Anna Vertua Gentile nasce a Dongo il 30 maggio 1845. Scrisse il primo romanzo a ventitre anni: Letture educative per fanciulle.
Spronata dal marito Iginio Gentile, docente di Storia antica dell'Università di Pavia, continuò a scrivere, i suoi romanzi toccavano il mondo dell'infanzia e scrisse diverse favole e racconti Dopo la morte del marito, da cui ebbe due figli, nel 1893, diventò una scrittrice a tutti gli effetti, anche per scelta economica.
Iniziò a scrivere romanzi d'amore e libri su come si devono comportare le ragazze e in cui dispensa consigli utili anche per la loro indipendenza economica nel caso non avessero trovato marito. Le sprona a non pensare alla vita solo come moglie, ma le stimola a intravedere una realtà diversa, a non scegliere subito un marito, ma valutare anche la scelta di vivere da sole e di non vergognarsi se non trovano marito.
Anna Vertua scrisse molto, circa 150 titoli, un numero elevato se pensiamo che siamo nel fine ottocento, primi novecento, secoli in cui la donna doveva essere forte per affermarsi in un mondo letterario dominato dagli uomini.
Le sue idee erano progressiste e si era tagliata uno spazio notevole nel mondo della letteratura. I suoi romanzi pur seguendo la linea ottocentesca dove amore fa sempre rima con cuore, dove la donna è un fiore, Anna Vertua Gentile stimola le lettrici a essere indipendenti, soprattutto dal punto di vista economico. Come lei che non ha potuto contare sull'appoggio del marito morto giovane e che ha dovuto lavorare per mantenersi.
Tra i suoi romanzi ricordiamo i più famosi:
Come devo comportarmi,
L'arte di farsi amare dal marito,
Per la mamma educatrice.
Romanzo d'una signorina per bene che dedicò alla sorella Antonietta.
La storia di una bambola
In Collegio. Letture per giovinette
L' arte di farsi amare dal marito: consigli alle giovani spose
Angelita, Torino
Ida attrice
Istruzioni in famiglia. Scritti educativi per giovinette
Voce materna. Consigli ed esempi alle madri e alle giovanette
Per la mamma educatrice
Ulrica
Fantasiosa, Catania
Lulù
Pippetto
Bucaneve
Scrisse articoli per alcune riviste come Giornale della maestre e La donna di Gualberta Alaide Beccari , diresse una rivista bisettimanale, per alcuni anni Fanciullezza Italiana, dedicata sempre al comportamento delle donne nella vita sociale. Non si può sicuramente considerare una scrittrice femminista, anche se frequentò per alcuni anni gli ambienti socialisti e partecipò anche ad un congresso sui diritti femminili, il suo pensiero restava cattolico.
Morì nel 1926, in povertà presso l'Istituto Santa Savina di Lodi, dove si ritirò nel 1923, la retta le venne pagata dalla casa editrice Hoepli, con la quale aveva avuto un lungo rapporto lavorativo e di amicizia, sulla facciata esterna dell'edificio, è stata affissa una targa ricordo:
«In questa casa trovò negli ultimi suoi anni asilo - conforto - pace Anna Vertua Gentile, scrittrice insigne che volle fine supremo dell'arte sua il trionfo della bontà, il trionfo della gioventù. Nata a Dongo 1846 morta a Lodi addì 23 11 1926» La città di Codogno dopo qualche anno dalla sua morte le ha intitolato una scuola (1931). Da 15 anni è stato istituito un premio letterario, a lei dedicato, dalla biblioteca civica Popolare. Chi vuole approfondire: Federica Cutrona, Il palcoscenico dei buoni sentimenti. Anna Vertua Gentile scrittrice di teatro per l'infanzia, in Storie di donne, Genova, Editore Brigati, 2002. |
Grazie a : https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Vertua_Gentile
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