venerdì 6 dicembre 2019

Slinding in Love di Emma Scacco

Slinding in Love
di 
Emma Scacco
 Scheda Libro
Autore: Emma Scacco
Titolo: Sliding in love
Casa EDitrice:
Pagine: 555
Genere: Rosa
Disponibile in e-book su Amazon dal 10 Dicembre 2019 a 2,99 € prezzo di lancio e a breve anche in cartace

Sinossi

Jonathan non sembra neanche figlio del suo tempo, forgiato dalla dura vita degli allevatori di bestiame del Texas. È un ragazzo con poche pretese e un chiaro futuro davanti ai suoi occhi.

Greta è stata portata via dal suo ranch da piccola, quando i genitori hanno divorziato. Trasferitasi a Londra con la madre, passa l'estate nella tenuta del padre, in Texas, un posto che ama e odia, ma soprattutto al quale non sente di appartenere. 

Tiffany è bella, intelligente e manipolatrice, incapace di qualsiasi sentimento. 

Finché tutto cambia. 

Quarta di copertina
Vivi 
Tra polvere, bestiame, sudore e lavoro.
Tra la menzogna, nella menzogna, nascondendo tutto quello che sei.
Tra ricchezze che brillano, ma non riempiono.

Senti
Il respiro dell'animale
Il battito dell'anima
La voce del cuore

Scivola
Nella vita
Nella verità 
Nell'amore

Scopri
Per cosa vale la pena perdere tutto.
Quello che sei e in cosa credi.
Che il tuo cuore batte di passione.

Lotta a qualunque costo.

Contatti: 
su Facebook @MsquareEmmaScacco

Su instagram: Emmascacco.msquare

giovedì 5 dicembre 2019

Il giudice e il suo boia di Friederich Durrenmatt


Il giudice e il suo boia 
di 
Friederich Durrenmatt
recensione di Maria Lucia Ferlisi
Barlach è stanco, ammalato, ma ha ancora un compito per porre fine alla sua carriera di commissario di Polizia, catturare Gatmann, un pluriomicida, spietato e sanguinario. Barlach aveva conosciuto quell'uomo, agli inizi della sua carriera da poliziotto e in preda ai fumi dell'alcool, in una bettola sul Bosforo,  hanno stretto una strana scommessa: essere in grado di compiere il delitto perfetto. Da oltre quarant'anni, Gatmann uccide, senza motivo, con efferata scelleratezza, e il commissario lo insegue nei suoi spostamenti nel vano tentativo di dimostrare che è lui l'assassino, senza mai riuscirci.
Viene trasferito a Berna, città natale, e dopo pochi giorni e viene ucciso l'ispettore di Polizia Schmied, ancora una volta si trova di fronte al boia. È stato lui a uccidere il poliziotto, le prove raccolte sembrano convergere su di lui, ma Gatmann è protetto dalla sua estrazione sociale e dagli amici potenti, è intoccabile!
Barlach sa che questa è la loro ultima sfida....

Un romanzo che procede lento, come il commissario, malato e vecchio, ma è solo una fredda apparenza, la trama è sottile, gioca su questo filo invisibile tra lo spietato assassino e il suo boia. 
Un gioco che tesse la trama sui personaggi, sulle loro fragilità, esaltata dalla scrittura perfetta dell'autore che ci conduce con maestria nei movimenti del commissario.
In quest'ultima partita, Barlach sviscera tutte le sue capacità per incastrare quell'essere spregevole che ha ucciso per capriccio, non in un impeto, ma solo per dimostrare la sua perfezione nell'eseguire i delitti, senza mai lasciare prove. Deve catturarlo, con o senza prove.
La morte aleggia nella trama, ma il vero filo conduttore del romanzo è questo gioco tra verità e menzogna, tra apparenza e realtà.
 Un romanzo giallo intriso fino all'osso del dramma esistenziale della vita e vi terrà incollati fino al termine.

