giovedì 12 ottobre 2017

La più odiata dagli Italiani di Davide Bacchilega


Carissimi lettori e lettrici
avevo chiesto all'autore Davide Bacchilega qualche riga per presentarsi con il nuovo libro: La più odiata dagli Italiani. 
L'autore si è presentato in modo molto originale e fuori dalle righe, leggetelo, sono certa che vi incuriosirà . Il suo nuovo libro scritto per la casa editrice Las Vegas è incentrato sul mondo del calcio, ma non solo,  sarà lo scontro tra due amici.


PRESENTAZIONE
Qualche annetto fa, durante le lezioni di semiotica all’università, leggendoci alcuni passi di Moby Dick, il professor Galassi ci spiegò che Moby Dick non era una balena bianca, neppure un capodoglio, bensì un funtivo.

Semplificando – e sperando che Umberto Eco non si rivolti nella tomba – un funtivo è un termine di una funzione. Se restiamo in campo linguistico, è il termine di una funzione segnica, ossia di un segno. E se il segno è il rapporto che c’è tra l’espressione (ciò che scriviamo o diciamo) e il contenuto a cui rimanda (l’idea associata a quella parola), l’espressione “Moby Dick” va interpretata come un qualcosa da collegare a qualcos’altro che sta al di fuori della pagina: un contenuto che si trova nel mondo, nella testa del lettore, nella cultura.
Certo, in prima battuta Moby Dick è il grosso mammifero acquatico che il capitano Achab vuole fortissimamente acchiappare. Ma forse, rimuginandoci un po’ su, quel pericoloso cetaceo rappresenta anche la conoscenza che l’ambizione umana non riesce a catturare, oppure lo scontro tra l’uomo e la natura, o ancora, l’inadeguatezza degli individui ad affrontare il male.
Basta che non lo chiediate a me, il significato di quell’opera.
Io, alla fine, Moby Dick non l’ho mica letto!
Però ciò che mi è rimasto da quelle lezioni di semiotica è che c’è tutto un mondo dietro alle parole: un mondo che le parole interpellano, evocano, a volte chiariscono. Ho capito che ogni parola non suggerisce solamente l’idea più immediata (denotando: ecco la balena bianca!), ma spalanca le porte anche a un sistema di idee più vaghe e distanti (connotando: la balena è il simbolo del male!). Ho imparato quindi che le parole non sono mai se stesse: sono sempre qualcos’altro. Mentono sapendo di mentire; ma non sono mai egoiste, perché aiutano i concetti a farsi comprendere.
Per questo è importante sceglierle bene, le parole, e metterle assieme nel modo giusto: ogni frase può avere infatti una sfumatura di senso diverso, se le stesse parole che ne fanno parte – fatta salva la grammatica – sono ordinate in modo differente.
È così che mi sono innamorato della letteratura: rendendomi conto che la lingua ha un potenziale infinito. E tutto è partito da un minuscolo funtivo.
Quelle lezioni di semiotica mi hanno arricchito di curiosità: iniziai a leggere di più e poco dopo anche a scrivere. Testi improponibili, perlopiù. Ma pagina strappata dopo pagina strappata, manoscritto rifiutato dopo manoscritto rifiutato, e, soprattutto, funtivo dopo funtivo, le mie sudate carte hanno visto la stampa per la prima volta nel 2005, mentre nel 2014, dopo lungo peregrinare, sono arrivato a Las Vegas (edizioni).
Con Las Vegas ho pubblicato due romanzi ambientati nella mia Romagna, e visto che non c’è due senza tre, in questi giorni è uscito un mio nuovo libro: una storia che ha come sfondo il mondo dello sport, del calcio in particolare, in cui i protagonisti sono chiamati a scontrarsi con un nemico mostruoso, enorme e ferocissimo. Una sorta di Moby Dick, dunque. Una balena bianca. Anzi, bianconera. Una società calcistica? Forse qualcosa di più.
Insomma, ho scritto un libro su un funtivo.
Foto Davide Bacchilega

Sono nato a Lugo (RA) nel 1977. Attualmente vivo a Lugo e lavoro a Bologna in un’agenzia di comunicazione. Per Las Vegas edizioni ho pubblicato i romanzi “I romagnoli ammazzano al mercoledì” (2014), “Più piccolo è il paese, più grandi sono i peccati” (2016) e “La piùodiata dagli italiani” (2017).



