venerdì 16 marzo 2018

"L'amore brucia come zolfo" di Lucia Maria Collerone.

Carissime amiche ed amici
questo fine settimana sarà denso di letture di romanzi. 
Finalmente sono alla pari con le richieste di recensioni, e potrò dedicarmi alle letture di altri autori. 

Ho anche in programma di postare alcuni articoli per qualche pagina che ho tralasciato in questi mesi.

Oggi vi presento un romanzo che ho in lettura, la cui recensione la presenterò in un altro sito con il quale collaboro: Cultura al femminile.

Il romanzo mi ha appassionato per la scrittura e per l'ambientazione: la "mia" Sicilia.

Il titolo del romanzo è: "L'amore brucia come zolfo" di Lucia Maria Collerone. 

Un romanzo storico ambientato tra due mondi diversi, quello povero delle zolfatare e quello ricco della nobiltà dei baroni. 
Una storia d'amore intensa che ...brucia  come zolfo.


Sinossi
Sicilia, all’indomani dello sbarco dei Mille. La storia prende l’avvio dal centro dell’isola, nella provincia di Caltanissetta, dove le miniere di zolfo dei baroni di Trabonella si accingono a diventare il primo centro in assoluto in Europa per l’estrazione del prezioso minerale, anche grazie alle moderne e innovative soluzioni tecniche introdotte dai facoltosi propietari. La forza lavoro, tuttavia, rimane quella senza età dei carusi, i poveri divaoli che lavorano in miniera per provvedere alle proprie disgraziatissime famiglie. In una di tali famiglie nasce Cecilia, la protagonista, che non è una semplice figlia delle brulle colline del capoluogo nisseno: suo padre Bartolo (all’anagrafe Bartolomeo) è in realtà il figlio del parroco del villaggio, a propia volta figlio del potente barone di M., avversario dei Trabonella. 
La nobile origine del prelato fa sì che in paese tutti tacciano sulla sua relazione incestuosa con la giovane e graziosa perpetua, ed entrambi i genitori crescono il figlio facendogli credere di essere un trovatello; peraltro, le nobili origini del ragazzo sono ben visibili dai tratti somatici, è biondo e con gli occhi chiari. Quando questi infine apprende chi siano i veri genitori, abbandono parroco e perpetua, rinuncia ai beni che gli spetterebbero per diritto, e si unisce alla triste sorte dei carusi, recandosi tutti i giorni alle miniere. Infine, sposa una giovane del popolo, con la quale dà vita a ben quattro figli, dei quali la rossa e altera Cecilia è la primogenita. Il nucleo familiare è alle prese con la vita durissima del lavoro in miniera, quando, infine, sopraggiunge l’ennesima disgrazia: Bartolo muore in un infausto incidente. 

Il Barone, in seguito all’avvenimento, decide di prendere a servizio le orfane dei deceduti, sorte che tocca anche a Cecilia. Con umiltà ed entusiasmo la giovane comincia a prestare servizio presso la casa del Barone, rivelandosi ben presto un’esperta ricamatrice. Attirato dalla sua bellezza e dalla sua abilità, il Barone se ne innamora.
Una storia apparentemente come tante, una Cenerentola di altri tempi...
Ma il patto che questo amore richiederà, diventerà ben presto insostenibile.


giovedì 15 marzo 2018

"Io mi libro" di Alessandro Pagani

"Io mi libro"
 di 
Alessandro Pagani
recensione di
Maria Lucia Ferlisi

Freddura, ovvero freddare il lettore con la frase ad effetto che avete scritto, letto o riportato. Con poche parole possiamo stendere una persona, amica o nemica che sia. Nel mondo attuale le freddure diciamo così cadono a fagiolo, si perché in un mondo che si esprime con i "messaggini" o i tweet, la freddura calza a pennello.
Chiesa social, scambiatevi un segno: mi piace.
Le freddure racchiudono concetti ben precisi, spesso pregiudizi o luoghi comuni, argomenti preferiti quasi sempre:donne, sesso e motori.

