martedì 3 gennaio 2017

Solo bagaglio a mano di Gabriele Romagnoli

Buongiorno carissimi lettori oggi vi posto la recensione, già pubblicata sul sito di Cultura al Femminile, di un libro di Gabriele Romagnoli, SOLO BAGAGLIO A MANO, un racconto che vi farà riflettere sui veri valori della vita e scoprirete che alla fine ognuno di noi può avere il suo bagaglio a mano, basta eliminare le zavorre della vita e scegliere ciò che è davvero importante!
Buona lettura


Viviamo in una società cosiddetta liquida, dove non c'è tempo per fermarsi a riflettere, dove le notizie come i sentimenti scivolano e si dimenticano in fretta.
A volte però è necessario fermarsi, perché vi sono delle domande che meritano una risposta, soprattutto in questi ultimi anni che siamo ritornati a vivere nel terrore degli attentati, siamo diventati dei bersagli mobili.
Allora dobbiamo vivere in questo modo? Dobbiamo aspettare qualche evento tragico o luttuoso per fermarci e fare delle riflessioni?

Vi siete mai fermate a riflettere sulla morte, come può essere morire, quali pensieri possono attraversare la mente di una persona che si accinge a morire? Quante persone interverranno al nostro funerale? Ci accingeremo agli ultimi minuti del nostro trapasso con rimpianti, desideri negati, segreti, persone a cui chiedere perdono?
Tante domande a cui non possiamo dare una risposta, ma il nostro autore Gabriele Romagnoli ha voluto comprendere come possono essere gli ultimi minuti che ci dividono dalla morte. L'autore ha letto che in Corea, a causa dei numerosi suicidi, hanno creato un servizio di veglia funebre con l'intento di far desistere le persone dal suicidio.
Ebbene Romagnoli è volato in Corea ed ha sperimentato sulla sua pelle questo servizio funebre del proprio funerale. Si è spogliato, ha indossato una vestaglia bianca senza tasche, ha compilato il testamento, quindi è stato rinchiuso all'interno di una bara e lasciato dentro.


Ecco adesso l'autore è un deceduto a tutti gli effetti.

All'interno della bara i pensieri di susseguono, personaggi veri che ha incontrato nel suo percorso di vita giornalistica e come uomo sono tanti, ognuno è un ottimo spunto per riflettere, fissare, ricordare.
Ci sono cose importanti nella vita, ma quali sono? In questo secolo del consumismo più sfrenato rischi di perdere di vista, di non capire ciò che è realmente tale e ciò che è superfluo e non necessita di ricordi.

Bisogna paragonare la propria vita ad un bagaglio a mano .


Cosa vuoi mettere dentro lo zaino deve essere veramente necessario e che puoi sfruttare in più occasioni, puoi anche usare degli accorgimenti per ricavare più spazio, tipo mettere le calze dentro le scarpe, in questo modo nel tuo bagaglio puoi aggiungere un elemento in più.
Lo scrittore ci invita a riflettere sulla leggerezza della vita, più è leggera più è facile viverla, proprio come un bagaglio a mano, più è leggero più è facile trasportarlo.
Bisogna allontanare tutto ciò che non serve, buttare via ciò che non è utile, come i ricordi, ciò che noi non ricordiamo è perché non ha valore per noi, l'autore ci invita a non trattenere i ricordi, come i biglietti, i souvenir, le foto o altro, i ricordi veri quelli che per noi hanno un significato profondo, vengono trattenuti, ciò che non ricordiamo è perché non vale la pena di farlo.

"l'unico archivio che conta è la memoria: hai tutto lì, per sempre".

Dobbiamo eliminare i fardelli inutili, che diventano soltanto delle zavorre. Lo scrittore ci fa un esempio significativo, se nella nostra rubrica abbiamo migliaia di contatti dobbiamo chiederci quanti di questi sono veramente amici, quelli che senti almeno due volte nella settimana, altrimenti dobbiamo procedere alla "pulizia" della nostra bakeka. Soltanto in questo modo puoi combattere il consumismo non solo delle cose, ma anche degli amici. Vali se ha una bella casa, un bel lavoro se sei visibile, vali se hai tanti amici virtuali.
Ha senso tutto questo?


"L'esibizione dei beni, risultati, talenti, non è soltanto stucchevole, è anche controproducente. La luce li opacizza, l'invidia li sfregia, il tempo li logora. Proteggerli in apposite custodie è un riguardo, di più: una forma di saggezza...Riappropriarsi dello spazio e del tempo è la vera conquista".