Sinossi
Esiste il delitto perfetto? Gastmann, "demonio in forma umana", ne è convinto, e per dimostrarlo al commissario Bärlach - e vincere la temeraria scommessa fatta in una bettola sul Bosforo - getta uno sconosciuto dal ponte di Galata. Ormai i due sono incatenati l'uno all'altro. Per oltre quarant'anni il commissario seguirà imperterrito le orme di Gastmann, nel vano tentativo di fornire le prove dei delitti via via più audaci, efferati e sacrileghi che costui ha commesso per capriccio. Finché un giorno l'assassinio dell'ispettore Schmied della polizia di Berna - la città dove Bärlach è nato, e che lui chiama il suo "aureo sepolcro" - lo metterà nuovamente di fronte al suo nemico, e al sinistro viluppo di trame politiche e finanziarie di cui questi tira le fila. A Bärlach non resta molto da vivere: giusto il tempo di regolare i conti una volta per tutte. Ormai ha emesso il suo verdetto - ed è una condanna a morte. Quando Georges Simenon, che di noir se ne intendeva, lesse questo romanzo cupo, implacabile e lacerante, disse semplicemente: "Non so che età abbia l'autore. Se è alla sua prima prova, credo che farà strada".
Scheda Libro
Titolo:Il giudice e il suo boia
Autore:Friederich Durrenmatt
Casa Editrice: Feltrinelli
Pagine: 109

mercoledì 4 dicembre 2019

Premio Cesarin’ der Viviani “LA BEFANA A LUCCA DRENTO” 26° edizione

Carissimi amici ed amiche
nella ricerca dei vari concorsi da proporvi, ho trovato questo premio simpatico e adattissimo al periodo natalizio che si avvicina. 
Dovete scrivere un vernacolo sulla...Befana. Il termine per la presentazione delle opere è fissato per il 15 dicembre, la premiazione invece sarà il 5 gennaio 2020 a Lucca, in piazza San Michele sotto la loggia del Palazzo Pretorio. Il testo vincitore verrà eseguito in musica l'anno successivo alla vincita,  l'autore riceverà una targa ricordo.
Forza tirate fuori la vostra penna e iniziate a scrivere..da parte mia il solito..IN BOCCA ALLA PENNA!

  Premio
Cesarin’ der Viviani

“LA BEFANA A LUCCA DRENTO”
26° edizione


Cosè il premio Cesarin’ der Viviani

È un premio letterario nel ricordo di Cesare Viviani nostro amico che ci ha lasciato qualche anno fa. Per partecipare è necessario inviare una poesia breve in onore della Befana, la nostra festa per i bambini. Segue il bando di concorso e telefonando al 348-2334867 o mandando una e-mail a cesarin@coroilbaluardo.it è possibile avere tutti i chiarimenti utili per partecipare.
 Al vincitore verrà offerto un dono della Befana, la targa in terracotta del gruppo Il Baluardo e
l’anno successivo il testo vincitore sarà messo in musica e cantato per il Centro Storico di Lucca.

  Premio

Cesarin’ der Viviani

“LA BEFANA A LUCCA

DRENTO”

2020

26° edizione

Il gruppo vocale lucchese “Il Baluardo” bandisce un concorso per la migliore “befanata” dell’anno.

 Lo scopo del concorso è quello di conservare ed accrescere l’antica tradizione della “befanata

lucchese” e di onorare la memoria di CESARE VIVIANI, che ne fu interprete fedele e sensibile e che fu altresì fecondo autore di poesie, commedie e stornelli nella nostra lingua vernacolare.

 I testi, scritti in

vernacolo lucchese o di altri paesi e regioni italiane o in lingua italiana, necessariamente inediti e non premiati ad altri concorsi dovranno essere inviati (farà fede il timbro postale) in sei copie entro e non
oltre il 15 dicembre 2019 al seguente indirizzo:

 PREMIO CESARIN’ DER VIVIANI

Gruppo vocale lucchese IL

BALUARDO
presso Elio Antichi
via Vaccoli III traversa, 8
55100 S.Lorenzo a Vaccoli – Lucca

 È altresì possibile

inviare i testi al seguente indirizzo email:

Il concorso prevede un premio

riservato agli studenti di scuole pubbliche e private che sarà comunque aggiuntivo e non escluderà  dall’assegnazione del premio Cesarin’ der Viviani.

Il concorrente dovrà indicare le proprie generalità: nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, indirizzo email.

Ogni autore può partecipare con una sola opera.

La Commissione esaminatrice sarà nominata dal gruppo vocale lucchese ”Il Baluardo” e sarà pubblicata su questo bando.

 La Commissione, in assenza di testi significativi , ha facoltà di non attribuire il premio. Il giudizio

della Commissione è insindacabile. I testi che, pur  spediti in tempo utile, per disservizio postale perverranno  dopo la prima riunione della Commissione non potranno comunque essere esaminati.

