire a questo vile e duplice ricatto? Sì esiste.

Ancora una volta un romanzo breve, riesce a scatenare una tempesta di emozioni, dimostrando che il numero delle pagine non determina la qualità di un romanzo. Una storia che si consuma nel giro di poche ore all'interno di un albergo. Questo romanzo breve è un vero capolavoro della letteratura del novecento.

Arthur Schnitzler, attraverso il monologo interiore, cioè la narrazione secondo il punto di vista della protagonista, mette in luce tutti i difetti della società viennese e della famiglia borghese, dove il dialogo è inesistente e dove la prostituzione della figlia è secondaria allo scandalo che creerebbe l'arresto del padre, di cui tutti sanno il vizio del gioco. La verità che si cerca di camuffare, ma che tutti conosco, nella società delle menzogne. 

Nel romanzo non vi sono dialoghi, Else parla a se stessa e riflette. Riflessioni amare, sulla condizione di donna nella società borghese, riflessioni sulla società e sulla sua famiglia così distante e vuota, dove i sentimenti non sembrano esistere. Else non riesce a comprendere questi giochi della società, le rifiuta, non vuole far parte di un mercimonio del suo corpo, perché sposarsi con un uomo ricco per "sistemarsi" non è poi ben diverso dal mostrarsi nuda ad un vecchio bavoso per salvare la famiglia. 


Si tratta sempre di una compravendita di se stessi, del proprio corpo e della propria dignità.

Un conflitto interiore condotto con abilità, tanto da faticare a comprendere che possa essere stato scritto da una mano maschile. Un romanzo sulla corruzione morale e sociale di questa società falsa ed ipocrita una storia moderna ed attuale ancora oggi, dove l'apparire conta più dell'essere, allora come oggi..
Un capolavoro che riesce ad emozionare da oltre un secolo.



Sinossi:

Nell’opera di Schnitzler, La signorina Else è un’aria mirabile, che continua a suonare nell’orecchio di chi l’ha sentita anche una sola volta. Fin dalle prime battute, e poi sempre più trascinati sino alla fine, avvertiamo il battito tumultuante del sangue e delle parole che circolano nella testa di Else, l’adolescente «altera», vivida e appassionata. Incombe su di lei, sulle sue nervose vacanze alpine, una catastrofe familiare. E la madre stessa, con il tono mellifluo e patetico che si conviene alla stregoneria familiare, la invita a vendersi per salvare la famiglia. Tutto il testo di Schnitzler è nella reazione di Else a questa richiesta, vissuta prima come premonizione, quando la lettera della madre non è ancora aperta, e poi come sfida, una sfida mortale. Mai forse un altro narratore moderno era riuscito a fondere il monologo interiore, la fantasticheria, l’azione e il dialogo (e perfino la musica, nella scena culminante) in una simile intimità, dove ogni elemento è il fremente rovescio dell’altro. Non meno di Molly Bloom, Else si offre a noi dall’interno nelle sue minime oscillazioni psichiche, che qui affiorano con quella velocità mentale che la prosa quasi mai riesce a catturare. Ma – e questo è il più azzardato, il più felice artificio di Schnitzler – al tempo stesso la contempliamo dall’esterno e la sua presenza si impone a noi come quella di un’antica eroina.

Scheda libro:

Titolo: La signorina else
Casa editrice: Feltrinelli

Pagine: 123


PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione

  PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA»  XXXVI Edizione   PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione    Il C.I.F. Centro It...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.