mercoledì 5 luglio 2017

Concorso letterario: E' ora di muoversi Donne in marcia

Salve amici del blog
oggi vi consiglio, per tempo, un concorso letterario dedicato al mondo delle donne e, quest'anno,  alla conquista dei diritti  ancora da raggiungere., indetto dal Comune di Noale.

Il teme è accattivante. Ci sono  diritti delle donne ancora da raggiungere, e per cui si continua a lottare. A volte ci arrendiamo, ci demoralizziamo, ma non possiamo fermarci, lo sappiamo bene, le nostre antenate ci hanno insegnato molto.

 Non ci resta che lottare, continuare a farlo, come hanno fatto tutte le donne che ci hanno preceduto, non smettere mai, non arrendersi mai, perché è soltanto in questo modo che possiamo raggiungerli.
 Bisogna muoversi. 
Aggiungerei, arrendersi MAI:

Forza pensate al tema del concorso,  avete tempo fino al 18 ottobre!
Buona scrittura

8^ edizione C O N C O R SO L E T T E R A R I O 
“La Parola alle Donne: 
E’ ORA DI MUOVERSI DONNE IN MARCIA 
Tanti ancora i diritti negati ... Dove stiamo andando?  #InsiemePerLeDonne ” 

ART. 1 
Il concorso è aperto a tutte le donne che 
abbiano compiuto il 16esimo anno di età, 
di qualsiasi nazionalità e cultura. 
ART. 2 
Il concorso è articolato in un'unica sezione 
dedicata a racconti in prosa che mettano in 
luce uno o più aspetti della condizione 
femminile odierna. 
ART. 3 
I lavori a tema “E’ ORA DI MUOVERSI 
DONNE IN MARCIA ”, dovranno essere 
scritti in lingua italiana, scritti a macchina o 
al computer, inediti, non essere stati spediti 
contemporaneamente ad altri concorsi. I 
limiti redazionali per gli elaborati sono: 
l’elaborato non dovrà superare le quattro 
cartelle (ogni cartella può contenere un 
massimo di 30 righe da 60 battute), pena 
l’esclusione. Può essere inviato un solo 
elaborato. 
ART. 4 
I lavori dovranno pervenire all’indirizzo mail 
comune.noale.ve@legalmail.it – con 
oggetto la dicitura “Partecipazione al 
Concorso La Parola alle Donne””. Dovranno presentare due allegati: 1° 
allegato il racconto in formato pdf - 2° 
allegato una scheda contenente le 
generalità dell’autrice: nome cognome, 
indirizzo completo di via, numero civico e 
CAP, città, indirizzo e-mail, numero 
telefonico, età, professione, titolo 
dell’opera e la dichiarazione firmata: 
“Autorizzo il trattamento dei dati ai fini 
istituzionali (D.Lgs. 196/2003)”, insieme a 
una dichiarazione di autenticità 
dell’elaborato rilasciata sotto la propria 
responsabilità. Gli indirizzi dei partecipanti 
al premio verranno usati solo per 
comunicazioni riguardanti il Concorso e la 
Consulta. Gli elaborati non saranno 
restituiti. 

ART. 5 
La busta contenente gli elaborati dovrà 
pervenire, pena l’esclusione, all’Ufficio 
Protocollo del Comune di Noale entro le 
ore 12,30 di mercoledì 18 ottobre 2017, 
in un plico recante all’esterno la dicitura 
“Partecipazione al Concorso “La Parola 
Alle Donne”, indirizzo: Ufficio Protocollo 
del Comune di Noale – Assessorato alle 
Pari Opportunità - Piazza Castello N. 18 
- 30033 Noale (VE). 
Per la validità farà fede la data apposta 
dall’Ufficio Protocollo. 
ART. 6 
La Giuria del Premio sarà composta da 
rappresentanti del mondo del giornalismo e 
della cultura designati dal Sindaco, 
La Giuria a suo insindacabile giudizio 
assegnerà i seguenti premi: 
1° Premio: targa e pacco sorpresa 
2° Premio: targa e pacco sorpresa 3° Premio: targa e pacco sorpresa 
ART. 7 
La Giuria designerà i testi vincitori e 
nominerà anche altre tre opere segnalate a 
cui verrà consegnata una pergamena di 
merito ed una particolare menzione ad 
un’opera legata al territorio. 
La premiazione avrà luogo durante una 
pubblica cerimonia, alla presenza delle 
autorità, che si terrà a Noale in data da 
definire che verrà comunicata a tutte le 
partecipanti (presumibilmente aprile 2018). 
Le vincitrici dovranno ritirare il premio 
personalmente o delegando una persona 
di fiducia, pena la decadenza dal premio. 
L’Amministrazione comunale si riserva la 
facoltà della pubblicazione successiva 
delle opere vincitrici e segnalate, senza 
obbligo di remunerazione alle autrici. La 
proprietà letteraria rimane sempre delle 
autrici. 
L’Amministrazione si riserva altresì la 
facoltà di presentare i testi vincitori e 
selezionati in successive letture e in 
manifestazioni promosse dal Comune, e di 
pubblicarle nel sito ufficiale del Comune di 
Noale www.comune.noale.ve.it. 
L’esito del Concorso sarà comunicato 
anche a mezzo stampa. 

