lunedì 15 maggio 2023

Come le rane nell'acqua bollente di Dunja Badnjevic

 Come le rane nell'acqua bollente 

di 

Dunja Badnjevic

Impressioni di Maria Lucia Ferlisi

L'autrice non narra un racconto in questo suo libro, non è nemmeno una storia autobiografica, la scrittrice dedica ai lettori i ricordi e le emozioni di una donna che non ha più un paese , è straniera ovunque. Le sue radici si sono perse nella fine della Jugoslavia e non hanno attecchito a Roma o in Umbria. Lei soffre di quello che lei stessa ha definito apolitudine, vale a dire di tutti coloro che provano quello struggente malessere di solitudine di chi lascia il proprio paese per non ritrovarlo come per i cittadini della ex jugoslavia o se lo ritrova, non è più lo stesso come per tutti i migranti.

Il racconto è delicato e leggero, come una mano che accarezza la testa riccioluta di un bambino, la sua scrittura ci conduce nell'archivio dei ricordi freschi e speranzosi della gioventù nella sua terra natia, per arrivare consapevoli ma  senza più quella luce di chi a vent'anni vuole rivoluzionare il mondo.

Dopo la morte di Tito nel suo paese e successivamente la morte di Berlinguer in Italia, si sente sperduta, in quel marasma politico in cui non vi si riconosce più, vi è un decadimento morale e lei si sente come nella metafora di Chomsky una rana buttata nell'acqua fredda e lentamente portata all'ebollizione, ma si sente fortunata perché adesso sei buttato direttamente nell'acqua bollente  e non hai il tempo per abituarti a questa nuova società dove i simulacri sono stati abbattuti ma sostituiti dal nulla, dal vuoto.

Una metafora struggente che non da scampo ma solo tristezza per questa scelta "imposta" del non credere, siamo nella società dove non ci si sofferma più a cogliere la bellezza di ciò che stiamo vivendo, ma a soffrire sono rimasti solo coloro che hanno creduto, che hanno lottato, che hanno sperato...

Non è un romanzo nostalgico, è un libro che con delicatezza vuole spronarci,  perché l'unico modo per cercare la salvezza è il credere, ancora, non a ciò che è stato ma a ciò che possiamo ancora costruire insieme.

Un romanzo che mi ha restituito molto, mi sono ritrovata nelle sue emozioni per quel malessere di perdita delle radici  politiche e di questo nuovo mal di vivere in una società che non accoglie lo straniero che legge senza pensare, che si nutre di consumismo fino all'osso, che vive di apparenze.

Buona lettura a tutti/e

💛💛💛💛💛

Scheda

Titolo: Come rane nell'acqua bollente

Autore: Dunja Badnjevic

Casa Editrice: Bordeaux

Pagine: 159

Trama

«Noi altri ci siamo adattati – mi disse –, ci hanno messo nell’acqua fredda come le rane e poi, mentre la portavano a ebollizione, ci siamo abituati gradualmente. Tu invece arrivi di colpo da fuori, è come se ti avessero buttato direttamente nell’acqua bollente.» Nella vita si perdono molte cose, i genitori, gli amici, gli oggetti. Ma perdere il proprio Paese e il partito in cui si militava con entusiasmo non è molto frequente. In qualche modo ci si sente orfani due volte. Il ricordo spesso abbellisce il passato e la nostalgia rimane cocente. L’autrice ci porta su un doppio binario attraverso i ricordi di un Paese socialista molto diverso dagli altri e di un partito comunista occidentale unico nel suo genere. Gli anni dell’infanzia e della giovinezza in una Belgrado povera ma vitale, gli anni del lavoro e della militanza in Italia, degli incontri con i personaggi di una Sinistra che avanzava e dell’attività di traduttrice e interprete delle massime cariche di entrambi i Paesi.

mercoledì 10 maggio 2023

Alba de Cespedes, una scrittrice dimenticata

 



Alba Carla Lauritai de Céspedes y Bertini 

Alba de Cespedes nacque a Roma 11 marzo 1911 e morì a Parigi il 14 novembre del 1997, di fatto era cittadina cubana e per ottenere quella italiana a soli quindi anni sposò il conte Giuseppe Antamoro, da cui ebbe un figlio, ma separandosi nel 1931.

