giovedì 30 maggio 2024

Ambra Mills e le sue fiabe

 Due libri di fiabe 

di 

Ambra Mills

Le avventure di Hoppy, Skipper e Felix

Le avventure di Piky, Matisse e Betty


Trama:

"Le Avventure di Hoppy, Skipper e Felix" racconta la storia di tre amici - Hoppy, uno scoiattolo vivace e curioso, Skipper, un coniglio coraggioso e Felix, una volpe intelligente. Insieme, esplorano la foresta incantata e affrontano una serie di avventure emozionanti. Ogni storia presenta una nuova sfida da superare e un importante insegnamento da apprendere. Attraverso le loro avventure, i tre amici imparano il valore dell'amicizia, della collaborazione e del coraggio mentre affrontano insieme le sfide che incontrano lungo il cammino.

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Il libro "Le Avventure di Piky, Matisse e Betty" segue le vicende di tre gattini: Piky, Matisse e Betty. Insieme, esplorano il loro villaggio e la foresta circostante, affrontando incontri con altri animali e imparando importanti lezioni lungo il percorso. Ogni capitolo presenta una nuova avventura che mette alla prova il coraggio e la determinazione dei giovani gatti, mentre cercano di superare ostacoli e risolvere problemi insieme. Attraverso le loro esperienze, Piky, Matisse e Betty imparano il valore dell'amicizia, della lealtà e della gentilezza, diventando sempre più uniti nel corso delle loro avventure.

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Questi libri, che includono cinque storie ciascuno, sono disponibili in formato cartaceo e Kindle su Amazon in quattro lingue: inglese, italiano, francese e spagnolo, mentre la versione slovacca è disponibile su Lulu.com.

Biografia:

Sono Ambra Mills, nata a Torino e cresciuta a Imperia. Dopo aver studiato Servizio Sociale in Italia e ottenuto una laurea magistrale, mi sono trasferita nel Regno Unito, dove sono felicemente sposata e mamma di una bimba di un anno e mezzo. Vedendola crescere in un ambiente bilingue, ho realizzato l'importanza del bilinguismo per i bambini. Questa consapevolezza mi ha ispirato a scrivere due libri per bambini, "Le Avventure di Hoppy, Skipper e Felix" e "Le Avventure di Piky, Matisse e Betty, disponibili su Amazon in quattro lingue: inglese, italiano, francese e spagnolo, mentre la versione slovacca è disponibile su Lulu.com. Gestisco anche un blog per genitori dove condivido storie autentiche e consigli utili.

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mercoledì 29 maggio 2024

Noi ragazze degli anni ottanta di Chiara Balzaretti

Noi ragazze degli anni ottanta 

                              di 

         Chiara Balzaretti




Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

A sedici anni o poco più, la vita dovrebbe essere spensierata, avida di progetti e sogni per il futuro, ma Crezia e Shine devono affrontare una vita piena di ostacoli dove il futuro è solo nero. Le cicatrici si mescolano alle lacrime e ai psicofarmaci, recluse in un reparto dove regna l'apatia, non hanno prospettive, ma solo  incertezze.


NUVOLASHINE Io che amo solo te, tu che mi hai presa con i miei difetti e le mie paure, tu che mi hai baciata sotto il vischio e dei tuoi baci io non posso fare a meno. Io fragile come ceramica, io che mi spezzo e non so ricompormi, io che senza di te non potrei più vivere. Io che senza di te vedo la fine, io che senza di te non vedo più me stessa. Noi che voliamo in alto in un ricordo lontano, noi che ci abbracciamo in questo presente e di questo presente ci nutriamo. Io senza passioni e ricordi, io che di questo luogo mi ricordo solo il vago, ma con te ho imparato a lasciarmi vivere e ad amare anche il più piccolo granello di sabbia. Vieni da me e stringimi forte, vieni da me e scriviamo ricordi, una polaroid tra le nostre mani. Un fluire di tempo indecifrabile. E noi che proviamo a danzare senza più tormenti e noi che suoniamo melodie sconosciute. Le mie dita sui tasti del tuo pianoforte, tu 58 che mi guidi e insieme componiamo la storia della nostra vita. Chissà se un giorno ti incontrerò nuovamente, chissà se un giorno il passato non esisterà più, chissà se un giorno torneremo ad amarci. Un giorno, al più presto.


