venerdì 9 marzo 2018

Trenta sfumature di poesia di Vincenzo Princi

Trenta sfumature di poesia 
di 
Vincenzo Princi

Recensione di 
Ferlisi Maria Lucia

Le poesie sono carezze lievi e delicate, toccano l'anima, raggiungono il cuore. I versi penetrano con forza e squarciano il silenzio dell'anima. In poche righe senti scivolare ricordi e sorrisi.
 Afferri la mano che sfugge, trattenendo tra le dita "i ricordi dei momenti felici e stravolgenti".

Attendi la luce di chi veglia su dite, per annullare l'oscurità che ti circonda.
Il calore del pensiero si avvicina, le due anime si incontrano, ed annullano tutte le distanze vere o irreali.

Parole, leggere e trasparenti, celano la tristezza per la mancanza dell'amore materno, versi che volano fino al cielo che toccano un "sole arrossito" e aspetti con gli occhi velati che
"si getti in mare e riemerga domani riscaldando il ritorno di una persona cara."
L'autore Vincenzo Princi con questa raccolta di 30 sfumature di poesie, ci regala trenta sfumature di realtà quotidiana.

Sprazzi di vita, che nascondono, con dolcezza, ricordi di delicati sorrisi che non ha più. 

Il dolore ovattato e la tristezza implicita o esplicita sono presenti in quasi tutti i versi del Poeta Vincenzo.
La vita quotidiana, tra lavoro e pensieri che assillano. Tra sguardi e ricordi. Tra desideri e impotenza di fronte all' ineluttabilità della vita.

I versi, a volte semplici e volte ricercati, hanno un unico filo conduttore, il vuoto della vita che ci assale e che non sempre riesci a colmare. 

Gli affetti più cari sono volati per spiagge lontane, il nuovo amore deve ancora crescere nei sorrisi. Tu, uomo sei li, al centro di questo microuniverso che è la vita, la tua vita. Cosa può fare allora un poeta di fronte ad un cielo arrossito se non scrivere versi, per non farsi travolgere da questo baratro che è la vita senza passione alcuna.

L'autore ci mette di fronte alla quotidianità dei piccoli gesti che la vita ci offre, e i suoi versi diventano i nostri. 

Lo stile è essenziale, poche semplici parole, ma sempre autentiche.


Il lavoro che c'è
E suona la svegliaè ora di alzarsi.E subito al bagnoe poi in cucina.Colazione variala mattina.Vestiti già prontida indossaree scarpe nuoveda lucidare.Una bevuta d'acquae chiavi in manoscendo veloceil corrimano.Premo il bottonee l'auto s'apre,salgo, accendoe parto a lepre.Il tempo d'arrivaree subito parcheggiare.Corsa veloceper timbrare.Salgo a pieditre piani di scale,giusto il tempodi salutare.Eccomi giuntonella mia stanzaapro la portache mal di panza!



Scheda libro
titolo: Trenta sfumature di poesia
Autore: Vincenzo Princi
Casa editrice: BookSprint
Pagine: 44

Sinossi

Ho scritto queste poesie in un lasso di tempo molto breve. Gli argomenti trattati sono vari ma hanno una stessa origine, cioè gli avvenimenti, i paesaggi e le persone che hanno incrociato la mia vita. Credo che in poche righe una poesia possa esprimere concetti che richiederebbero decine di pagine.

La poesia ti dice subito dove vuole arrivare, non ha bisogno di dilungarsi. In questi versi molto spazio è dedicato ai sentimenti, ma anche alle riflessioni, alla natura e ad un po' di leggerezza. "Un caro collega mi chiedeva sempre di leggergli qualcosa di quello che scrivevo. Ora gli posso dedicare questo libro."





giovedì 8 marzo 2018

"A Vindication of the Rights of Woman" di Mary Wollstonecraft

Mary Wollstonecraft è nata il 27/4/1759 a Londra , ed è morta il 10 /09/1797 a soli 38 anni. Mary è conosciuta per aver scritto un saggio sui diritti delle donne nel 1792:

A Vindication of the Rights of Woman.

Fu una scrittrice e filosofa. Ebbe una vita amorosa tormentata che destò scandalo nella società bigotta inglese, da una delle varie relazioni amorose, nacque la sua prima figlia. 
Una donna anticonformista, nella cui vita, fu sempre impegnata nella lotta per la parità di diritti tra donne e uomini, ma anche contro le iniquità delle classi sociali. 

 I pettegolezzi contro il suo modo di vivere si sprecarono, si calmarono quando si sposò con William Godwin, noto filosofo, capostipite del movimento anarchico. Dal matrimonio nacque la sua seconda figlia Mary.
La scrittrice femminista morì di parto qualche giorno dopo la nascita della bambina, a soli 38 anni. La secondogenita portò avanti la vocazione della madre e si affermò come scrittrice, nota in tutto il mondo il suo romanzo: Frankstein.

La vita di Mary fu senza dubbio al di fuori degli schemi stereotipati del tempo, anticipò il pensiero delle femministe, e pagò in prima persona per le sue idee, fu fortemente criticata dagli uomini e dalle donne dell'epoca. 


Viaggio molto e si recò in Francia pochi mesi prima che scoppiasse la rivoluzione francese. Fu proprio sul suolo francese che visse una storia d'amore "dannata" con l'americano Imlay, da cui ebbe la prima figlia, e per lui cui tentò per ben due volte, il suicidio, con il laudano prima e la seconda volta buttandosi nel Tamigi.

