Una bambina da non frequentare
di
Irmigard Keun
Impressioni di Maria Lucia Ferlisi
Un romanzo dalla scrittura delicata, soffice , leggera, interrotta da risolini e gioia come nel mondo dell'infanzia, questa è la sensazione che ti regala la lettura di questo romanzo.
Entri in punta di piedi nel mondo dei bambini, e li ritrovi nella loro autentica spontaneità, senza il controllo perbenista dei genitori che li vuole garbati e uguali, piccoli adulti in miniatura.
La bambina del libro è ribelle a questi schemi, lei vuole vivere l'infanzia che le spetta con giochi, rivalità, risate e marachelle, lei è così, tutti i bambini sono così, prima di sottoporsi all'educazione rigida e severa degli adulti, ed ecco il motivo per cui non deve essere frequentata da chi è già stata sottoposta al cambiamento
L'autrice non le ha dato un nome perché siamo noi, piccole donne che vivono in libertà l'età dei giochi, libere di sporcarsi i vestiti di fango, senza giochi di genere, ma uguali per tutti.
Irmgard affronta, non so se in piena consapevolezza, il tema del genere e della diversa educazione che deve essere data alle bambine, loro non posso fare giochi da maschi, non possono sporcarsi, non possono fare monellerie...e potrei continuare con il non possono...
Un romanzo scritto un secolo fa ma dal sapore attuale, molte cose sono cambiate ma altre rimangono fisse nel tempo con la sottile dettatura di ciò che le donne devono essere fin da bambine.
Una storia che dovrebbe entrare di diritto nella lettura a scuola, per farli riflettere, per ascoltare il loro giudizio, per ascoltare la loro voce come fa la bambina in questo romanzo.
Una bambina da non frequentare è un romanzo dedicato agli adulti per dimostrare quanto sia grande e consapevole il mondo dei bambini e il loro sguardo sul loro mondo fatto di ipocrisie e cattiverie, di falsi giudizi e delle contraddizioni che impongono loro.
Super consigliato
Scheda libro
Autore: Irmgard Keun
Titolo: Una bambina da non frequentare
Casa Editrice: L'Orma editore
Pagine: 180
Sinossi
«Devo imparare a prendere la vita sul serio. Ma com'è che si fa?»
«Quando sarò grande cambierò tutto» proclama in uno dei suoi solitari e furenti monologhi la piccola peste protagonista di questo romanzo. Sono troppe le cose degli adulti che non le vanno a genio: inutili cattiverie, evidenti bugie, imperdonabili meschinità. Eppure il mondo potrebbe essere così divertente, a volerlo cogliere di sorpresa. Ad esempio battendosi con un denutrito orso del circo, o – perché no – scrivendo all’imperatore per dirgli che «la guerra è durata già abbastanza ed è una vera porcheria».
Imprese impareggiabili tra fioretti e misfatti, che costano a questa «bambina da non frequentare» le esasperate ramanzine di genitori, insegnanti e della burbera zia Millie, ma che segnano anche le tappe esemplari di un lungo addio all’infanzia.
In questo effervescente romanzo, ambientato a cavallo della fine del primo conflitto mondiale, Irmgard Keun lascia libere le briglie del suo estro comico, dando vita a una creatura adorabile, sfrontata e ribelle, che non ha paura di sfidare le convenzioni della società né di assaggiare i primi frutti, ancora molto acerbi, dell’amore. Un personaggio memorabile – un po’ Gian Burrasca, un po’ Huck Finn, un po’ Zazie – che dalle strade della Colonia del 1918 continua a insegnarci quanto può essere esilarante imparare a vivere.
Biografia Irmgard Keun (1905-1982) è stata una delle scrittrici più originali del suo tempo ed è al centro ormai da anni di una riscoperta da parte di critica e pubblico. Compagna di Joseph Roth, fu spinta alla scrittura da Alfred Döblin che ne ammirava la vivace intelligenza e l’umorismo fulminante. È autrice di sceneggiature, reportage e una dozzina di romanzi in cui ha raccontato le contraddizioni della società europea prima e durante la Seconda guerra mondiale, concentrandosi in particolare sulla condizione della donna. Le sue opere furono proibite dai nazisti; per tutta risposta l’autrice fece causa allo Stato per danni. All’inizio degli anni Trenta, i suoi Gilgi, una di noi e Doris, la ragazza misto seta trasformarono Keun in un caso letterario e la resero una celebrità internazionale. In esilio scrisse Una bambina da non frequentare e Dopo mezzanotte.
Interessante! Non conoscevo l'autrice o questo libro ma dal tuo commento e dalla trama mi incuriosisce moltissimo :)
RispondiEliminanon la conoscevo nemmeno io, ma adesso leggerò glia altri suoi romanzi!!
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