SINOSSI
Più spregiudicato di Zeman, più grintoso di Conte, più polemico di Mourinho: Vincenzo Sarti è l'allenatore che ha guidato il Bologna ai vertici della classifica. Per confermarsi il migliore dovrà allontanare i sospetti che macchiano il suo passato e nascondere il segreto che può stroncargli la carriera. Oltre a questo, la sua missione è combattere quel nemico innominabile ritenuto l'incarnazione di ogni male: il club più titolato e potente della serie A. Quando però è la "fottuta signora" a tentarlo, Vincenzo mette in discussione tutti i suoi principi per diventare il tecnico della squadra più odiata dagli italiani. Sbarcato a Torino, sarti incrocia il suo destino con quelli di Alex Rambaldi, centravanti in declino schiacciato dalle aspettative, e Maicol Cammarata, giornalista sportivo che di Vincenzo sa fin troppo, perfino le inconfessabili verità in grado di rovinarlo. Tra utopia e compromesso, libertà individuale e controllo sociale, identità privata e immagine pubblica, Sarti gioca un campionato in cui non si decidono solo vincitori e vinti, ma anche il proprio posto nel mondo. Perché, alla fine, la partita più dura che affrontiamo è quella per diventare noi stessi.

mercoledì 11 ottobre 2017

Biblioterapia:1° consiglio

Salve amiche ed amici 
come promesso, ecco il primo appuntamento con i consigli di cura attraverso i libri.
Comincio con il suggerimento di un'autrice che amo molto, che probabilmente citerò ancora, in quanto, nell'attuale panorama della letteratura, è sicuramente quella che riesce a scandagliare l'animo umano meglio di altri.

Si tratta di Annie Ernaux, l'autrice usa un linguaggio preciso e attento, ogni sua parola è soppesata e scelta con accuratezza, nei suoi racconti, autobiografici, analizza con precisione chirurgica i suoi stati d'animo. Le sue parole sono spietate, ma questa è la vita, quella vera, non romanzesca, i suoi libri sono tutti VERI, le sue parole sono taglienti, ma sono le uniche da usare s vogliamo capirci.



Il romanzo scelto è UNA PASSIONE SEMPLICE.

L'ho scelto perché ho una cara amica che sta vivendo una storia clandestina, forte, ma che annulla la sua vita. Non riesce a vedere la realtà, o non vuole vederla.
Naturalmente il messaggio del romanzo è rivolto a tutte quelle storie che non hanno un futuro, quegli amori tossici che ti tolgono la giusta ragionevolezza, ma talmente forti che non riesci a fare a meno di viverle

Mi chiedo se l'amore totale e forte, può annullare ogni nostro pensiero. Trovate giusto che l'amore sia così totale da non lasciarti scelta, o abbiamo il dovere di lasciare una porta aperta per capire chi siamo, che restiamo sempre noi stesse.

Il romanzo, intimo e doloroso,  analizza il rapporto quando è già terminato, ripercorre tutti gli stati d'animo che hanno caratterizzato questo annullamento totale, per vivere una storia di cui dentro di sé quando siamo consapevoli che non può avere un futuro. 

Non so quante di voi vivano una storia così totale, clandestina o no, ma ponetevi la domanda:

"è giusto annullare se stessi per amore?".

Annie Ernaux punta il dito contro quell'attesa, che sfinisce il corpo e la mente di una donna, si passano ore, giorni, mesi ad aspettare un uomo. Un'attesa snervante. Un'attesa descritta nei minimi particolari. Un'attesa che alla fine distrugge qualsiasi amore, clandestino o no. 

Una storia d'amore che provoca dolore è amore?

L'amore dovrebbe provocare gioia, condivisioni, spensieratezza...che tipo di amore può essere allora?

Vale la pena di vivere una storia d'amore che sappiamo che è un amore tossico?
Dobbiamo rinunciare da subito a vivere questo amore?

Siete riuscite a mettervi nei panni della protagonista, quali emozioni avete provato?
Vi siete riconosciute in alcuni suoi atteggiamenti prima e dopo gli incontri d'amore?

Come vi siete comportate voi in situazioni analoghe?


Adesso vi invito a leggerlo, e se vi farà piacere, potete commentarlo su questo post.
Vi ricordo che la pubblicazione dei post, riguardante  la pagina di Biblioterapia, sarà quindicinale, potete seguire con più facilità se diventerete follower fissi.