 Fu scrittrice, poetessa ma anche partigiana con il nome di Clorinda, scrisse anche testi per il teatro, il cinema e la televisione. Crebbe in una famiglia benestante dalle idee progressiste e liberali,  la madre era romana, il padre un ambasciatore cubano.

Iniziò a scrivere da ragazza e a 24 anni pubblicò la prima raccolta di racconti brevi. Il suo primo romanzo NESSUNO TORNA INDIETRO fu pubblicato nel 1938, il regime fascista ne ostacolò la pubblicazione, in quanto la protagonista del libro è una donna scaltra e indipendente, non in linea con la visione femminile della donna fascista, per fortuna l'editore Mondadori si oppose alla censura e pubblicò ugualmente il libro.

Il romanzo ebbe uhnj enorme successo anche all'estero, vinse il premio Viareggio nel 1939, ma la scelta della giuria del premio venne annullata in quanto Alba De Cespedes non solo non aveva ritirato la tessera fascista ma era stata anche in carcere per le sue idee in opposizione al regime.

Durante la seconda guerra mondiale partecipò alla lotta partigiana con il nome di Clorinda.

fondò nel 1944 una rivista MERCURIO nella quale scrissero autori come Moravia, Hemingway, Alvaro, Saragat, Aleramo e molti altri. Nel dopoguerra ebbe relazioni culturali con grandi nomi come Anna Banti, Maria Bellonci, Elio Vittorini, Aldo Palazzeschi , Corrado Alvaro e Vitaliano Brancati.

Con l'amico scrittore italo Calvino fondò un'associazione di amicizia italo cubana.

Nel 1952 collaborò con il settimanale epoca dove tenne la rubrica DALLA PARTE DI LEI, la collaborazione venne interrotta senza alcun preavviso il 3 marzo del 1960 da Enzo Biagi, in quanto decise di dare significative trasformazioni al settimanale.

Successivamente si dedicò alla stesura dei suoi romanzi. La sua bibliografia è vasta citerò i più significativi: Fuga, Dalla parte di Lei, Quaderno proibito, Il rimorso e La bambolona.

Scrisse anche per il cinema e la più importante sceneggiatura rimane Le amiche con la regia del grande maestro Michelangelo Antonioni, nel 1955.

Nel 1989 la Repubblica Cubana ha insignito Alba de Céspedes dell'Ordine Feliz Varela, la onorificenza più alta prevista da quel Paese, in riconoscimento della sua difesa della Rivoluzione e  l'attività di diffusione della cultura cubana

La sua biblioteca e le sue carte, per sua espressa volontà, sono state depositate presso gli Archivi Riuniti delle Donne, Corso di Porta Nuova, 32, Milano.

Una sua ampia biografia è riportata nel volume curato da Marina Zancan, edito dalla Mondadori, casa editrice che ebbe una lunga collaborazione editoriale con la scrittrice. 


Grazie a Wikipedia.



lunedì 8 maggio 2023

Génie la matta di Inès Cagnati

 

Génie la matta

di 
Inès Cagnati
impressioni di Maria Lucia Ferlisi


Scheda
Autore: Inès Cagnati
Titolo: Génie la matta
Casa Editrice: 
Adelphi
Pagine: 184
Génie non è una donna, non è nemmeno una vittima di uno stupro, lei è solo una matta che vive ai margini del paese, in solitudine con la figlia, indossa stracci, riceve elemosina e sguardi  di pietà.

Dalla sua famiglia riceve solo odio e disprezzo, quando  ha saputo che è rimasta incinta dallo stupro l'ha ripudiata. Lei ha rovinato il buon nome della famiglia, ha accettato il frutto di quella violenza senza mai pensare di disfarsene. Non le passano soldi, non le danno da bere o da mangiare, e sanno che lei vive in uno stato di indigenza insieme con la bambina. Tutti sanno ma nessuno nuove un dito per aiutarla, le sputano addosso solo il disgusto di averla in quel paese.
A Génie poco importa lei è orgogliosa della sua scelta, ha  la figlia. 

