Livia De Stefani, un'autrice dimenticata

 

Livia De Stefani
un'autrice dimenticata



Livia De Stefani, nacque a Palermo il 23/06/1913 e morì a Roma il 28/03/1991.

Visse  fino all'adolescenza nella sua città natia tra gli agi in quanto i genitori erano ricchi proprietari terrieri. 

A 17 anni si recò a Roma dagli zii e qui conobbe lo scultore Renato Signorini, di cui s'innamorò. A soli 17 anni lo sposa e si trasferisce a Roma, ebbe tre figli. 

La sua natura letteraria sembrava assopita, ma il marito la sprona in quel sogno che covava da ragazzina e che in famiglia non aveva potuto esprimere. Il suo era stato un ambiente familiare ristretto e poco consono a lasciare libere le velleità di una ragazzina che amava scrivere poesie. 

Roma è la città che fa per lei, incrocio di personalità artistiche  e culturali che l'arricchiscono e la fanno sentire pronta al debutto letterario.

Per la verità il suo debutto con un libro di poesie non riscuote successo, siamo nel 1940 e la raccolta  Preludio è un flop.

 Lei non demorde,  a quarant'anni scrive il suo primo romanzo La vigna di uve nere





È un successo di critica e di pubblico, un romanzo dal forte sapore siciliano. Dove l'onore e il potere patriarcale del capo famiglia vengono raccontati con sincerità e cruda realtà.

Seguono altri romanzi come Gli affatturati,

1955, Passione di Rosa, 1958,  Viaggio di una sconosciuta, 1963, dopo la morte del marito avvenuta nel 1966, rimane ferma per qualche anno, nel 1971 pubblica  la Signora di Cariddi.



Tutti i suoi romanzi sono ambientati in Sicilia, la terra in cui è nata e in cui ritorna periodicamente per amministrare le sue proprietà, di cui vede le bellezze ma anche le brutture.


 



Narra i drammi, le discrasie tra mondo contadino e aristocratico, li evidenzia e li porta a conoscenza del suo pubblico letterario, usando a volte anche l'ironia per alleggerire  i contenuti dei romanzi non sempre leggeri.

La prova letteraria che fa emergere la sua personalità è sicuramente La mafia alle mie spalle. Il romanzo è stato pubblicato nel 1991 un mese dopo la morte della scrittrice. 

In questo romanzo denuncia espone le difficoltà nel lottare nelle sue terre per innovare i luoghi. Fa nomi e cognomi , una sorta di denuncia  e di condanna su quei luoghi dove ogni respiro è sotto il controllo mafioso. Una confessione che l'allontana dalla sua terra e decide di vendere le terre, quasi come recidere per sempre il distacco da quella realtà che lei rifiuta e condanna.

È stata la prima donna a parlare di mafia, in un mondo maschile dove l'omertà era un obbligo, lei ha avuto il coraggio di esporsi e narrare a tutti la realtà della sua terra.





(Fonti : wikipedia - La mafia alle mie spalle).


 

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