mercoledì 7 novembre 2018

Le memorie di una gatta di Lodovica San Guedoro

Le memorie di una gatta

di 
Lodovica San Guedoro

recensione di
Maria Lucia Ferlisi

Lodovica San Guedoro nella consueta maniera aristocratica ed elegante ci narra le memorie di una gatta. 

Una gatta matura di 15 anni che sente l'esigenza di scrivere la sua vita, ma sa che adesso è un denominatore comune iniziare a scrivere dopo i 40 anni, forse perché la maturità è giunta al culmine o forse perché ci si allontana dalla giovinezza e l'esigenza di fissare su carta i pensieri che hanno attraversato la nostra vita si fa più forte.
Chi comincia a scrivere a quaranta, chi a cinquanta, chi a sessanta, chi a settanta, chi a ottanta.Perciò oggi si assiste ad un fenomeno nuovo e degno di nota nella Storia della Letteratura: a scoprire di aver tanto da raccontare sono le persone mature e con i capelli brizzolati, preferibilmente le casalinghe dopo i quarant'anni, quando contemporaneamente sono rimaste sole in casa e la loro saggezza è aumentata fino a traboccare e, per così dire, non riescono più a tenerla per sé e devono vuotare per forza il sacco.E non sono anch'io una donna? Non sono anch'io un'esponente del bel sesso? Cos'ho meno di loro?...Ho fatto figli anch'io, li ho cresciuti, li ho mandati a scuola, a lavorare ... E ormai sono libera, libera di riflettere e di vivere per me stessa. Non so perché – e non me ne vanto, ci sto solo pensando su in questo momento – ma a noi è sempre venuto spontaneo muovere molto la lingua, far fluire le parole, a noi è sempre venuto più facile aprirci e parlare. E' un'arte, questa, che abbiamo sempre posseduta, ma che oggi può fruttare, come si dice, il quattrino.

La nostra gatta è viziata, ama i cuscini dalle righine d'oro, morbidi e vellutati, ama il cibo naturale carne macinata e latte biologico. La sua vita sonnecchia al ritmo della padroncina di cui desidera l'interesse esclusivo. Ne attira l'attenzione regalandole lucertole e topi, ma non sono graditi, l'unico amore è la letteratura. Forse è questa la motivazione alla scrittura?
La gatta è sorniona, gli occhi dolci, spirito d'avventura che la porta ad esplorare di notte i luoghi circostanti, i boschi e la valle dei Grilli. Ne ascolta il silenzio, ne aspira il profumo, raccoglie la felicità degli incontri con la volpe e la civetta. Apprezza anche Pio il nuovo arrivato, più giovane di lei, ma l'amore dei suoi padroni rimane e la difendono dalle angherie giovanili del gatto Pio.
..a Pietrafitta c'era una chiesa. Era un'elegante chiesetta toscana di pietra squadrata, dai canti mirabilmente dritti e netti, preceduta da un'ampia, amabile scalinata di gradini bassi bassi, che – colgo qui l'occasione per esprimere la mia personale lode all'architetto – si salivano e si scendevano, senza dovere fastidiosamente zoppicare.Quante belle ore non ho trascorso, anche insieme a Pio, sulle calde pietre di quella scalinata, come anche su quelle del sagrato! Perfino in inverno poteva essere estate, sotto quel piccolo, semplice e raffinato portico, ci si poteva cuocere nel sole, circondati da una pace voluttuosa! A dire la Messa in questa chiesetta, veniva appositamente il prete di La Piazza.


L'autrice, con questa storia sospesa tra fiaba e narrazione, c'incanta con la scrittura sempre attenta precisa ed elegante.

Memorie di una gatta è una sorta di metafora della vita dell'autrice,e  non poteva che scegliere di essere una gatta sinuosa, leggera, scattante, dolce, curiosa...

