giovedì 14 ottobre 2021

Usi, consumi e tradizioni della carota.

La carota sicuramente è l'ortaggio più conosciuto e mangiato mette d'accordo bambini e adulti, grazie al suo colore arancione, che mette allegria nel piatto, e alla ricca proprietà di betacarotene, la famosa vitamina A.

La carota contiene fibra, vitamine, ferro, magnesio, rame, zinco, acqua, sali minerali e zuccheri, è un vero concentrato di energia con pochissime calorie, pensate solo 40 ogni etto, ecco perché sono sempre inserite nelle diete dimagranti.

Siamo abituati a conoscere le carote dal colore arancio, eppure esistono varietà rosse , bianche, viola, e addirittura nere,  incredibile vero? Ogni colore possiede proprietà nutritive differenti, l'arancione abbiamo detto il betacarotene,  il giallo è un concentrato  di luteina, importante per la vista,  il viola contiene il ricco antiossidante come i  flavonoidi , la carota nera è antibatterica, tutte possiedono ottime capacità coloranti.

Una carota al giorno toglie il medico di torno, infatti, contiene il falcarinolo ed è considerata un alimento antitumorale, il suo utilizzo costante aiuta a prevenire il tumore al seno, è anche un ottimo protettore dello stomaco, del colon, delle vie respiratorie e della vista.

Quanti di noi da piccoli mangiavano le carote per proteggere la vista? 

La carota sembra aver avuto origine nell'Afghanistan  e poi i suoi semi hanno raggiunto l'oriente e l'occidente adattandosi ogni volta alla diversità di terreno e mutando il proprio colore, si legge che la carota originariamente era solo nella colorazione viola, poi si è "scolorita" nei vari viaggi e ambienti climatici. Gli effetti benefici del consumo delle carote è davvero ampio

La presenza di fibre solubili e anche di una buona quota di fibre insolubili, permette alle carote di: aumentare la massa fecale, favorendo l'attività intestinale; aumentare lo stato di idratazione delle feci, migliorando così la consistenza delle stesse; esercita un’azione prebiotica, facilitando la crescita di batteri benefici nell’intestino; proteggere le mucose, sia quella gastrica che intestinale, dalle sostanze nocive ed irritanti presenti negli alimenti.  Quindi, se hai il colesterolo ed i trigliceridi alti, ricorda di consumare 2-3 carote crude prima di ogni pasto. Le fibre solubili presenti nelle carote, creeranno una patina gelatinosa sulla superficie dell’intestino, riducendo l’assorbimento del colesterolo e dei grassi presenti nel pasto.

Meglio evitare di mangiare troppe carote se si ha il diabete in quanto contiene zuccheri.

Il suo utilizzo è ampio e va dalla cucina all'uso fitoterapico e cosmetico.

In cucina è utilizzato sia crudo che cotto, come antipasto ma anche come dolce, ha un'incredibile varietà di ricette, la radice può essere utilizzata sia nella sua interezza , ma anche grattugiata, a Julienne, frullata, a rondelle...

Cosmesi

Da ragazza quando i mie capelli era lunghi e di colore castano chiaro usavo molto le carote per dargli dei riflessi dal colore arancio, un metodo semplice ed economico: frullavo un paio di carote, aggiungevo un cucchiaio di olio di oliva, amalgamavo bene il tutto fino a formare una pappetta omogenea e lo applicavo sui capelli, tenevo in posa, con un asciugamano vecchio, per almeno un'ora, quindi sciacquavo e facevo uno shampoo leggero. Vi assicuro che erano lucenti e con riflessi stupendi, sparivano dopo pochi passaggi, ma erano assolutamente naturali!

Avevo anche creato un'ottima crema colorata, dopo aver frullato una carota, anche solo mezza, raccoglievo il succo filtrato e aggiungevo alcune gocce nel palmo della mano insieme con un po' della solita crema idratante, il colorito del mio viso assumeva un aspetto "sano", di una che era appena stata al mare...era il fondotinta di chi crede nelle virtù naturali degli alimento, ma anche di chi ha pochi soldi in tasca.

Le carote in cucina.

L'utilizzo delle carote in cucina è davvero vasto, pertanto mi limiterò a darvi una ricetta per ogni portata.