ART. 8 
La partecipazione al Concorso implica 
l’accettazione delle norme contenute 
nell’apposito regolamento e costituisce 
automatica autorizzazione alla 
pubblicazione dei testi inviati, con la 
citazione della fonte, senza pretesa di 
compenso alcuno per i diritti d’autore. 
LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA



martedì 4 luglio 2017

Vi presento Laura Costantini

Mondo Web felice giornata a voi tutti/e.


Oggi vi propongo la segnalazione di un'autrice della casa editrice Las Vegas:  Laura Costantini.


Mi ha anche inviato una bellissima mail rivolta a tutti i lettori che amano i racconti, vivono le storie dei personaggi, si immedesimano in loro, e ridono o piangono con loro. 


Provate a leggerla e magari esprimete la vostra opinione.  
Maria Lucia


Ciao Maria Lucia ,
mi chiamo Laura e scrivo.
Certo, lavoro, cucino, alle volte disegno, ho anche ricamato. Ma di base io scrivo.
Ci sono arrivata leggendo. E di leggere non ho mai smesso, barcamenandomi col tempo che non basta mai per fare le cose che ci piacciono.
Vivo immersa in un mondo di parole, di personaggi, di storie. Di vite sulle quali accampo poteri da divinità. Buona, mi dicono, anche se non sono una patita del lieto fine a tutti i costi.
Perché ti sto scrivendo? Perché ti amo. Te lo dico così, senza pudori ed esitazioni. Ti amo. So che sei una stirpe in pericolo. So che stanno facendo di tutto per disilluderti, disamorarti, per convincerti che leggere è da sfigati, è faticoso, è noioso.
Ma vuoi mettere un bel film? Un videogioco, una passeggiata, perfino le parole crociate?
Ma tu resisti.
Ti fai forte di una dipendenza che i sert, per fortuna mia e tua, non hanno ancora individuato. Curano le dipendenze da gioco d’azzardo, da droghe, da sesso, da internet... Dilettanti.
L’hanno mai visto un lettore? Ti hanno mai visto in quel momento in cui pregusti il tempo sospeso che spenderai sulle pagine o sullo schermo dell’e-reader? Lo sguardo, l’aspettativa, quello scegliere il posto giusto, quel mettersi al sicuro dai rompiscatole. Un appuntamento che hai atteso e che, quando arriva, ti cattura e non ti lascia andare. La lavatrice ha finito la centrifuga, le e-mail si affastellano nella cartella di posta, hai quel lavoro da finire, il sugo si brucia, ma tu sei altrove.
Vuoi essere altrove, felice di raccontarti una storia, di immaginare volti, voci, situazioni per le quali le parole di noi autori sono guide esperte in un’avventura alla quale non rinunceresti mai.
Si può non amarti, nel momento in cui chiudi la storia e ti ostini a leggere i ringraziamenti pur di non lasciare le pagine?
Si può non amarti quando partecipi e ridi oppure piangi, o ancora imprechi e fai un tifo da ultrà per un eroe che tu vuoi tale?
Ti amo, perché ti riconosco, ti capisco, ti rispetto e ti ringrazio.
Se posso scrivere è grazie a te.
Con gratitudine eterna,
Laura

BiografiaLaura Costantini nasce a Roma troppi anni fa.Giornalista e scrittrice, ama raccontare storie di donne forti che salvano i principi azzurri e lo fa, quasi sempre, in coppia con la sua socia. Ambasciatrice del Telefono Rosa e vetero-femminista, chi l'incontra personalmente conferma che dal vivo è rompiballe quanto sui social che ama, nonostante abbia imparato a usare una tastiera su una Olivetti portatile. Per Las Vegas edizioni ha pubblicato "Il destino attende a Canyon Apache".

