sabato 8 gennaio 2022

 BONACCI BRUNAMONTI, ALINDA (1842 - 1903)

Alinda Bonacci nasce a Perugia nel 184, il padre era professore di letteratura al Collegio della Sapienza, ebbe quindi un'ottima istruzione, ma subì di più l'influenza della madre Teresa Tarulli, fervente cattolica, che portò la figlia a scrivere i suoi primi versi a carattere religioso: CantiPerugia, 1856

Crescendo si lasciò trasportare dal movimento risorgimentale, vi contribuì anche la strage di Perugia avvenuta nella sua città il 20/06/1859, e scrisse versi patriottici e anti-pontifici nei  Canti nazionali, pubblicati a Recanati nel 1860. I
Le fu concesso di votare per il plebiscito di conferma dell'annessione delle Marche e dell'Umbria al Piemonte, unica donna ammessa in via eccezionale a questa consultazione.

Lo zio Filippo Bonacci membro deputato nel collegio di Recanati, le presenta un amico avvocato Pietro Brunamonti, professore di Diritto all'Università di Perugia,  che  diventerà suo marito e dal quale ebbe due figli.

Frequento diversi intellettuali tra cui vale la pena ricordare: Francesco De Sanctis, Nicolò Tommaseo Giacomo Zanella, Andrea Maffei, e Antonino Stoppani. 

Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Versi (1875) Nuovi canti (1887), Flora (1898),  Discorsi d'arte (1898) e i Ricordi di viaggio pubblicato postumo alla sua morte avvenuta nel 1903 dopo un ictus avvenuto nel 1898 che pose fine alla sua scrittura.

Alinda Bonacci non fu solo una poetessa ma una donna dalla cultura immensa, fu giornalista, scrisse di prosa e di teatro, scrisse di Arte, amava scrivere  favole per i bambini, si interessò di politica, ed era attenta ai diritti delle donne. Si occupò anche della cultura popolare della sua regione. 

Una donna poliedrica dimenticata, assieme a molte altre letterate, dalla letteratura italiana.

Una piccola curiosità: amava ornare le sue lettere con piccoli disegni o acquarelli, un vezzo che ingentiliva la sua corrispondenza.

Scrisse anche dei saggi e molto importanti furono anche le sua missive

Giacomo Zanella e l’opera sua poetica, Città di Castello, 1889

Beatrice Portinari e l’idealità della donna nei canti d’amore in Italia, Firenze,  1891

Discorsi d’arte, Città di Castello,  1898

Tre lettere di M. Alinda Bonacci in Brunamonti alla diletta sorella Pia in occasione delle sue nozze con Eugenio Gatti Corsetti, Recanati, 1870

Lettere di Maria Alinda Bonacci Brunamonti e del prof. Augusto Conti,  1873


Grazie a Wikipedia

https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Alinda_Bonacci_Brunamonti

Una sua poesia

La goccia d'acqua 

Era limpida goccia, dondolante

sul curvo ramïel d’un biancospino:

innamorato del sol di levante

lo rinfrangeva in sè come un rubino.

E cader non volea. Ma un uccellino

crollò volando l’alberel tremante:

cadde la goccia; lo smeraldo fino

fu loto sotto il piè del viandante.

Oh, chi gli rende i suoi perduti onori?

come potrà tornar, casta e tranquilla

gemma dei cieli, a tremolar sui fiori?

Ben lo potrà il divino sol che brilla

e a sé ritrae con rinnovati ardori

l’anima umana e la caduta stilla.


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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.