C'era una volta adesso di Massimo Gramellini

C'era una volta adesso
 di 
Massimo Gramellini


recensione di Maria Lucia Ferlisi

Mattia sa cosa raccontare ai suoi nipoti e inizia da quando aveva nove anni, nel 2020, un anno che non riesce a dimenticare e in un certo senso per lui rappresenta una epifania della vita. 
Una pandemia virale ha scosso l'umanità e la vita di Mattia che si ritrova a trascorrere le giornate in casa, con la madre e la sorella, senza possibilità di uscita se non con mascherina e senza creare assembramenti, il pericolo di contagio è altissimo e tutti hanno paura di tutto e di tutti. 

Non va a scuola e all'inizio è una gioia ma presto le giornate diventano monotone, senza amici, senza nessuno con cui parlare. Non può andare in cotile a giocare la vecchia del piano di sopra ha paura che sparga microbi. 
Il vicino della casa di fronte spia tutti, la moglie infermiera viene insultata come appestata.

Alle difficoltà del corona virus si aggiunge un ospite inatteso e indesiderato, il padre di Mattia, Andrei. Un padre assente, che sa solo fare promesse che non mantiene. Lo odia , non lo vuole, ma in quell'appartamento adesso sono in quattro a convivere forzatamente. 

Gramellini sa come scrivere un romanzo accattivante, con la solita ironia frizzante e delicata ci regala una storia dei giorni nostri, dove possiamo vederci allo specchio e rivivere la primavera del 2020 che poi non si discosta molto dai giorni attuali. 

Una favola moderna, ma al tempo stesso è anche un romanzo di formazione perché Mattia cresce e attraverso questa convivenza col padre riesce a recuperare quel rapporto che gli mancava e in queste difficoltà rinasce il rapporto padre – figlio, dove la fantasia del padre e le sue idee anche bizzarre non sono più viste in modo negativo ma accettate. 

I personaggi sono tutti bene delineati dal protagonista principale che vede il mondo con gli occhi da bambino, a quelli disincantati della madre, a quelli persi nell'amore giovanile della sorella, a quelli invecchiati della nonna Gemma che regala citazioni letterario, e tanti altri che scoprirete leggendo questa storia amara e divertente, dolce e drammatica. 

Mattia, in questo anno difficile, strano e pregno di paura verso l'altro, matura e comprende come dovrà affrontare la vita da adulto. L'occhio attento del bambino osserva e commenta e riporta tutto con la saggezza tipica dei ragazzini. La scrittura scivola leggera, come le lenzuola appese nei condomini che svolazzano quasi a rendere più ovattata quella paura e diffidenza che sta crescendo nei cittadini. 

Gramellini ci fa sorridere, ci da speranza, infonde coraggio. 
La favola urbana/moderna fa rivivere ai lettori momenti indimenticabili come gli arcobaleni colorati dipinti e appesi nei balconi, con i canti di speranza e le scritte: andrà tutto bene.
Per l'acquisto: 

Scheda libro
 Autore: Massimo Gramellini 
Titolo: C'era una volta adesso. 
Casa Editrice: Longanesi 
Pagine: 288 

Sinossi
«Tutto il mondo affrontava la stessa prova. Qualcuno ne approfittò per cambiare». Cosa racconteremo di noi e della nostra vita ai nostri nipoti? Mattia decide di iniziare dalla primavera dei suoi nove anni, nel 2020, quando, mentre il mondo da un giorno all'altro si rinchiude in casa, si ritrova costretto nel microcosmo di un condominio di ringhiera a fronteggiare il suo più grande nemico: quel padre che l'aveva abbandonato quando aveva solo tre anni. Mentre tutto si stravolge, l'ansia e la paura prendono il sopravvento, la scuola viene racchiusa in un computer, i vicini cantano dai balconi e gli amori vivono storie impossibili, il piccolo Mattia, grazie all'aiuto di una nonna che dai libri e dalle stelle ha appreso la tenera saggezza della vita, e di una sorella ribelle e affettuosa, comincerà a capire qualcosa di nuovo e importante: diventare grandi significa anche provare a scommettere sugli altri e imparare a fidarsi. Persino dei più acerrimi nemici. Massimo Gramellini, con la sua empatia, ci racconta in una storia di sentimenti e speranze la sorprendente scoperta di potersi continuamente reinventare.

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