SinossiÈ il 1870 e la giovane Kerry Roderyck, abituata al lusso e ai privilegi ma a cui la Guerra di Secessione ha tolto tutto, è in viaggio per lande desolate e praterie sconfinate: un uomo che disprezza la aspetta per fare di lei sua moglie. Shenandoah, la giovane squaw dai grandi poteri, è in attesa di scorgere una visione sul futuro della sua tribù, ma anche sul passato e su ciò che la differenzia dalla sua gente. Le loro piste sono destinate a incrociarsi e allacciarsi, e con esse quelle di David “Coda che Suona”, l’amico degli indiani, e di Daniel “Occhi d’Inverno”, lo spietato assassino di pellerossa. Mentre la guerra tra bianchi e rossi incombe, le vite dei protagonisti, così diverse e lontane tra loro, finiranno per unirsi e cambiare profondamente e dolorosamente.Scheda LibroTitolo: Il destino attende a Canyon ApacheAutore: Laura Constantini - Laura FalconeCasa editrice: Las VegasPagine: 326 

lunedì 3 luglio 2017

Strega 2017: Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé... di Lodovica San Guedoro.

Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé...
 di 
Lodovica San Guedoro.

Recensione a cura di
Maria Lucia Ferlisi

L'autrice Lodovica San Guedoro con questo romanzo ha varcato l'agognata selezione del Premio Strega, rientrando tra i fatidici 27, purtroppo non è andata avanti, ma Lodovica non demorde, visto che non è la prima volta che si ritrova tra i selezionati, ci riproverà il prossimo anno con il nuovo tanto atteso romanzo.


L'amore tra Kasim e Lodovica è nato in una malinconica giornata d'autunno, quasi come un presagio.
Sono attimi in cui tutto avviene e a cui nessuna forza può sottrarsi, e è questo ciò che accade tra loro. Lei è una scrittrice matura, dalla bellezza emotiva, tipicamente siciliana, lui  un giovane ragazzo bosniaco.

Nulla li accomuna, lei è una donna colta, lui no, lei è atea, lui è musulmano, lei crede nell'amore sublime, lui in quello carnale.
Due personaggi completamente diversi, le cui anime, inesorabilmente, si attraggono, forse proprio per la totale differenza tra le loro menti. L'amore non ha preconcetti, l'amore quello vero supera qualsiasi barriera per esplodere nei cuori dei due amanti. ed è quello che succede a Kasim e Lodovica.

Un amore che porta scompiglio nella vita di Lodovica che scorreva tranquilla, con un marito, Hans, al suo fianco, le letture e la scrittura.

Ma la vita è imprevedibile e riesce a regalarci momenti di tenerezza, dolcezza quando meno te lo aspetti, proprio nel momento in cui la vita letteraria ti regala qualche goccia di amara incomprensione da parte dei critici.

L'autrice, voce narrante del romanzo, ricostruisce attimo dopo attimo, con minuziosa dovizia di particolari, la storia di questo innamoramento anomalo, diverso da ogni stereotipo, eppure cosi vivo, sincero e reale.
"-Fu quello il momento in cui sentii accrescere, con un caldo fiotto, il suo fascino ai miei occhi."

L'approccio è stato banale, eppure i loro occhi hanno saputo subito riconoscersi, perché questo è l'amore, quello vero, quello puro, e non necessità di convivenza totale. In tre mesi si sono visti soltanto:
"16 volte, 6 a casa mia"

Eppure il legame è forte, nonostante Lodovica cercasse un rapporto più spirituale, più sentimentale, ma lui proviene da una nazione che non è ancora abituata all'emancipazione della donna; lui è un maschio e deve dimostrare la sua potenza attraverso l'atto fisico, come vero completamento dell'amore.
"Pensi sempre alla stessa cosa... è insano."
"Tanta volgarità, indecenza e bassezza maschilista eccedevano di molto le mie capacità di sopportazione."