Vivono di poco, ma la figlia, io parlante della storia, l'ama, immensamente, anche se non riceve carezze, anche se ha poco, ma il profumo delle marmellate fatte da lei, investe quella stanza, umida e malsana e per lei è il modo in cui la madre le dimostra l'amore materno. Sa chi sono i nonni, vivono agiatamente, ma a loro non pensano mai se non per deriderla e umiliarla, lei è la bastarda e Génie è la matta. 

Una matta che lavora e viene ripagata con l'elemosina di un pezzo di carne o di pane. 

Tutti in paese sanno, nessuno aiuta e quando la vita può portare un cambiamento ecco il destino che si accanisce...

Una storia ruvida e amara raccontata con delicato equilibrio, a tratti si ha la sensazione che sia una storia vera, non inventata.
La scrittura procede con lentezza perché l'anima di Mariè è colma di parole non dette e non ascoltate, di dolore, di amarezza, di solitudine, mai un accenno di  rabbia o rancore, affiora solo  la triste consapevolezza della durezza del destino che si accanisce senza mai regalarti una possibilità di riscatto.
Una storia da non perdere. 💛💛💛💛💛

Trama

Questo romanzo è la storia dell'amore, lancinante e assoluto, di una figlia, Marie, nata da uno stupro, per la madre, Eugénie detta Génie, che, ripudiata dalla famiglia e respinta dalla comunità dopo che ha generato una bastarda, si è murata nel silenzio e nella lontananza.

 Una madre che sa dirle soltanto: «Non starmi sempre tra i piedi», che raramente la abbraccia; una che tutti, in paese, bollano come matta e sfruttano facendola lavorare nei campi e nelle fattorie in cambio di un po' di frutta, di un pezzo di carne. 

Ma l'amore di Marie è impavido, indefettibile – va oltre il tempo. Con una scrittura di assoluto nitore, laconica e bruciante, a tratti intensamente lirica, Cagnati ci racconta una vicenda in cui, sullo sfondo di una terra aspra e inclemente, si intrecciano brutalità e tenerezza, strazio e rancore, lutto e incantamento, riuscendo a raggiungere un'essenzialità trasognata che sembra dissolvere la tragicità degli eventi.

sabato 6 maggio 2023

Le bugie non salvano nessuno di Monica Coppola

Le bugie non salvano nessuno 
di
 Monica Coppola

“Le bugie non salvano nessuno” è un romanzo che parla di una famiglia in cui si usano le bugie per proteggere se stessi e gli altri. Per questo la piccola Anna passerà l’infanzia senza sapere perché suo fratello è sparito improvvisamente e tutti fanno finta di niente. Ma Anna non ci sta e una volta cresciuta si va a cercare le risposte.

SCHEDA

Autore: Monica Coppola

Titolo: Le bugie non salvano nessuno

Casa editrice: Las Vegas Edizioni

Pagine: 180 

Trama

Anna è solo una bambina quando suo fratello Enzo sparisce: intorno a questo mistero comincerà a ruotare tutta la sua vita. All’assenza del fratello maggiore si somma un complicato rapporto con una madre ossessiva e anaffettiva e con un padre apatico. E così durante l’adolescenza Anna si lega a Lara, una ragazza spregiudicata poco più grande di lei, e ai pochi adulti che le prestano attenzione. Ma il mistero della sparizione del fratello continua a tormentarla, e un po’ alla volta Anna comincia a scoprire i segreti familiari custoditi per anni dai genitori. "Le bugie non salvano nessuno" è un romanzo di formazione, ambientato nella periferia torinese tra gli anni Ottanta e Novanta, che racconta il percorso e l’evoluzione di Anna, da bambina a giovane donna, nel tentativo di sopravvivere alle verità nascoste degli adulti.

BIOGRAFIA
Monica Coppola è al suo terzo romanzo. È una lettrice vorace sia di libri sia di persone. Ha una passione per le storie di famiglie ed è un indagatrice instancabile dei vuoti che queste possono creare.


   
 

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.