Con giri di parole dal doppio senso ascoltiamo o leggiamo freddure che a volte sono più fredde dei ghiaccioli, pensiamo al freddo humor inglese. I motti hanno vari argomenti, avolte blasonati, a volte scurrili, si passa tranquillamente dal cielo alla fogna, dal cuore al deretano, dal cappello al profilattico.


109. “Il cappello non te lo presto, hai capito? Mettitelo bene in testa!”

131. Che questo sole possa cuocere un uovo in meno di due minuti, ormai è assodato

107. Trovati piccoli profilattici all’interno di un palaz­zo: sono dei condom mini?

"Io mi libro" di Alessandro Pagani raccoglie ben 500 freddure.
L'autore, meticolosamente, ha annotato ben 500 freddure che ha poi riunito per trasformarli in un libro, dove le battute spiritose, si rincorrono con i motti; le freddure si scontrano con parole argute in un interessante gioco di risate, sorrisi, o a volte mezzi sorrisi.

Nel libro è inserito anche un racconto breve, che non si distacca dall'amore per le freddure dell'autore. Immaginate l'autore che si sveglia con le ali, non quelle dopo una bevuta di red bull, ma le ali, ali di un angelo.


"La situazione si fa bizzarra... così mi alzo dal letto, mi guardo allo specchio e non credo ai miei occhi: ho due ALI al posto delle braccia!“Lo sapevo che non dovevo leggere Kafka... sta succedendo anche a me (metà amorfo, sì: è metamorfosi!!)”.

Alessandro Pagani pensa di essere all'interno di un incubo o nel mezzo del racconto di Kafka, solo che è stato più fortunato, non è una blatta, ma un angelo. Certo non sa volare, ma ....  ma sa giocare con le parole, ed inglobarle umoristicamente nel racconto.

"Dopotutto, non so niente di aerodinamica e di spinte, di apparati vertebrALI e di traiettorie, di ALIquote e velocità... Forse è troppo rischioso provare da qui: se non riuscissi a prendere il volo, cadrei da un’altezza trascurabile, e forse mi salverei. Ma, se provassi da punti più alti e non riuscissi a volare, cadrei da altezze letALI... Calma, ci devo studiare un po’ su. Ma la prossima volta, non avrò nessun ALIbi”."


Lo stile dell'autore è perfettamente in sintonia con il libro, ironico, divertente, graffiante. Se volete regalarvi una lettura di sorrisi, vi assicuro che l'autore ha raggiunto l'obiettivo.

Sia le freddure, i consigli, gli ossimori ed il racconto espletano il loro dovere, il riso è assicurato, relax pure. 
Poi se volete conoscere meglio l'autore vi consiglio di visitate  il suo blog: 
http://iomilibro.altervista.org/
 e  scoprirete l'eclettismo di Alessandro Pagano.


AUTORE : Alessandro Pagani
TITOLO : Io mi libro
EDITORE : 96, rue-de-La-Fontaine Edizioni
PAGINE: 78
SINOSSI: 

Ogni nostra azione, atteggiamento o consuetudine si presta a diverse sfaccettature emblematiche. Nel contesto di quest'opera, l'autore ha cercato di immaginare diverse situazioni surreali che possono scaturire durante i nostri piccoli e grandi avvenimenti quotidiani nel corso del lavoro, nel tempo libero, tra le notizie di cronaca e attualità, nelle nostre consuetudini, e più in generale nel corso di ogni situazione paradossale che ognuno di noi, spesso a propria insaputa, può improvvisamente trovarsi ad affrontare: momenti generati dal teatro dell'assurdo, da presunte coincidenze derivate dall'ambiguità d'una parola, dal fraintendimento d'una frase, o dalla verve 'tragicomica' ed inconsapevole dei protagonisti. E come il titolo richiama, tutto visto dall'alto con la leggerezza dello spettatore neutrale che osserva attraverso occhi distanti ma non distaccati, in una sorta di sospensione critica nei confronti delle nostre caratteristiche principali.

