giovedì 14 aprile 2016

Gianni Rodari

Gianni Rodari

Il 14 aprile del 1980 moriva Gianni Rodari.

"Si può parlare agli uomini anche parlando di gatti e si può parlare di cose serie e importanti anche raccontando fiabe allegre. Io credo che le fiabe quelle vecchie e quelle nuove , possano contribuire ad educare la mente. la fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo".
Questa è solo una delle tante frasi che esprimono in sintesi il pensiero di Gianni Rodari, un grande favolista e giornalista.
Rodari non ebbe un'infanzia facile, rimase orfano del padre a soli 10 anni, per cui fini faticosamente la quinta elementare, per problemi economici. Era un bambino taciturno, solitario, forse fu questa la ragione per cui decise di continuare gli studi in seminario, ma dopo tre anni li abbandono', anche se era uno studente modello; continuò gli studi cambiando indirizzo dal ginnasio si iscrisse alle magistrali.
All'inizio fu iscritto ad Azione Cattolica, che abbandonò per iscriversi al PC, di cui fu dirigente ed iniziò la carriera giornalistica all'interno dell'Unità'. Quasi per caso cominciò a scrivere fiabe, infatti all'interno del quotidiano "Unità" alla domenica vi era un inserto dedicato alla famiglie ed ai bambini, e vi scrisse i primi raccontini umoristici, poi su richiesta di una lettrice che aveva il figlio di nome Ciccio gravemente malto, gli chiese una filastrocca e da quel giorno nacque la sua passione per le filastrocche. Cominciò uno stretto rapporto con i lettori che gli chiedevano, fiabe, poesie e filastrocche e lui provvedeva ad esaudire.
Nelle sue fiabe non ritroviamo personaggi o luoghi fantastici come nelle fiabe tradizionali, i suoi personaggi sono quotidiani, perché le sue storie sono inserite in un giornale politico e quindi il bambino va trattato diversamente, bisogna narrargli la realtà vera e non edulcorata, Rodari narra del disoccupato,dei morti di Modena dell'operaio...
Nel 1970 vinse il premio Andersen, concorso che ancora oggi premia i più bravi scrittori di fiabe. Gianni Rodari era solito appena terminata una fiaba, prima di pubblicarla, andarla leggere in qualche scuola elementare di Roma, o altre, per
vedere lui stesso se piaceva.
Collaborò anche con Sergio Endrigo e scrissero insieme una fiaba: Ci vuole un fiore, che è diventata una bellissima canzone, che tutt'ora si canta nelle scuole primarie.
La sua produzione di libri è davvero vasta, vi posto le foto di qualche titolo tra i titoli  più famosi.


(notizie liberamente tratte dal libro Favole al Telefono)






















mercoledì 13 aprile 2016

Follia






























Una mia breve poesia per voi amici ed amiche del blog

Follia


Una stillata al cuore che geme il suo dolore
Vorresti urlare,
ma nel silenzio del vuoto
riecheggia solo il soffio di una lacrima
che scivola silenziosa
bagnando l’anima di luce di stelle.
Un piccolo raggio di sole illumina la finestra,
piccole scintille di luce che vibrano.
Un filo di tristezza scivola e si annida nel buio della tua mente
sei sola….
con la tua follia
Ferlisi Maria Lucia



martedì 12 aprile 2016

la mia prima virtù

Ciao amiche ed amici del blog
ieri su FB ho letto di un concorso in cui si vince la lettura del testo da parte di un attore per IO DONNA il settimanale del Corriere della Sera che compie 20 anni. Il tema del concorso non poteva essere che questo naturalmente: 20 anni. L'ho scritto pensando di cantarlo e le parole mi sono uscite più facilmente. Ho dovuto rispettare il limite delle battute per cui ho dovuto limarlo un pò. 
Ecco qui il testo.
.
A vent'anni lo sguardo era innocente della vita che si apriva intorno a me,
sognavo mete e viaggi intorno al mondo, per inseguire sorrisi e tristi realtà.
Urlò il mare il suo dolore, il silenzio si aprì attorno a me,
perché la vita ed i vent'anni scorrono veloci senza fermarsi mai.
Vorrei tornare indietro anche adesso, ma so che non potrò farlo.
Allora vivo come allora, mettendo il kajal attorno agli occhi, indossando vestiti colorati e una treccia tra i capelli, che non scioglierò.
A piedi nudi affronto la vita, consapevole che non mi scotterò più.
I sogni d'amore alla "via col vento" sono stati sostituiti da tanti finti amori.
Ma se mi guardo allo specchio, oltre alle rughe, vedo sogni e come allora
attraverso mari e spiagge per inseguirli,
alla fine vedo che ci sei tu con i capelli bianchi, ma il sigaro ed il basco ancora
e mi accarezzi nella notte di un tempo che fu.
A vent'anni rincorrevo sogni,
alla soglia dei sessanta ancora il sogno è la mia prima virtù.

PS. se vi piace cliccate sul sito e cliccate ancora sul cuoricino nero in fondo alla storia.
Grazieeeeeee



lunedì 11 aprile 2016

E' solo lunedì...


Buon inizio settimana a tutti/e
oggi è lunedì, lo so si fa sempre fatica ad ingranare e cominciare la solita routine del lavoro-casa-famiglia, ma visto che non ci sono molte alternative, meglio cominciare con un sorriso.
Io penso sempre ad una canzone e nella mia mente la lascio scorrere, mentre i colleghi mi salutano, o mentre cominciano le solite chiacchere, io nella mia mente canto, si a volte faccio la faccia da ebete, ma chisenefrega...che ridano pure di me...alla mia età mi posso permettere tanti vaffa gratutiti...
Non so se vi ricordate Ally Mc Beal la paranoica avvocata della serie televisiva, bene l'eccentrico amico di Ally, John Cage, anch'egli socio dello studio legale di Boston cantava e ballava sempre la canzone di Barry White per sfuggire dalla noia del suo lavoro... TV Docet...
Io non sono fissata con una sola canzone, di solito cambio a seconda dell'umore, quando sono proprio nera e non ho nessuna voglia, ebbene nella mia mente esplode L'avvelenata di Guccini, ve la consiglio.
https://www.youtube.com/watch?v=TJJNpwmq-EI

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione

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Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.