I Punkinari, fumetto umoristico di Alessandro Pagani con i disegni di Massimiliano Zatini, dà il via alla nuova collana (di perle) Chicche di riso della casa editrice di Firenze Nepturanus.
Tra le sue pagine scoprirete l’ironia di due uomini con la cresta costretti a sedere in panchina in tutte le loro partite, mai un minuto giocato e la speranza di entrare sul terreno verde che non svanisce mai. Eppure la “panca” insegna che si può comunque vivere nell’attesa di qualcosa pur godendosi il passare delle stagioni, sempre con una risata pronta all’uso.
Gag, battute, giochi di parole che si possono sentire in un bar, dal panettiere, in ufficio, dentro la casa di una famiglia che non perde mai l’umorismo. Ecco cosa si può trovare all’interno di queste pagine, da leggere con pigrizia e senza stancarsi troppo, in pieno stile Punkinari: due ragazzi sui generis, amici sul campo e nella vita, che non aspettano altro che la loro occasione per brillare.
E se non ci fanno giocare? Giochiamo lo stesso.
Con la prefazione di Stefano Manca di Pino & Gli Anticorpi
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SCHEDA LIBRO
AUTORE: ALESSANDRO PAGANI
DISEGNI: MASSIMILIANO ZATINI
TITOLO: I PUNKINARI
CASA EDITRICE: NEPTURANUS
PAGINE: 128
TRAMA
C’è chi aspetta il tram e chi il weekend, chi attende un segnale e chi l’happy end, chi aspetta un secondo e chi il caffè, chi attende il ventisette e chi l’amore, chi aspetta il prossimo e chi l’ascensore, chi attende un grazie e chi un perdono, chi aspetta l’alba e chi un dono; perché in fin dei conti chi aspetta attende, come i punkinari che hanno messo le tende.
Questo piccolo manuale di sopravvivenza racconta del tempo non perduto di due anonimi calciatori punk, sei-sei-sei e tre-tre-tre, accomunati dallo stesso male di vivere: non entrare mai in campo. Così seduti su una panchina ai bordi di un campo di calcio, si scambiano freddure quando fa caldo e caldarroste quando fa freddo, esorcizzando il malessere che da sempre attanaglia chi, seduto in riserva per “anomalia”, trasforma i silenzi in nuova energia.
PREFAZIONE
Perché perdi tempo a leggere questa inutile prefazione? Quando puoi andare direttamente alle pagine successive, iniziare a leggere “I Punkinari” e a farti subito due sane risate?
A meno che, naturalmente, tu di tempo a disposizione non ne abbia molto, anzi troppo.
Un po’ come succede quando dobbiamo aspettare qualcosa che ancora deve arrivare, tipo che la nostra fidanzata finisca di trucarsi e sia finalmente pronta a uscire con te, per andare a cena in un ristorante elegante, oppure che il Mister si decida finalmente a farci entrare in campo, durante una partita. O anche,più banalmente, nella vita.
Perché questa sensazione che il nostro momento non sia ancora arrivato, che qualcuno o qualcosa ci stia tenendo in panchina, nella lunga partita della vita, l’abbiamo avuta in tanti e tanti di noi la hanno ancora.
Io, personalmente, l’ho avuta eccome. Nei lunghi anni iniziali di una carriera nel mondo dello spettacolo, quando con mio fratello ci siamo affacciati sulla scena della comicità e ci si esibiva
dove si poteva. Nel frattempo si frequentavano laboratori, stage, provini e si doveva sempre aspettare una risposta: la chiamata.
“Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti”
Arrigo Sacchi
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