Nelle ore passate all'interno della bara sfilano amici parenti ed amici che non ci sono più., sfilano morti, vivi, assassini, vittime... Persone che hanno avuto un significato, tutto ciò che non rammentiamo, non ha avuto importanza nella nostra vita, ci siamo solo disfatti di un ricordo, di una zavorra inutile. Ecco la vita deve essere così : ESSENZIALE.
Devi perdere il superfluo per capire la ricchezza dell'essenziale.
"il senso di colpa tende a infilarsi nel bagaglio e a renderlo di una pesantezza intollerabile, va scaricato o si resta bloccati"
Tutto il libro è un elogio alla leggerezza della vita come detto all'inizio, perché non puoi avere una vita piena di ricordi, oggetti e persone inutili, superflue:
"perdere la zavorra per ritrovare se stessi".
Vivere con leggerezza in questa società liquida per andare controcorrente essere se stessi e non essere un oggetto di consumo.
Il futuro è una valigia da aprire accentando ogni possibile contenuto. Possiamo provare prepararcela da noi, ma senza esagerare, appesantire o illuderci".


Il libro è stato scritto dopo gli attentati che hanno colpito il cuore di Parigi. Urgeva una riflessione chiara ed esplicita; lo scrittore ne ha avuto la capacità.
La scrittura di Gabriele Romagnoli è agile, scorrevole, brillante. Il libro si legge piacevolmente, e ti rimane dentro, quando arrivi all'ultima pagina ti fermi e anche tu rifletti ed immagini come può essere la tua morte. L'autore in questo libro, autobiografico, insegna , indaga istruisce, ma senza atteggiamenti filosofici, senza parole distanti e astruse, lo fa con parole ed immagini comprensibili da ogni tipo di lettore, perché il messaggio deve raggiungere tutti. La leggerezza deve essere un bagaglio comprensibile ed adottabile da tutti.
L'autore con mano leggera ne illustra i significati per insegnarci che nella vita nostra "entra quel che si vuole".
Autobiografia
Gabriele Romagnoli (Bologna, 1960) è giornalista e scrittore. Fra le sue opere: Navi in bottiglia (Mondadori, 1993), Louisiana blues (Feltrinelli, 2001), L’artista (Feltrinelli, 2004), Non ci sono santi (Mondadori, 2006), Un tuffo nella luce (Mondadori, 2010), Domanda di grazia (Mondadori, 2014) e Solo bagaglio a mano (Feltrinelli, 2015) e Coraggio! (Feltrinelli, 2016).

Libro: Solo bagaglio a mano
Autore: Gabriele Romagnoli
Casa editrice : Feltrinelli
Pagine 96





venerdì 30 dicembre 2016

Buon 2017 LIBROSO

Salve a tutt*
Non so se domani avrò il tempo per fare gli auguri a voi tutti/e che quest'anno mi avete tenuto compagnia con la vostra silenziosa,  ma costante presenza.
Vi auguro un 2017 sereno, tranquillo, in cui ogni giorno possiate apprezzare il dono della vita.
Alla fine, se riflettete, in questa società così veloce, dove nulla si ferma, dove le immagini scorrono senza darci il tempo di riflettere....dobbiamo fermarci e ascoltare i battiti del nostro cuore e di chi ci sta vicino ogni giorno.
Vi auguro di apprezzare la Lentezza della vita, dei piccoli gesti, dei profumi, della pioggia e della luce....
Non può naturalmente mancare un augurio libroso, ho terminato l'anno con questo libro:




e inizierò il nuovo anno con quest'altro:



Buon 2017 a tutti/e voi



mercoledì 28 dicembre 2016

CONCORSO LETTERARIO "GIALLO LEUCOTEA"

Buongiorno cari amici
se siete dei giallisti, questo è il concorso adatto a voi, se nel cassetto avete un romanzo o un racconto GIALLO, avete tempo fino al 31 dicembre per inviarlo in forma digitale.
Il premio è la pubblicazione, non male vero?
Al prossimo consiglio letterario.


http://www.edizionileucotea.it/it/home.php?s=0,1,10&pg=&dfa=do30&diditem=3114

martedì 27 dicembre 2016

Intervista ad Antonia Romagnoli


Nei giorni scorsi ho intervistato Antonia Romagnoli scrittrice di romanzi fantasy e romance, autrice di racconti per l'infanzia e  blogger. Una donna poliedrica, dotata di grande umorismo, e  bravura. Riesce a destreggiarsi tra casa, famiglia e scrittura con eleganza e destrezza. Ha scritto decine di libri, tra cui alcuni dedicati al mondo dell'infanzia. Ha un sito ed un blog personale. Collabora con importanti siti, tra cui Cultura al Femminile, di cui ha curato anche la costruzione del sito.
E' stata finalista al Premio Galassia 2006, per il racconto “Roiter” successivamente pubblicato nella rivista di fantascienza “Robot”, ha esordito con alcuni racconti fantastici in riviste e antologie. Nel 2006 ha pubblicato il racconto Pioggia nella collana Spesso Sottile di Giovane Holden editore.

 Potrei continuare, ma lascio spazio alle domande che le ho posto.