Antipasto

Polpette di carota: frullate mezzo kilo di carote, leggermente scottate vi facilita, mettete in una terrina, aggiungete due uova, grana grattugiato, circa un etto, altrettanto di pane grattugiato, aggiungete sale pepe, un pizzico di zenzero e prezzemolo tritato, amalgamate bene e formate delle polpettine, potete friggerle in abbondante olio di oliva, oppure disponetele in una terrina,  su fondo adagiate la  carta forno e infornateli per 10/15 minuti come piace a voi la doratura delle polpettine. Servitele con delle fettine di formaggio di capra e sarà un antipasto sfizioso.

Primo

Mezze maniche al pesto di carote

Frullate  3 etti di carote già cotte, unite 1 etto  formaggio cremoso, un pizzico di zenzero. quando la pasta sarà cotta amalgamate bene la crema, quindi decorate con del prezzemolo tritato e delle mandorle tritate grossolanamente. 

Secondo

Frittele di carote e lenticchie

Frullate circa mezzo kilo di carote già cotte, unite 3 etti di lenticchie cotte, aggiungete 1 uovo e mescolate bene, se il composto risulta troppo morbido aggiungete del pane tritato, unite dell'erba cipollina tritata sottile e formate delle frittelle,  friggete o mettete in forno, servite con una misticanza sarò un secondo leggero e vegetariano.

Dolce

Di torte e tortine con la carote esistono diverse ricette, io di solito amo fare la classica torta alle carote con una piccola variante, il pistacchio.

Grattugiate 350 gr. di carote, se volte potete aggiungere qualche buccia di arancia o limone, per un profumo più intenso.  In una ciotola lavorate 3 uova con 2 h di zucchero, aggiungete lentamente la farina, 2 h, e 120ml di olio di semi, mescolate a lungo e unite una bustina di lievito, a questo punto potete unire la crema di carote e se vi piace, 1 h di pistacchi tritati bene, non dimenticate un pizzico di sale.

Mettete nel forno caldo a 180° per 30/35 minuti. Servite coperta di zucchero a velo!


Nel linguaggio dei fiori la carota rappresenta la felicità.


Le carote nella letteratura.

Le carote hanno dato anche vita a delle bellissime opere letterarie, come non ricordare:

Pel di carota, un classico della letteratura per l'infanzia scritto da Jules Renard.

Rosso malpelo, celebre novella di Giovanni Verga

Aforisma di Cechov


Le carote negli usi delle medichesse

Nell'antica arte delle erbe anche la carota nascondeva delle proprietà magiche, indossare il fiore delle carote, meglio se selvatiche, aiutava la donna ad aumentare la capacità di concepire un figlio. Le antiche medichesse facevano indossare i fiori sul ventre della donna, nel  plenilunio,  questo le rendeva in poco tempo di essere in grado di restare incinte.

Si possono mangiare anche i semi, sembra che avessero lo stesso potere, non ci è dato sapere quanto ne mangiassero, per cui, non provate a farlo, se non dopo aver chiesto al vostro medico. Mangiare le carote durante l'allattamento ne aumenta la produzione.

Lo stesso si ripeteva per l'uomo i fiori venivano messi a contatto con il pene e la potenza e fertilità magicamente aumentava.

I fiori bolliti nel vino, sempre raccolti durante la luna piena,  aumentano l'eccitazione sessuale!


Non dimenticate per Natale di lasciare le carote davanti alla porta, le renne di babbo Natale sono stanche ed hanno bisogno di energia per riprendere il loro volo con il carico di regali.


Maria Lucia 


Mi è stato utile consultare: 

https://www.cure-naturali.it/articoli/alimentazione/nutrizione/carote-colorate-proprieta-e-usi.html

https://www.my-personaltrainer.it/benessere/carote.html

https://ricette.donnamoderna.com/idee-in-cucina/carote-proprieta-benefici-controindicazioni

lunedì 11 ottobre 2021

Premio Urania Edizione 2021


Premio Urania 

Edizione 2021 


 nuova edizione del premio Urania 

per il miglior romanzo di fantascienza italiano inedito.


Urania Mondadori bandisce la nuova edizione del premio Urania per il miglior romanzo di fantascienza italiano inedito. 

IL CONCORSO SI SVOLGERÀ SECONDO LE SEGUENTI NORME: 

1 Sono ammesse solo le opere in lingua italiana, inedite, mai pubblicate neppure parzialmente, né partecipanti ad altri concorsi nello stesso anno. I romanzi dovranno avere una lunghezza minima di 200 cartelle dattiloscritte e una massima di 300. La cartella dattiloscritta deve essere di 30 righe di 60 battute circa, fino a un massimo di 2000 battute, spazi inclusi. 