 La proclamazione del

vincitore avverrà la sera del 5 gennaio 2020   in piazza S.Michele sotto la loggia del Palazzo Pretorio, al termine della “befanata” eseguita dal gruppo vocale lucchese “Il Baluardo”.

  Il testo vincitore sarà musicato a cura de” Il Baluardo” e sarà eseguito nella “befanata” dell’anno successivo. Inoltre il vincitore riceverà una targa ricordo de” Il Baluardo” oltre ad un dono della Befana.

 Nessun rimborso è previsto per i partecipanti e per i vincitori. Gli elaborati non saranno restituiti agli

autori e potranno essere utilizzati e pubblicati da “Il Baluardo” senza alcun preavviso né compenso.

 La partecipazione al concorso comporta la piena accettazione di tutte le condizioni espresse nel

presente bando ed implica che l’autore e le opere siano in possesso di tutti i requisiti richiesti.

martedì 3 dicembre 2019

L'amore all'improvviso di Sophie Rocher

L'amore all'improvviso

di 

Sophie Rocher

TITOLO: L’amore all’improvviso
AUTORE: Sophie Rocher
GENERE: Romantico
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing



TRAMA
Michelle Lagrange è una madre single e una donna profondamente segnata dalla vita.
Quando viene assunta come maestra elementare nella scuola del piccolo paese di Saumur, affacciato sulla Loira, pensa finalmente di poter voltare pagina e ritrovare l’equilibrio.
Ma nel momento in cui Serge Blanche entra nella sua vita, ogni sua certezza verrà di nuovo messa in discussione: riuscirà Michelle ad arrendersi di nuovo all’amore?
E Serge?
Quali misteri si celano dietro a quell’uomo tanto riservato e terribilmente affascinante?
Scopritelo nel nuovo libro di Sophie Rocher!

DOVE POTETE TROVARLO (NEGOZI PRINCIPALI)
-StreetLib Stores
-Amazon
-IBS
-Kobo Store

L’AUTRICE
Sophie Rocher è nata a Parigi negli anni Ottanta ed è cresciuta tra Francia, Italia e Regno Unito respirando una cultura multietnica che ha influenzato il suo modo di vedere il mondo.
Ha deciso di seguire la sua vocazione di scrittrice durante gli studi superiori.
Le sue storie sono racconti e immagini che parlano della sua realtà ma anche dei tanti piccoli universi che ha incrociato e che continua a incontrare durante i suoi numerosi viaggi in giro per il mondo.

 CONTATTI

lunedì 2 dicembre 2019

Una lettera dal passato di Artemide Waleys


Una lettera dal passato

Artemide Waleys

TITOLO: Una lettera dal passato
AUTORE: Artemide Waleys
GENERE: Romanzo, LGBT
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

TRAMA
Patrick McCoy sogna tutte le notti la morte di una donna di cui non conosce nulla se non un nome: Victoria.
Brandon Kane è un agente della CIA dall’oscuro passato, ossessionato dalla ricerca di un quadro famoso e dal voler scoprire la verità sul suo antenato James, amante della bellissima nobildonna Lady Victoria McCoy.
Dall’Irlanda a New York dritti fino a Honolulu, le strade di Brandon, Patrick e dei loro amici si incroceranno in un crescendo di emozioni, suspense e colpi di scena.