Vi lascio anche la mail a disposizione per chi vorrà commentare in maniera più intima e privata.
Ferlisi92@gmail.com




Sinossi

Una donna e un uomo condividono un'intensa relazione clandestina. Lui, straniero, è sposato e inaccessibile. La avvisa con una telefonata ogni volta che gli si presenta l'occasione di passare del tempo insieme. Gli incontri che seguono sono brevi, con l'amore che si consuma in amplessi tormentati dal presentimento del distacco. Poi lei lo osserva rivestirsi e andare via e allora riprende - lì da dove si era interrotta - quell'attesa ossessiva: di lui, di una chiamata, del prossimo intreccio di corpi e desideri. Quando la storia finisce, l'uomo e la donna smettono del tutto di sentirsi o vedersi. Restano, come marchi impressi nella carne, i segni del sesso, dell'amore, dell'attesa. Indizi di una passione semplice.

lunedì 9 ottobre 2017

Antonio Rispoli

Carissimi amici vicini e lontani
ecco un altro consiglio di lettura  di un emergente: Antonio Rispoli

Antonio è un giovane ragazzo, classe 91, che sin da ragazzo ha amato scrivere e nell'attesa di un lavoro fisso, ha pensato bene di sfruttare il tempo libero scrivendo. In questa avventura letteraria è stato spronato dalla sua famiglie, ex fidanzata compresa. 

I suoi sono romanzi fantasy, ma anche fiabe e favole per incantare i ragazzi,  dove re, regine, pirati, galassie e mondi lontani irrompono e creano atmosfere magiche per far sognare il lettore e trascinarlo dentro queste fantasie e allontanarlo dalla realtà quotidiana.

Non vi resta che scegliere tra le cover che vi propongo e leggerlo per vivere anche voi avventure di mondi fantastici e ritornare, anche solo per un attimo, ragazzi.
Buona lettura







https://www.amazon.it/s/ref=dp_byline_sr_ebooks_1?ie=UTF8&text=Antonio+Rispoli&search-alias=digital-text&field-author=Antonio+Rispoli&sort=relevancerank

sabato 7 ottobre 2017

La lettrice di carta

Buongiorno a tutti/e 
volevo ricordare che i servizi di:
recensione, presentazione, segnalazione, interviste... 
sono completamente GRATUITI per i lettori FISSI del blog!

giovedì 5 ottobre 2017

Premio Nobel 2017

Carissimi lettori
è stato designato anche quest'anno il premio Nobel per la Letteratura, si tratta di : Kazuo Ishiguro.
La motivazione per cui gli è stato assegnato il prestigioso premio è: 
 "romanzi di grande forza emotiva ha scoperto l'abisso sotto il nostro illusorio senso di connessione con il mondo".
Personalmente non posso commentare, se è stata o no una buona scelta, non ho mail letto nessun suo romanzo. Non amo molto la letteratura giapponese, ma riconosco che devo cambiare e leggere qualche autore di questa magica nazione.

Ho visto due film tratti dalle sue opere: Quel che resta del giorno e Non lasciarmi, ma la trasposizione cinematografica non realizza mai la bellezza della lettura di un libro.
 Voi invece avete già letto i suoi libri? Quale mi consigliate?
Maria Lucia