Rifacendosi a maestri dell'umorismo quali Marcello Marchesi, Achille Campanile e Giovannino Guareschi, "Io mi libro", è una ginnastica per la mente ed un'esplorazione del lessico italiano in un caleidoscopio di lettere che si scambiano e si combinano come in un grattacapo enigmistico, oltre un piacevole riflettersi - dentro una prospettiva meno cupa - all'interno di un compendio ricco di significati allegorici. 

Un modo diverso per smitizzare stereotipi e stemperare l'eccessiva serietà con cui l'uomo vincola la proprio esistenza, a dispetto del lato più brillante, goliardico, e virtuoso, che ognuno di noi porta dentro. 


A chiusura del libro, le classifiche personali dell'autore ed un breve racconto dedicato al sogno dal titolo "Breve raccorto onirico".




BIOGRAFIA:

Alessandro Pagani, nato a Firenze nel 1964, è scrittore, musicista, operatore volontario a favore degli animali, ed impiegato presso l'Azienda Sanitaria Fiorentina. 

Appassionato di letteratura e musica, ha fatto parte durante gli anni '80 del movimento artistico underground fiorentino "Pat Pat Recorder". Nel 1988 inizia un percorso come musicista con svariati gruppi tra i quali Stropharia Merdaria, Parce Qu'Il Est Triste, Hypersonics, (con cui ha partecipato ad Arezzo Wave), Subterraneans, Malastrana e successivamente con i Valvola, assieme ai quali fonda nel 1997 l'etichetta discografica Shado Records, attiva fino al 2007. Attualmente è batterista del gruppo rock Stolen Apple, con il quale ha fatto uscire l'album di debutto "Trenches" a Settembre 2016. E' anche componente della giura del concorso di poesie "Daniela Pagani e Manuela Masi" patrocinato dal Calcit Chianti Fiorentino, ed un assiduo volontario del Canile Del Termine di Sesto Fiorentino (Fi). 

"Io mi libro", edito dalla casa editrice "96, Rue De La Fontaine" di Torino 
(una frase del libro apparirà anche sull'agenda Comix 2019), è la sua seconda pubblicazione dopo il manoscritto "Perché non cento?" stampato da Alter Ego/Augh di Viterbo (Aprile 2016), ed il libretto stampato in proprio del 2015 "Le Domande Improponibili".

mercoledì 14 marzo 2018

Lo spilorcio e le extraterrestri di Antonio Policastro

Lo spilorcio e le extraterrestri
di
  Antonio Policastro

recensione di Maria Lucia Ferlisi

 Pippo e Luigia sono sposati, hanno due figli, una vita apparentemente tranquilla, o almeno , potrebbe esserla. Pippo ha un difetto. Un grande difetto, è tirchio, spilorcio, avaro..mettetela come volete, il significato è uno solo: non vuole spendere soldi.

Tutta la famiglia, figli compresi, devono sottostare al volere dell'uomo, i soldi non si spendono, bisogna risparmiare su tutto. Anche il suo miglior amico Riki e sua moglie Rosa sono consapevoli di questo grande disagio che crea in famiglia.
Luigia spesso si confidava con la sua amica più cara Rosa, moglie di Riki. Rosa lavorava come dipendente in una grossa azienda. Rosa aveva un carattere molto forte. Suo marito Riki era un libero professionista. Si riteneva molto intelligente e, per scelta o meno, non faceva nulla senza prima consultarsi con la moglie. Riki e Rosa non avevano figli, per questo mal sopportava il modo di fare remissivo di Luigia. Rosa infatti, più volte aveva invitato Luigia a ribellarsi a questa situazione, dicendole che se fosse stato suo marito due/tre giorni a settimana non gli avrebbe fatto trovare niente da mangiare.
Stanca di essere sempre vittima della spilorceria, la moglie, con la complicità dell'amica Rosa, organizza uno scherzo usando due bellissime ragazze come esca. Le due ragazze, Pablua e Zeretra,  si fingono extraterrestri in cerca di aiuto, in cambio offriranno molto oro, in abbondanza nel loro pianeta.

