mercoledì 21 novembre 2018

Donnarumma all'assalto di Ottiero Ottieri

Donnarumma all'assalto 
di
Ottiero Ottieri
recensione di
Maria Lucia Ferlisi
Donnarumma all'assalto è un romanzo diaristico, autobiografico dell'autore Ottiero Ottieri.
Nel libro è un psicologo addetto alla selezione del personale in una grande industria del sud. La selezione non è facile, su l'invio di quarantamila domande ne dovrà scegliere soltanto 100.
La fabbrica dell'Olivetti è stata costruita a Pozzuoli di fronte al mare e vuole essere una fabbrica a misura d'uomo attenta agli operai e alla loro condizione lavorativa.

Così, di fronte al golfo più singolare del mondo, questa fabbrica si è elevata, nell’idea dell’architetto, in rispetto alla bellezza dei luoghi e affinché la bellezza fosse di conforto nel lavoro di ogni giorno.

Lo stabilimento è sorto come un’officina, un reparto staccato dagli stabilimenti centrali. Piuttosto che allargare questi, nel nord, con un nuovo edificio, la costruzione è stata trasportata nel Mezzogiorno. Non è un capannone: l’architetto ha progettato una delle più belle fabbriche d’Europa, colorata, circondata da un giardino; e intorno ad essa l’infermeria, la biblioteca, la mensa. Vi nasce un mondo unitario, caduto dall’alto nelle sue forme, ma per affondare nella terra e nello spirito di questo paese.


Lui attraverso la psicotecnica dovrà effettuare questa drammatica selezione del personale.
Si scontra da subito con una realtà di persone che non sanno scrivere o leggere, non sanno nulla di meccanica, non sanno cos'è una fabbrica. Ma tutti hanno un bisogno forte di lavorare, di "faticare" perché la fame è tanta, ed è umiliante chiedere soldi, il lavoro invece ti restituisce la dignità che ha tolto a tutti i disoccupati del luogo che sono tanti.

Storie di vite di donne e uomini che stentano ad andare avanti e devono mantenere figli, zii suoceri genitori. Vivono in poche stanze a volte anche in sette otto persone. Stazionano ogni giorno davanti alla portineria con la speranza di essere chiamati ed assunti.

Il selezionatore, dal gruppo dei postulanti che ogni mattina sta fisso in portineria, oggi verso le due, quando tutti eravamo a mangiare, uno si è gettato sotto l’automobile del direttore. […] Uno dei manovali dell’impresa che ha costruito lo stabilimento, e che non sono stati assunti nello stabilimento alla fine dei lavori, si era gettato alle dieci contro l’automobile del direttore. Mezz’ora prima. Per questo i cancelli erano così sgombri. Questi incidenti ripuliscono provvisoriamente la portineria.

Ottieri, deve decidere chi assumere chi no. Un lavoro non facile, in cui deve tenere conto delle esigenze dell'azienda e non dei tanti poveri cristi che reclamano un lavoro e con esso la dignità di essere considerati ancora uomini.

Ottieri annota tutto nel suo diario, date, luoghi e nomi, affinché questa realtà del miracolo economico italiano e della società industriale che sta nascendo e allargandosi non venga dispersa. 

Il suo diario registra sentimenti, impressioni e ci restituisce personaggi dolorosi, come Donnarumma. Persone di cui riporta solo il cognome, perché un selezionatore di personale lavorativo non deve familiarizzare, non deve conoscere i loro problemi non deve fare amicizia. Deve scegliere solo chi è bravo e per questo somministra test a tutti coloro che hanno fatto la domanda. Sono solo dei cognomi su un foglio da compilare.

L'autore affronta il periodo della nascente industrializzazione italiana con precisioni di termini e di realtà, questo non è un romanzo, è un rapporto quasi antropologico di ciò che si vive all'interno di una fabbrica.
Ottieri non si può definire uno scrittore nel senso che tutti conosciamo, l'autore è qualcosa in più. La sua è una testimonianza giornalistica, che sa di saggistica, di antropologia e di psicologia. Tutto racchiuso in ogni suo romanzo.
La sua scrittura è limpida, chiara, lucida e trasporta pedissequamente la realtà vera dell'interno della fabbrica. Nel suo romanzo la finzione o la trasposizione romanzesca non esiste. È un diario vissuto in prima personale tutto il libro è permeato in questa crudele e ignorata realtà operaia, vista con l'occhio di chi ha studiato Marx, ma vuole essere in prima linea per comprendere le dinamiche che s'intrecciano in questi luoghi.

Un romanzo da leggere per comprendere con parole schiette e vere la realtà delle fabbriche, qui non c'è Metello, qui c'è Donnarumma: una persona reale di Pozzuoli.

Scheda Libro
Autore: Ottiero Ottieri
Titolo: Donnarumma all'assalto
Casa editrice: Garzanti






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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.