Poi ci sono le voci che esplodono nella testa e non lasciano filtrare i pensieri, Shine non le sopporta più, martellano ininterrottamente e la vita diventa una tortura. L'unico luogo che può accoglierla è l'ospedale psichiatrico. In quel luogo di sofferenza incontra Crezia, una ragazza chiusa nel suo dolore e nel nero rassicurante dei suoi vestiti, Le use braccia erano piene di cicatrici emarginate e altre vive ma  amava la musica.


CREZIA E io che spero di sfuggire dalle emozioni che tacciono dentro me, le emozioni che si surriscaldano nel mio corpo e vado in fiamme, brucio come la peggiore delle streghe perché ho rinnegato l'amore, perché ho paura delle emozioni; le emozioni mi tormentano e mi feriscono, le emozioni sono schegge lanciate dal nostro destino e tali schegge noi le prendiamo in mano ma il vetro ferisce, l'amore ferisce, il sentire è un'arma a doppio taglio e con questa lama io mi faccio del male e il sangue scorre fluidamente. Lo vedo fondersi con i colori del tappeto, macchie indelebili sulla mia pelle. Non sono mai stata una brava figlia né una brava amica, non sono mai stata brava e a posto. Sempre con le mie sofferenze represse, sempre con le mie paure che si 57 nutrono del mio cuore. Sempre con il dolore tra le dita. Sempre con me stessa e le inquietudini di un'anima tormentata. Forse dovrei dirti addio, addio e a mai più, forse dovrei accettare i nostri segreti e li accetterò, mi prenderò cura di loro e viaggeremo assieme in un posto senza fine. Addio a te, addio a me, addio a noi. Addio.


Attraverso la sua amica conosce la musica di un cantante, Fede, braccia tatuate e mani delicate che intonano canzoni sublimi, si innamora totalmente di lui. Vorrebbe conoscerlo, parlargli fargli comprendere come è il suo mondo e come è difficile la vita anche per un'adolescente che si affaccia alla vita.

Dopo mille peripezie, con la complicità di altre ragazze, corona il suo sogno, lo conosce, lo incontra ancora dopo il concerto e nasce un amore profondo, tenero e unico.

Anche Fede è preda dei suoi demoni, la droga gli consuma l'anima, è caduto più volte e si è sempre rialzato, Adesso Fede E Shine si amano alla luce del sole. Anche la sua amica Crezia ha incontrato l'amore con  Pasin.

Adesso la vita sorriderà alle due ragazze o è soltanto l'inizio di altri disordini mentali , intrappolate nei problemi di depressione e droga del suo grande amore?

Vi invito a leggere questo romanzo, che ha il coraggio di parlare di malattie mentali in modo chiaro, a volte anche crudo, ma sempre senza filtri.

Una storia che è un dramma che viene spesso taciuto, nascosto, non mostrato. La malattia mentale è sinonimo di pazzia e allora largo alla vergogna, nascondiamola, neghiamola, non parliamo a nessuno delle nostre fragilità. Solo tra simili ci può essere solidarietà, comprensione e aiuto.

Una storia che ti prende e senza troppi veli ti butta in faccia la verità, molti giovani, oggi, sono come Crezia, Shine, Fede e Pasin e dobbiamo avere il coraggio di guardarli in faccia e ascoltare ciò che hanno da dire.

L'autrice con uno stile coinvolgente e un linguaggio appropriato ci mostra questa realtà e ci trascina nel mondo fragile dei quattro personaggi descritti.