1)Dimmi chi è Antonia Romagnoli in tre righe.
Antonia e casa: sono mamma di tre figli e lavoro da casa. Detto questo è detto tutto!
Antonia e libri: sognatrice e romantica da sempre, leggere e scrivere sono parte di me.
Antonia e web: fra blog personale e costruzione di siti, gli ultimi anni sono stai molto… virtuali!

2) Perché e quando hai cominciato a scrivere.
Scrivo da quando ho cominciato a tenere la penna in mano, da ragazzina fiabe e racconti, poi i primi tentativi di romanzo. È stato però da adulta, dopo la nascita dei primi due figli, che la scrittura è diventata una parte fondamentale della mia vita.

3) Quanto è importante il periodo Vittoriano e perché.
L’epoca romantica, densa di luci e di ombre, di cambiamenti, di magia, di regole pulite e di trasgressioni nascoste, non smette di affascinarmi. Per questo ho deciso di concentrare su questo periodo le mie ricerche (e gli articoli per il blog): per come mi fa sentire… a casa!
Il mio grande amore è il periodo Regency, quello di Jane Austen, ma in generale ho scoperto nell’Ottocento Inglese una fonte inesauribile di ispirazione.

4) Passi dal Fantasy ai romanzi d'amore ed alle fiabe, c'è un filo che lega questi differenti stili di scrittura?
Il filo conduttore credo sia il mio bisogno di sognare, di velare il mio pensiero e di veicolarlo attraverso il fiabesco. Amo il lieto fine, mi piace creare storie consolanti, perché io per prima cerco in esse un rifugio. L’amore è in tutte le mie storie, in tante e diverse forme. Come dovrebbe essere nella vita, d’altra parte.



5) Quali sono i tuoi modelli femminili di scrittura.
Ovviamente Jane Austen, che rileggo sempre con grande piacere, ma anche molte autrici che si occupano del genere rosa storico. Ho amato Candace Robb e il suo medioevo giallo. La prima autrice che porto nel cuore è la Lindgren, grande penna non solo della narrativa infantile ma anche fantastica.

6) Quando scrivi un libro hai già tutto chiaro nella mente?
Di solito quando comincio la stesura sì, salvo poi scoprire che i personaggi e la storia decidono altrimenti rispetto al mio progetto. Non faccio spesso scalette, ma è capitato per la saga, quando ho dovuto fare i conti con un progetto molto ampio.


7) Scrivi a penna o utilizzi il computer?
Scrivo a computer, ho abbandonato la penna da quando ho avuto la possibilità di usare la tastiera. All’inizio mi affascinava l’idea di vedere la mia pagina come se fosse quella di un libro vero, poi col tempo ho apprezzato le comodità offerte dal PC.

8) Un autore che ami
Domanda difficile! Ne amo tanti!!! M. R. James: fantasmi che proprio devo ritrovare una volta l’anno!

9) Un autore che proprio non ti piace
Questa è facilissima: Verga. È l’opposto di ciò che mi piace leggere!

10) Il libro che ha segnato la tua vita
Ho libri legati a ricordi importanti. Labirynth e la Storia Infinita; Orgoglio e Pregiudizio; Anna Karenina. Io e la Mamma della Forbes. E i libri dei miei amici, che mi hanno sempre regalato emozioni importanti.

11) sogni nel cassetto?
È così pieno da far paura. E infatti ne ho paura: il tempo scorre troppo in fretta e per realizzarli ce n’è sempre meno. Sto combattendo contro la depressione da molti anni, il sogno principale è quello di vivere libera da questa cappa grigia.  Questo è il sogno che voglio e posso realizzare.
Il sogno irrealizzabile è… un grandissimo issimo issimo editore azzurro che sposi i miei libri per farli vivere felici e contenti.

12) Fatti una domanda
Una domanda che mi faccio spesso: vale la pena di continuare a scrivere in questo mondo di scrittura 2.0?

13) Datti una risposta.
Scrivo perché amo farlo, ma a volte questa realtà “editoriale” è così demoralizzante! A volte mi verrebbe voglia di uscire dal vortice di social e di post per vivere i miei libri più serenamente. Scrivere è sempre magico, ma la parte della promozione mette a dura prova, per dirla con Mrs. Bennet, i miei poveri nervi!

Grazie Maria Lucia per avermi ospitata e auguri di buone Feste a te e ai lettori che ci hanno fatto compagnia oggi!
Grazie a Te Antonia per la simpatia e disponibilità!

Ecco i link di alcuni suoi libri su Amazon:
https://www.amazon.it/dama-grigio-Antonia-Romagnoli-ebook/dp/B0192AVQ6U

https://www.amazon.it/Il-Libertino-di-Hidden-Brook-ebook/dp/B01N02WAI3/ref=pd_cp_351_1?_encoding=UTF8&psc=1&refRID=N213H2HYW0DHBQSN7T74

https://www.amazon.it/segreto-dellalchimista-Odissea-Digital-Fantasy-ebook/dp/B015K0RR8M

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione

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La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.