2 È consentito partecipare con una sola opera. 

3 Il contenuto dovrà essere strettamente fantascientifico. Non saranno accettate opere di fantasy o weird/horror. 

4 È ammessa la partecipazione di autori già pubblicati in “Urania” o collane a essa collegate.

 5 I romanzi dovranno essere inviati via posta al seguente indirizzo:

 PREMIO URANIA 2021 c/o URANIA - ARNOLDO MONDADORI EDITORE 20090 SEGRATE (MILANO) entro e non oltre il 30 novembre 2021. 

Vale la data del timbro postale. Non si accettano manoscritti e i dattiloscritti non saranno restituiti Le opere dovranno essere inviate in due copie e i concorrenti dovranno indicare chiaramente le proprie generalità e il domicilio, nonché il numero di telefono e l’indirizzo e-mail. 

Sarà cura della redazione comunicare a tutti i partecipanti, esclusivamente via e-mail, i nomi dei finalisti, che saranno anche pubblicati sul blog (www.uraniamondadori.it). Non saranno fornite ulteriori informazioni sulle opere in concorso. 

ATTENZIONE: per partecipare è indispensabile allegare al dattiloscritto il Certificato di Partecipazione (CdP) originale che si trova nelle ultime pagine dei fascicoli di “Urania” usciti in edicola nel 2020-2021 (triangolino al piede della pagina del colophon).

 6 Una giuria composta da esperti esaminerà i dattiloscritti, assieme alla redazione, e decreterà il vincitore, il cui romanzo sarà pubblicato su “Urania” nel 2022.

mercoledì 6 ottobre 2021

L'essenza del tempo di Brunella Giovannini

L'essenza del tempo

 di 

Brunella Giovannini

recensione di
Maria Lucia Ferlisi

A volte basta poco per cambiare la vita di una persona che fino a qualche giorno prima festeggiava felice i traguardi raggiunti. Un soffio e la vita cambia e ti pone altre prospettive e tu che hai il "tempo" tra le mani, un bene prezioso,  devi essere artefice del cambiamento.

Questo è il messaggio che l'autrice Brunella Giovannini ha voluto trasmettere ai lettori e lo fa con garbatezza, con gentilezza: come è lei nella vita di tutti i giorni. 

Le  piccole storie cesellate attorno a Ombretta , protagonista del romanzo, sono pillole di saggezza quella popolare, quella eterna e si riflette nei vari personaggi che ci regala attraverso la sua scrittura equilibrata ed elegante.

Possiamo definirla una piccola saga dal sapore padano con qualche intrusione partenopea per rendere il romanzo di ampio respiro e reale, e dove i sentimenti prevalgono.

Tutte le storie sono collocate alla perfezione, una dietro l'altra,  per poi arrivare al finale per ricongiungersi. 

Una storia di emozioni, di solidarietà, di  sentimenti e affetti che vi consiglio di leggere.

Scheda libro

Autore: Brunella Giovannini

Titolo: L'essenza del tempo

Casa editrice: Leucotea

Pagine: 182

Sinossi

Abbiamo tutti la presunzione di tenere saldamente tra le mani le redini della vita, ma ciò che deve accadere, accadrà, con o senza il nostro benestare. Ombretta non avrebbe mai immaginato che nel giorno del suo ventitreesimo compleanno un grave incidente le avrebbe sconvolto l'esistenza. Da quel momento, solo il tempo e gli affetti l'aiuteranno ad accettare la sua nuova condizione. 

Dopo tanti anni, il destino riporta sulla sua strada un amico di vecchia data e tra i due si manifesta finalmente quel sentimento rimasto sopito da sempre. Insieme iniziano a programmare il domani auspicando tanta serenità, ma una nube scura minaccia il futuro.



lunedì 4 ottobre 2021

Vittoria Aganoor, una grande poetessa dimenticata.

Vittoria Aganoor
una grande poetessa dimenticata. 
Un’altra grande poetessa di cui non risulta alcuna traccia nei libri di letteratura  sicuramente è Vittoria Aganoor.

Vittoria Aganoor è nata a Padova il 26 maggio del 1855 e morì a Roma nel  , il padre Edgar era un conte di origini armene per cui insieme con le sorelle ebbe una vita agiata. I suoi  studi furono di formazione classica con il noto maestro giacomo Zanella e sotto la sua guida iniziò a comporre delle liriche e nel 1876 pubblica il suo primo saggio poetico.

Luna, i bei tempi andati

sempre mi stanno in cor

quando al tuo dolce albor

gli occhi volgea.