TRAMA

Crezia e Shine sono due anime smarrite e consumate da esperienze di difficoltà e paura: entrano ed escono dalla psichiatria. Lottare per e con la vita risulta difficile, quasi impossibile, finché incontrano sulla loro strada due ragazzi, Fede e Pasin: due musicisti sregolati, che vivono al di fuori delle regole comuni. 

Si innamorano, ma si odiano anche: il loro è un amore contrastato, straziato dalle brutture dell’esistenza. Tuttavia con il tempo si consolida. Una sera come tante Crezia incontra Bri. Anche lui è un musicista: suona in un pub ed è un ragazzo dall’animo forte. Basta un gioco di sguardi per capirsi. Ama Pasin intensamente, ma Bri le dona protezione emotiva e sicurezza. La serenità che da tempo va cercando inutilmente .


Noi, ragazze degli anni Ottanta è un susseguirsi di vicende, di lotte a favore della vita, nonostante tutto; nonostante le difficoltà che la vita stessa pone.

Sono trattati temi forti: autolesionismo, depressione, dipendenze dalla droga e alcol, con lo scopo di dare giustizia alle esistenze dei protagonisti, che, come tanti ragazzi, trovano con difficoltà la strada verso il futuro. Con l’amore, la dedizione, il male che logora dentro diventa meno pesante e motivo di riscatto

SCHEDA LIBRO

Autore: Chiara Balzaretti

Titolo: Noi ragazze degli anni ottanta

Casa editrice: Self

Pagine: 151

lunedì 27 maggio 2024

Quante cose ci ha rubato la guerra di Manuela Barban




Quante cose ci ha rubato la guerra

di 

Manuela Barban

“Quante cose ci ha rubato la guerra” è un romanzo familiare ambientato negli anni della Seconda guerra mondiale, tratto dalla vera storia dei nonni dell’autrice, entrambi mossi, seppure in modi diversi, da un insostenibile desiderio di libertà"


SCHEDA LIBRO

Autore: Manuela Barban

Titolo: Q8uante cose ci ha rubato la guerra

Casa editrice: Las Vegas Edizioni

Pagine: 179


TRAMA

È il 1943 e con l’annuncio dell’armistizio Goffredo e Silvana devono dividersi. Lui, operaio specializzato all’Ilva di Trieste, riporta lei e la loro bambina in Liguria e le affida ai propri genitori ad Albisola.
Silvana, che è una donna moderna e indipendente, mal sopporta le ingerenze della famiglia del marito e decide di trasferirsi a Savona dalla sua migliore amica. Goffredo, geloso, reagisce con sospetto e Silvana gli spedisce lettere di fuoco contro la sua famiglia.


Nel frattempo Goffredo entra nella Resistenza: il suo compito è quello di salvare gli operai dalla deportazione nei campi di lavoro in Germania instaurando un rapporto ambiguo con una SS che lavora nel giornale di lingua tedesca. Presto dovrà prendere decisioni importanti per il futuro suo e dei suoi cari…


“Quante cose ci ha rubato la guerra” è un romanzo familiare ambientato negli anni della Seconda guerra mondiale, tratto dalla vera storia dei nonni dell’autrice, entrambi mossi, seppure in modi diversi, da un insostenibile desiderio di libertà.


martedì 21 maggio 2024

Mentre aspetti la cioccolata di Michiko Aoyama

 Mentre aspetti la cioccolata

 di 

Michiko Aoyama

Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

In fondo a un bellissimo filari di ciliegi in fiori c'è un piccolo bar, quasi nascosto, devi arrivare fino in fondo al viale per vederlo, è il Marble cafè, dipinto di un bel color arancione per mettere a proprio agio i clienti. Tutti i giovedì alle tre, puntualissima, arriva lei, ordina una cioccolata calda, e scrive delle lunghe lettere in corsivo, guarda oltre la finestra con calma e serenità.