Ed ecco come andarono le cose, quella volta. Lo stesso pomeriggio, dopo aver perlustrato la casa, girellando nella stanza-giardino, in cerca di un comodo cantuccio, scorsi un'allegra e invitante macchia di sole su uno dei due letti. Tornava a proposito: ci saltai dentro e, in men che non si dica, cullata dalle voci dei miei genitori e dei miei nonni, che prendevano il caffè in cucina, mi appisolai (quasi) beata.
Non posso dire quanto dormìi. So però che, ad un certo punto, sognai di trovarmi nella Valle dei Grilli.Spinta da un intenso desiderio, mi stavo arrampicando su una possente quercia ... Nel bosco regnava una pace profonda e segreta. Improvvisamente, le mie orecchie si riempirono d'un fragore, simile a quello di un tuono. Alzai, spaventata, lo sguardo al cielo: sembrava raso azzurro. Il rumore si allontanò e svanì, lasciandomi smarrita. Ripresi ad arrampicarmi. Ma non ero ancora arrivata alla chioma dell'albero, che il frastuono si ripeté. Questa volta, però, capìi che veniva da un camion. Feci errare lo sguardo intorno: c'erano solo alberi!Comunque fosse, saltai su un grosso ramo e, malgrado dal bosco emanasse ormai una sinistra insidia, continuai a salire.


La gatta ama passeggiare nei boschi, ama fare nuovi incontri, Lodovica Gatta o Gatta Lodovica, chi è l'autrice e chi è la gatta. Nella memoria, sospesa tra le righe, silenziosa e arguta si nasconde la penna graffiante dell'autrice che, con intima e carezzevole voce, sinuosamente parla della sua vita, come all'interno di una favola tra boschi e castelli, tra righe verdine e righine d'oro, si allarga la storia, si snoda e ci avviluppa, dalla nascita fino all'età adulta.


A noi lettori la capacità di leggerla tra gatte, gattini, gatti rossi, volpi, civette,e lucertole, bassotti, pipistrelli, tra pittori, archeologi e tipografi...Le memorie di Gatta Lodovica.

http://www.felixkrulleditore.de/memorie.htm








lunedì 5 novembre 2018

Piccole Storie della Grande Mantova di Antonio Maurizio Cirigliano

Piccole Storie della Grande Mantova 
di 
Antonio Maurizio Cirigliano

recensione di Maria Lucia Ferlisi

Antonio Maurizio Cirigliano è un poeta e scrittore, ama passeggiare per la città di Mantova, città d'arte, e città che l'ha accolto in questo piccolo microcosmo di provincia.

Antonio ama Mantova, e da quando è arrivato, ha avuto la voglia di conoscere questa città non solo come luogo dei Gonzaga, ma come luogo di persone e storie.

Nelle sue passeggiate quotidiane, in compagnia di Alba, la splendida bestiola salvata dal randagismo,   ha osservato, chiesto e domandato avviando conversazioni con persone qualunque che vivono la città come lui.

Antonio ascolta le storie e le fa sue, e le storie diventano piccole gocce di vita quotidiana nel suo libro dedicato ai Mantovani.

Mantova si trasforma in un piccolo cuore pulsante di gioia, di dolore, di saggezza, di estrosità, ma soprattutto di vita QUOTIDIANA.

Aziz con la sua storia dolorosa d'immigrazione e di terra araba bruciante e forte.

Aurora giovanissima con tanta voglia di sentire la libertà tra i capelli e la ruota del luna park a cui s'aggrappa come se fosse il suo lasciapassare per  la felicità.

Mara che ama gli animali e salva i randagi per accudirli e dargli calore e affetto familiare insieme con Antonio Maurizio.

Carla che ama i gatti.

Vito che arriva dal sud.

Luciano barbiere di Porto Catena...

Piccole gocce di vita cittadina con persone conosciute e sconosciute che pulsano all'unisono tra loro nella città dei Gonzaga.

Antonio Maurizio Cirigliano con un taglio giornalistico ha raccolto nel suo romanzo breve storie di vita vissute, ricche di emozioni e vita, quella vera.

Il romanzo, corredato da splendide foto, è racchiuso in una splendida copertina con pagine ben curate  dalla piccola casa editrice mantovana il Cartiglio di Monica Bianchi e rende il contenuto del romanzo ancora più prezioso.
Sinossi
 I racconti di Antonio Maurizio Cirigliano appaiono come Ritratti, spaccati di vita in cui il taglio giornalistico rimanda quasi al Verismo e al Naturalismo francese di metà Ottocento. Per gli scrittori naturalisti la letteratura deve fotografare oggettivamente la realtà sociale e umana, rappresentandone rigorosamente le classi, comprese quelle più umili, in ogni aspetto anche sgradevole; gli autori devono comportarsi come gli scienziati analizzando gli aspetti concreti della vita. Nei veristi convive il desiderio di far conoscere al lettore il proprio punto di vista, pur non svelando opinioni personali nella scrittura. In Piccole storie della Grande Mantova i ritratti sono vere e proprie fotografie in cui traspare in ogni caso la capacità di Cirigliano entrare in contatto empatico con ciò che descrive. Tratta, infatti, storie di gente normale che caratterizzano Mantova (ma potrebbero essere ambientate in altre città dei nostri giorni) alternando storie drammatiche a storie più leggere e solari. Per la sottile vena intimista ha inserito, alcune sue immagini in bianco e nero – senza intrusione del colore – proprio per sottolinearne l’aspetto verista. E in bianco e nero, su fondo blu è pure la foglia in copertina che appare un po’ secca e imperfetta. Come le Vite descritte nel volume.