Pablua -questo era il nome della ragazza di carnagione più scura e capelli neri- aggiunse:<< noi veniamo in pace, i nostri progenitori abitavano la terra. In seguito ad una catastrofe, credendo che la terra si sarebbe distrutta presero una navicella e andarono via>>.<< Dopo tanto peregrinare per l’universo trovarono a una notevole distanza dalla terra il pianeta Prokion >>.
<>disse Riki, che a quel punto cominciò a essere più possibilista.
Pablua continuo: << nel nostro pianeta si muore di vecchiaia, perché se qualcuno soffre di male incurabile, lo ibernano e aspettano anche 50-60-70 anni o forse anche più. Quando trovano la cura lo risvegliano>>.

Il resto del racconto vi narra l'effetto dello scherzo, ssshh non posso rivelarvi nulla!


Antonio Policastro, con questo breve racconto dal sapore di commedia,  conduce la narrazione con uno stile vivace e divertente. 
La storia è breve, ma riesce a catturare l'attenzione del lettore,  facendolo sorridere nel gioco di equivoci che si crea. 

Battuta dopo battuta, l'autore porta il personaggio dello spilorcio a guardarsi e comprendere il malessere che può scatenare la sua avarizia all'interno della famiglia.
Un racconto divertente,  da leggere in meno di un pomeriggio,  vi darà un po' di spensieratezza.

Scheda Libro
Autore:Antonio Policastro
Titolo: Lo spilorcio e le extratterrestri
Casa editrice:PubMe
Pagine:49



Sinossi
Pippo e Luigia sono una coppia di mezza età. Hanno due figli.
Sono affiatati, si amano, tuttavia spesso ci sono litigi per la notevole tirchieria di Pippo che, non concede nessuna libertà di spesa alla moglie.
Luigia  si confida con la sua migliore amica Rosa, di carattere più forte e sicura di se, che spesso assiste ai litigi.
Rosa al contrario di Luigia ha potere decisionale in casa, sia pure dopo essersi consultata con il marito.
Una sera, mentre Pippo e Riki sono in casa da soli e Luigia e Rosa sono uscite, Ricevono la visita di due bellissime ragazze che dicono di essere delle extraterrestri. Vengono da un pianeta dove si trova tanto oro. Pippo credendo di essere diventato ricco, le ospita a casa sua, spendendo tanti soldi come non aveva mai fatto in tanti anni di matrimonio.
In realtà, le due ragazze non sono altro che due escort assoldate da Rosa che con la moglie Luigia vogliono fare uno scherzo a Pippo.
Lo scherzo riesce solo in parte, in quanto O’oculatezza “ usando un eufemismo” di Pippo nello spendere non farà riuscire del tutto lo scherzo. 

martedì 13 marzo 2018

Concorso letterario: QUATTRO PASSI CON….- IV EDIZIONE

Carissime amiche ed amici del blog
quanti/e di voi hanno sognato di parlare con il loro autore o autrice? Tanti vero, anch'io.

Poter conversare, dialogare, porre domande, cercare di scoprire i segreti della loro scrittura.
Molti avranno soltanto il desiderio di ascoltarlo, lasciarlo parlare liberamente, con voi estasiati e felici di questo privilegio concesso.

Anch'io come voi ho un autore che mi ha incantato, e devo a lui il mio interesse per la scrittura e per l'impegno civile che ho sempre avuto.
 Da piccola tutti i romanzi di Jules Verne, mi piacevano le avventure strepitose che narrava, il giro del mondo, la vita sotto il mare, il viaggio all'interno della terra, ma il romanzo che più ho amato è stato "Dalla terra alla luna".

