lunedì 2 ottobre 2017

Parlare da soli di Andrès Neuman

Carissimi amici ed amiche del blog

oggi vi propongono un romanzo davvero speciale, potrà piacevi assolutamente o lo troverete odiabile. Il romanzo l'ho acquistato lo scorso anno durante il Festivaletteratura, poi messo in libreria e dimenticato...Un errore grande...

Parlare da soli è un romanzo che  racconta storie di emozioni, e raggiunge direttamente il cuore. Non vi resta che leggerlo anche voi!


Parlare da soli di Andrès Neuman
recensione a cura di
Ferlisi Maria Lucia



Lito, dieci anni, e suo padre Mario partono, in camion, per affrontare un viaggio insieme, Elena, la madre rimane a casa.
Un viaggio doloroso di conoscenza e d'amore tra padre e figlio per avere dei momenti da far ricordare per sempre, da portare suggellati nel cuore come uno dei ricordi più intensi e forte da ricordare e da raccontare a sua volta ai suoi figli, quei nipoti che mai potrà vedere, crescere o raccontare le storie.
Mario sa che dovrà morire, lo assillano mille pensieri, la casa e l'auto ancora da pagare, come affronterà la vita quotidiana la moglie, con meno soldi, da sola e con un figlio piccolo ancora da crescere. Pensa al figlio, Lito, che rimarrà da solo. Ricorda anche i momenti passati al suo amore per Elena, "lei era più il tipo, come dire, che era colpita dai ragazzi perbene..."
"per fortuna hanno cominciato ad interessarle i pessimi studenti..."

Ricorda che per lei, studentessa modello, lui era "il premio di consolazione"
Elena rimane a casa con il suo dolore, con la consapevolezza che rimarrà da sola con suo figlio, suo marito presto la lascerà. Si reca dal dottore che lo cura per approfondire e sapere cosa l'aspetta negli ultimi mesi di vita del marito, vuole sapere e essere in grado di affrontare tutto. Ne nasce una storia di sesso sfrenato, e come se
"mi fossi concessa una pazzia. Il suo corpo sano, giovane. Lontano dalla morte. Mi disprezzo mentre lo scrivo, ma a volte il corpo di Mario mi fa senso. Faccio fatica a toccarlo, almeno quanto lui fa fatica a guardarsi allo specchio".

I capitoli si alternano tra Lito, Mario ed Elena. 
Arriva quel momento che il distacco, pensato, non accettato, arriva. Elena deve sopportarne tutte le pene, oltre al dolore naturale, anche le piccole quotidianità come il necrologio e la spesa della bara.
"quando muore qualcuno con cui hai dormito, non dormirai mai più allo stesso modo. Il tuo corpo non sprofonda nel letto, spalanca braccia e gambe come sull'orlo di un pozzo evitando la caduta."

Davanti alla morte le emozioni si acutizzano, si allungano, per un pelo non si rompono. L'agonia dell'altro è più o meno passeggera. Vanno da un dolore paralizzante a un'euforia iperattiva.  Queste emozioni contrastanti no. Come se l'arco dei sopravvissuti fosse sopraffatto per sempre, capace di qualsiasi eccesso. Della più grande empatia e della più grande crudeltà.


L'autore Andrés Neuman in questo romanzo Parlare da soli affronta un tema delicato e doloroso. Vivere con una persona malata di tumore ed affrontarne al morte. Un tema non facile, non ovvio che è raccontato con magistrale lucidità attraverso la protagonista del romanzo Elena. Un romanzo in alcuni tratti così sincero e vero da sfiorare la crudeltà.

Le emozioni di chi sta accanto ad un malato terminale sono analizzate e scandagliate, fino ad arrivare nelle ferite più invisibili come un coltello che si infila lentamente nella carne e nell'affiorare del sangue ne leggiamo il dolore.
L'autore sa narrare il dolore con una maestria incredibile e nella sua crudezza riesce comunque ad essere realista, lucido e terribilmente sincero.
Anche la storia perversa con Ezechiel il medico di famiglia, non ti porta a giudicare negativamente Elena, tutt'altro, sai che la morte ha bisogno di vita, per superare il dolore per non cedere alla voglia di urlare, per mantenere lucidità col figlio e mentire sulle reali condizioni del padre.
Infatti nessuno capitolo è dedicato al dottore, lui non conta nulla, è soltanto un palliativo, serve come una compressa di tavor, serve come un tranquillante. La morte può essere accettata solo con la vita, con il pulsare delle emozioni con il sentirsi ancora viva, desiderabile e bella, nonostante la cellulite e le rughe che avanzano. Nonostante l'odore di vomito. Nonostante l'odore di morte.