ESTRATTO
Patrick si sedette su una sedia e cominciò a leggere a voce alta il contenuto della lettera.
-Galway, Lunedì 3 Settembre 1867.- disse –Sono impazzita, il lume della ragione mi ha abbandonata, e il peso di questa vita mi è insostenibile. Non sono affatto la madre e la sposa che avrei voluto e dovuto essere, sono incapace di vivere e il mio solo desiderio è di porre fine alla mia esistenza. So per certo che saranno tutti molto più felici senza di me. Non ho timore di commettere questo terribile peccato: solo così, finalmente, sarò libera e in pace con me stessa. Chiedo perdono a Dio, a mio marito e a mio figlio. Lady Victoria McCoy.-
Dopo un momento di silenzio Mai Lin mormorò:
-La tua antenata si è suicidata, dunque.-
Patrick annuì.
-Credo di sì, così dice la lettera.-
-C’è qualcosa che non mi quadra.- replicò Duncan dubbioso –Da quello che le cronache non ufficiali dicono di Lady Victoria, quella donna non si sarebbe mai suicidata: era una persona solare, amava suo figlio sopra ogni altra cosa e non lo avrebbe mai abbandonato. Questa lettera deve essere sicuramente un falso.-
-Ma tu sai qualcosa di più riguardo la mia famiglia, intendo più di quello che già mi hai raccontato?- chiese Patrick –Qualcosa che non provenga da lettere, diari o giornali d’epoca?-
-Solo riguardo Lady Victoria: si dice fosse molto bella, ricca e generosa. Soprattutto che fosse attaccata alla vita. Dovrò far esaminare questa lettera da un esperto, è deciso.-
-Un momento...- intervenne Jenny –fermiamoci tutti quanti. Duncan, tu dici che Lady Victoria era ricca, esatto?-
-Sì.-
-E allora perché Patrick è senza un soldo? Lo so che ne abbiamo già discusso, ma il fatto che i suoi genitori siano morti non è comunque sufficiente a spiegare il motivo della sua indecente povertà.-
-Ehi, non sono proprio senza un soldo!- replicò il ragazzo risentito –Per l’esattezza ho trenta sterline... e un debito infinito con te e Duncan. Però è vero, perché non so niente della mia antenata e soprattutto non ho ereditato una sola sterlina?-
Duncan sospirò aprendo le braccia in segno di resa.
-Forse la fortuna di Victoria è stata dilapidata dagli eredi, queste cose accadevano molto spesso e accadono anche oggi. Ma ciò non toglie che dobbiamo fare luce sulla sua morte, poiché questa lettera lascia in sospeso tante cose. Sapete dove si trova Galway, ragazzi?-

DOVE POTETE TROVARLO (NEGOZI PRINCIPALI)
-Streetlib(formato epub e kindle)
-Kobostore
-Amazon
-IBS

L’AUTRICE
Artemide Waleys, metà francese e metà inglese, vive in Scozia con sua moglie Carrie, ha una vita sempre incasinata, mille contrattempi, una famiglia che la fa impazzire e un grande amore per i libri.
Questa passione incontrollata l’ha portata a scrivere e dopo avere preso il coraggio a due mani ha deciso di cominciare a pubblicare i suoi manoscritti.
Sono libri di amore, avventura, che raccontano la vita di tutti i giorni ma che hanno un qualcosa in più: sono libri LGBT dove i protagonisti sono uomini e donne che cercano un loro spazio nel mondo, inseguendo la felicità.
Proprio come fa Artemide, fra un libro e l’altro!

CONTATTI
-https://artemidewaleysauthor.blogspot.it
-https://www.facebook.com/Artemide-Waleys-777200409017173
-https://www.wattpad.com/user/ArtemideWaleys
-https://www.goodreads.com/author/show/12799925.Artemide_Waleys
-https://mewe.com/i/artemidewaleys


martedì 26 novembre 2019

Il teorema di Schaffhausen: Amore, equivoci e... matematica di Carragh Sheridan


Carragh Sheridan
Il teorema di Schaffhausen: Amore, equivoci e... matematica

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Scheda Libro
Autore: 
Carragh Sheridan
Titolo:  Il teorema di Schaffhausen: Amore, equivoci e... matematica 
Casa editrice: Amazon
Pagine:189
Sinossi
L’esimio professor Horace Leonard Hauserworth è un’eminenza grigia nel mondo accademico londinese. Dopo anni di studi, costanza e abnegazione è riuscito a dimostrare il famoso Teorema di Schaffhausen, un teorema che nemmeno i migliori cervelli del mondo matematico erano mai riusciti a dimostrare.

Clarissa Russell è la figlia del reverendo di Miltonfort, piccola cittadina ai margini della contea di Brambyshire. Intelligente, determinata, ribelle ma, soprattutto, amante della matematica anche se, per convenzione sociale, la materia dovrebbe essere ad esclusivo appannaggio degli uomini. 

Clarissa, nonostante tutto, non intende rinunciare alla sua passione, come non ha intenzione di rinunciare alla possibilità di sbugiardare l’esimio e pomposo professor Hauserworth dichiarando che, al contrario di quanto lui afferma, il Teorema di Schaffhausen non è dimostrabile.

E intende farlo proprio durante la conferenza che lui ha indetto per esporre le proprie teorie. 
Per realizzare il suo proposito, però, Clarissa deve presentarsi a Londra e partecipare alla conferenza.
Un’impresa che apparirebbe impossibile a chiunque ma non a lei, per nulla intenzionata a farsi fermare dall’insignificante inconveniente di appartenere al sesso ritenuto quello sbagliato... così il suo vulcanico cervello studia una strategia ricorrendo a un fantasioso inganno che porterà lei e la cugina Virginia, involontariamente coinvolta, non solo nella tentacolare Londra ma anche a percorrere una strada impervia, forse pericolosa e decisamente sconosciuta ma che farà palpitare i loro cuori...


lunedì 25 novembre 2019

NO alla violenza contro le donne.