Biografia
Kazuo Ishiguro è uno scrittore giapponese naturalizzato britannico, nato a Nagasaki l’8 novembre del 1954 e trasferitosi in Regno Unito con la famiglia a sei anni. Scrive in inglese ed è famoso soprattutto per Quel che resta del giorno del 1989, con cui vinse il Booker Prize e da cui nel 1993 venne tratto l’omonimo film di James Ivory, con Anthony Hopkins. Il romanzo è raccontato dal punto di vista del maggiordomo di una vecchia magione inglese durante la Seconda guerra mondiale, che si confronta con il significato della lealtà, dell’amore, dell’integrità e della tradizione. L’aspetto più significativo è il rapporto con la governante, Miss Kenton, più volte sul punto di diventare una storia sentimentale. Michiko Kakutani, la celebre critica letteraria del New York Timeslo definì «un romanzo intricato e abbacinante». 
Tra i suoi romanzi più importanti ci sono Un artista del mondo fluttuante (An Artist of the Floating World) e la science fiction distopica Non lasciarmi (Never Let Me Go), da cui venne tratto un film con lo stesso titolo, diretto da Mark Romanek.
 Nel 2015 è uscito il suo settimo e ultimo romanzo, Il gigante sepolto (The Buried Giant), un testo mitologico ispirato ai lavori di Tolkien, con orchi, draghi, giganti e scene di violenza, pubblicato in Italia da Einaudi come tutte le sue opere. Ishiguro è considerato insieme a Salman Rushdie e Hanif Kureishi, rispettivamente di origine indiana e pakistana, uno degli autori che pur non essendo nati in Regno Unito e di madrelingua inglese hanno rinnovato più di tutti la letteratura britannica, introducendo nuovi elementi stilistici e sensibilità dei paesi da cui provengono. I suoi libri sono stati tradotti in più di 40 lingue. A proposito del suo stile, James Wood, l’autorevole critico letterario del New Yorker, scrisse che «ha una prosa di provocante equilibrio, piatta come l’orizzonte del mare ma dove si agitano profondità nascoste. Evita ornamenti ed eccessi e sembra apprezzare cliché, banalità, episodi scialbi e un’atmosfera con una strana calma diffusa, la cui mite presenza sembra irreale e minacciosa».
 
 Ishiguro ha scritto tutti i suoi romanzi, molti dei quali ambientati nel passato, in prima persona. I primi due sono ambientati in un Giappone «immaginario», ha spiegato, modellato su un’idea che si era costruito nella sua testa mentre viveva e cresceva in Regno Unito. Ishiguro infatti lo visitò per la prima volta  nel 1989, 30 anni dopo essersene andato. Ha più volte detto di non avere molta familiarità con la letteratura e la scrittura giapponese e di essere stato influenzato più dai film che dai libri, in particolare da quelli di Yasujirō Ozu e Mikio Naruse. Nel 1990 disse in un’intervista che se avesse scritto con uno pseudonimo nessuno si sarebbe accorto che era giapponese. Nonostante questo, non si può considerare uno scrittore tipicamente britannico: «Non sono del tutto come gli inglesi, perché sono stato portato qui da genitori giapponesi e vivevo in una casa in cui si parlava giapponese. I miei genitori non capirono da subito che saremmo rimasti qui a lungo e si sentirono in dovere a tenermi in contatto con i valori giapponesi. Ho un background diverso, penso in modo diverso, la mia prospettiva è leggermente diversa».

http://www.ilpost.it/2017/10/05/premio-nobel-letteratura-2017-kazuo-ishiguro/

mercoledì 4 ottobre 2017

Il respiro dei sensi - concorso letterario internazionale



Carissimi amici ed amiche del blog
oggi vi propongo un concorso letterario erotico.
Non scandalizzatevi, il racconto deve essere erotico ma non volgare, l'erotismo sottile ed elegante, senza bisogno di spiattellare orgasmi  e descrizione anatomiche della parti intime... No, dovrete essere in grado di parlare di sesso con eleganza.
Per farvi un esempio con due libri, non dovete ispirarvi a 50 sfumature di grigio...ma piuttosto a Venere in pelliccia.
Detto questo vi auguro un grande in bocca alla penna!
Maria Lucia