Visse e mantenne la figlia con il suo lavoro di scrittrice. Entrò in contatto con alcuni esponenti anarchici , dopo una relazione con un uomo sposato, incontrò Goldwin, la cui relazione, si dimostrò forte e salda da subito. Rimasta incinta, si sposarono. Morì dopo qualche mese per complicazioni post parto.
Oggi la figura di questa scrittrice è stata rivaluta e, giustamente, a lei si riconosce il merito di aver lottato, difeso e scritto per l'affermazione dei diritti delle donne. 
Il suo libretto è ancora attuale a distanza di duecento anni.

L'autrice fu contraria al modello di femminilità stereotipata del secolo in cui visse, non comprese mai perché la donna venisse educata per prendere marito, e che la sua vita fosse concepita solo per prendere cura del corpo e per compiacere al marito o nella società.

" Se si fortificasse la mente delle donne ampliandola, verrebbe meno la cieca obbedienza; ma poiché la cieca obbedienza serve al potere, i tiranni e i sensualisti sono le giusto quando si sforzano di tenere le donne nelle tenebre, perché i primi le voglio schiave e i secondi le vogliono giocattoli. I sensualisti sono più pericolosi dei tiranni, e le donne sono ingannate dai loro amanti, come i principi dai ministri, giacché si illudono di regnare su di loro."

Il suo sogno era quello di educare le donne a prendere cura delle proprie facoltà intellettive, lottò fino alla fine affinché anche le donne potessero avere il diritto all'istruzione
Incitò le donne a
"elevarsi al rango di creature pensanti e risvegliarsi dal torpore a cui sono state costrette".

"È giunta l'ora di dare inizio a una rivoluzione nei costumi delle donne e far sì che esse si adoperino per riformare se stesse e per riformare il mondo"
Contrastò il filosofo Rousseau e combatté ogni forma di tirannia. Chiese anche una rappresentanza femminile al governo. Possiamo ritenerla davvero la madre del femminismo e delle lotte per l'autodeterminazione della donna.

Maria Lucia Ferlisi
SINOSSI
Scritta nel 1792, la "Rivendicazione dei diritti della donna" è uno dei primi documenti di filosofia femminista ed è opera della scrittrice e intellettuale londinese Mary Wollstonecraft (1759 - 1797), donna dalla vita intensa e breve, nonché madre di Mary Shelley, l'autrice di Frankenstein. Nella Rivendicazione, della quale riproponiamo qui l'introduzione, la pensatrice affronta la questione dell'educazione e dell'istruzione negata alle donne, pone al centro il riscatto sociale femminile, rifiutando la debolezza a cui è costretto il corpo della donna, e riflette sulla sua condizione con grande ironia e lucidità, ma soprattutto con una modernità che spazza via i due secoli che ci separano da lei.

https://marialuciaferlisi.blogspot.it/2016/03/mary-shelley.html






mercoledì 7 marzo 2018

Lucia Scerrato: Le donne, i vicoli, i silenzi.

Carissimi lettori e lettrici
oggi voglio segnalarvi un romanzo di Lucia Scerrato: Le donne, i vicoli, i silenzi.

Un romanzo dal sapore dei ricordi che ognuno di noi custodisce nel cuore, ricordi dal sapore buono come il profumo delle tovaglie ricamate e conservate per l'ospite importante,  ricordi dolorosi  celati nel profondo del cuore e trincerati dentro ai silenzi senza un perché.

Un romanzo di una scrittrice esordiente che sa come narrare le storie, che sa condurre il lettore nei silenzi della sua protagonista: Zia Lala.

Sinossi
Zia Lala ama incantare i propri nipoti con il suono antico delle sue storie, nelle quali riecheggia la magia perduta di un tempo ormai lontano, quasi mitico. Sono racconti di donne forti e semplici come la terra che abitano, da Pinuccia a donna Virginia, da Luigina a Marisetta, accompagnate da uomini attenti e premurosi che con loro condividono i drammi e le gioie di ogni giorno. tuttavia, nel ripercorrere le strade dissestate della memoria, nel cuore di zia Lala torna a vivere un dolore che sembrava svanito e che invece brucia ancora, una lacerante ferita che ha sempre taciuto, nella speranza che smettesse di tormentarla. Ora, però, è il momento di scovare le radici di quella sofferenza, per poter andare avanti senza dimenticare quel che è stato. Lucia Scerrato rivela un mondo femminile fatto di sfiancanti sacrifici, amori sinceri, cocenti delusioni e grande generosità. Sullo sfondo di un piccolo paese nella campagna ciociara, l'autrice lascia che le protagoniste diano voce a un passato che non si nomina mai, perché il solo ricordo atterrisce e ammutolisce.


martedì 6 marzo 2018

WriteUP SITE



Carissimi amici ed amiche
vi presento le copertine di due romanzi della casa editrice WriteUP SITE, una casa editrice nuova,  diretta da una donna: Francesca Pagano. Adesso ho in lettura due romanzi, presto vi dirò di più, intanto guardate come è curata la veste grafica.
M. Lucia


http://www.writeupsite.com/home.html



Anima di Wajdi Mouawad

  Anima di Wajdi Mouawad Impressioni di Maria Lucia Ferlisi Parlare di questo romanzo non è facile, durante la lettura molte volte sono stat...

Informazioni personali

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.