Lividi e Lacrime
di
 Ferlisi Maria Lucia


Non so da quante ore sono rannicchiata per terra. Mi alzo lentamente e mi avvio verso il bagno.
Le gambe sono indolenzite e sul fianco sento una stilettata, come se un pugnale mi avesse colpito.
Mi avvio verso il bagno e mi specchio, l’immagine riflessa è pietosa, il viso e letteralmente disfatto.
Somiglio a una maschera di clown, le lacrime hanno fatto scempio del trucco, il mascara è colato, ma non doveva essere waterproof?
Le solite bugie della pubblicità, di sicuro cambio marca! Forse è meglio che faccia un bagno rilassante, magari con un olio essenziale, apro il rubinetto e lascio riempire la vasca d’acqua calda in cui verso gocce di lavanda, subito si sprigiona un delicato profumo che mi rincuora. Lentamente mi spoglio lasciando cadere gli indumenti per terra, e m’immergo nell’acqua.
Comincio a sentirmi meglio.
Immergo la testa sotto l’acqua, trattengo il respiro e conto un due, tre…dodici, tredici…quanti secondi occorrono per sentire l’acqua che ti entra dentro i polmoni, quanti minuti occorrono per morire annegata. Non lo voglio sapere, non questa sera.
Si sono uno straccio, ma la vita ha ancora un valore per me. Scaccio questo pensiero triste e con la mente cerco di ripercorrere i momenti in cui ho conosciuto mio marito.
Era il 18 marzo festa del patrono, grande sagra in paese con vendita di frittelle, banchi di caramelle, e le immancabili giostre. Con la mia amica siamo sull’autoscontro, lui era lì, mi aveva colpito subito, i capelli neri sparati all’insù, pieni di gel, gli occhi castani, la barba incolta, la sigaretta tra le labbra.
Aveva un’aria spavalda e sicura di sé, che mi aveva letteralmente travolto. Anche lui mi aveva notato e mi aveva chiesto di uscire con lui la sera stessa. Era arrivato in moto. Dio com’era bello e com’era innamorato.

Passava tutti i giorni a prendermi dalla parrucchiera dove facevo l’apprendista, mi caricava in sella e poi rombando il motore partiva in gran velocità e mi accompagnava a casa.Era dolce. Sì, allora lo era. Lui mi vuole bene. Sono io che sbaglio. So che a lui non piace che io vada a trovare mia madre, potrei evitarlo, invece non rispetto mai i suoi desideri.
Vero, non gli piace che vada a fare la spesa da sola, deve sempre accompagnarmi, che male c’è? Questo è amore.Lui mi ama. Ne sono certa.

Vero, non ho il bancomat, non mi ha mai concesso di averlo, spendo troppo e poi sono distratta magari lo dimentico da qualche parte. Poi non lavoro, quindi i soldi li deve gestire lui. Ha ragione. A volte mi trucco troppo, lui ama il viso acqua e sapone, potrei evitarlo. Poi basta con le minigonne, ho già ventotto anni è ora che copra le gambe.
Non sono una ragazzina.
Ha ragione.
Sono una stupida, sono proprio una stupida, lui lo sa bene.
A volte cedo alla tentazione del trucco e della mini, ma non ho bisogno di questi belletti, sono sposata. Gli uomini non devono guardarmi: io sono di mio marito. Mia madre dice sempre che devo lasciarlo, che non mi fa respirare, che devo vivere la mia vita, vestirmi e truccarmi come voglio.
Lei, non può capire, è una figlia dei fiori, gridava nelle piazze e non si è mai sottomessa a mio padre. Lei non ha mai voluto che lo sposassi, era contraria, anche perché aveva voluto che lasciassi il lavoro e per lei questa era stata una premonizione:
Con lui non sarai mai felice”.