Un racconto straziante come è la vita di chi condivide gli ultimi giorni di vita della persona amata, tutti pensano sempre al malato terminale, ma anche chi vi è vicino soffre, ed è un dolore totale. Un dolore di chi sa che rimarrà solo, di chi non avrà più la possibilità di condivisione delle emozioni positive o negative della vita. Davanti a chi sta soffrendo c'è il vuoto, il nulla, rimane solo la forza di mentire e di sorridere perché vuoi infondere forza alla persona amata, dirgli, vedi sono forte, non soffro, puoi spezzare la tua vita in modo sereno, io vivrò senza di te, ma con la tua forza dentro, e crescerò nostro figlio, affronterò la vita anche senza di te. 
 Puoi abbandonarmi, anche se sai che non è così. Dovrai riprogrammare tutta la vita, ma adesso devi sorridere a lui e a tuo figlio, le lacrime le lasciamo al domani.




Sinossi
Lito ha appena compiuto dieci anni e sogna di fare il camionista. Suo padre Mario è ammalato, e oltre al suo corpo soffre anche la sua memoria. Prima che sia troppo tardi, si mettono in viaggio, un viaggio decisivo, in cui condivideranno molto più che tempo e spazio. Nel frattempo, tormentata dalla perdita imminente, Elena, moglie di Mario, si immerge in un'avventura catartica, che prende spunto dalla sua enorme passione letteraria e sfida i suoi limiti morali. A capitoli alterni, per raccontare di sé e dell'amore per gli altri, ciascuno dei tre protagonisti prende voce e "parla da solo". Lito è un bambino spaesato, che non ha ancora gli strumenti per capire, ma ha la curiosità e l'intelligenza d'intuire i segni profondi di quel che gli accade attorno. La voce di Mario è dolorosa e straniante: sta perdendo la vita e non ha scelta, non ha futuro: vuole lasciare a chi lo ama il meglio di sé, cerca di immaginare la vita di Lito senza di lui. Elena deve affrontare il terribile dolore della perdita ma riesce ancora ad amare, prova nuovi piaceri proibiti, trova nei suoi amatissimi libri il male d'esistere ma anche un barlume di speranza. Nelle sue poche pagine, "Parlare da soli" abbraccia infanzia e morte, dolore e amore, perversione e aspirazione alla salvezza. Il risultato è un romanzo profondamente perturbante, crudele e pietoso assieme, che indaga in un'originale forma di trio l'eterna connessione fra Eros e Thanato.



SCHEDA LIBRO:

TITOLO: Parlare da soli
AUTORE: Andrès Neuman
CASA EDITRICE: Ponte alle Grazie
PAGINE: 200





Biografia

Andrés Neuman nasce a Buenos Aires nel 1977. Figlio di musicisti emigrati, cresce a Granada, dove frequenta l'Università e insegna per un periodo Letteratura ispano-americana. Nel 2009 vince il Premio Alfaguara con il romanzo Il viaggiatore del secolo, votato tra i cinque migliori romanzi dell'anno in lingua spagnola da El País El Mundo
Ma Neuman non è un esordiente. Già nel 1999 ha pubblicato il primo romanzo Bariloche, che il quotidiano El Mundo inserì fra i dieci migliori dell’anno e fu tradotto anche in Italia. Con Il viaggiatore del secolo ha segnato un colpo senza precedenti nella letteratura spagnola: vincere un grande premio commerciale, l’Alfaguara, e il Premio de la Crítica. Ha pubblicato anche tre libri di racconti e varie raccolte di poesia.

venerdì 29 settembre 2017

Into the dark di Annabelle Lee

Carissimi amici ed amiche del blog

oggi vi propongo la segnalazione di romanzo che sto leggendo: 




INTO THE DARK
di
ANNABELLE LEE

SCHEDA LIBRO

AUTORE: Annabelle Lee
TITOLO: Into the dark
CASA EDITRICE:n Amazon media EU
PAGINE: 363

SINOSSI

Dopo l’epilogo surreale vissuto in “Into the sun”, ritroviamo Jade, la protagonista, alle prese con lo sforzo di mettere ordine nella propria vita. Più facile a dirsi che a farsi - un po' come per tutti noi, specie quando gli ostacoli che troviamo sul cammino sono quelli che più temiamo. Tra verità sconcertanti e la perdita delle rare certezze, il suo viaggio alla ricerca di se stessa continua faticosamente. La ricerca della via diventa una metafora sul mondo e sulla società attuale in cui, a volte, sembra di perdersi annaspando tra i propri dubbi.
Con inaspettata forza, Jade riesce però a trasformare il suo mal di vivere nella sua stessa arma di sopravvivenza, un messaggio di coraggio e riscatto per tutti quelli che, come lei, non trovano il proprio posto nel mondo.
Che sia l’amore la risposta a tutto?

mercoledì 27 settembre 2017

Franca Viola: una donna coraggiosa.