Ma Lodovica lo ama, e sa che anche lui, a modo suo, l'ama. Lei lo desidera lo vuole, ma vuole anche cambiarlo, modificarlo perché così possa avvicinarsi di più al suo stile di vita.
"Vi avevo intuito l'allusione a un vissuto che non conoscevo e che, malgrado non lo conoscessi, accresceva ai miei occhi il suo spessore umano".
Lodovica è una donna matura e sa riconoscere le qualità di Kasim, e vorrebbe poterle fare riaffiorare, affinché lui possa trasformarsi, crescere è diventare l'uomo perfetto da amare totalmente.
"Perché mi ami? Per la tua bellezza, per il tuo corpo...Hai davvero un bel seno...Anche perché la tua compagnia è piacevole."


Lui l'ama per il suo corpo, perché così gli è stato insegnato, con Lodovica, adesso deve scoprire che esiste un altro modo d'amarsi che val al di là del corpo, l'amore della mente, dove i pensieri si toccano e il corpo sa rispondere in maniera ancor più esplosiva, perché totale.

Lei lo ama.

"Per la trasfigurazione del suo viso, il luminoso fluido dello sguardo splendente, il fervore dei suoi gesti, l'allegria, la gioia, la felicità spensierata e struggente del tornare bambino."
Ma questo amore rimane pur sempre clandestino, non può vivere spensierato, sono entrambi sposati e lui ha anche un bambino piccolo. E come tutti gli amori clandestini è destinato a finire, sepolto dai sensi di colpa e del dovere verso quel bimbo. 
Il loro amore era in un "saldo cerchio di solitudine", solo loro due avvolti nel "sortilegio" del loro amore.

Ma alla fine "il dolce fauno è tornato nella selva."






L'autrice in questo romanzo riesce a coniugare, con eleganza, il romanzo con la propria storia autobiografica, con toni delicati da sembrare in alcuni punti una favola.
Viviseziona questo amore folle e selvaggio, arrivato all'improvviso, che le riempie la vita. 

Lo analizza, lo vive, lo sogna e infine lo ricorda.

Lo stile è impeccabile, riesce a passare da forme stilistiche aristocratiche a forme più reali.

La sincerità della narrazione si fonde con la poeticità  in molti punti.
La narrazione procede leggera e veloce ed insieme con lei procediamo ad analizzare questo amore così diverso, così maschio, così anomalo in maniera quasi chirurgica.

Ma l'amore, quello sublime, non vede differenze, l'amore vero è l'incontro tra due anime e poco importa se una delle due non è colta o emancipata.

Forse è il tentativo di mutarlo che la fa ritrovare con le "ossa rotte e l'anima frollata".

In questa analisi, forse, l'autrice ne percepisce, insieme con noi, lo sbaglio. Non puoi modificare un "fauno" lo devi amare così com'è e farti amare nel modo che lui sa.


Scheda libro:

TITOLO:Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé...
AUTORE: Lodovica San Guedoro
CASA EDITRICE: FElix Krull
PAGINE: 522


Sinossi
"Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé..." racconta con un tono sommesso, delicato e poetico, di sorprendente sincerità, una storia d'amore del tutto non convenzionale, nata in autunno tra una scrittrice non più giovane e sposata e un conducente della U-Bahn, ancora giovane e sposato, fuggito, ragazzo, dalla Bosnia in guerra. Lei è atea, lui maomettano, lei è colta, lui non lo è, lei è emancipata, lui in bilico tra retaggio e modernità... Per quanto li accomunino freschezza di spirito, giocosità e trasgressività vitalistica, per quanto siano fortemente attratti l'una dall'altro, arrivare a una fusione delle anime, che consenta loro di raggiungere un'unione fisica, si rivela perciò un'avventura molto intricata, un'impresa piena di peripezie, di equivoci, di dolori, di felicità e di colpi di scena.


https://www.amazon.it/Pastor-notte-ombrosa-bosco-perd%C3%A9/dp/3939901202

venerdì 30 giugno 2017

Al posto del dolore di Ilva Sartini



Salve a tutti 
la casa editrice Affinità Elettive edizioni mi ha segnalato l'esordio di Ilva Sartini con il libro: Al posto del dolore. Si preannuncia come un romanzo molto forte, in quanto la trama  si sviluppa all'interno di un manicomio, quando i mezzi utilizzati erano disumani. 
Vogliamo provare a leggerlo?

