Il giudice e il suo boia
di
Friederich Durrenmatt
recensione di Maria Lucia Ferlisi
Barlach è stanco, ammalato, ma ha ancora un compito per porre fine alla sua carriera di commissario di Polizia, catturare Gatmann, un pluriomicida, spietato e sanguinario. Barlach aveva conosciuto quell'uomo, agli inizi della sua carriera da poliziotto e in preda ai fumi dell'alcool, in una bettola sul Bosforo, hanno stretto una strana scommessa: essere in grado di compiere il delitto perfetto. Da oltre quarant'anni, Gatmann uccide, senza motivo, con efferata scelleratezza, e il commissario lo insegue nei suoi spostamenti nel vano tentativo di dimostrare che è lui l'assassino, senza mai riuscirci.
Viene trasferito a Berna, città natale, e dopo pochi giorni e viene ucciso l'ispettore di Polizia Schmied, ancora una volta si trova di fronte al boia. È stato lui a uccidere il poliziotto, le prove raccolte sembrano convergere su di lui, ma Gatmann è protetto dalla sua estrazione sociale e dagli amici potenti, è intoccabile!
Barlach sa che questa è la loro ultima sfida....
Un romanzo che procede lento, come il commissario, malato e vecchio, ma è solo una fredda apparenza, la trama è sottile, gioca su questo filo invisibile tra lo spietato assassino e il suo boia.
Un gioco che tesse la trama sui personaggi, sulle loro fragilità, esaltata dalla scrittura perfetta dell'autore che ci conduce con maestria nei movimenti del commissario.
In quest'ultima partita, Barlach sviscera tutte le sue capacità per incastrare quell'essere spregevole che ha ucciso per capriccio, non in un impeto, ma solo per dimostrare la sua perfezione nell'eseguire i delitti, senza mai lasciare prove. Deve catturarlo, con o senza prove.
La morte aleggia nella trama, ma il vero filo conduttore del romanzo è questo gioco tra verità e menzogna, tra apparenza e realtà.
Un romanzo giallo intriso fino all'osso del dramma esistenziale della vita e vi terrà incollati fino al termine.
Sinossi
Esiste il delitto perfetto? Gastmann, "demonio in forma umana", ne è convinto, e per dimostrarlo al commissario Bärlach - e vincere la temeraria scommessa fatta in una bettola sul Bosforo - getta uno sconosciuto dal ponte di Galata. Ormai i due sono incatenati l'uno all'altro. Per oltre quarant'anni il commissario seguirà imperterrito le orme di Gastmann, nel vano tentativo di fornire le prove dei delitti via via più audaci, efferati e sacrileghi che costui ha commesso per capriccio. Finché un giorno l'assassinio dell'ispettore Schmied della polizia di Berna - la città dove Bärlach è nato, e che lui chiama il suo "aureo sepolcro" - lo metterà nuovamente di fronte al suo nemico, e al sinistro viluppo di trame politiche e finanziarie di cui questi tira le fila. A Bärlach non resta molto da vivere: giusto il tempo di regolare i conti una volta per tutte. Ormai ha emesso il suo verdetto - ed è una condanna a morte. Quando Georges Simenon, che di noir se ne intendeva, lesse questo romanzo cupo, implacabile e lacerante, disse semplicemente: "Non so che età abbia l'autore. Se è alla sua prima prova, credo che farà strada".
Scheda Libro
Titolo:Il giudice e il suo boia
Autore:Friederich Durrenmatt
Casa Editrice: Feltrinelli
Pagine: 109
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