Il libro l'ho letto nel 68, avevo 9 anni, l'anno successivo l'uomo sbarcò sulla luna. Estasiata, ho guardato la televisione a bocca aperta, quel sogno inverosimile di Verne era diventato realtà.

Vorrei incontralo per chiedergli come ha potuto sognare di passeggiare sulla luna nel 1870. Seduto sulla scrivania, con un foglio di carta bianca davanti,  ha intriso la penna nell'inchiostro ed ha immaginato, sogni lontani, terre impossibili...
Ha previsto il futuro..un mago? uno scrittore? uno scienziato... Chi sei tu Jules Verne? Queste sarebbero le prime domande che gli sottoporrei...

Voi cari amici ed amiche, chi vorreste incontrare? Kafka? Austen? Pirandello? Tolstoj...

Non ditelo a me, no, ma ad un foglio bianco su cui scriverete il racconto sul vostro autore preferito., per poi partecipare al concorso:

QUATTRO PASSI CON….- IV EDIZIONE

Il concorso è indetto dalla casa editrice Montegrappa.
Avete tempo fino al 21 giugno per scrivere il vostro racconto o lettera.
Forza in bocca alla penna, cari autori ed autrici.

Ecco tutte le info tratte dal loro sito:
Sezione a) Racconto:
scrivere un racconto in cui si incontra il proprio personaggio preferito e con esso vivere un’avventura scaturita dalla propria fantasia o catapultarsi in un posto narrato dal proprio scrittore preferito, ad esempio, si può passeggiare con Dante per la selva oscura, oppure camminare per le vie di Verona insieme a Giulietta e Romeo o ancora fare da tramite per le incomprensioni tra il Maestro e Margherita oppure con Leonardo da Vinci o Raffaello o Pablo Pablo Picasso.
Per partecipare occorre spedire un racconto di massimo 5 cartelle (1800 caratteri per ogni cartella) in un unico file word che contenga anche i vostri dati personali (nome, cognome, indirizzo, telefono, indirizzo di posta elettronica) e BREVE CURRICULUM LETTERARIO a: info@montegrappaedizioni.com o su facebook GLI AVVENTORI entro il 21 giugno 2018.
Sezione b) Poesia:
Per partecipare è sufficiente inviare fino a tre poesie dedicate al personaggio letterario od autori preferiti letterario in un unico file word che contenga anche i vostri dati personali (nome, cognome, indirizzo, telefono, indirizzo di posta elettronica) e BREVE CURRICULUM LETTERARIO a: info@montegrappaedizioni.com oppure su facebook GLI AVVENTORI entro il 21 giugno 2018.
Sezione C) Lettera:
in lingua italiana redigere una lettera immaginando di scriverla al proprio autore –o a un personaggio di quest’ultimo o a un personaggio storico – preferito od odiato.
La lettera che il partecipante invierà, non dovrà superare i 4000 caratteri spazi inclusi
e BREVE CURRICULUM LETTERARIO a: info@montegrappaedizioni.com o su facebook GLI AVVENTORI entro il 21 giugno 2018.
Presidente di Giuria è Cristina Desideri, autrice
La presentazione della IV RACCOLTA ANTOLOGICA “QUATTRO PASSI CON” avverrà nella seconda metà di luglio 2018 a Monterotondo. Durante la partecipazione verranno premiati i migliori tre componimenti delle sezioni a), b) e c). I premi consistono in libri editi dalla Montegrappa Edizioni. Verranno premiati preferibilmente i vincitori che saranno presenti alla presentazione di luglio 2018. Un attestato di partecipazione verrà rilasciato a chiunque parteciperà alla giornataTutti coloro che partecipano all’iniziativa danno implicitamente assenso al fatto che la propria opera qualora selezionata, possa essere inserita gratuitamente nel volume antologico che verrà realizzato. I diritti sul suddetto componimento restano dell’autore.


PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione

  PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA»  XXXVI Edizione   PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione    Il C.I.F. Centro It...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.