venerdì 29 novembre 2024

L'ultimo arrivato di Marco Balzano

 L'ultimo arrivato

di

Marco balzano


Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

Ninetto vive al sud in un paese dove gli ultimi non hanno scampo, non c'è un futuro per loro e tutto ciò che ti circonda sembra rigettarti, allontanarti e mandarti via.

 "non è che un picciriddu piglia e parte in quattro e quattr'otto. Prima mi hanno fatto venire a schifo tutte cose, ho collezionato litigate, digiuni, giornate di nervi impizzati, e solo dopo me ne sono andato via."

E Ninetto va via, a soli nove anni prende il treno per andare a Milano e sperare in una vita migliore, porta solo cn sé un quaderno e il ricordo del maestro di scuola che gli leggeva le poesie.

 Insieme  con lui in questo viaggio,  un amico di paese Giuva' a cui il padre lo ha affidato. Già all'arrivo in quella grande città comprende che il suo sogno non è così roseo come pensava, ore e ore a macinare strade per trovare un lavoro ma nessuno vuole un ragazzetto "napule'".

 Anche gli amici del suo amico non lo trattano bene, costretto a mangiare tutti i giorni le acciughe che si è portato da casa con un pezzo di pane, dormire in un materasso buttato a terra  e a versare quasi tutti i soldi che guadagna dopo aver trovato lavoro in una lavanderia.

La vita è dura e se poi scopre che il padre ha dato dei soldi al suo amico per mantenerlo nei mesi di difficoltà comprende di essere stato derubato della dignità.

Scappa da quella casa, girovagando per le strade di Milano trova una persona che ha conosciuto in treno e per lui il destino sembra portarlo in una strada sempre  di povertà ma dignitosa e piena di rispetto.

Si ritrova in età adulta con  una vita normale, una famiglia, una figlia , un lavoro in fabbrica, ma la  rabbia, l'ira sono dentro di lui. Non si può avere pace quando sei stato sradicato dalle tue certezze, dal tuo paese e dai tuoi amici, tutto ciò che si costruisce sa di sudore misto a  rabbia...e la rabbia prima o poi ti prende la vita....

Un romanzo straordinario e potente di Marco Balzano.

L'autore mette in risalto le difficoltà degli emigranti ,  ci descrive che non sono stati momenti d'oro,  ognuno di loro ha dovuto lottare per trovare lo spazio in questa grande città dalle grandi opportunità, nulla è stato regalato, ogni cosa è stata ottenuta con sofferenza e sacrifici.

Tuti i personaggi descritti sono ben inseriti nel contesto della storia e alcuni rimangono nel cuore come in quello di Ninetto.

Una scrittura scorrevole, una trama commovente e reale che ti regala una storia emozionante e vibrante, difficile da dimenticare.

Valutazione: 💛💛💛💛💛


Scheda libro

Autore: Marco Balzano

Casa editrice: Sellerio

Pagine: 205

Trama

Negli anni Cinquanta a spostarsi dal Meridione al Nord in cerca di lavoro non erano solo uomini e donne pronti all'esperienza e alla vita, ma anche bambini a volte più piccoli di dieci anni che mai si erano allontanati da casa. Il fenomeno dell'emigrazione infantile coinvolge migliaia di ragazzini che dicevano addio ai genitori, ai fratelli, e si trasferivano spesso per sempre nelle lontane metropoli. 

Questo romanzo è la storia di uno di loro, di un piccolo emigrante, Ninetto detto pelleossa, che abbandona la Sicilia e si reca a Milano. Come racconta lui stesso, "non è che un picciriddu piglia e parte in quattro e quattr'otto. Prima mi hanno fatto venire a schifo tutte cose, ho collezionato litigate, digiuni, giornate di nervi impizzati, e solo dopo me ne sono andato via.

 Era la fine del '59, avevo nove anni e uno a quell'età preferirebbe sempre il suo paese, anche se è un cesso di paese e niente affatto quello dei balocchi". Ninetto parte e fugge, lascia dietro di sé una madre ridotta al silenzio e un padre che preferisce saperlo lontano ma con almeno un cenno di futuro.

Quando arriva a destinazione, davanti agli occhi di un bambino che non capisce più se è "picciriddu" o adulto si spalanca il nuovo mondo, la scoperta della vita e di sé. Ad aiutarlo c'è poco o nulla, forse solo la memoria di lezioni scolastiche di qualche anno di Elementari. Ninetto si getta in quella città sconosciuta con foga, cammina senza fermarsi, cerca, chiede, ottiene un lavoro. E tutto gli accade come per la prima volta...






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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.