Vi sono altri clienti che lasciano il segno, apparentemente senza alcun legame , e viaggiano tra Tokio e Sidney, ma tutti tornano al piccolo bar, dove si respira serenità calma e ascolto. 

Un piccolo bar che usa le parole con attenzione e amore, perché ogni persona che lo frequenta è unica!

Lo è la maestra Yasuko,  lo è la piccola Takumi, anche Risa, Ena, Asami...e tanti altri personaggi legati a un filo delicato e colorato che li distingue in questo romanzo.

Sono resoconti della vita, immagini di rimorsi e rimpianti, c'è la ricerca di riappropriarsi della vita, di essere se stesse sempre, di non lasciarsi travolgere da questa società che con i suoi ritmi ti travolge e ti fa dimenticare quasi di esistere. 

Il bar Marble ha  una missione da compiere: riequilibrare i ritmi e gli spazi della persone che lo frequentano, ed è un luogo unico e magico.

L'autrice attraverso una scrittura delicata e carica di emozioni ci conduce nell'intimità dei suoi personaggi, sono pillole di storie che ci emozionano e sembrano riportarci indietro nel tempo, quando i ritmi della vita non erano frenetici. Sono storie dove le persone simili si cercano e si trovano anche in mezzo a milioni di vite.

Sono vite semplici ma non per questo meno interessanti.

Sono racconti consolatori che ci fanno star bene come bere una tazza di cioccolata calda, senza fretta, guardando il paesaggio, ascoltando il battito del cuore e le parole di chi ti sta attorno.

Un magnifico romanzo coccola.

Valutazione: 💛💛💛💛💛

Scheda

Autore: Michiko Aoyama

Titolo: Mentre aspetti la cioccolata

Casa Editrice:Feltrinelli

Pagine: 144

Trama

Tokyo. Tra i filari di ciliegi in fiore si intravede l’ingresso di una piccola caffetteria. Al suo interno, ogni giovedì alle tre del pomeriggio, una donna misteriosa sceglie sempre la stessa sedia. Si accomoda, ordina una cioccolata fumante e inizia a scrivere delle lettere. A volte con un sorriso sul volto, a volte è una lacrima a rigarle il viso. Nessuno sa chi sia né a chi siano indirizzate le sue parole.

Eppure gli altri clienti della caffetteria non riescono a distogliere lo sguardo perché, con la sua presenza, rende l’atmosfera speciale, come se qualcosa di unico o inaspettato stesse per accadere. Tra loro c’è Asami, donna in carriera che teme di non essere capace di prendersi cura del figlio, o Risa, che sta per sposarsi e ha bisogno di avere accanto la migliore amica con cui non parla da due anni. 

E poi c’è Ena, che non riesce a credere a quante cose i suoi piccoli alunni siano in grado di insegnarle. Avvolti dal profumo della cioccolata che pervade il locale, tutti ragionano sulla propria vita. Sui rimpianti e i rimorsi. Sulle cose non dette e sulle quelle dette troppo velocemente. Sulle paure e sulle scelte. Perché grazie al caldo abbraccio di una bevanda, in un locale diverso da tutti gli altri, si può ancora sperare che il domani sia migliore e che il colore torni a illuminare un’anima ingrigita dal tempo. Perché anche una persona sconosciuta può regalarci più di quanto possiamo immaginare. Nessuno è davvero estraneo se gli apriamo la porta del nostro cuore.

Biografia

Michiko Aoyama è nata nel 1970 e vive a Yokohama ed è una scrittrice giapponese.

Dopo la laurea ha lavorato come giornalista in Australia, prima di rientrare in Giappone e intraprendere la carriera di editore scrittrice. 

I suoi libri hanno ricevuto numerosi riconoscimenti in patria, tra cui il Miyazaki Book Award e il Miraiya Shoten Grand Prize.

L'invenzione di noi due di Matteo Bussola

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Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.