In questo ultimo mese la cronaca italiana vede sempre in primo piano storie di violenze contro le donne. 

Voglio ricordare a tutti voi, la storia di una donna coraggiosa Franca Viola, che con il suo NO alle nozze riparatrici dopo una violenza, ha cambiato la storia italiana.


Il codice penale all'articolo 544 recitava:
Per i delitti preveduti dal capo primo e dall'articolo 530, il matrimonio, che l'autore del reato contragga con la persona offesa, estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato medesimo; e, se vi è stata condanna, ne cessano l'esecuzione e gli effetti penali]. 

Questo articolo è stato abrogato: L. 05.08.1981, n. 442.

Tutto il merito va a questa ragazza  che con il suo no alle nozze riparatrici, ed un lungo processo, ha riportato in discussione questa possibilità da parte del violentatore di abolire il reato sposando la vittima della sua violenza; nel 1981 finalmente è stato abolito.
La storia di Viola inizia il 26 dicembre del 1965 alle ore 9 del mattino, una banda di 12 persone con a capo Melodia Filippo si presenta a casa della ragazza, allora 17enne e la rapisce. Lui è il boss del paese, lei una bella ragazza, di cui si è invaghito. Lei è promessa ad un altro, la rapisce confidando proprio nella norma che prevede il matrimonio riparatore per la donna che ha subito VIOLENZA CARNALE.
Il boss ha rapito anche il fratellino di 8 anni, liberato quasi subito, lei dopo una settimana, dopo essere stata VIOLENTATA.
Il boss è tronfio del suo atto, può sposare la ragazza più bella del paese.
Franca Viola rifiuta il matrimonio riparatore. Con il forte sostegno del padre DICE NO, consapevole che la sua famiglia sarà additata, isolata e lei rimarrà con il marchio a vita.
Suo padre la sostiene, questo atto è stato fondamentale, lei affronta un processo, viene screditata, ma lei va avanti.

"Mai avere paura di lottare"

Al termine del processo, il suo violentatore verrà condannato a 10 anni di carcere.
  La sua battaglia diventa un simbolo per le donne che si affacciano all'emancipazione


Dopo 16 anni e tante lotte femministe, l'articolo viene abrogato, ma soltanto nel 1996, lo stupro sarà considerato un danno alla persona e non contro la morale e la società.

Questa donna, nata e vissuta in un piccola paesino siciliano, Alcamo, ha saputo dire No, in una società dove la morale, e la società venivano messe in primo piano. Con il suo rifiuto si è autocondannata ad essere considerata una "poco di buono";  può sembrare un piccolo gesto insignificante per molte di voi, ma non è così, soprattutto se torniamo indietro negli anni 60/70
Ancora oggi ritroviamo il suo gesto nei libri di storia, o negli studi per l'emancipazione delle donne.
E' stato un atto esemplare ed unico, ha dato l'esempio che bisogna sfuggire alle regole arcaiche che la società impone.

 Il suo gesto è stata l'affermazione che il corpo della donna se toccato, deve essere punito il colpevole, perché non è pensabile che l'autore di un gesto così esecrabile possa restare impunito.
Tutte noi donne dobbiamo ringraziare questa ragazza di soli 17 anni che ha avuto il coraggio di dire no, e con il suo coraggio ha cambiato questa norma così assurda che vigeva nel nostro codice penale.

Grazie Viola.


(dati tratti da Wikipedia)

martedì 26 settembre 2017

Amami come sono di Giulia Faggi




Carissimi amici ed amiche del blog
ecco per voi un altro consiglio di lettura del romanzo d'esordio di Giulia faggi: AMAMI COME SONO.
 
Il romanzo “Amami come sono” è una storia contro l’omofobia e le discriminazioni.
Narra di una relazione sentimentale libera dai condizionamenti di ruoli maschile o femminile, nel testo non viene mai indicata l'appartenenza sessuale dei due protagonisti (o delle protagoniste); l'autrice ha utilizzato sapientemente una scrittura libera da tutte le desinenze di genere nell’aggettivazione, nei pronomi e nelle forme verbali.

Devo dire che la presentazione del romanzo mi ha incuriosita, metto in elenco per le prossime letture.

Al prossimo consiglio.
Maria Lucia




https://www.amazon.it/Amami-come-sono-Giulia-Faggi-ebook/dp/B07515GRN8/ref=cm_cr_arp_d_pdt_img_top?ie=UTF8


PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE «DONNA» XXXVI Edizione

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Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.