lunedì 29 ottobre 2018

Premio letterario internazionale “Donna” XXX Edizione

Carissimi amici ed amiche che amate scrivere, ho scelto questo concorso e vi  suggerisco la partecipazione per due motivi.
È dedicato alle alle donne.
Non è richiesto nessun contributo economico per la partecipazione.

L'elaborato deve essere inviato entro il 1 dicembre, mentre la premiazione avverrà il 9 marzo.
Forza e coraggio avete un mese per scrivere un bel racconto con protagonista una donna.
In bocca alla penna....


Premio letterario internazionale “Donna”

 XXXI Edizione

Il premio è suddiviso in tre sezioni:
A. Prosa adulti;
B. Poesia adulti;
C. Prosa e poesia giovani (dai 14 ai 20 anni).
A. PROSA: i partecipanti potranno inviare un unico racconto, della lunghezza rigorosamente non 
superiore a 7 cartelle editoriali (30 righe per 60 battute), mai pubblicato (vedasi sopra), né 
premiato o segnalato, in 5 copie.
B. POESIA: fino a un massimo di due poesie non superiori a 35 versi ciascuna, mai pubblicate
(vedasi sopra) né premiate o segnalate, in 5 copie.
C. GIOVANI: valgono le medesime indicazioni di cui sopra.
È consentito partecipare a più sezioni contemporaneamente, mantenendo i limiti individuati.
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE: 
I testi dovranno essere redatti inserendo il numero di pagina, in carattere Times New Roman 12
nero giustificato, interlinea 1,5, e inviati in 5 copie (spillate se estese su più pagine) prive di 
qualsiasi firma, citazione, dedica o appendice che possa farne riconoscere l’autore.
DIVERSAMENTE EDITATI, SARANNO CESTINATI.
Occorrerà quindi allegare la scheda di partecipazione predisposta dalla Direzione; la stessa non 
andrà inserita in una busta chiusa bensì lasciata a vista insieme ai testi. I plichi privi di tale scheda 
non saranno presi in considerazione-
La spedizione (semplice, NON RACCOMANDATA) avverrà con l’indicazione della sezione sulla 
busta esterna accanto all’indirizzo. 
INDIRIZZO DI SPEDIZIONE:
La spedizione dovrà avvenire non raccomandata (diversamente non sarà ritirata) al seguente 
indirizzo: C.I.F./Premio letterario Internazionale “Donna”, Via Brodolini 26, 72015 Fasano 
(BR).
N.B. Solo per i residenti all’estero è consentito l’invio dei testi rigorosamente in formato PDF,
via posta elettronica all’indirizzo: info@premioletterariodonna.it, accompagnati dalla 
dichiarazione richiesta e dai dati personali nella medesima mail.
SCADENZA: saranno ritenuti validi i testi inviati entro e non oltre il giorno 1/12/2018.
VINCITORI ED ESITI: saranno avvisati telefonicamente e/o via email solo i vincitori e i 
segnalati. Quanti desidereranno conoscerli, potranno visitare il sito www.premioletterariodonna.it
nei giorni successivi alla premiazione. Non sono previsti attestati di partecipazione.
PREMI: Per i primi tre classificati della sezione Adulti sono previste targhe ed eventuali assegni 
offerti dall’Amministrazione comunale di Fasano, oltre al premio di Sala (targa), assegnato dal 
pubblico. Targhe per la sezione giovani.
N.B.: La presenza dei vincitori alla serata di premiazione è condizione necessaria per il 
conferimento del premio.
I testi saranno valutati da 

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione

  PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA»  XXXVI Edizione   PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione    Il C.I.F. Centro It...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.