Aveva sentenziato. Lei non conosce l’amore, quello che ti toglie il respiro, che ti fa sentire unica, un corpo e un’anima con il tuo amato.
No, lei non è mai stata amata in maniera così totale ed esclusiva. Mio marito dice che lei è invidiosa della mia felicità, ed è per questo che devo tagliare il cordone ombelicale che mi lega a lei. Fino a quando non lo farò, la nostra vita sarà un inferno.
Ha ragione.
L’acqua della vasca si è raffreddata, pertanto esco e prendo l’accappatoio per asciugarmi. Mi dirigo verso la cucina e mi faccio un caffè, mentre ingoio l’ennesima aspirina.
Guardo l’orologio sono già le cinque, fra un po’ arriva, meglio che mi vesta non ama trovarmi in disordine e la cena deve essere pronta per le sette in punto.
Sono piccole inezie, posso accontentarlo, non è un grande sacrificio, come pensano le mie amiche che amano solo bighellonare nei centri commerciali o spettegolare.
Mio marito dice sempre:
le donne devono stare in casa a fare le pulizie, cucinare e scopare” !
Ha ragione.

Quando mi lascia i lividi, lo fa per me, così mi ricordo di non sbagliare, di non ripetere sempre gli stessi errori. Accidenti con tutti questi pensieri mi è sfuggito l’orario. Adesso la cena non è pronta, spero che mi perdoni, ho ancor i lividi di ieri sul corpo, mi fanno male. La chiave sta girando nella serratura della porta, sono impietrita, so già che mi prenderà a schiaffi.
No, ti prego basta, lo so non lo faccio più”.
Invoco con la mente. Eccolo è entrato. Butta le chiavi sopra il mobile posto all’ingresso e si dirige verso il bagno, neanche una parola. Sento che tira lo sciacquone, e si avvia verso la cucina.
Sto sudando.

Sento già il suo urlo: “Che cazzo hai fatto fino ad ora? Dove sei stata stupida oca giuliva, neanche capace di preparare la cena ad un uomo che lavora tutto il santo giorno sei capace”. Dalle labbra non esce nessun suono, le parole si sono seccate nella gola.
Si avvicina, mi sbatte contro il muro, sento il suo alito contro il mio, una mano è stretta contro la gola e mi sussurra:
Sei solo una povera, stupida, inutile, donna, non vali nemmeno cinque lire”.
Adesso vai in cucina e mi prepari subito qualcosa” e mentre m’intima di farlo mi sferra un calcio che mi fa cadere a terra, si mette a ridere.
Non sei nemmeno capace di stare in piedi”.

Rimani pure lì, vado a mangiare da mia madre, stupida.
Stupida, è vero sono stupida.
Stupida perché ti giustifico sempre, stupida perché ho permesso che mi picchiassi, stupida perché rimango qui.

Basta!

Vado in stanza da letto e preparo velocemente la valigia.

Prendo solo poche cose, non ho nulla da ricordare, niente foto, o souvenir non voglio ricordare nulla.
Da oggi riprendo in mano la mia vita.
Scendo le scale, cantando.
Felice, come quando ero una ragazzina, andrò da mia madre i primi tempi, poi cercherò lavoro come e parrucchiera e andrò a vivere per conto mio…
I sogni di una nuova vita s’interrompono sull’ultima rampa di scale.
Lui è tornato indietro.

Mi fissa sbalordito.
Che cazzo fai, cosa sono quelle valigie, muovi il culo e torna indietro povera stupida, dove credi di andare. Chi ti vuole con quel culo che sembra un’anguria gigante!” Ride a crepapelle pronunciando quelle parole.
Lo fisso, ho lo sguardo annebbiato dalle lacrime.
Si, ma questa volta sono lacrime di rabbia, non di paura. Non so come, ma sento dentro di me una forza sconosciuta che mi penetra, scompaiono la paura e il dolore.
Sono forte.
Gli sferrò un calcio, lo manco, ma ormai il mio corpo è avvolto in una spirale di forza, sferrò un altro calcio, questa volta lo colpisco, perde l’equilibrio e cade all’indietro, batte la testa contro un gradino.
Rimane, per alcuni secondi, immobile, per terra, poi si alza, dolorante.

Mi metto a ridere, forte sempre più forte, e lui diventa sempre più piccolo ai miei occhi.
Non si muove. Sente dolore alle gambe e alla testa. Lui il grande picchiatore, adesso è fermo inebetito dal dolore e dalla sorpresa.

Gli passo davanti con le valigie. Lo guardo e ridendo gli urlo:
Sei solo uno stupido non riesci nemmeno a stare in piedi”!



Armanda Guiducci la studiosa che diede voce alle donne

  Armanda Guiducci la studiosa che diede voce alle donne Diventare donna è un nascere per strappi reiterati, per lacerazioni là, ai margini,...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.