Eccovi la segnalazione

Ricordare per stendere un ponte verso il nuovo
L’esordio letterario di Ilva Sartini con un romanzo sulla Seconda guerra mondiale e sui trattamenti disumani applicati nel San Benedetto, il manicomio di Pesaro
È uscito per Affinità Elettive Edizioni Al posto del dolore, il romanzo d’esordio di Ilva Sartini, ex dirigente di un’importante associazione di categoria, che con questo libro racconta il dolore e la miseria degli anni della Seconda guerra mondiale a Pennabilli e dintorni, terra in cui l’autrice ha trascorso l’infanzia e la giovinezza.

Nel romanzo si intrecciano le vicende di due donne appartenenti a due epoche diverse. La prima è Angela, una giovanissima contadina nata negli anni ’30 del secolo scorso che, dopo essere stata colpita in piena testa da una mucca, viene ricoverata in un’orribile stanza del San Benedetto, l’Ospedale Psichiatrico di Pesaro.


E poi Elisabetta, laureata a pieni voti in urbanistica in una prestigiosa università che, come tanti giovani italiani di oggi,
alla soglia dei trent’anni è ancora in cerca di una sua stabilità. Frequenta master e corsi di specializzazione, fa stage e partecipa a concorsi, nella speranza di un contratto che si possa definire serio. Così, quando ormai valuta persino di trasferirsi all’estero, trova casualmente nel sito del Comune una novità che la stimola molto: un concorso d’idee per riqualificare la struttura pericolante del manicomio. Non può sapere che si tratta dello stesso luogo in cui fu ricoverata Angela oltre mezzo secolo prima.

È proprio una foto ingiallita, scovata per caso in un’enorme pila di cartelle mediche umide e polverose, abbandonate in una stanza del San Benedetto, a sconvolgere emotivamente Elisabetta, spingendola ad andare oltre il suo interesse professionale per il recupero della struttura. 

È la storia di Angela, protagonista dello scatto, morta prematuramente e in qualche modo legata alle vicende della sua famiglia. Che fine hanno fatto i documenti di questa giovane donna? Sono stati occultati di proposito? Qual era la sua reale malattia mentale? E soprattutto, si tratta di una malattia ereditaria?

A queste e altre domande dovrà rispondere Elisabetta, immergendosi in storie di guerra e fame del mondo contadino, di bombardamenti e di cadaveri abbandonati senza una degna sepoltura. Storie dell’occupazione dei tedeschi, della loro irruzione nella vita delle famiglie italiane, di superstizioni, soprusi fascisti e donne abbandonate. Ma anche di donne violentate nell’indifferenza del vicinato e della Chiesa, che anzi provvedevano a condannarle e ad allontanarle perché colpevoli di avere l’onore macchiato. Rinchiuse proprio in quei manicomi dove terapie mediche dolorose e spesso errate venivano somministrate con troppa facilità. Luoghi dai quali i pazienti, o supposti tali, a volte, uscivano privi di vita.

Al posto del dolore è un libro coinvolgente destinato a lettori di tutte le età, perché la storia incrociata di Elisabetta e Angela propone una riflessione senza tempo: non dimenticare per non ricadere negli errori. Ricordare per stendere un ponte verso il nuovo.

Ilva Sartini vive a Pesaro. Per anni funzionaria e dirigente di associazione di categoria, nel suo percorso di lavoro si è occupata anche di orientamento e formazione professionale. Della sua formazione in Filosofia e Psicologia ha conservato la curiosità per il funzionamento della mente e il male dell’anima. Grazie a un’esperienza di amministratrice al fianco di grandi urbanisti, ha maturato un amore per la pianificazione e riqualificazione urbana tesi alla qualità.


Scrittrici dimenticate: Luisa Amalia Paladini

Luisa Amalia Paladini   Luisa Amalia Paladini nacque a Milano il  24 febbraio 1810, il padre Francesco era un funzionario del Ministero dell...

Informazioni personali

La mia foto
Lettrice accanita, scrittrice irregolare, gestisco un blog, una pagina ed un gruppo sempre con lo stesso nome: La Lettrice di carta. Amo i personaggi femminili e maschili tormentati, quelli che hanno un passato duro da raccontare, ma da buona lettrice non disdegno altri generi letterari. Non credo che possa esserci un libro brutto, ogni romanzo troverà sempre il suo lettore a cui la storia piacerà. Il mio romanzo preferito: Storia di una capinera di G. Verga.