Renata Viganò
(1900/1976)
Renata Viganò nacque, in una famiglia agiata e borghese, il 20 agosto del 1900 a Bologna , e morì il 23 aprile del 1976 sempre nella sua amata città.
Avrebbe voluto fare il medico ma il dissesto economico della famiglia la indusse a svolgere il mestiere di infermiera. Il mondo del lavoro e la politica entrarono nella sua vita e le misero davanti una prospettiva diversa dei bisogni e delle necessità del popolo. Abbracciò il socialismo nel cui ambiente conobbe Antonio Meluschi, esponente del socialismo nascente.
Pubblicò molte altre opere, fino all'anno della sua morte nel 1976: Matrimonio in Brigata, nello stesso anno ricevette il Premio Bolognese del mese.
Le sue opere sono una fedele testimonianza di ciò che accadde nel nostro paese, della lotta che è stata portata avanti, con dignità e amore per il paese, per restituirgli la democrazia cancellata in tanti anni di fascismo.
Il suo testo, L'Agnese va a morire, è uno dei pochi libri, scritti da una donna, che vengono studiati a scuola e che compaiono nelle antologie di Italiano.
Possiamo definire l'autrice una ragazza prodigio, infatti la sua prima opera la scrisse a soli 13 anni, quando coltivava sogni fanciulleschi di diventare una grande letterata, sottolineo il suo grande amore per il gatto, presente anche nel suo romanzo più famoso e che vi consiglio di leggere o rileggere.
Come già scritto, la sua vita come donna cambiò dopo il contatto con la realtà quotidiana del mondo del popolo e le sue opere saranno sempre ispirate al mondo contadino, alle esigenze e ai sogni delle famiglie che vivono la sofferenza di un paese che deve rinascere dopo la guerra.
Lei era una parte del popolo e visse gioie e dolori sulla propria pelle, non ebbe la necessità di immedesimarsi, conosceva sia il mondo borghese che quello proletario, sapeva distinguerne le differenze, apprezzare e disprezzare le differenze, in entrambi i modelli.
Possiamo affermare che le sue opere appartengono al genere neorealismo di cui la letteratura italiana vanta opere di tutto riguardo.
Opere di Renata Viganò
- Ginestra in fiore. Liriche, Bologna, Beltrami, 1913.
- Piccola fiamma. Liriche (1913-1915), Milano, Alfieri & Lacroix, 1916.
- Il lume spento, Milano, Quaderni di poesia, 1933.
- L'Agnese va a morire, Torino, Einaudi, 1949.
- Mondine, Modena, Tip. Modenesi, 1952.
- Arriva la cicogna, Roma, Edizioni di Cultura Sociale, 1954.
- Donne della Resistenza, Bologna, STEB, 1955. [Ritratti di donne partigiane pubblicato in occasione della Festa dell’Unità di Bologna 1955]
- Ho conosciuto Ciro, Bologna, Tecnografica emiliana, 1959.
- Una storia di ragazze, Milano, Del Duca, 1962.
- Matrimonio in brigata, Milano, Vangelista, 1976.
- Rosario. Libera interpretazione dei quindici misteri del rosario scritta da me, non credente, per puro amore di leggenda e poesia, Bologna, A.N.P.I., 1984. [poesie pubblicate dall'ANPI Bologna in 100 copie, con incisioni di Guttuso, Covili].
- Sonetti inediti, Bologna, A.N.P.I., 1984.
- La bambola brutta. Storia di Eloisa partigiana, illustrazioni Viola Niccolai, a cura di "Brigata Viganò": Dafne Carletti, Sofia Fiore, Margherita Occhilupo, Marta Selleri, Elena Sofia Tarozzi e Tiziana Roversi, Bologna, Tipografia Negri, 2017. [Nuova edizione del racconto pubblicato la prima volta in "Pioniere", 1960]