Eccovi tutte le info

REGOLAMENTO
1. Si chiede agli scrittori di qualsiasi genere letterario di cimentarsi con l’erotico ‘elegante’ del “far capire senza dire”, e di
accogliere la sfida di affascinare i lettori tramite il racconto breve o la poesia erotica. I brani dovranno essere piccole
stille pregne di eros.
2. Possono partecipare cittadini italiani e stranieri con racconti scritti in lingua italiana, in lingua inglese, o in altra lingua
ma con traduzione in italiano.
3. Il concorso è indetto dall’associazione “Un Mondo di Libri”, dalla CSA Editrice e da Planet Book. La gestione delle varie
fasi del premio potrà vedere il coinvolgimento e la partecipazione di altre organizzazioni pubbliche e private.
4. Il concorso prevede una sezione unica e si può partecipare con un racconto breve inedito della lunghezza massima
di 6.000 battute, o una poesia inedita.
5. Si può partecipare con più elaborati.
6. È prevista una quota di partecipazione di 12 euro per ogni opera proposta, per spese di valutazione, gestione e
segreteria, e si riceverà un eBook del valore equivalente o maggiore alla quota di iscrizione.
7. Saranno premiati con trofei i primi tre classificati e potranno essere assegnati premi speciali.
8. Potrebbe essere pubblicata un’antologia (contenente una selezione delle migliori opere partecipanti) a cura della
CSA Editrice o di Planet Book che pubblicherebbero con costi a esclusivo proprio carico e nessun obbligo di acquisto
copie da parte degli autori.
9. L’iscrizione al concorso deve avvenire entro il 20 ottobre 2017 e gli elaborati dovranno essere inviati entro il 20
novembre 2017. Farà fede il timbro postale, o la data dell’invio email.
La spedizione può essere effettuata per:
Posta ordinaria
Segreteria del Premio Letterario “Il respiro dei sensi”
C/o CSA Editrice - Un mondo di libri
Via Grotte n. 37
70013 Castellana Grotte
(si suggerisce di inviare un’email a “ info@unmondodilibri.it ” per comunicare l’invio del plico)
Oppure per email a: “ info@unmondodilibri.it ”
L’invio deve contenere le opere, la sinossi delle opere, la scheda di partecipazione, una breve biografia dell’autore,
eventuale bibliografia, la ricevuta di versamento (o, in alternativa, la quota in denaro). Attenzione: le opere se non
pronte possono essere inviate il mese successivo ed entro la data di scadenza prevista nell’articolo 9.
L’erogazione della quota di adesione al Premio può avvenire in contanti o alternativamente
con:
- bonifico su conto corrente “Banco posta” intestato a CSA Editrice S.r.l.
IBAN: IT42J-0760104-00000-1031880444
- bonifico su conto corrente della BCC intestato a CSA Editrice S.r.l.
IBAN: IT67Y-084694144-00000000-34358
- versamento tramite bollettino semplice su conto corrente postale intestato a CSA - numero conto 1031880444
- versamento tramite PayPal all’indirizzo segreteria@csaeditrice.it
e deve riportare come causale (Cognome - Nome - “Concorso IL RESPIRO DEI SENSI”).



http://www.autoriitaliani.it/documenti/bandi2017/bando-ilrespirodeisensi-2017.pdf



martedì 3 ottobre 2017

Biblioterapia: curarsi con la lettura

Carissimi lettori e lettrici da oggi inauguro una nuova pagina, dedicata alla cura di sé leggendo i libri, meglio definita come :biblioterapia. 
Spero possa piacervi.

Dopo la scrittura autobiografica adesso tocca alla biblioterapia curare l'anima del lettore.
Attraverso la lettura di un libro possiamo guarire? 
Certo il libro non è un antidolorifico, non ingoiate una pillola ed il male se ne va... Non funziona così. 
La lettura, così come la scrittura, aiutano a comprendere, in questo caso attraverso la trama e attraverso il comportamento del protagonista, in una sorta di specchio, potete trovare le risposte ai vostri problemi. 
Si elabora attraverso la lettura una sorta di empatia verso che il protagonista, ed il lettore  funge da legame per comprendere meglio le proprie emozioni e quindi cercare la via d'uscita dalla problematica che ci affligge, così come il protagonista del libro ha attuato.

C'è il romanzo di rinascita della persona dopo un periodo di crisi, c'è il libro adatto per chi ha problemi d'amore, c'è il libro adatto per chi subisce violenze, c'è il libro per comprendere quale strada dobbiamo percorrere.. Potrei continuare con l'elenco.
Leggere per guarire, possiamo provarci, non credete?

Certo non è facile farlo da soli, ma possiamo provarci,  non è facile trovare il testo adatto per curare uno specifico stato d'animo, ed è per questo che ho pensato di creare questa sorta di rubrica.



Potete  scrivermi o commentare, non sono una psicologa, ma ha un buon bagaglio di corsi sull'ascolto e sull'auto- aiuto.

Vorrei dare nel mio piccolo un contributo a voi tutte lettrici e lettori nel consigliarvi un romanzo che vi aiuti in un determinato percorso e commentarlo su questo blog.
A presto
Maria Lucia

CARMELA IN LIBERTA' DI ELVIRA ROSSI

 CARMELA IN LIBERTA' DI  ELVIRA ROSSI Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Carmela ha tredici anni, è nata in un paesino   dell’entroterra...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.