Laghi, montagne e prati

diffusi di seren

nel candido tuo sen

scorger credea.

Scorger credea la danza

d' alati abitator.

Oh come sogna il cor

quando è contento!

[p. XIV]

Triste, deserta stanza,

cupo cinereo mar

ora quel tuo m' appar

disco d' argento.

Ed or coi rai bagnati

di memore dolor,

Luna, il tuo mesto albor

seguo pel cielo. [1]

 Nello stesso anno si trasferisce a Venezia ma trascorre lunghi periodi a Padova per continuare i suoi studi con il maestro, inizia anche una forte corrispondenza con il poeta Domenico Gnoli e riesce a pubblicare una sua lirica nella riovista  letterario dell’amico poeta. Nel frattempo morì il padre e a lei toccò prendersi cura della madre malata. Aveva un carattere chiuso e le lue poesie riflettevano malinconia. 

“Estremamente garbata e piacevole all'esterno, nascose sempre il suo carattere tormentato e depressivo, che trovava sfogo, invece, in alcune sue liriche in cui si parla di incomunicabilità, desiderio di morte e di potenza, desiderio di libertà dalle regole e costrizioni del vivere civile. Si occupò per lunghi anni della madre, cui era legata da un forte legame affettivo, e solo dopo la sua morte, nel 1899, cominciò a pensare ad un proprio percorso di vita autonomo.”

Anche Benedetto Croce ebbe parole lusinghiere per le poesie di Vittoria, peccato che il suo perfezionismo e la sua timidezza le impedirono di pubblicare tutte le sue opere, molte sono rimaste chiuse nei suoi quaderni e lette solo a pochi amici.

Orgoglio mio, dunque a sopir non vali

Questo che il cor tormenta

Pensier, cui serva io torno?

Dunque non sai più vincere?

Dunqe ogni possa è spenta?

E tanto forte io t' ho creduto un giorno!…

Un superbo mortal, che te non cura

Nè sa quanto m' ha offeso;

Ecco a chi ceder sai!

E soffri ch'ei mi soffochi

Sotto l' ingiusto peso

D'una pietà che non gli ho chiesta mai?

Nel 1901 si sposò a Napoli un deputato dalle origini nobili: guido Pompilj e con lui si trasferì a Perugia. La sua felicità e l’amore per il marito migliorarono il suo carattere e si rifletté anche nelle sue opere che diventarono meno malinconiche e il tema dell’incomunicabilità viene abbandonato.

Purtroppo la vita coniugale che la rende felice dura poco e nel 1910 si ammala di un tumore e durante un tentativo di operazione muore l’otto maggio, il giorno successivo, a poche ore dalla morte della moglie, il marito si toglie la vita con un colpo di pistola alla tempia.

Ecco l’elenco delle sue opere:

I cavalli di San Marco, Venezia, Stab. Tip. C. Ferrari, 1892.

A mio padre. Versi, Venezia, Stab. Tip. Lit. C. Ferrari, 1893.

Leggenda eterna, Milano, Treves, 1900.

Nuove liriche, Roma, Nuova Antologia, [1908].

Poesie complete, a cura e con introduzione di Luigi Grilli, Firenze, Successori Le Monnier, 1912; successiva edizione, premessavi una lettura tenuta dall'autrice al Collegio Romano, Firenze, F. Le Monnier, 1927.

Nuove liriche, a cura di John Butcher, Bologna, Nuova S1, 2007.

Lettere e carteggi:

Lettere a Domenico Gnoli, 1898-1901, per la prima volta edite a cura di Biagia Marniti, Caltanissetta, Roma, Sciascia, 1967.

Lettere a Giacomo Zanella (1876-1888), a cura di Adriana Chemello, Mirano, Eidos, 1996.

Lettere scelte di Vittoria Aganoor ad Antonio Fogazzaro, a cura di Brunone De Toffol, Mansue, Comune, Biblioteca comunale, 2002.

Aganoor, la brezza e il vento, corrispondenza di Vittoria Aganoor a Guido Pompilj, a cura di Lucia Ciani, Bologna, Nuova S1, 2004.

Vittoria Aganoor, Almerigo da Schio: lettere (1886-1909), a cura di Lucia Ciani, S.l., Ribis, 2005.



Notizie tratte da:

https://it.wikipedia.org/wiki/Vittoria_Aganoor

https://www.lib.uchicago.edu/efts/IWW/texts/htmlfiles/A0001-T003/

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.